SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Lentate sul Seveso (MB)
ZONA: 45.665834, 9.122941 (al distributore Total c/o Lentate Sud)
NOME: Maria(??)
NAZIONALITA': Rumena dei dintorni di Pitesti
ETA': 31 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ, poi trasformato in BBJ e conclusosi in HJ
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 15' showroom-to-showroom
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,60-1,65, capelli biondi tinti, abbastanza corti e raccolti indietro, viso non memorabile, occhi ?, corporatura un po' in carne, seno probabilmente tra la 2° e la 3° taglia
ATTITUDINE: tecnica discreta, per essere appena arrivata, con encomiabile dedizione alla causa ; appare abbastanza socievole, pur non andando ancora molto d'accordo con l'italiano
LA MIA RECENSIONE:
Non so se sto diventando vecchio (ma, a mia scusante, era il terzo incontro della serata) o se l'incredibile vuoto di memoria è stato causato dalla consapevolezza che a Lentate non si potrà più combinare nulla per un po', ma dopo 2 settimane ho completamente dimenticato il nome della ragazza! Due nomi frullano per la testa: Maria o Alexandra. Il primo è troppo poco comune tra le OTR per esserne sicuro al 100%; il secondo è troppo comune in quel di Lentate e sto sicuramente confondendomi Magari qualche collega è stato con lei è può confermare o smentire il nome ...
Di ritorno da una spedizione non troppo convincente in terra bergamasca,
decido di tentare il tutto per tutto per salvare la nottata. Le speranze sono poche, dato che l'ora è tarda, ma provo comunque a dirigermi alla volta della SS dei Giovi, sperando che la Dea Bendata mi sia propizia, facendomi trovare una bella sorpresa al TotalErg di Lentate Sud.
Appena esco dalla superstrada, intravedo una sola ragazza, che non è di certo Anna né Alina. Provo allora a proseguire verso il centro e poi su sino al Bennet, ma è davvero troppo tardi e la situazione è sconfortante: il deserto assoluto (e non perché fosse già cominciato il pattugliamento assiduo da parte dei CC, che ha avuto inizio solo la settimana successiva). Ridiscendo al capolinea ed entro nel distributore, per dare un'occhiata più da vicino alla nuova amica di Alina, che deve averla affiancata da non più di un paio di settimane. E' bionda come Marilyn Monroe, è tinta come lei ma non ha certo la sua avvenenza. Anzi, è una di quelle ragazze che non ci si volterebbe certo a guardare per strada. Però, questo è quello che passa il convento stanotte e, di solito, le ragazze meno appariscenti sono quelle che ci mettono più impegno.
Accosto, le domando se non sia in fase calante come la luna (dato che, nel mentre, si è posizionata un po' all'ombra, vicino al casotto del benzinaio, come se fosse in attesa del taxi per tornare a casa) e mi faccio confermare che sia in vigore il solito rate per un BJ conoscitivo. Do ancora un'occhiata alle spalle, confidando che la mia buona stella faccia apparire Anna o almeno Alina di rientro con un cliente, ma così non è e allora decido di rischiare l'all in, invitandola a bordo.
Dopo i convenevoli iniziali, in cui la ragazza si presenta come Maria (o così mi pare di ricordare), approfitto del viaggio verso la sede operativa (che è la stessa della sua tutrice Alina) per raccogliere altre preziose informazioni, che permettano di compilare la scheda tecnica. Come avevo intuito dal suo italiano estremamente precario, è rumena e quindi cerco di capire di dove. Inizialmente mi pare di intendere che sia di Iashi, al che mi sento praticamente a casa Quando poi mi spiega che il suo paese/cittadina d'origina è vicino a Piteshti, qualcosa non mi torna e chiedo chiarimenti. Forse la località si chiama Lash, ma non ne sono assolutamente sicuro e probabilmente non è così importante. Lei, invece, ha 31 anni (quindi è di poco più giovane della collega Alina) e, come poi scoprirò, ha una maternità alle spalle.
Il tragitto non è lunghissimo e siamo presto allo stesso parcheggio dove mi aveva condotto Alina, lo scorso autunno (o era già inverno?). Sono passati un po' di mesi, ma il mio dubbio rimane lo stesso, dato che le spalle sono completamente scoperte: "Ma sei sicura che sia tranquillo?". La biondina ha già imparato a mentire dalla collega e quindi spergiura che non c'è alcun pericolo. E' molto tardi e quindi almeno il calcolo delle probabilità dovrebbe giocare a mio favore, per cui acconsento a parcheggiare lì e spengo il motore.
LA RECE VERA E PROPRIA
Risolte le formalità burocratiche (in realtà ho solo depositato il quibus nel vano portaoggetti) e completata la svestizione (più mia che sua, inizialmente), si può partire. La signorina masturba brevemente il fratellino, lo incappuccia e poi si china su di lui, iniziando un BJ abbastanza convincente, ma supportato sin da subito da un po' di lavoro basale. Dopo non molto si rialza, probabilmente perché non è molto comoda, per cui le dico di attendere un attimo, affinché io possa arretrare del tutto il mio sedile. Deve temere che io voglia trasferire tutte le operazioni sul sedile posteriore, perché mi fa capire che "aici" (qui) va bene, ma "acolo" (là, indicando il divanetto dietro di noi) è meno gradito. Quando non ci si intende a parole, è meglio passare ai fatti, per cui arretro semplicemente il sedile, lei sorride sollevata e si può ripartire.
Le carezzo un po' la schiena, che però è coperta da uno spesso maglioncino nero di lana trapuntata e dunque cerco di scendere verso il basso, per trovare maggiore soddisfazione. Passo oltre la minigonna e cerco di saggiare il tono delle sue gambe. La ragazza è decisamente lesta a comprendere, perché si ferma un attimo e, consapevole di farmi cosa gradita, solleva l'abitino e abbassa collant e mutandine sino al ginocchio. Mentre lei si rimette all'opera, sempre con mio discreto gradimento, posso cimentarmi nel contatto epidermico. Come avevo immaginato, non è esattamente una velina e quindi i suoi glutei e le sue cosce (in realtà dovrei usare il singolare, perché una sola gamba mi è accessibile ) sono discretamente in carne. Anche se preferisco le ragazze più atletiche, per una volta può starci di manipolare un fisico dalla consistenza più morbidosa, un po' come un pasticciere che prepara l'impasto. Mi infilo anche nella fessura tra le gambe e, da dietro, struscio un po' le mie dita contro la sua vulva.
Sempre per mettersi più comoda, puntella il suo avambraccio sinistro dietro la mia schiena. A questo punto, mentre col tentacolo destro continuo a intrattenermi nei Paesi Bassi, con la mia mano sinistra carezzo la sua. La reattività della fanciulla è encomiabile, perché il suo palmo si solleva dal sedile e inizia a massaggiarmi e poi a strizzarmi i glutei! Sicuramente uno dei BJ più "multimediali" che io ricordi, dato che di solito le ragazze sono concentrate solo sull'asta e, al massimo, usano le mani per supportare il BJ alla base
Nonostante tutto, il traguardo è ancora a una distanza siderale e così la biondina mi squadra un po' di traverso e mi domanda come mai non riesca a venire. Adduco le solite scuse (il posto un po' esposto, l'ora tarda, l'umidità nell'aria ...) e la prego di insistere ancora un po'. Se fossimo in un albo di Topolino, sopra la sua testa comparirebbe un fumetto con dentro la lampadina, perché sembra avere avuto un'illuminazione quasi divina, dopo essere rimasta un attimo a pensare. Mentre mi toglie il condom, il suo volto è raggiante, forse solo come quello di Pitagora quando ha scoperto il suo famoso teorema. Io sono un po' meno entusiasta, perché sono abbastanza convinto che stia per partire con un frenetico lavoro di falegnameria. Con mia grande sorpresa, mi propone invece di proseguire con un BBJ. "Ma ne sei proprio sicura? Di solito non faccio mai niente scoperto!", cerco di frenarla. Non parla moltissimo italiano, ma più che a sufficienza per spiegarmi che non c'è nessun rischio di contrarre malattie sessuali ("con la figa ci si ammala, ma con la bocca no!"). Non ne sono altrettanto convinto, ma - dopo 2 sole settimane di presenza nel Lentatese, la maggior parte delle quali spese a fare flanella - non è altissimo il rischio che abbia già contratto qualche virus orale da colleghi. "Ma vorrai più soldi?", mi pare scontato domandare. "No - mi risponde quasi sdegnata - Voglio solo che vieni!"
Stando così le cose, non posso che darle il placet a proseguire. Il condom viene gettato sulla plancia (tanto è vero che il mattino dopo troverò innumerevoli chiazzoline di lubrificante, la cui rimozione richiederà la consulenza di Mastro Lindo in persona) e si rituffa su di me. Fatta senza gommino, la fellatio è ancora più stimolante e allora cerco di concentrarmi di nuovo sul suo fisico, rimettendo in azione i miei tentacoli, per cercare di non capitolare subito. Devo essermi distratto troppo , perché neppure un paio di minuti scarsi di BBJ sono stati sufficienti e la biondina comincia a essere davvero disperata.
"Se vuoi, finisci pure di mano", le concedo a questo punto, perché mi sembra davvero stremata. "Però, passami un fazzoletto, perché non vorrei fare un disastro", è la mia ultima raccomandazione. Visto che siamo in vena di reciproche concessioni, la signorina si sbottona il maglioncino e mi espone alla vista (e parzialmente al tatto, dato che l'accesso non è semplicissimo) il suo decolleté. Ciò fatto e rimanendo sempre a busto eretto, si rimette allora al lavoro e il mio fratellino viene sottoposto a una vigorosa opera di piallatura. Un po' mi intrufolo a saggiare la taglia e la consistenza dei suoi seni (che pare discreta) e un po' la carezzo sulla testa, giusto per non sembrare così sfacciato e per intenerirla un po'. La falegnameria è come al solito efficace e, un paio di secondi prima che il mio seme erutti con effetti disastrosi, la fermo e copro l'asta col fazzoletto di carta. "Bravissima", cerco di ingraziarmente il favore, in vista di un possibile futuro incontro (non bella, ma sicuramente volenterosa, è l'impressione finale). Ma probabilmente senza grande successo, perché la biondina scuote la testa in segno di disapprovazione per la mia lentezza eccessiva e si dirige verso la borsetta, per raccogliere il necessaire per le pulizie finali.
MEGLIO DI GOOGLE TRANSLATOR
Mentre ci rivestiamo, dato che la sua prestazione mi sembrava tradire una certa esperienza maturata sul campo, le domando se abbia già svolto questo lavoro, magari in Spagna. Con una mia certa sorpresa, mi dice di essere stata invece in Grecia, ma in un passato più remoto. Deve vedermi poco convinto della cosa e quindi se ne esce con una frase che deve avere letto sulle confezioni greche dei Baci Perugina: "Se agapò!" (trascrivo quello che ho capito). Poi, giustamente, puntualizza: "Vuol dire ti amo, in Greco". "E in rumeno, invece, come si dice?", è la mia prossima domanda. "Te iubesc!", mi risponde ridendo. Provo a ripetere, ma in modo evidentemente pessimo, perché la biondina deve immediatamente correggermi, continuando a sghignazzare.
Durante il breve viaggio di ritorno, nego recisamente di essere un professore (per il quale ero stato scambiato dalla fanciulla ... spero almeno quello di educazione fisica ) e poi mi racconta qualcosa della sua progenie. Arrivati al distributore, arresto la macchina dove l'avevo ospitata a bordo e mi accingo a congedarla. La signorina allunga il palmo della mano verso di me, come se si aspettasse una mancia. A questo punto, guardo nel vano portaoggetti e mi accorgo che i fogli filigranati sono ancora lì dove li avevo appoggiati. Le indico allora la pecunia, facendole presente che avevo già provveduto a depositare il quibus su un conto vincolato e che era lei ad essersi dimenticata di procedere al prelievo del contante. Mi sorride un po' imbarazzata della gaffe, mentre raccoglie i foglietti, ci salutiamo e riparto alla volta di casa.
CITTA DELL'INCONTRO: Lentate sul Seveso (MB)
ZONA: 45.665834, 9.122941 (al distributore Total c/o Lentate Sud)
NOME: Maria(??)
NAZIONALITA': Rumena dei dintorni di Pitesti
ETA': 31 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ, poi trasformato in BBJ e conclusosi in HJ
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 15' showroom-to-showroom
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,60-1,65, capelli biondi tinti, abbastanza corti e raccolti indietro, viso non memorabile, occhi ?, corporatura un po' in carne, seno probabilmente tra la 2° e la 3° taglia
ATTITUDINE: tecnica discreta, per essere appena arrivata, con encomiabile dedizione alla causa ; appare abbastanza socievole, pur non andando ancora molto d'accordo con l'italiano
LA MIA RECENSIONE:
Non so se sto diventando vecchio (ma, a mia scusante, era il terzo incontro della serata) o se l'incredibile vuoto di memoria è stato causato dalla consapevolezza che a Lentate non si potrà più combinare nulla per un po', ma dopo 2 settimane ho completamente dimenticato il nome della ragazza! Due nomi frullano per la testa: Maria o Alexandra. Il primo è troppo poco comune tra le OTR per esserne sicuro al 100%; il secondo è troppo comune in quel di Lentate e sto sicuramente confondendomi Magari qualche collega è stato con lei è può confermare o smentire il nome ...
Di ritorno da una spedizione non troppo convincente in terra bergamasca,
[...] Due chiacchiere sino alle rispettive vetture (mi racconta che abita a Brescia e poi cerca di spiegarmi qualcosa del suo parto cesareo, ma le distanze linguistiche sono ancora troppo profonde perché possiamo intenderci) ed è infine il momento di congedarci. Lei parte a razzo verso l'UTB, mentre io mi dirigo alla volta di Osio, indeciso se tornare alla branda o andare a caccia del BJ della buona notte.
decido di tentare il tutto per tutto per salvare la nottata. Le speranze sono poche, dato che l'ora è tarda, ma provo comunque a dirigermi alla volta della SS dei Giovi, sperando che la Dea Bendata mi sia propizia, facendomi trovare una bella sorpresa al TotalErg di Lentate Sud.
Appena esco dalla superstrada, intravedo una sola ragazza, che non è di certo Anna né Alina. Provo allora a proseguire verso il centro e poi su sino al Bennet, ma è davvero troppo tardi e la situazione è sconfortante: il deserto assoluto (e non perché fosse già cominciato il pattugliamento assiduo da parte dei CC, che ha avuto inizio solo la settimana successiva). Ridiscendo al capolinea ed entro nel distributore, per dare un'occhiata più da vicino alla nuova amica di Alina, che deve averla affiancata da non più di un paio di settimane. E' bionda come Marilyn Monroe, è tinta come lei ma non ha certo la sua avvenenza. Anzi, è una di quelle ragazze che non ci si volterebbe certo a guardare per strada. Però, questo è quello che passa il convento stanotte e, di solito, le ragazze meno appariscenti sono quelle che ci mettono più impegno.
Accosto, le domando se non sia in fase calante come la luna (dato che, nel mentre, si è posizionata un po' all'ombra, vicino al casotto del benzinaio, come se fosse in attesa del taxi per tornare a casa) e mi faccio confermare che sia in vigore il solito rate per un BJ conoscitivo. Do ancora un'occhiata alle spalle, confidando che la mia buona stella faccia apparire Anna o almeno Alina di rientro con un cliente, ma così non è e allora decido di rischiare l'all in, invitandola a bordo.
Dopo i convenevoli iniziali, in cui la ragazza si presenta come Maria (o così mi pare di ricordare), approfitto del viaggio verso la sede operativa (che è la stessa della sua tutrice Alina) per raccogliere altre preziose informazioni, che permettano di compilare la scheda tecnica. Come avevo intuito dal suo italiano estremamente precario, è rumena e quindi cerco di capire di dove. Inizialmente mi pare di intendere che sia di Iashi, al che mi sento praticamente a casa Quando poi mi spiega che il suo paese/cittadina d'origina è vicino a Piteshti, qualcosa non mi torna e chiedo chiarimenti. Forse la località si chiama Lash, ma non ne sono assolutamente sicuro e probabilmente non è così importante. Lei, invece, ha 31 anni (quindi è di poco più giovane della collega Alina) e, come poi scoprirò, ha una maternità alle spalle.
Il tragitto non è lunghissimo e siamo presto allo stesso parcheggio dove mi aveva condotto Alina, lo scorso autunno (o era già inverno?). Sono passati un po' di mesi, ma il mio dubbio rimane lo stesso, dato che le spalle sono completamente scoperte: "Ma sei sicura che sia tranquillo?". La biondina ha già imparato a mentire dalla collega e quindi spergiura che non c'è alcun pericolo. E' molto tardi e quindi almeno il calcolo delle probabilità dovrebbe giocare a mio favore, per cui acconsento a parcheggiare lì e spengo il motore.
LA RECE VERA E PROPRIA
Risolte le formalità burocratiche (in realtà ho solo depositato il quibus nel vano portaoggetti) e completata la svestizione (più mia che sua, inizialmente), si può partire. La signorina masturba brevemente il fratellino, lo incappuccia e poi si china su di lui, iniziando un BJ abbastanza convincente, ma supportato sin da subito da un po' di lavoro basale. Dopo non molto si rialza, probabilmente perché non è molto comoda, per cui le dico di attendere un attimo, affinché io possa arretrare del tutto il mio sedile. Deve temere che io voglia trasferire tutte le operazioni sul sedile posteriore, perché mi fa capire che "aici" (qui) va bene, ma "acolo" (là, indicando il divanetto dietro di noi) è meno gradito. Quando non ci si intende a parole, è meglio passare ai fatti, per cui arretro semplicemente il sedile, lei sorride sollevata e si può ripartire.
Le carezzo un po' la schiena, che però è coperta da uno spesso maglioncino nero di lana trapuntata e dunque cerco di scendere verso il basso, per trovare maggiore soddisfazione. Passo oltre la minigonna e cerco di saggiare il tono delle sue gambe. La ragazza è decisamente lesta a comprendere, perché si ferma un attimo e, consapevole di farmi cosa gradita, solleva l'abitino e abbassa collant e mutandine sino al ginocchio. Mentre lei si rimette all'opera, sempre con mio discreto gradimento, posso cimentarmi nel contatto epidermico. Come avevo immaginato, non è esattamente una velina e quindi i suoi glutei e le sue cosce (in realtà dovrei usare il singolare, perché una sola gamba mi è accessibile ) sono discretamente in carne. Anche se preferisco le ragazze più atletiche, per una volta può starci di manipolare un fisico dalla consistenza più morbidosa, un po' come un pasticciere che prepara l'impasto. Mi infilo anche nella fessura tra le gambe e, da dietro, struscio un po' le mie dita contro la sua vulva.
Sempre per mettersi più comoda, puntella il suo avambraccio sinistro dietro la mia schiena. A questo punto, mentre col tentacolo destro continuo a intrattenermi nei Paesi Bassi, con la mia mano sinistra carezzo la sua. La reattività della fanciulla è encomiabile, perché il suo palmo si solleva dal sedile e inizia a massaggiarmi e poi a strizzarmi i glutei! Sicuramente uno dei BJ più "multimediali" che io ricordi, dato che di solito le ragazze sono concentrate solo sull'asta e, al massimo, usano le mani per supportare il BJ alla base
Nonostante tutto, il traguardo è ancora a una distanza siderale e così la biondina mi squadra un po' di traverso e mi domanda come mai non riesca a venire. Adduco le solite scuse (il posto un po' esposto, l'ora tarda, l'umidità nell'aria ...) e la prego di insistere ancora un po'. Se fossimo in un albo di Topolino, sopra la sua testa comparirebbe un fumetto con dentro la lampadina, perché sembra avere avuto un'illuminazione quasi divina, dopo essere rimasta un attimo a pensare. Mentre mi toglie il condom, il suo volto è raggiante, forse solo come quello di Pitagora quando ha scoperto il suo famoso teorema. Io sono un po' meno entusiasta, perché sono abbastanza convinto che stia per partire con un frenetico lavoro di falegnameria. Con mia grande sorpresa, mi propone invece di proseguire con un BBJ. "Ma ne sei proprio sicura? Di solito non faccio mai niente scoperto!", cerco di frenarla. Non parla moltissimo italiano, ma più che a sufficienza per spiegarmi che non c'è nessun rischio di contrarre malattie sessuali ("con la figa ci si ammala, ma con la bocca no!"). Non ne sono altrettanto convinto, ma - dopo 2 sole settimane di presenza nel Lentatese, la maggior parte delle quali spese a fare flanella - non è altissimo il rischio che abbia già contratto qualche virus orale da colleghi. "Ma vorrai più soldi?", mi pare scontato domandare. "No - mi risponde quasi sdegnata - Voglio solo che vieni!"
Stando così le cose, non posso che darle il placet a proseguire. Il condom viene gettato sulla plancia (tanto è vero che il mattino dopo troverò innumerevoli chiazzoline di lubrificante, la cui rimozione richiederà la consulenza di Mastro Lindo in persona) e si rituffa su di me. Fatta senza gommino, la fellatio è ancora più stimolante e allora cerco di concentrarmi di nuovo sul suo fisico, rimettendo in azione i miei tentacoli, per cercare di non capitolare subito. Devo essermi distratto troppo , perché neppure un paio di minuti scarsi di BBJ sono stati sufficienti e la biondina comincia a essere davvero disperata.
"Se vuoi, finisci pure di mano", le concedo a questo punto, perché mi sembra davvero stremata. "Però, passami un fazzoletto, perché non vorrei fare un disastro", è la mia ultima raccomandazione. Visto che siamo in vena di reciproche concessioni, la signorina si sbottona il maglioncino e mi espone alla vista (e parzialmente al tatto, dato che l'accesso non è semplicissimo) il suo decolleté. Ciò fatto e rimanendo sempre a busto eretto, si rimette allora al lavoro e il mio fratellino viene sottoposto a una vigorosa opera di piallatura. Un po' mi intrufolo a saggiare la taglia e la consistenza dei suoi seni (che pare discreta) e un po' la carezzo sulla testa, giusto per non sembrare così sfacciato e per intenerirla un po'. La falegnameria è come al solito efficace e, un paio di secondi prima che il mio seme erutti con effetti disastrosi, la fermo e copro l'asta col fazzoletto di carta. "Bravissima", cerco di ingraziarmente il favore, in vista di un possibile futuro incontro (non bella, ma sicuramente volenterosa, è l'impressione finale). Ma probabilmente senza grande successo, perché la biondina scuote la testa in segno di disapprovazione per la mia lentezza eccessiva e si dirige verso la borsetta, per raccogliere il necessaire per le pulizie finali.
MEGLIO DI GOOGLE TRANSLATOR
Mentre ci rivestiamo, dato che la sua prestazione mi sembrava tradire una certa esperienza maturata sul campo, le domando se abbia già svolto questo lavoro, magari in Spagna. Con una mia certa sorpresa, mi dice di essere stata invece in Grecia, ma in un passato più remoto. Deve vedermi poco convinto della cosa e quindi se ne esce con una frase che deve avere letto sulle confezioni greche dei Baci Perugina: "Se agapò!" (trascrivo quello che ho capito). Poi, giustamente, puntualizza: "Vuol dire ti amo, in Greco". "E in rumeno, invece, come si dice?", è la mia prossima domanda. "Te iubesc!", mi risponde ridendo. Provo a ripetere, ma in modo evidentemente pessimo, perché la biondina deve immediatamente correggermi, continuando a sghignazzare.
Durante il breve viaggio di ritorno, nego recisamente di essere un professore (per il quale ero stato scambiato dalla fanciulla ... spero almeno quello di educazione fisica ) e poi mi racconta qualcosa della sua progenie. Arrivati al distributore, arresto la macchina dove l'avevo ospitata a bordo e mi accingo a congedarla. La signorina allunga il palmo della mano verso di me, come se si aspettasse una mancia. A questo punto, guardo nel vano portaoggetti e mi accorgo che i fogli filigranati sono ancora lì dove li avevo appoggiati. Le indico allora la pecunia, facendole presente che avevo già provveduto a depositare il quibus su un conto vincolato e che era lei ad essersi dimenticata di procedere al prelievo del contante. Mi sorride un po' imbarazzata della gaffe, mentre raccoglie i foglietti, ci salutiamo e riparto alla volta di casa.