SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Lentate sul Seveso (MI)
ZONA: 45.685241, 9.110835 (allo stop di via Machiavelli)
NOME: Irina
NAZIONALITA': Rumena di Bucarest
ETA': 20-21 stimati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20, poi ridottosi a 0 per sua sbadataggine
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 15'
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,65, capelli castani con riflessi rossicci, raccolti in un codino di media lunghezza, il viso è un bijou, occhi azzurri, fisico snello, tonico e ben proporzionato, seno stimato in una 2° taglia
ATTITUDINE: tecnica basilare nel BJ, ma paziente nell'opera ; tanto bella quanto silente, forse perché mastica ancora poco l'italiano
LA MIA RECENSIONE:
Stavolta credo che riuscirò davvero a essere meno prolisso del solito, perché la vicenda è breve da raccontare a la ragazza taciturna (o ancora poco padrona della lingua), per cui anche il social time avaro di spunti.
Dopo la mia richiesta d'informazioni di una decina di giorni fa:
sono transitato un altro paio di volte da Lentate e mi sono sempre più convinto che la fanciulla dalla chioma castano/ramata di via Machiavelli, con il suo fisico snello da teen, il suo visino dolce e i suoi occhi azzurri, sia in questo momento la ragazza più carina di tutto il miglio d'oro lentatese. O che, quantomeno, se la giochi con la più alta delle Rodeo Girls (Elena a.k.a. "Daisy Duke"), la quale mi ha già rivolto più un paio di sguardi languidi e mi ha pure dedicato uno dei suoi balletti sensuali mentre ero fermo allo stop, con reciproco scoppio in fragorose risate alla fine della piccante performance.
Quando arrivo a Lentate non è né presto né tardi (l'una meno un quarto, circa) e dunque il traffico è ancora caotico. Il tempo di fare un paio di vasche avanti e indietro, per avere conferma che i primi tre nomi sul mio taccuino (il fiorellino di via Machiavelli, Elena la countrygirl e la nuova amica biondina di Inna) siano regolarmente ai loro posti e poi mi trasferisco verso Lomazzo e dintorni, per vedere che aria tiri là e far calmare un po' il traffico (quello di auto con lampeggianti sarà assolutamente assente per tutta la nottata). Verso l'1:30 sono di nuovo a Lentate e inizio ad arrovellarmi su come fare ad accostare dalla mia nuova pupilla senza dare troppo nell'occhio, dato che il movimento di vetture non è affatto scemato. Mi ricordo che Google Maps segnalava un collegamento sterrato tra via Machiavelli e via Scultori del legno, per cui - come Cristoforo Colombo o Magellano - provo a percorre quest'ultima via, alla ricerca del mio passaggio verso le Indie. Tutte le stradine laterali presentano però il segnale di strada a fondo cieco e sono alquanto strette, per cui sono decisamente preoccupato di infilarmi in un cul de sac e di dovere poi fare mezzo km in retromarcia. Alla fine, desisto e opto per il programma più semplice: entrare in via Machiavelli, fare inversione e poi trattenermi un po' allo stop, in modo da dare alla fanciulla il tempo di avvicinarsi, senza che la posizione della mia macchina dia troppo nell'occhio. Prima che il dado sia tratto, passo almeno un altro paio di volte davanti al mio personale Rubicone e la ragazza deve avere ormai capito che in testa ai miei pensieri c'è proprio lei, perché a ogni transito il suo sorrisone si fa sempre più grande.
Ultimo periplo attorno all'autolavaggio, attendo che il traffico sia un po' più rado e infine mi fiondo nella stradina a fondo cieco, raccogliendo l'ennesimo sorriso della fanciulla (avrà pensato: "E ci voleva tanto a decidersi?"). Inversione come da programma e mi fermo qualche metro prima dello stop. Non appena abbasso il finestrino, la rossiccia si avvicina alla mia macchina e si procede alla rapida intervista. Che visino! Che occhi! Ecco perché mi sembrava di averla già vista: i suoi lineamenti mi ricordano un po' quelli della leggendaria Katia di Osio Sotto e l'amico buko, che bazzica anche quelle zone, sa di cosa stiamo parlando Dato che nel frattempo ha sostituito le high heels con un paio di più comode ballerine nere e ha indossato dei fuseaux azzurri sotto il vestitino dello stesso colore, mi faccio anzitutto confermare che non sia già in attesa del taxi per tornare a casa. Rassicurato in tal senso, è la volta dell'imbosco (che è ovviamente tranquillissimo ...) e del rate per un incontro conoscitivo (che è il solito, anche se alla fine avrò una piacevole sorpresa). Superato brillantemente il test orale d'ingresso, è ospite a bordo della mia vettura e possiamo così dirigerci verso la sua sede operativa.
Detto dell'incanto del suo viso, devo purtroppo riferire che è abbastanza taciturna (o, magari, la sua apparente timidezza dipende dal fatto che non mastica ancora abbastanza bene l'italiano). Si presenta come Irina (stesso nome della fanciulla dalla lunga chioma nera che sta assieme a Mila allo sbocco di via Aureggi) e, per un attimo, penso persino che sia russa. Non ci metto invece molto a scoprire che pure lei è rumena, sedicente abitante di Bucarest (ma mi ha più dato l'impressione che abbia sparato il nome della prima grossa città della Dacia che anche il più ignorante in geografia potesse conoscere). E' a Lentate da circa un mese e poi mi spiega che, prima di allora, lavorava come operaia in una fabbrica del settore automobilistico. Il tragitto non è lungo e alla fine approdiamo alla sua sede operativa. Come spergiura di nuovo nel momento in cui spengo il motore ("qui i CC non sono mai arrivati"), sembra effettivamente una location tranquilla e sufficientemente lontana dallo stradone. Ha però l'aspetto di una via residenziale e, in ora meno tarda, un via vai eccessivo di turisti potrebbe recare un po' di disturbo ai residenti.
Mentre io arretro il sedile, lei estrae dalla borsetta i ferri del mestiere, appoggiando sulla plancia i vari fazzolettini che poi serviranno per le pulizie e la raccolta differenziata dei rifiuti. Estraggo il pezzo filigranato di colore azzurro e glielo appoggio nel piccolo vano che c'è davanti alla leva del cambio. "Te li ho messi lì", le faccio segno. "Va bene", mi risponde Irina, accingendosi a dare inizio al BJ. "Ti dà fastidio un po' di musica? La tengo bassa, così non ti assorda", le propongo. Nessun problema, per cui accendo la filodiffusione (che, somma sfortuna, parte con la pubblicità ) e si può davvero dare inizio alle danze.
LA RECE VERA E PROPRIA
Irina si china sul mio basso ventre e, dopo avere incappucciato il fratellino, comincia il classico su e giù, che è fatto con molta calma (forse troppa, per i miei gusti ) e per il momento non è supportato da alcun lavoro di mano. Le scosto su un lato i suoi capelli ramati, che sono raccolti in una coda non molto lunga, e inizio a carezzarle un po' il collo. Poi scendo lungo la schiena e gliela massaggio da sopra l'abitino, percependo un tono muscolare che solo una ventenne potrebbe avere. Coi miei tentacoli mi calo ancora un po' e arrivo ai suoi glutei, che pure sono compatti e belli sodi. L'unico peccato è che, per la frescura della notte, abbia indossato i fuseaux e dunque non ci sia modo di accarezzare la sua pelle, che la giovane età mi fa immaginare levigata. In realtà, mentre lei prosegue in un BJ che si fa ricordare più per la dedizione alla causa che per la perizia, mi accorgo che quello che indossa sopra l'abitino è solamente un corto coprispalla: insinuo allora la mia mano da sotto e riesco finalmente a stabilire il contatto epidermico. E' vellutata come me l'aspettavo e quindi per un po' procedo così, massaggiandole la parte alta della schiena e poi cingendole la spalla da sotto il suo capo d'abbigliamento, accompagnandone le oscillazioni su e giù. Dato che un gradevole profumo si leva dalla sua chioma, mi chino un po' verso di lei e me ne inebrio a occhi chiusi, stringendola a me mentre trastulla il fratellino.
Come dicevo sopra, appare tutt'altro che un'OTR scafata. Piuttosto, sembra la ragazza della porta accanto che cerca di assecondare il suo fidanzatino (anche se io comincio ad avere un po' troppi anni per meritare tale appellativo ), concedendogli un BJ. Pur non tradendo alcun segno d'impazienza, è abbastanza evidente che Irina cominci a essere un po' stanca per il lavoro orale che, seppure non molto intenso, si è protratto per una buona manciata di minuti. Per questo si risolleva per prendere fiato e prosegue con un po' di falegnameria. Saggio un po' la consistenza delle sue cosce, che sono sode come il resto della sua silhouette (anche se la percezione potrebbe essere stata falsata dai fuseaux), e poi devo di nuovo scostarmi, perché è il momento della seconda sessione d'immersione. Da qui in avanti l'aiuto della mano si fa più evidente, ma nel mio caso la cosa è quasi indispensabile, se si vuole evitare di tirare le calende greche. In una fase in cui si risolleva un po' col busto, le carezzo l'addome e poi risalgo verso i seni, dove mi aspetterei di trovare uno di quei reggipetto rinforzati a balconcino. Le coppe di sostegno ci sono, ma non si tratta di quell'impalcatura che temevo: posso così manipolare brevemente i suoi seni e, per quanto l'impressione sia filtrata dal tessuto di sostegno, mi paiono anch'essi belli turgidi e di una taglia attorno alla seconda.
Irina riprende di nuovo fiato e si cala una terza volta, cimentandosi in un'azione in cui il confine tra il BJ e l'HJ non è più così netto. Cerco di ipnotizzarla più che posso, carezzandola e massaggiandola in lungo e in largo, ma alla fine si accorge che è passato più tempo di quanto avesse inizialmente previsto (nonostante non sia pervenuto alcun fastidioso trillo da parte di eventuali addetti al cronometraggio). Per questo, si risolleva di nuovo e mi domanda: "Ti manca ancora tanto? Non posso rimanere molto di più ...". "Quasi ci siamo ... Se ti va, puoi finire anche con la mano", cerco di strapparle i tempi supplementari. Non sembra sprizzare entusiasmo da tutti i pori, ma comunque Irina si mostra accondiscendente alla mia richiesta e conclude l'opera con una breve manipolazione del fratellino, che dopo un minuto abbondante mi porta a capitolazione.
Provveduto alle operazioni di pulizia e di raccolta dei rifiuti, possiamo tornare al suo showroom. Cerco di sostenere un po' la conversazione, ma è davvero difficile scambiarci quattro chiacchiere, probabilmente perché fa ancora molta fatica a parlare in modo fluente in italiano. Siamo così di nuovo in via Machiavelli, nella quale entro e accosto una decina di metri più avanti. Ci auguriamo la buona notte e, mentre lei va a gettare i rifiuti, faccio di nuovo inversione per uscirne. Quando sono allo stop, lei è già in postazione, in attesa del prossimo cliente da intrattenere. Un altro scambio di sorrisi (e il suo è davvero bello ...) e prendo la direzione del Bennet. Passo di fianco ad Alexa e Ionela, intente in un ballo saffico per attrarre qualche passante nella loro pericolosa ragnatela, constato che le Rodeo Girls sono definitivamente scomparse dalla circolazione, vedo Alina 'a roscia e la sua amica Maria sedute a mangiare qualcosa sulla gradinata dell'edificio che precede il distributore shell e infine abbandono la scena, imboccando la superstrada in direzione di Milano.
Circa mezz'ora più tardi sono al casello di Capriate, per compiere la mia consueta scorribanda settimanale lungo il BdA, che mi porterà tra le braccia di Michela. Quando mi arresto al casello, accendo la luce di cortesia e mi chino verso il portamonete, per cercare un paio di pezzi di conio con cui pagare il pedaggio. Mentre risollevo lo sguardo, lo stesso si posa sul vano portaoggetti e, quasi non ci credo, il pezzo filigranato di colore azzurro è ancora lì! Sono ormai troppo lontano per passare a saldare il mio debito, per cui - da saggia formichina - lo considero come una piccola riserva da accantonare per quando dovessi decidere di fare la cicala e accompagnarla in motel per godere appieno della sua bellezza
CITTA DELL'INCONTRO: Lentate sul Seveso (MI)
ZONA: 45.685241, 9.110835 (allo stop di via Machiavelli)
NOME: Irina
NAZIONALITA': Rumena di Bucarest
ETA': 20-21 stimati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20, poi ridottosi a 0 per sua sbadataggine
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 15'
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,65, capelli castani con riflessi rossicci, raccolti in un codino di media lunghezza, il viso è un bijou, occhi azzurri, fisico snello, tonico e ben proporzionato, seno stimato in una 2° taglia
ATTITUDINE: tecnica basilare nel BJ, ma paziente nell'opera ; tanto bella quanto silente, forse perché mastica ancora poco l'italiano
LA MIA RECENSIONE:
Stavolta credo che riuscirò davvero a essere meno prolisso del solito, perché la vicenda è breve da raccontare a la ragazza taciturna (o ancora poco padrona della lingua), per cui anche il social time avaro di spunti.
Dopo la mia richiesta d'informazioni di una decina di giorni fa:
Alla cioccolateria belga, non c'era già più la castana alta di cui ho parlato nel mio post precedente, ma una biondina più bassa e carina, a fare compagnia a quella che mi è sembrata Inna. Allo stop di via Machiavelli, due fanciulle, una delle quali ha un viso davvero grazioso e che mi ha folgorato coi suoi occhi azzurri. Un vero fiorellino, come quello che teneva tra i capelli Qualcuno sa qualcosa di lei?
sono transitato un altro paio di volte da Lentate e mi sono sempre più convinto che la fanciulla dalla chioma castano/ramata di via Machiavelli, con il suo fisico snello da teen, il suo visino dolce e i suoi occhi azzurri, sia in questo momento la ragazza più carina di tutto il miglio d'oro lentatese. O che, quantomeno, se la giochi con la più alta delle Rodeo Girls (Elena a.k.a. "Daisy Duke"), la quale mi ha già rivolto più un paio di sguardi languidi e mi ha pure dedicato uno dei suoi balletti sensuali mentre ero fermo allo stop, con reciproco scoppio in fragorose risate alla fine della piccante performance.
Quando arrivo a Lentate non è né presto né tardi (l'una meno un quarto, circa) e dunque il traffico è ancora caotico. Il tempo di fare un paio di vasche avanti e indietro, per avere conferma che i primi tre nomi sul mio taccuino (il fiorellino di via Machiavelli, Elena la countrygirl e la nuova amica biondina di Inna) siano regolarmente ai loro posti e poi mi trasferisco verso Lomazzo e dintorni, per vedere che aria tiri là e far calmare un po' il traffico (quello di auto con lampeggianti sarà assolutamente assente per tutta la nottata). Verso l'1:30 sono di nuovo a Lentate e inizio ad arrovellarmi su come fare ad accostare dalla mia nuova pupilla senza dare troppo nell'occhio, dato che il movimento di vetture non è affatto scemato. Mi ricordo che Google Maps segnalava un collegamento sterrato tra via Machiavelli e via Scultori del legno, per cui - come Cristoforo Colombo o Magellano - provo a percorre quest'ultima via, alla ricerca del mio passaggio verso le Indie. Tutte le stradine laterali presentano però il segnale di strada a fondo cieco e sono alquanto strette, per cui sono decisamente preoccupato di infilarmi in un cul de sac e di dovere poi fare mezzo km in retromarcia. Alla fine, desisto e opto per il programma più semplice: entrare in via Machiavelli, fare inversione e poi trattenermi un po' allo stop, in modo da dare alla fanciulla il tempo di avvicinarsi, senza che la posizione della mia macchina dia troppo nell'occhio. Prima che il dado sia tratto, passo almeno un altro paio di volte davanti al mio personale Rubicone e la ragazza deve avere ormai capito che in testa ai miei pensieri c'è proprio lei, perché a ogni transito il suo sorrisone si fa sempre più grande.
Ultimo periplo attorno all'autolavaggio, attendo che il traffico sia un po' più rado e infine mi fiondo nella stradina a fondo cieco, raccogliendo l'ennesimo sorriso della fanciulla (avrà pensato: "E ci voleva tanto a decidersi?"). Inversione come da programma e mi fermo qualche metro prima dello stop. Non appena abbasso il finestrino, la rossiccia si avvicina alla mia macchina e si procede alla rapida intervista. Che visino! Che occhi! Ecco perché mi sembrava di averla già vista: i suoi lineamenti mi ricordano un po' quelli della leggendaria Katia di Osio Sotto e l'amico buko, che bazzica anche quelle zone, sa di cosa stiamo parlando Dato che nel frattempo ha sostituito le high heels con un paio di più comode ballerine nere e ha indossato dei fuseaux azzurri sotto il vestitino dello stesso colore, mi faccio anzitutto confermare che non sia già in attesa del taxi per tornare a casa. Rassicurato in tal senso, è la volta dell'imbosco (che è ovviamente tranquillissimo ...) e del rate per un incontro conoscitivo (che è il solito, anche se alla fine avrò una piacevole sorpresa). Superato brillantemente il test orale d'ingresso, è ospite a bordo della mia vettura e possiamo così dirigerci verso la sua sede operativa.
Detto dell'incanto del suo viso, devo purtroppo riferire che è abbastanza taciturna (o, magari, la sua apparente timidezza dipende dal fatto che non mastica ancora abbastanza bene l'italiano). Si presenta come Irina (stesso nome della fanciulla dalla lunga chioma nera che sta assieme a Mila allo sbocco di via Aureggi) e, per un attimo, penso persino che sia russa. Non ci metto invece molto a scoprire che pure lei è rumena, sedicente abitante di Bucarest (ma mi ha più dato l'impressione che abbia sparato il nome della prima grossa città della Dacia che anche il più ignorante in geografia potesse conoscere). E' a Lentate da circa un mese e poi mi spiega che, prima di allora, lavorava come operaia in una fabbrica del settore automobilistico. Il tragitto non è lungo e alla fine approdiamo alla sua sede operativa. Come spergiura di nuovo nel momento in cui spengo il motore ("qui i CC non sono mai arrivati"), sembra effettivamente una location tranquilla e sufficientemente lontana dallo stradone. Ha però l'aspetto di una via residenziale e, in ora meno tarda, un via vai eccessivo di turisti potrebbe recare un po' di disturbo ai residenti.
Mentre io arretro il sedile, lei estrae dalla borsetta i ferri del mestiere, appoggiando sulla plancia i vari fazzolettini che poi serviranno per le pulizie e la raccolta differenziata dei rifiuti. Estraggo il pezzo filigranato di colore azzurro e glielo appoggio nel piccolo vano che c'è davanti alla leva del cambio. "Te li ho messi lì", le faccio segno. "Va bene", mi risponde Irina, accingendosi a dare inizio al BJ. "Ti dà fastidio un po' di musica? La tengo bassa, così non ti assorda", le propongo. Nessun problema, per cui accendo la filodiffusione (che, somma sfortuna, parte con la pubblicità ) e si può davvero dare inizio alle danze.
LA RECE VERA E PROPRIA
Irina si china sul mio basso ventre e, dopo avere incappucciato il fratellino, comincia il classico su e giù, che è fatto con molta calma (forse troppa, per i miei gusti ) e per il momento non è supportato da alcun lavoro di mano. Le scosto su un lato i suoi capelli ramati, che sono raccolti in una coda non molto lunga, e inizio a carezzarle un po' il collo. Poi scendo lungo la schiena e gliela massaggio da sopra l'abitino, percependo un tono muscolare che solo una ventenne potrebbe avere. Coi miei tentacoli mi calo ancora un po' e arrivo ai suoi glutei, che pure sono compatti e belli sodi. L'unico peccato è che, per la frescura della notte, abbia indossato i fuseaux e dunque non ci sia modo di accarezzare la sua pelle, che la giovane età mi fa immaginare levigata. In realtà, mentre lei prosegue in un BJ che si fa ricordare più per la dedizione alla causa che per la perizia, mi accorgo che quello che indossa sopra l'abitino è solamente un corto coprispalla: insinuo allora la mia mano da sotto e riesco finalmente a stabilire il contatto epidermico. E' vellutata come me l'aspettavo e quindi per un po' procedo così, massaggiandole la parte alta della schiena e poi cingendole la spalla da sotto il suo capo d'abbigliamento, accompagnandone le oscillazioni su e giù. Dato che un gradevole profumo si leva dalla sua chioma, mi chino un po' verso di lei e me ne inebrio a occhi chiusi, stringendola a me mentre trastulla il fratellino.
Come dicevo sopra, appare tutt'altro che un'OTR scafata. Piuttosto, sembra la ragazza della porta accanto che cerca di assecondare il suo fidanzatino (anche se io comincio ad avere un po' troppi anni per meritare tale appellativo ), concedendogli un BJ. Pur non tradendo alcun segno d'impazienza, è abbastanza evidente che Irina cominci a essere un po' stanca per il lavoro orale che, seppure non molto intenso, si è protratto per una buona manciata di minuti. Per questo si risolleva per prendere fiato e prosegue con un po' di falegnameria. Saggio un po' la consistenza delle sue cosce, che sono sode come il resto della sua silhouette (anche se la percezione potrebbe essere stata falsata dai fuseaux), e poi devo di nuovo scostarmi, perché è il momento della seconda sessione d'immersione. Da qui in avanti l'aiuto della mano si fa più evidente, ma nel mio caso la cosa è quasi indispensabile, se si vuole evitare di tirare le calende greche. In una fase in cui si risolleva un po' col busto, le carezzo l'addome e poi risalgo verso i seni, dove mi aspetterei di trovare uno di quei reggipetto rinforzati a balconcino. Le coppe di sostegno ci sono, ma non si tratta di quell'impalcatura che temevo: posso così manipolare brevemente i suoi seni e, per quanto l'impressione sia filtrata dal tessuto di sostegno, mi paiono anch'essi belli turgidi e di una taglia attorno alla seconda.
Irina riprende di nuovo fiato e si cala una terza volta, cimentandosi in un'azione in cui il confine tra il BJ e l'HJ non è più così netto. Cerco di ipnotizzarla più che posso, carezzandola e massaggiandola in lungo e in largo, ma alla fine si accorge che è passato più tempo di quanto avesse inizialmente previsto (nonostante non sia pervenuto alcun fastidioso trillo da parte di eventuali addetti al cronometraggio). Per questo, si risolleva di nuovo e mi domanda: "Ti manca ancora tanto? Non posso rimanere molto di più ...". "Quasi ci siamo ... Se ti va, puoi finire anche con la mano", cerco di strapparle i tempi supplementari. Non sembra sprizzare entusiasmo da tutti i pori, ma comunque Irina si mostra accondiscendente alla mia richiesta e conclude l'opera con una breve manipolazione del fratellino, che dopo un minuto abbondante mi porta a capitolazione.
Provveduto alle operazioni di pulizia e di raccolta dei rifiuti, possiamo tornare al suo showroom. Cerco di sostenere un po' la conversazione, ma è davvero difficile scambiarci quattro chiacchiere, probabilmente perché fa ancora molta fatica a parlare in modo fluente in italiano. Siamo così di nuovo in via Machiavelli, nella quale entro e accosto una decina di metri più avanti. Ci auguriamo la buona notte e, mentre lei va a gettare i rifiuti, faccio di nuovo inversione per uscirne. Quando sono allo stop, lei è già in postazione, in attesa del prossimo cliente da intrattenere. Un altro scambio di sorrisi (e il suo è davvero bello ...) e prendo la direzione del Bennet. Passo di fianco ad Alexa e Ionela, intente in un ballo saffico per attrarre qualche passante nella loro pericolosa ragnatela, constato che le Rodeo Girls sono definitivamente scomparse dalla circolazione, vedo Alina 'a roscia e la sua amica Maria sedute a mangiare qualcosa sulla gradinata dell'edificio che precede il distributore shell e infine abbandono la scena, imboccando la superstrada in direzione di Milano.
Circa mezz'ora più tardi sono al casello di Capriate, per compiere la mia consueta scorribanda settimanale lungo il BdA, che mi porterà tra le braccia di Michela. Quando mi arresto al casello, accendo la luce di cortesia e mi chino verso il portamonete, per cercare un paio di pezzi di conio con cui pagare il pedaggio. Mentre risollevo lo sguardo, lo stesso si posa sul vano portaoggetti e, quasi non ci credo, il pezzo filigranato di colore azzurro è ancora lì! Sono ormai troppo lontano per passare a saldare il mio debito, per cui - da saggia formichina - lo considero come una piccola riserva da accantonare per quando dovessi decidere di fare la cicala e accompagnarla in motel per godere appieno della sua bellezza