DETTAGLIO DELLA OTR
Nome: Maria
Nazionalità: sedicente galațina
Età apparente: 22 anni dichiarati
Descrizione fisica: ragazza alta circa 1.60-1.65, corporatura normale ma tonica e con belle chiappe giottesche, lunghi capelli neri raccolti in una coda di cavallo, viso un po' paffuto e dai lineamenti gitani, con qualche residuo di acne giovanile, occhi scuri, seno n/v, tattoo sulla coscia dx
Attitudine: BJ svolto con discreta perizia e pazienza nella media ; simpatica e ciarliera
Reperibilità: medio/facile
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20
Compenso concordato: 20
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ
Durata dell'incontro: un quarto d'ora scarso, da mattonella a mattonella
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Vertemate
Coordinate: ingresso della sterrata opposta al Gigante
LA MIA RECENSIONE
Il tam tam degli ultimi giorni ha fatto salire vertiginosamente le quotazioni della Tigre del Tigros, che in men che non si dica finisce alla posizione numero 1 del mio taccuino, scalzandovi Alina Freudenberg, scivolata invece giù dal podio dopo l'intervista un po' malmostosa dell'altra settimana.
Il temporale del tardo pomeriggio ha raffreddato ma soprattutto asciugato l'aria, facendo dissolvere la cappa d'afa opprimente delle sere precedenti, per cui le condizioni sono le meno peggio che si possano pretendere all'inizio di agosto.
Solito ritrovo settimanale con alcuni compari di avventure e poi si parte a caccia, destinazione sterrata di fronte al Gigante. La moretta è già lì in postazione, in body bianco e scarpette verdi, ma la mattonella è davvero infame e, oltretutto, da Como scende una teoria ininterrotta di vetture, forse perchè è chiusa l'autostrada. Impossibile accostare e tocca rinviare il tentativo a ora antelucana, anche se vedo alcuni colleghi farsi ben pochi problemi e infilarsi col muso nella stradina, lasciando le terga bene esposte alla prima Azzurra o Rossella di passaggio.
Per far trascorrere un po' di tempo, mi porto allora nel Far West, dove i programmi della serata vengono scompigliati dalla ricomparsa della Brunetta in quel di Lomazzo. Dopo essermi armato di santa pazienza e avere dato il bentornata alla custode del campo sportivo, mi riporto verso Vertemate, dove - ahimè - la bottiglietta della Tigre sembra essere scomparsa.
A BERSAGLIO
Sto già per arrendermi, ma l'istinto del cacciatore mi spinge a fare un'ultima vasca e la nuova moretta è nel frattempo riapparsa all'ingresso della sterrata, nonostante la bottiglietta sia finita chissà dove! Ora viene la missione più difficile della serata: trovare il modo di fermarsi senza restare con mezza macchina nella carreggiata o, peggio, con le terga rivolte al vialone.
Faccio qualche vasca per studiare la logistica e, intanto, raccolgo un paio di sorrisi della moretta, che segue con lo sguardo le mie grandi manovre di avvicinamento. Per i lineamenti un po' gitani ma che mi ispirano simpatia e per il rossetto sgargiante, mi ricorda un sacco la Darietta di Borgo Panigale: se solo fosse brava la metà, varrebbe l'abbonamento annuale!
Memore di alcune ragazze frequentate alla medesima mattonella (la polacca Justyna e l'albanese Luana), ho un vago ricordo che la sterrata avesse degli slarghi adatti a fare inversione. Non ci sono cartelli di divieto di transito, il granturco ai lati è bello alto e allora decido di fiondarmi e addentrarmi nella stradina campestre, senza fermarmi subito dalla moretta.
Il tempo di fare inversione e di riaffacciarmi allo stop ... e un collega ha nel frattempo accostato! Per fortuna, non finalizzano e posso così affiancarmi alla moretta, col muso rivolto alla carreggiata. Abbasso il finestrino, si avvicina e può avere inizio l'intervista di rito: dice di chiamarsi Maria, mi domanda se desideri il BJ coperto oppure al crudo e, musica per le mie orecchie, non pretende nulla più del ventello canonico. La invito allora ad accomodarsi a bordo, recupera qualcosa da terra e pochi secondi dopo apre la portiera e mi è seduta accanto. Prima che si spenga la luce di cortesia, noto subito la carnagione discretamente abbronzata e un tattoo sulla coscia destra.
INDIANA, BRASILIANA E PURE COLOMBIANA ... MA NON È LA CULOMBIANA
Percorro in retromarcia una distanza più o meno pari a quella necessaria a raggiungere il Kilometrozero di Iris e, intanto, raccolgo i soliti dati per la scheda tecnica: quando le domando la nazionalità, Maria non ha problemi a rivelare di essere della Dacia, di Galați per l'esattezza, ma si finge stupita della richiesta: "Perchè, di dove pensavi che fossi?". "Mah ... potevi essere albanese ... ma così bella e simpatica, per forza rumena!
", mi lancio in lodi sperticate. A questo punto, Maria ammette che i suoi lineamenti un po' esotici l'hanno fatta scambiare per indiana, marocchina, brasiliana e pure per colombiana ... ma di sicuro non per Culombiana, perchè il suo lato B, pur essendo ben disegnato, non è abbondante come quello della Sara che bazzicò questi paraggi un paio d'anni fa! 
Resta giusto il tempo di scoprire che ha 22 anni, gli ultimi quattro dei quali trascorsi nelle terre bionsiane (a Civitanova Marche, per la precisione), e ricevo il consenso a spegnere il motore, perchè siamo arrivati al retrobottega. Di fronte a me, l'imponente architettura del Gigante; ai lati, distese sterminate di granturco.
LA RECE VERA E PROPRIA
Le consegno il modesto omaggio della casa e, intanto, ravana nella piccola borsetta, per estrarne la bustina del condom e la confezione delle salviette, che comincia a disporre sulla plancia per usi futuri. "Sai, è davvero piccola ed è un casino tirare fuori e poi rimettere dentro tutto, ogni volta ...", è abbastanza ciarliera la fanciulla, mentre scarta il profilattico dal condom.
Nel mentre, io ho abbassato leggermente i finestrini, arretrato il sedile e calato le braghe. "Come lo vuoi: lento o veloce?", mi domanda Maria. "Come un diesel: parti piano e poi accelera!", spero che capisca la mia metafora, visto che sarà abituata ad accelerazioni da dragster, sul bolide del suo boy.
Maria incappuccia il compare e dà inizio alle danze, appiattendosi in torsione sul mio basso ventre, ben schiacciata contro il bracciolo centrale della vettura. Il BJ non prevede numeri da circo, ma parte appunto con una cadenza lenta, compensata da escursioni ampie e da una buona pressione sul compare. Anche se la visione dei Paesi Bassi mi è preclusa dalla sua lunga coda di cavallo, che scende sino a carrezzarmi dolcemente la coscia a ogni sua percussione, deve esserci sin dall'inizio l'aiuto della mano malandrina, perché le sensazioni che giungono dal compare sono immediatamente piacevoli.
Maria non si è tolta il suo body bianco, che però è sgambatissimo ed esalta la giottesca rotondità delle sue chiappe: uno dei miei tentacoli va a posarsi lì in tempo zero e ci rimane per un bel po', apprezzando alquanto pure la consistenza dei suoi glutei.
Prima di avviare le operazioni, la moretta aveva gettato lo smartphone dietro di sè e con il monitor rivolto verso l'alto: stranamente, il dispositivo non si autospegne e posso così notate il volto di una ragazza dai capelli mechati biondi, che mi osserva dal salvaschermo. Il datario sul monitor segna "sâmbata" e quindi Maria non aveva mentito sulle sue origini daciche
Anche quando risalgo a carezzare la parte alta della schiena, percepisco un buon tono muscolare ed è quindi naturale approfittare della prima pausa, per chiederle che sport abbia praticato, oltre alla ginnastica da ribaltabile: anni dopo la ballerina Klaudia, venuta dalle terre schipetare, il Luna Park può di nuovo fregiarsi della presenza di una danzatrice del ventre!
Come da accordi, la moretta accelera l'andatura, rendendo ancora più intense le sensazioni che giungono dai Paesi Bassi. Seguono altre due sessioni di immersione, durante le quali il compare si ringalluzzisce sempre più, al punto che mi pento di avere prelevato solo due ventelli contati e di essere ora senza ulteriore cash, dopo il precedente blitz dalla Brunetta, il che mi impedirà di proporre a Maria una time extension e l'accensione del televisore su Rai1.
Nonostante la buona dedizione alla causa, la moretta di Galați non riesce comunque a farmi capitolare, prima che i dolori al costato, causati dalla pressione del tronco contro il bracciolo centrale, non la obblighino ad alzare bandiera bianca e a risollevarsi in modo definitivo.
Vista la durata complessiva che avrà l'incontro, saranno trascorsi più o meno 6-7 minuti e le propongo allora di passare alle operazioni di falegnameria, che vengono affidate sin da subito a Federica. Maria non ha però trascorso questi quattro anni in Italia come cassiera dell'Esselunga ed è lesta ad allungare verso di me il braccio sinistro, con cui inizia a carezzarmi le cosce, per poi dedicarsi in modo prolungato al massaggio dei gioielli di famiglia.
Sarebbe stato decisamente meglio che lo avesse fatto col braccio destro, perché così mi rende difficoltoso l'accesso al lato A, che comunque è inguainato nel body bianco. Riesco comunque a insinuare il mio tentacolo nell'unico anfratto libero e a raggiungere la sua coscia, che pure è tonica come il resto del suo fisico e quindi carezzo con piacere.
All'avvicinarsi del fatidico decimo minuto, Maria inizia a palesare i primi segni di insofferenza: prima ancora di esporre il tabellone del quarto uomo, recupera il cellulare e risponde velocemente a un paio di messaggi, segno che in sala Var inizia a esserci preoccupazione per la sua incolumità, nonostante non si sia appartata con il Pacciani dei colli briantei. Mentre Federica accelera l'andatura, mi porto avanti col lavoro e conduco già l'intervista conclusiva, che il brevissimo tragitto di rientro non consentirà di svolgere: non avendo ancora una residenza stabile in zona, Maria non è in grado di ricevere in modalità loft e, stranamente, pare che non offra neppure il servizio motel ... ma, come è accaduto con la Oly, di sicuro qualcuno le spiegherà che esiste il Blue e che non è così lontano
Quando la moretta mi fa presente che non possiamo davvero trattenerci oltre, per il ventello pagato, mi concentro, metto alla frusta Federica e con un'ultima sequenza di colpi più veementi riesco a capitolare.
LA DANZATRICE DEL VENTRE
Durante le fasi finali di pulizia e ricomposizione, Maria non si dimostra per nulla frettolosa e sembra anzi contenta di raccontarmi della sua grande passione, che stranamente non è ballare al ritmo di Florin Salam o Nicolae Guța, ma appunto la danza del ventre, che aveva praticato anche in un gruppo coreografico.
Farle fare un balletto in macchina sarebbe davvero esagerato, anche perchè il ventre è coperto dal body bianco, ma nel breve tragitto sino alla mattonella si mette a ravanare fra i miliardi di video che ha in TT e, quando siamo di nuovo allo stop, me ne mostra uno, in cui fa ondeggiare sensualmente l'addome e mi ipnotizza col suo ombelico.
La breve demo di danza del ventre me la fa perdonare all'istante, per non essersi ancora munita di sacchettone della monnezza, il che mi obbligherà poi a smaltire la pallottola dell'amore al primo distributore utile. Abituato alle ragazze del team Avis/Cava, mi ha comunque stupito che lei stessa mi abbia raccomandato di non gettarla in mezzo alle pannocchie.
Sono trascorsi quasi 15 minuti dall'abbordaggio iniziale e quindi è davvero il momento di congedarci: tanti cari saluti a Maria, che scende dalla mia macchina e riprende pieno possesso della mattonella. Faccio giusto in tempo a reimmettermi sul vialone, a fare un 180 davanti alle esili gambette di Anissina e il prossimo collega si è già fiondato dalla moretta di Galați, con mezzo deretano della sua vettura a intralciare la carreggiata. Io ho invece svolto la missione della serata, aggiungendoci pure la ciliegina del saluto alla Brunetta, e posso quindi rientrare soddisfatto alla branda.
Nome: Maria
Nazionalità: sedicente galațina
Età apparente: 22 anni dichiarati
Descrizione fisica: ragazza alta circa 1.60-1.65, corporatura normale ma tonica e con belle chiappe giottesche, lunghi capelli neri raccolti in una coda di cavallo, viso un po' paffuto e dai lineamenti gitani, con qualche residuo di acne giovanile, occhi scuri, seno n/v, tattoo sulla coscia dx
Attitudine: BJ svolto con discreta perizia e pazienza nella media ; simpatica e ciarliera
Reperibilità: medio/facile
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20
Compenso concordato: 20
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ
Durata dell'incontro: un quarto d'ora scarso, da mattonella a mattonella
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Vertemate
Coordinate: ingresso della sterrata opposta al Gigante
LA MIA RECENSIONE
Il tam tam degli ultimi giorni ha fatto salire vertiginosamente le quotazioni della Tigre del Tigros, che in men che non si dica finisce alla posizione numero 1 del mio taccuino, scalzandovi Alina Freudenberg, scivolata invece giù dal podio dopo l'intervista un po' malmostosa dell'altra settimana.
Il temporale del tardo pomeriggio ha raffreddato ma soprattutto asciugato l'aria, facendo dissolvere la cappa d'afa opprimente delle sere precedenti, per cui le condizioni sono le meno peggio che si possano pretendere all'inizio di agosto.
Solito ritrovo settimanale con alcuni compari di avventure e poi si parte a caccia, destinazione sterrata di fronte al Gigante. La moretta è già lì in postazione, in body bianco e scarpette verdi, ma la mattonella è davvero infame e, oltretutto, da Como scende una teoria ininterrotta di vetture, forse perchè è chiusa l'autostrada. Impossibile accostare e tocca rinviare il tentativo a ora antelucana, anche se vedo alcuni colleghi farsi ben pochi problemi e infilarsi col muso nella stradina, lasciando le terga bene esposte alla prima Azzurra o Rossella di passaggio.
Per far trascorrere un po' di tempo, mi porto allora nel Far West, dove i programmi della serata vengono scompigliati dalla ricomparsa della Brunetta in quel di Lomazzo. Dopo essermi armato di santa pazienza e avere dato il bentornata alla custode del campo sportivo, mi riporto verso Vertemate, dove - ahimè - la bottiglietta della Tigre sembra essere scomparsa.
A BERSAGLIO
Sto già per arrendermi, ma l'istinto del cacciatore mi spinge a fare un'ultima vasca e la nuova moretta è nel frattempo riapparsa all'ingresso della sterrata, nonostante la bottiglietta sia finita chissà dove! Ora viene la missione più difficile della serata: trovare il modo di fermarsi senza restare con mezza macchina nella carreggiata o, peggio, con le terga rivolte al vialone.
Faccio qualche vasca per studiare la logistica e, intanto, raccolgo un paio di sorrisi della moretta, che segue con lo sguardo le mie grandi manovre di avvicinamento. Per i lineamenti un po' gitani ma che mi ispirano simpatia e per il rossetto sgargiante, mi ricorda un sacco la Darietta di Borgo Panigale: se solo fosse brava la metà, varrebbe l'abbonamento annuale!
Memore di alcune ragazze frequentate alla medesima mattonella (la polacca Justyna e l'albanese Luana), ho un vago ricordo che la sterrata avesse degli slarghi adatti a fare inversione. Non ci sono cartelli di divieto di transito, il granturco ai lati è bello alto e allora decido di fiondarmi e addentrarmi nella stradina campestre, senza fermarmi subito dalla moretta.
Il tempo di fare inversione e di riaffacciarmi allo stop ... e un collega ha nel frattempo accostato! Per fortuna, non finalizzano e posso così affiancarmi alla moretta, col muso rivolto alla carreggiata. Abbasso il finestrino, si avvicina e può avere inizio l'intervista di rito: dice di chiamarsi Maria, mi domanda se desideri il BJ coperto oppure al crudo e, musica per le mie orecchie, non pretende nulla più del ventello canonico. La invito allora ad accomodarsi a bordo, recupera qualcosa da terra e pochi secondi dopo apre la portiera e mi è seduta accanto. Prima che si spenga la luce di cortesia, noto subito la carnagione discretamente abbronzata e un tattoo sulla coscia destra.
INDIANA, BRASILIANA E PURE COLOMBIANA ... MA NON È LA CULOMBIANA
Percorro in retromarcia una distanza più o meno pari a quella necessaria a raggiungere il Kilometrozero di Iris e, intanto, raccolgo i soliti dati per la scheda tecnica: quando le domando la nazionalità, Maria non ha problemi a rivelare di essere della Dacia, di Galați per l'esattezza, ma si finge stupita della richiesta: "Perchè, di dove pensavi che fossi?". "Mah ... potevi essere albanese ... ma così bella e simpatica, per forza rumena!
", mi lancio in lodi sperticate. A questo punto, Maria ammette che i suoi lineamenti un po' esotici l'hanno fatta scambiare per indiana, marocchina, brasiliana e pure per colombiana ... ma di sicuro non per Culombiana, perchè il suo lato B, pur essendo ben disegnato, non è abbondante come quello della Sara che bazzicò questi paraggi un paio d'anni fa! Resta giusto il tempo di scoprire che ha 22 anni, gli ultimi quattro dei quali trascorsi nelle terre bionsiane (a Civitanova Marche, per la precisione), e ricevo il consenso a spegnere il motore, perchè siamo arrivati al retrobottega. Di fronte a me, l'imponente architettura del Gigante; ai lati, distese sterminate di granturco.
LA RECE VERA E PROPRIA
Le consegno il modesto omaggio della casa e, intanto, ravana nella piccola borsetta, per estrarne la bustina del condom e la confezione delle salviette, che comincia a disporre sulla plancia per usi futuri. "Sai, è davvero piccola ed è un casino tirare fuori e poi rimettere dentro tutto, ogni volta ...", è abbastanza ciarliera la fanciulla, mentre scarta il profilattico dal condom.
Nel mentre, io ho abbassato leggermente i finestrini, arretrato il sedile e calato le braghe. "Come lo vuoi: lento o veloce?", mi domanda Maria. "Come un diesel: parti piano e poi accelera!", spero che capisca la mia metafora, visto che sarà abituata ad accelerazioni da dragster, sul bolide del suo boy.
Maria incappuccia il compare e dà inizio alle danze, appiattendosi in torsione sul mio basso ventre, ben schiacciata contro il bracciolo centrale della vettura. Il BJ non prevede numeri da circo, ma parte appunto con una cadenza lenta, compensata da escursioni ampie e da una buona pressione sul compare. Anche se la visione dei Paesi Bassi mi è preclusa dalla sua lunga coda di cavallo, che scende sino a carrezzarmi dolcemente la coscia a ogni sua percussione, deve esserci sin dall'inizio l'aiuto della mano malandrina, perché le sensazioni che giungono dal compare sono immediatamente piacevoli.
Maria non si è tolta il suo body bianco, che però è sgambatissimo ed esalta la giottesca rotondità delle sue chiappe: uno dei miei tentacoli va a posarsi lì in tempo zero e ci rimane per un bel po', apprezzando alquanto pure la consistenza dei suoi glutei.
Prima di avviare le operazioni, la moretta aveva gettato lo smartphone dietro di sè e con il monitor rivolto verso l'alto: stranamente, il dispositivo non si autospegne e posso così notate il volto di una ragazza dai capelli mechati biondi, che mi osserva dal salvaschermo. Il datario sul monitor segna "sâmbata" e quindi Maria non aveva mentito sulle sue origini daciche
Anche quando risalgo a carezzare la parte alta della schiena, percepisco un buon tono muscolare ed è quindi naturale approfittare della prima pausa, per chiederle che sport abbia praticato, oltre alla ginnastica da ribaltabile: anni dopo la ballerina Klaudia, venuta dalle terre schipetare, il Luna Park può di nuovo fregiarsi della presenza di una danzatrice del ventre!
Come da accordi, la moretta accelera l'andatura, rendendo ancora più intense le sensazioni che giungono dai Paesi Bassi. Seguono altre due sessioni di immersione, durante le quali il compare si ringalluzzisce sempre più, al punto che mi pento di avere prelevato solo due ventelli contati e di essere ora senza ulteriore cash, dopo il precedente blitz dalla Brunetta, il che mi impedirà di proporre a Maria una time extension e l'accensione del televisore su Rai1.
Nonostante la buona dedizione alla causa, la moretta di Galați non riesce comunque a farmi capitolare, prima che i dolori al costato, causati dalla pressione del tronco contro il bracciolo centrale, non la obblighino ad alzare bandiera bianca e a risollevarsi in modo definitivo.
Vista la durata complessiva che avrà l'incontro, saranno trascorsi più o meno 6-7 minuti e le propongo allora di passare alle operazioni di falegnameria, che vengono affidate sin da subito a Federica. Maria non ha però trascorso questi quattro anni in Italia come cassiera dell'Esselunga ed è lesta ad allungare verso di me il braccio sinistro, con cui inizia a carezzarmi le cosce, per poi dedicarsi in modo prolungato al massaggio dei gioielli di famiglia.
Sarebbe stato decisamente meglio che lo avesse fatto col braccio destro, perché così mi rende difficoltoso l'accesso al lato A, che comunque è inguainato nel body bianco. Riesco comunque a insinuare il mio tentacolo nell'unico anfratto libero e a raggiungere la sua coscia, che pure è tonica come il resto del suo fisico e quindi carezzo con piacere.
All'avvicinarsi del fatidico decimo minuto, Maria inizia a palesare i primi segni di insofferenza: prima ancora di esporre il tabellone del quarto uomo, recupera il cellulare e risponde velocemente a un paio di messaggi, segno che in sala Var inizia a esserci preoccupazione per la sua incolumità, nonostante non si sia appartata con il Pacciani dei colli briantei. Mentre Federica accelera l'andatura, mi porto avanti col lavoro e conduco già l'intervista conclusiva, che il brevissimo tragitto di rientro non consentirà di svolgere: non avendo ancora una residenza stabile in zona, Maria non è in grado di ricevere in modalità loft e, stranamente, pare che non offra neppure il servizio motel ... ma, come è accaduto con la Oly, di sicuro qualcuno le spiegherà che esiste il Blue e che non è così lontano
Quando la moretta mi fa presente che non possiamo davvero trattenerci oltre, per il ventello pagato, mi concentro, metto alla frusta Federica e con un'ultima sequenza di colpi più veementi riesco a capitolare.
LA DANZATRICE DEL VENTRE
Durante le fasi finali di pulizia e ricomposizione, Maria non si dimostra per nulla frettolosa e sembra anzi contenta di raccontarmi della sua grande passione, che stranamente non è ballare al ritmo di Florin Salam o Nicolae Guța, ma appunto la danza del ventre, che aveva praticato anche in un gruppo coreografico.
Farle fare un balletto in macchina sarebbe davvero esagerato, anche perchè il ventre è coperto dal body bianco, ma nel breve tragitto sino alla mattonella si mette a ravanare fra i miliardi di video che ha in TT e, quando siamo di nuovo allo stop, me ne mostra uno, in cui fa ondeggiare sensualmente l'addome e mi ipnotizza col suo ombelico.
La breve demo di danza del ventre me la fa perdonare all'istante, per non essersi ancora munita di sacchettone della monnezza, il che mi obbligherà poi a smaltire la pallottola dell'amore al primo distributore utile. Abituato alle ragazze del team Avis/Cava, mi ha comunque stupito che lei stessa mi abbia raccomandato di non gettarla in mezzo alle pannocchie.
Sono trascorsi quasi 15 minuti dall'abbordaggio iniziale e quindi è davvero il momento di congedarci: tanti cari saluti a Maria, che scende dalla mia macchina e riprende pieno possesso della mattonella. Faccio giusto in tempo a reimmettermi sul vialone, a fare un 180 davanti alle esili gambette di Anissina e il prossimo collega si è già fiondato dalla moretta di Galați, con mezzo deretano della sua vettura a intralciare la carreggiata. Io ho invece svolto la missione della serata, aggiungendoci pure la ciliegina del saluto alla Brunetta, e posso quindi rientrare soddisfatto alla branda.
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