SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Osio Sotto (BG)
ZONA: 45.613805, 9.593754
NOME: Mariana
NAZIONALITA': Moldava, ma naturalizzata Rumena
ETA': 20 esatti
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + RAI1 (smorzacandela e mission) + HJ
COMPENSO RICHIESTO: 70
COMPENSO CONCORDATO: 70
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 40', compresa anche un po' di attesa che si liberasse lo scannatoio
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,60, bel fisichino magro da teen, seno sopra la 2° ma non sodissimo; lunghi capelli biondi (anche grazie alle extension), acconciati in boccoli attorno al volto, occhi chiari, bei lineamenti da bambolina
ATTITUDINE: hanno provato a cercarlo, ma il gene della "tigre da materasso" non appartiene al suo DNA ; brava ragazza, con cui è piacevole chiacchierare
LA MIA RECENSIONE:
BALLA IL TANGO, MA NON E' ARGENTINA ...
Non provo neppure a risalire sino all'UTB, perché è già troppo tardi per gli orari della fuckstar e, al massimo, potrei trovare qualche sparuta presenza al Kebab (Adriana e/o Alina). Inverto dunque la marcia e ridiscendo verso Boltiere. Non so se prima mi fosse sfuggita, ma al semaforo che precede il TotalErg vedo un'OTR accovacciata per terra, sul lato che conduce verso il centro di Osio Sotto. Non mi sembra però entusiasmante e dunque continuo la mia navigazione a vista. Quando arrivo all'edicola di Osio, c'è un discreto movimento, perché Mariana è apparsa alla sua piazzola e un'altra bionda che le somiglia (che sia la sorellina/ona di cui si era parlato?) si è appena congedata da lei e sta attraversando la strada, per posizionarsi dove di solito staziona la "Ministra Brambilla", al secolo la rossa salmonata Sara. Nuovo giro di boa a Boltiere e praticamente nulla è cambiato, per cui mi restano solo due opzioni: una delle fanciulle del Continental oppure la famosa/famigerata Mariana la ballerina di tango. Le prime due sono intrattenute da un collega, per cui è giocoforza proseguire oltre. Quando ritransito dall'Edicola, le due biondine sono ancora lì - moderne Scilla e Cariddi - a presidiare entrambi i lati del BdA, per cui io - improvvisato Argonauta - non ho che da compiere un giro per le retrovie e affacciarmi allo stop, per attaccare bottone con la più famosa delle due.
SOTTO L'OCCHIO IMPICCIONE DELLE TELECAMERE
Abbasso il finestrino e le faccio cenno di avvicinarsi. La fanciulla dai boccoli dorati abbandona la sua mattonella e mi raggiunge sorridente. Di volto è davvero carina come è stata descritta dai colleghi, con i lineamenti delicati di una bambolina di porcellana e due occhi azzurri e vispi, che però trovo appesantiti da una dose un po' eccessiva di eyeliner. Non sono però lì solo per guardare, per cui mi faccio confermare che non sia già con le valigie in mano in attesa del taxi e poi raccolgo i consueti dettagli operativi, che sicuramente sono già noti ai più, dato che non si discostano minimamente dal listino ufficiale della Camera di Commercio italo-rumena. "Ma non sei una di quelle che, dopo 5 minuti, ha già fretta di tornare indietro?", lancio la domanda-trabocchetto, prima di pronunciare il fatidico sì. "Tranquillo! Se andiamo in appartamento, facciamo tutto con calma", mi rassicura la biondina. Faccio sfilare il lungo trenino di macchine che sta arrivando da Bg (giusto per essere sicuro che tra i fari bianchi non si celino anche più pericolose luci blu) e infine la invito a bordo.
NON SI VA A BREMBATE
Appena salita, ci presentiamo subito ("Piacere, sono
Mariana", mi dirà lei, senza troppo sorprendermi) e mi fa strada verso Boltiere. Non sono ancora arrivato al Benaglia e la biondina ha già estratto un cellulare che è più grosso del portatile con cui sto scrivendo questo racconto (ma, quantomeno, sono riuscito a farle allacciare la cintura di sicurezza). Breve conversazione in lingua che mi è sconosciuta e poi mi domanda: "C'è problema se dovremo aspettare 5 minuti, perché l'appartamento è occupato dalla mia amica? Sei di fretta?". Io non sono mai di fretta quando vado a OTR (ricordo chiacchierate anche di un'ora-un'ora e mezza, con la mia prediletta), per cui la rassicuro e procediamo nel nostro viaggio verso il loft. Sorprendentemente, alla rotonda che segna la fine del BdA non mi fa svoltare verso il quartiere di Pigalle-sur-Brembaux (che il collega mamborama ha anche definito il "Puttan Village") ma mi fa continuare diritto, alla volta della ridente località di Boltiére. Anche se le indicazioni di Mariana sono scarse e anche un po' tardive, so già dove sta conducendomi, ossia al loft dove avevo incontrato Corina la prima volta. Non sono quindi molto stupito, quando la nostra breve navigazione si arena nelle secche di una stradina a fondo cieco, dove dovremo attendere che la collega (la sorella, scoprirò più tardi ...) liberi l'appartamento.
DA OGGI NON E' PIU' UNA TEEN-AGER
Credo di avere parlato anche sin troppo di geografia della Bergamasca, mentre è senz'altro più interessante raccontare qualcosa di Mariana, dato che il social time - tra viaggio e attesa fuori dall'appartamento - è durato quasi un quarto d'ora. La fanciulla, pur parlando con una cadenza oggettivamente spagnoleggiante, si presenta come moldava (né rumena né argentina, dunque) e mi fulmina subito con un colpo pirotecnico a sorpresa: "Lo sai che oggi è il mio compleanno?". "Lo sai che non ti credo?", le rispondo ridendo. Al che, Mariana recita il mantra dell'offesa: "Non si tratta così una ragazza ... Perché dovrei dirti un bugia?". "Forse perché ho sentito raccontare montagne di bugie, dalle tue colleghe ...", è quello che penso, ma tengo per me. Non faccio in tempo a replicare e la biondina estrae una tessera plastificata, che ha tutto l'aspetto di una carta d'identità rumena, dato che l'azzurro del cielo, il giallo delle spighe di grano e il rosso del sangue sono i colori dominanti. Me la mostra per non più di cinque secondi e, impegnato nella guida, posso solo gettarle una rapida occhiata: dove lei punta il dito c'è effettivamente scritta la data che appare anche sul display della mia macchina, ma in'assolata estate di vent'anni esatti fa, quando il Mondiale di Calcio si giocava negli USA e, a calcare il tappeto verde, c'erano calciatori come Matthaeus e Klinsmann oppure Hagi e Raducioiu, giusto per rimanere in tema. Gente che probabilmente è finita a fare il commentatore in TV, salvo il primo che è rimasto il t(r)ombeur de femmes di allora e che non è mai accompagnato da una ragazza che abbia più di 25 anni. L'altra cosa che mi balza all'occhio, prima che il documento mi venga sfilato dalla vista, è che il nome Mariana appare anche lì, per cui la fanciulla è davvero una di quelle che racconta meno bugie di tutte.
"E come festeggerai il compleanno?", le domando un po' incuriosito e quasi imbarazzato di non avere a portata di mano davvero nulla (anche solo delle brioches) per celebrare l'inaspettata occorrenza. "Come vedi, sono qua a lavorare ...", mi risponde Mariana un po' sconsolata, "Va be', ma quando ti sveglierai sarà ancora il tuo compleanno ... Se fossi in te, domani mi prenderei un giorno di pausa ... Alla fine, capita una sola volta nella vita di compiere vent'anni!", le butto lì. "Non so ... Vedremo ... Domani sento le altre ragazze ...", mi risponde senza troppa convinzione. La nota positiva di questa breve chiacchierata è che ho recuperato il nome di un rinomato locale italo-rumeno, dove si potrebbe organizzare la prossima adunata plenaria dei 525ers
ROMANIA, LA PORTA PER L'EUROPA
Senza entrare in eccessivi dettagli che violerebbero la sua privacy, mi è parso di capire che provenga da una famiglia del ceto medio moldavo (se così possiamo definirlo, in un Paese in cui lo stipendio medio è di 100 Euro al mese ...), che ha fatto grossi sacrifici per mandarla a studiare nella vicina Romania, in modo che potesse acquisire un titolo di studio e - per naturalizzazione - una cittadinanza che le permettessero di muoversi liberamente all'interno dell'Unione Europea. Per quanto ho potuto capire, il suo accento spagnoleggiante viene proprio dai suoi studi superiori e non da una permanenza in terra iberica. Completata la scuola, con un certo pragmatismo ha deciso di intraprendere la carriera del meretricio ("Delle ragazze che conoscevo, credo di ricordarne una sola che non sia passata in Romania e adesso non stia facendo questo lavoro ..."), e, da 7 mesi, è qui in Italia, a occupare la piazzola a noi ben nota.
Mentre parla, continua a carezzarsi il lungo crine biondo che le scende sul petto, palesando così un po' di nervosismo o imbarazzo per l'attesa. "Ma quei capelli non sono i tuoi, giusto?", le domando, dato che - a furia di frequentare OTR
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- un po' di esperienza me la sono fatta e quelle ciocche sembrano avere una consistenza e riflessi alquanto diversi dai boccoli che le cingono il viso. "Sì, questi sono delle extension, però anche i miei capelli naturali sono abbastanza lunghi", mi spiega la biondina.
LORY COME LOREDANA, A.K.A. THE BLONDESISTER
"Scusa se ti sto facendo aspettare così tanto, ma non vorrei telefonare all'altra ragazza, per dirle di liberare l'appartamento", commenta a un certo punto Mariana. "In effetti, è abbastanza antipatico quando la ragazza inizia a metterti fretta, perché deve lasciare la stanza - non posso che darle ragione - Pazientiamo ancora un paio di minuti e vedrai che arrivano". E così è, perché poco dopo l'altra bionda e un nostro collega escono dal cancello e si affacciano sulla stradina dove siamo parcheggiati. "Certo che ti somiglia parecchio - getto il sasso nello stagno - Come si chiama l'altra ragazza?". "
Lory: è mia sorella 
", risponde Mariana con un certo orgoglio. "Lory come Lorena o come Loredana?", è il mio ultimo quesito, mentre lei è già praticamente scesa dalla macchina. Come mi aspettavo, la seconda è quella giusta. Che io fossi così ferrato (si fa per dire ...) in onomastica, lei invece non se l'aspettava: "Ma, certo che li conosci bene i nomi rumeni!". Non le rivelo che è più o meno la centesima sua connazionale che incontro e mi limito a un più neutrale: "Non è ci volesse uno scienziato
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Al massimo, poteva chiamarsi Lorenza o Loretta ..." . Visto che erano sorti dei dubbi tra i colleghi, riporto anche che Lory dovrebbe essere maggiore di Mary e che, per il momento, dovrebbe parlare ben poco italiano (quasi solo spagnolo).
MANCANO I ROTOLONI REGINA
Mi sono parecchio dilungato nel descrivere il social time, dato che la parte strettamente erotica è abbastanza avara di spunti, complice anche la sazietà e la stanchezza del sottoscritto. Saliti all'ultimo piano della palazzina, entriamo esattamente nello stesso appartamento dove ero stato con
Corina e dove, con non poca soddisfazione, avevo seguito in differita sul canale rumeno l'eliminazione del Milan da una delle recenti Champions League. Il locale tutto-fare è stato un po' riarrangiato (il lettone non è più per la lunga, ma di traverso) ed è ora illuminato da una luce rossa/rosata, che gli conferisce quell'atmosfera un po' particolare di alcova del peccato.
Appena entrati, appoggiamo entrambi i nostri averi sul tavolo e Mariana estrae immediatamente i ferri del mestiere (il profilattico e, ahimé, un tubetto di lubrificante) dalla sua borsetta. Io estraggo invece dal mio tesoretto un paio di stampe filigranate, di cui la fanciulla pare essere avida collezionista, per cui le formalità burocratiche sono presto sbrigate. Poiché indossava solo gli shorts di una specie di salopette e una t-shirt inneggiante al più famoso profumo francese (ma, sotto, aveva anche la biancheria intima e non solo le due gocce dello stesso, che Marilyn Monroe diceva essere il suo unico indumento notturno ...), Mariana è pronta ben prima di me. Quando anch'io sono del tutto nudo, le chiedo di poter fare una breve visita al bagno. Qui, quale pecca, devo segnalare la mancanza del classico "rotolone Regina", per cui ho dovuto asciugare alla bell'e meglio le pudenda con la carta igienica, che - come noto - si sbriciola facilmente in mille coriandoli e si appiccica fastidiosamente da tutte le parti. Completata la mia battaglia per lindare il fratellino e i gioielli di famiglia, rientro nella stanza principale e Mariana - che era intenta a messaggiare con Whatsapp - si rialza dalla seggiola e mi fa cenno di accomodarmi pure sul lettone. Che, in realtà, è un materasso sofficissimo che pare appoggiato direttamente sul pavimento. "Ho dovuto metterlo così morbido perché quello del piano di sotto si lamentava dei cigolii", mi spiega la biondina.
LA GIOVENTU' E' DALLA SUA PARTE
Mentre sale anche lei e si inginocchia sulla nostra improvvisata alcova d'amore, posso osservarne meglio la silhouette. Potrebbe essere alta poco più di 1,60 (come Carla o Adriana, giusto per fare dei paragoni) e ha effettivamente il bel fisichino di chi ha compiuto vent'anni da non più di un paio d'ore
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Confesso di non averla "radiografata" con la massima attenzione
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, ma qualcosa (e non ho ben capito cosa), mi ha lasciato un po' perplesso nelle sue proporzioni seno/vita/fianchi. Il seno dovrebbe essere tra la seconda e la terza taglia e, probabilmente, con un bacino leggermente più largo, avrebbe davvero avuto la silhouette di una statua greca. Ripensando alle ragazze che ho incontrato lungo il BdA, la sua sagoma mi ricorda un po' quella dell'
Alina "la Perlettina dei poveri", con la differenza che quest'ultima viaggia ormai più verso la trentina e non è certo bella di viso come Mariana. Insomma, non certo una top model, ma senz'altro una ragazza dal volto davvero bello e dal fisico grazioso, che ha anche la gioventù dalla sua parte.
LA RECE VERA E PROPRIA
Mentre si inginocchia davanti a me e si accinge a dare inizio alle operazioni, posso notare che ha due brillanti incastonati come piercing nell'addome (uno, più grosso, proprio nell'ombelico e un'altro, più piccolo, poco sopra) e che indossa un ciondolo abbastanza appariscente. La pelle appare molto liscia e quindi inizio subito a carezzarle piacevolmente le cosce, mentre lei comincia a manipolare il fratellino, per portarlo al minimo turgore che permetta d'incappucciarlo. Dopo meno di un minuto, inizia ad srotolarvi sopra il profilattico (uno di quelli trasparenti, non il classico fragolone rosso) e comincia il BJ. Le operazioni sono effettuate senza particolare maestria, perché la fanciulla si limita a muoversi su e giù con la testa, senza ricorrere a finezze tecniche che ho visto mettere in atto da sue colleghe più navigate. Nel frattempo, salgo a carezzarle la schiena e poi inizio a manipolarle il seno che mi sta più vicino, che però non è sodissimo (ma è ormai tanto tempo che mi sono abituato alla consistenza più che marmorea di quelli artificiali di Anna e dunque posso aver perso un po' la "mano" di quelli naturali). Mentre le titillo il capezzolo, il fratellino arriva quasi al pieno turgore, per cui il profilattico può essere srotolato sino alla base (lo sento un po' d'impiccio, a onor del vero) e il BJ può così continuare con affondi completi. Ogni tanto, Mariana deve serrare un po' la dentatura, perché sento il mio alter ego stuzzicato come se passasse attraverso le fauci di un castoro
Quando ritiene che la prima parte dell'opera sia compiuta, Mariana si risolleva e mi domanda come mi piaccia farlo. "Come vuoi ... Già che sei lì in ginocchio, ti va di venirmi sopra?", le propongo. "Va bene", mi risponde senza esitazione e con una mia certa soddisfazione, dato che la maggior parte delle OTR pongono un veto a questa posizione. L'entusiasmo scema però rapidamente, quando vedo la biondina spemere un po' di lubrificante fuori dal tubetto e cospargerselo sull'orifizio vaginale. Si mette quindi a cavalcioni su di me e, tenendo fermo il mio fratellino con la mano, se lo infila lentamente, calandosi verso il basso. Per qualche secondo, la mano resta lì per regolare la profondità della penetrazione e la pressione delle sue nocche (su cui grava buona parte del peso del suo tronco) sul mio basso ventre è alquanto fastidiosa. Quando è sicura che la mia asta sia bene alloggiata, rimuove finalmente la mano e inizia a muoversi su e giù con buon ritmo. Nonostante la posizione sia la mia preferita, la presenza del lubrificante è davvero deleteria per me, per cui sento che il mio fratellino sguscia come un'anguilla e presto perde il necessario turgore. Per cui, dopo un tempo che non credo abbia ecceduto il minuto, devo fermare Mariana a chiederle di rianimare amorevolmente il cadavere. Si sfila e lo manipola un po', cosicché posso approfittare dell'intermezzo per riprendere a carezzarla sulla sua pelle vellutata.
"Riproviamo?", mi domanda, non appena l'operazione di rianimazione sembra essere andata a buon fine. "Magari proviamo a cambiare posizione. Posso venirti sopra?", le butto lì, sperando che il maggiore contatto fisico aiuti a compensare i ben pochi stimoli che comunque saliranno dal basso ventre. Permesso accordato e Mariana di rigira, sdraiandosi a gambe divaricate sul lettone. Di nuovo un po' di lubrificante (argh!) e ripetiamo l'infilamento, ma sento subito che l'attrito è praticamente inesistente. Compio qualche spinta pelvica puntellato sugli avambracci, giusto per essere sicuro che l'asta sia bene accomodata nella sua vagina e poi provo a calarmi del tutto su di lei. Non faccio davvero in tempo a cingerla e a carezzarla come vorrei, perché fin dall'inizio il fratellino scivola un po' da tutte le parti, più in balia del fato che delle mie percussioni. Provo a insistere un po', ma non c'è davvero nulla da fare: priva di stimolazione, l'asta inizia di nuovo a perdere turgore e dunque mi trovo costretto a interrompere per la seconda volta le operazioni. Tra l'altro, in questa fase la biondina mi è sembrata alquanto passiva: non pretendevo che mi graffiasse e che mi strappasse la pelle a morsi, ma che mi cingesse e mi carezzasse un po' mi sembrava davvero il minimo sindacale ...
"Ti tolgo il profilattico e finisco con la mano?", è la proposta dell'infermierina Mariana. "Ve be' ... Proviamo così", accetto un po' sconsolato, ma consapevole che qualunque tentativo di penetrazione con tutto quel lubrificante risulterebbe alla fine infruttuoso, anche perché quello con la biondina non è il mio primo incontro della serata. Evito qui di dilungarmi in dettagli di scarso interesse, ma con un po' di buona volontà e alternando entrambe le mani, vengo infine condotto oltre la linea del traguardo.
QUATTRO NOTE PER CHIUDERE
Riguardo alle operazioni di de-briefing, vale la pena riportare che Mariana è transitata dal bagno solo perché doveva fare pipì (ma, poi, aveva teoricamente in programma di tornare a casa e quindi presumo che si sia fatta una doccia prima di andare a dormire) e che il "rotolone Regina" è stato in questo caso sostituito da un asciugamano che mi è stato gentilmente porto ma che ho avuto non poche remore a utilizzare, perché sicuramente ne avevano fruito anche altri colleghi che mi avevano preceduto.
Quando usciamo, sono le 4 e mezza passate ed è già praticamente giorno. "Cavoli! E' già chiaro! - esclama Mariana - Allora devo proprio andare a casa". "Oggi è la notte più corta dell'anno

- commento - E' iniziata l'estate ma da domani, purtroppo, le giornate inizieranno ad accorciarsi

". Mi spiega così che si corica attorno alle 5 del mattino e dorme sin dopo l'ora di pranzo, quando è nuovamente a disposizione della sua clientela diurna, che però riceve nell'appartamento principale (quello a Pigalle-sur-Brembaux, immagino, vicino alle casette di Corina e Maria, se non sono avvenuti rimescolamenti nel frattempo). Mi racconta, tra l'altro, che non spegne mai il cellulare né lo mette in modalità silenziosa, neppure quando dorme ("perché, alla fine, questo è il mio lavoro ..."). Così, le è anche capitato di essere stata svegliata da un cliente in preda all'ormone impazzito, un paio d'ore dopo essersi addormentata ... Indosso per un attimo i panni del sindacalista e tento di biasimarla un po' per questa cosa, perché i suoi turni (dalle 2 del pomeriggio alle 4:30 di notte) sono già abbastanza massacranti e quindi le ore di riposo dovrebbero essere sacre, ma le mie parole devono esserle entrate da un orecchio e uscite dall'altro. Anche perché, nel frattempo, era già intenta a telefonare al tassista (20 Euro per la tratta Osio-Brembate!) per prenotare la sua corsa sino a casa ...
Insomma, una bella e cara fanciulla che andrebbe invitata a cena (qualcuno che è più giovane di me e non sa chi siano Matthaeus o Klinsmann potrebbe farsi avanti

) ma che non mi sembra avere l'intrattenimento erotico nel suo DNA (argomento, quest'ultimo, che sta letteralmente impazzando su tutti i rotocalchi, da qualche giorno a questa parte).