DETTAGLIO DELLA OTR
Nome: Maria
Nazionalità: sedicente braşovina
Età apparente: 25 anni dichiarati
Descrizione fisica: perticona alta 1.75, corporatura normale, capelli castani di media lunghezza, bei lineamenti, begli occhi azzurri, due canotti al posto delle labbra, seni n/v
Attitudine: BJ troppo delicato per i miei gusti, ma si impegna il giusto ; padroneggia bene l'italiano ed è socievole
Reperibilità:
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 30
Compenso concordato: 30
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ
Durata dell'incontro: 18' da mattonella a mattonella, quindi circa 10' al retrobottega
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Lavino (BO)
Coordinate: chiesetta
LA MIA RECENSIONE
Dopo avere fatto la conoscenza di
Maria Cassoletta, il prossimo e ultimo obiettivo di serata è la sua omonima della chiesetta di Lavino, ma bisogna anzitutto far trascorrere almeno una mezz'oretta, per ridare il tempo all'artiglieria di ricaricarsi.
Faccio prima qualche vasca nel settore di Valsamoggia, per cercare di intercettare il
Tank Moldavo e dedicarle un inchino identificativo. La becco mentre sto scendendo verso Bologna, il tempo di fare inversione al primo distributore ed è già sparita (e non la rivedrò più, neppure sulla via del rientro verso Modena).
Mi sposto allora verso Anzola, curioso di rivedere Jenny, ma la sua Smartina resterà un totem vuoto per tutti i miei passaggi. L'unica visione sarà una ragazza intabarrata all'Autosana, che giovedì era in mini e stivali accanto alla sua auto, ma che stasera è in jeans e sfoggia addirittura un berretto di lana col pon pon.
I tempi sono maturi per spingersi ancora più a Oriente e varco i confini di Lavino, dove la situazione è ancora più sconfortante: vedo solo
Mary e una sua dirimpettaia, nessuna traccia ad esempio di Klea, che ricordavo proprio nel centro storico del ridente paesino.
Dato che il mio obiettivo è lì e nessuno se la sta filando, faccio un giro di boa comodo alla rotonda, controllo di avere le spalle libere e un paio di minuti dopo sono di nuovo alla chiesetta. Lei è ancora lì, che sta battendo i denti con un paio di pantaloncini attillati dalla curiosa fantasia multicolore e con parigine di lana nera che le arrivano a mezza coscia.
Freccia a destra, mi si avvicina, è davvero una discreta perticona e il viso è proprio molto carino, con due splendidi occhi azzurri e due labbra che invece sembrano canotti albaparietteschi. Il rate è il solito trentello di queste latitudini e allora la invito a scaldarsi un po' a bordo.
Oltre che di bella presenza, la fanciulla appare subito anche gentile, perchè mi allunga la mano per lo scambio di convenevoli, presentandosi al contempo come
Maria. Sembrava di stringere un ghiacciolo appena tirato fuori dal freezer e allora le alzo subito la temperatura in macchina, per metterla a suo agio.
Scambiamo quattro battute sul pazzo tempo di questi giorni (la sera prima, c'erano quasi 20 gradi ma volavano le vacche) e noto che parla con inflessione da cattivi dei film di James Bond, che di solito hanno le ex sovietiche della Moldova o dell'Ucraina, ma non le fanciulle della Dacia. Non so se sia vero, ma mi dice di essere mezza rumena e mezza moldava e di essere originaria della ridente cittadina di Braşov, in mezzo ai Carpazi. Anche questa potrebbe essere una balla clamorosa, ma le racconto di un mio viaggio in quei paraggi e lei mi cita correttamente il nome di alcune attrazioni nelle vicinanze, che non mi sovvenivano più di primo acchito. Se non è della Transilvania, aveva l'8 in geografia ...
Il tragitto non sarebbe lunghissimo, ma prima imbocco il vialone nel verso sbagliato e poi il semaforino del ponticello rimane rosso per un bel po', per cui trascorrono quasi tre minuti, prima di spegnere il motore in un'area un po' di diroccata, che immagino essere il campo di allenamento di tutte le giocatrici della Steaua Lavino. Maria non sembra comunque innervosirsi per i minuti persi, probabilmente perchè è tutta contenta di scaldarsi un po' le ossa. Quando siamo già al retrobottega, le carpisco la statura (1.75), l'età (25) e la confessione che i suoi labbroni siano rifatti e si può passare a ...
LA RECE VERA E PROPRIA
Mentre stiamo regolando le formalità burocratiche, vedo apparire un paio di fanali alle nostre spalle, ho un mezzo infarto, ma Maria mi rassicura, giurandomi che sia solo la sua comare, a bordo della vettura di un collega. In effetti, la macchina si sistema a debita distanza, le luci si spengono e nessun altro apparirà dalle retrovie, durante i 10 minuti dell'incontro.
A Bologna, deve esserci una scuola di alta specializzazione per le Otr, perchè per tutte i preparativi avvengono allo stesso modo, senza bisogno di chiedere nulla: come avevano già fatto
Angelica e
Maria Cassoletta, pure la braşovina si abbassa spontaneamente i pantaloncini attillati, i collant che indossava sotto alle parigine di lana e le mutandine, per poi disporsi gattoni sul sedile del passeggero.
Ognuna, quantomeno, ha poi il suo modo di condurre il BJ. Una volta incappucciato il compare, Maria ha una tecnica più delicata, che non prevede l'uso della mano malandrina ed escursioni verticali che non si fanno ricordare nè per la pressione, nè per la frequenza. È probabilmente un BJ che la maggior parte dei punter troverebbe più gradevole, in quanto non finalizzato alla capitolazione in tempo zero, ma non il ricostituente di cui avrebbe bisogno il mio compare di sotto, già poco sensibile di suo e oltretutto sollazzato dalla Maria tiranese poco più di mezz'ora prima.
Visto che la brunetta è disposta gattoni alla mia destra, completamente nuda dalla schiena a metà delle cosce, è il momento di fare entrare in azione i tentacoli. Mi sfrego un po' le mani, per scaldarle ulteriormente, e poi inizio a carezzarle la schiena, mentre ammiro la sua silhouette a clessidra illuminata dalla fioca luce esterna.
Scendo verso quello che per me è sempre il pezzo forte, ossia le chiappe: la consistenza è più che buona (anche se non sono polpose come quelle della Cassoletta) e lì si incollano i miei tentacoli. Tento anche una rapida sortita verso il basso, ma per il freddo le gambe sono avvolte dalle parigine e carezzare la lana non mi dà grande piacere, per cui presto risalgo verso la nuda pelle del suo fondoschiena.
Non si può certo dire che Maria lesini l'impegno, ma il suo BJ è davvero troppo delicato per il mio compare, per lo meno a distanza così ravvicinata da un altro incontro, e il risultato è che il fratellino riesce ad arrivare sì e no a 3/4 del turgore. Quando sono trascorsi 6-7 minuti, si interrompe, mi osserva sconsolata e mi domanda che fare. Le propongo di provare a ringalluzzire il compare con un po' di sana falegnameria, lei accetta la mia proposta, si risolleva con il tronco, si volge verso di me a dà inizio all'azione di smanacciamento. Le sue mani curate non sono però quelle di un boscaiolo dei Carpazi e quindi neppure l'HJ avviene col vigore che avrei sperato.
Tento allora di fare entrare in campo Federica, che raccoglie letteralmente il testimone dalla ben più aggraziata mano di Maria. Insisto per un paio di minuti, il compare guadagna un po' di turgore, ma mi rendo conto che il traguardo sarebbe ancora lontanissimo e che ormai stiamo per sforare la decina di minuti normalmente concessi dalle fanciulle. La brunetta mi fa presente che, se le allungo una mancia, non ha problemi a trattenersi per altro tempo, ma spendere un quarantone o addirittura un cinquantone per un semplice BJ, senza la certezza del risultato, mi pare una follia e allora alzo bandiera bianca.
MI TOCCA TORNARE A BOLOGNA
Mi faccio quindi passare le salviette d'ordinanza, per ripulire il compare e le plastiche del tunnel centrale dall'unto del condom e per raccogliere i vari rifiuti nella pallottola dell'amore, che lei smaltirà alla mattonella.
Quando siamo pronti, riaccendo il motore, faccio manovra e abbandono il parcheggio. "Ma dove è finita l'altra macchina? Si sono spostati da un'altra parte?", domando a Maria, stupito di non vedere lì il collega. "Sono già andati! Di solito in 3-4 minuti finiamo!

", si mette a ridere la brunetta di Braşov.
Il mio lungo viaggio di rientro dal Centro Italia sino a Milano la incuriosisce ed è il pretesto per scoprire quali città italiane abbia invece visitato lei. Scopro così che, prima di apparire sotto alle torri, ha già esercitato all'ombra del Vesuvio (dove l'inverno praticamente non esiste) e pure a Milano, un paio d'anni fa ma in modalità loftina.
Colgo la palla al balzo e indago sulla disponibilità di uno scannatoio di appoggio, ma ne è sprovvista e gli amanti del materasso possono trovarlo solo nel motel più vicino. Non indago sui costi e sulla location, non avendo un interesse concreto a chiudere l'affare.
Ultima nota di servizio, per i suoi fan bolognesi: poco dopo Natale rientrerà al paesello e non tornerà in Italia prima di febbraio. Vorrei già farle adesso gli auguri per le Feste, non avendo programmi di materializzarmi a Bologna così presto, ma ci tiene a sottolineare che sino a un paio di giorni prima di Capodanno la troverò ancora alla mattonella e che quindi posso venire a farglieli di persona! Di fronte a tale abilità nel marketting, temo che mi toccherà rivedere a stretto giro il programma delle mie vacanze natalizie
Dopo un tragitto più breve e rapido che all'andata, siamo infine alla chiesetta di Lavino e non resta che congedarci. Le auguro la buona notte, la osservo mentre va a smaltire la pallottola dell'amore e poi mi rimetto in marcia verso casa. E' ormai mezzanotte e ci vorranno quasi 2 ore e mezza per appoggiare le mie stanche membra sulla branda, anche perchè a Modena commetterò l'errore madornale di seguire i cartelli verdi e mi toccherà sciropparmi tutta la Tangenziale, prima di imboccare finalmente l'A1 verso Milano!