SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Lentate sul Seveso (MB)
ZONA: 45.678917, 9.114262 (all'ingresso di via Oberdan)
NOME: Ludmilla, Mila per gli amici
NAZIONALITA': moldava
ETA': quasi 25 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ+HJ, poi RAI1+HJ
COMPENSO RICHIESTO: 20+20
COMPENSO CONCORDATO: 20+20
DURATA DELL'INCONTRO: circa 15 minuti, da mattonella a mattonella
DESCRIZIONE FISICA: statura sotto la media (ca. 1,60) ma innalzata da plateau vertiginosi, fisico snello e velinico, belle gambe sempre in mostra, seno n.v., capelli schiariti biondi di media lunghezza, viso dai bei lineamenti, occhi castani
ATTITUDINE: convincente nel BJ, sostanzialmente passiva in RAI1 ; sembra simpatica, ma di suo non è una gran chiacchierona
LA MIA RECENSIONE
Come avevo scritto nel thread di
Alina Karate, mi ero sempre fatto l'idea che Mila fosse una tipa un po' con la puzza sotto il naso e alquanto frettolosa, visto che la si vede fagocitare e risputare clienti a ritmi da catena di montaggio, tanto che in pochi anni è passata da una piccola utilitaria a un poderoso SUV teutonico. L'unico mio abboccamento era avvenuto diversi anni fa (2014? 2015?), quando ancora stava in via Aureggi: ero riuscito a strapparle un BJ a 20 (allora non scendeva sotto i 30), "ma prima vado a fare pipì" e poi chi l'aveva più rivista! Durante l'incontro conoscitivo con la sua comare, un nostro collega con lei a bordo mi si era parcheggiato davanti e avevo potuto invece constatare che la biondina di via Oberdan aveva tempistiche del tutto nella norma.
Qualche sera fa, complice la Coppa dei Campioni (o era la Coppa dei Brocchi del giovedì?), l'occasione sembrava propizia, ma avevo preferito fare prima qualche vasca per rifarmi gli occhi e, quando avevo deciso che poteva essere il momento buono, devono averlo pensato anche diversi colleghi, perché in via Oberdan si è scatenano l'inferno, con vetture in paziente attesa nel parcheggino di fronte e manovre al limite del codice penale, per scavallare la coda. Avrei anche ripiegato sulla "cuginetta" Alina, ma a un certo punto si era dileguata verso il retrobottega ed era scomparsa per tre quarti d'ora buoni, al punto che stavo per andare alla stazione dei CC a presentare denuncia per rapimento. Alla fine, avevo desistito e avevo ripiegato sulla velina della fermata del bus, tale
Oksana/Oxana di cui racconterò in separata sede.
Sarà che la pioggia non dà tregua, sarà che clienti e alieni sono tutti incollati al televisore a seguire l'ennesimo match calcistico, ma anche stasera Mila passeggia stranamente inoperosa all'angolino di via Oberdan, oltretutto senza la karateka Alina. Dopo un giro dell'isolato per controllare che la situazione sia tranquilla, accosto e abbasso il finestrino. La biondina si avvicina e le domando il rate per un BJ conoscitivo (ho proprio chiesto un pompino, perché quando uso il più signorile "lavoretto di bocca" alcune pensano che voglia baciarle ...), al che mi spara la cifra che temevo, cioè 30. "Non possiamo fare per 20?", cerco di intenerirla. "Sì, ma 20 solo di bocca", puntualizza la moldava. "Appunto, era quello che avevo chiesto
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", chiudo il rapido abboccamento e la invito ad accomodarsi a bordo.
UNA NUVOLA DI PROFUMO
Non che ci fossero dubbi al riguardo, ma si presenta come
Mila. Dato che parla con un accento che ricorda i cattivi dei film di James Bond, fingo di non avere già consultato il dossier della Securitate e le domando: "Con questo accento, sarai russa, giusto?". La biondina risponde di sì, esita un attimo e poi puntualizza: "In realtà sono moldava e lì parliamo sia il russo che il moldavo, che poi è come il rumeno". Giusto per completare la scheda tecnica, dice di avere quasi 25 anni e di essere in Italia ormai da 6.
I lineamenti del viso sono proprio carini, anche se è truccata in modo semplice, con solo un po' di eyeliner ad allungare il profilo degli occhi castani e uno sgargiante rossetto sulle labbra. Ciò che però mi colpisce di più è la nuvola di profumo che mi avvolge, di Armani per chi fosse interessato a regalarlo uguale alla moglie, in modo da non destare sospetti quando passa a trovare la biondina di Chisinau
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"Ma non avrai neanche un cliente sposato, con tutto questo profumo addosso ...
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", le dico ridendo. "Perché?", mi domanda un po' stupita Mila. "Perché poi torna a casa profumato anche lui e poi la moglie lo aspetta al varco con la mannaia, per affettargli il salame come al povero Bobbit
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", le spiego il terribile rischio a cui sta esponendo la clientela. "Ah, non ci avevo pensato ... Però ne metto veramente poco", risponde la biondina.
Il viaggio per il retrobottega è relativamente breve e non c'è tempo per altre amenità. Parcheggiata la macchina esattamente dove mi aveva condotto anche Alina, si regolano le questioni burocratiche, ci si prepara (lei si toglie solo il giubbotto ed estrae il necessaire dalla borsetta) e si può già dare inizio alle danze.
LA RECE VERA E PROPRIA
Le mani di Mila sono un po' fredde e il mio fratellino se ne accorge, quando gli viene calzato addosso il profilattico trasparente. Lo shock passa però in fretta, perché la biondina si china subito in torsione sul mio basso ventre e inizia a sfoggiare l'arte orale con cui deve avere conquistato schiere di clienti fedeli. L'azione è molto insistita ed è svolta a schiena praticamente ferma, muovendo freneticamente su e già la testa. Rispetto al modus operandi di altre sue rivali, riesce anche a sincronizzare piccoli movimenti di torsione attorno all'asta, per cui ne risulta una stimolazione senz'altro piacevole. Da scafata intrattenitrice notturna, dosa con sapienza qualche massaggio qua e là ai gioielli di famiglia e, dopo un po', impugna la base dell'asta con l'altra mano e dà l'assalto alla diligenza con tutte le forze a disposizione. Che includono anche un minimo di mugolio, fatto però senza gli eccessi di certe attrici schipetare.
Nel mentre, approfitto del fatto che il suo cortissimo abitino nero è già sollevato sino alla cintura e srotolo i miei tentacoli verso di lei. Il fisico è proprio da velina e il tono muscolare della schiena, dei glutei e delle cosce è senz'altro buono. Essendo praticamente avvinghiata al mio basso ventre, non c'è invece modo di condurre esplorazioni sul lato A, dove mi era sembrato di intravedere due bei seni fare capolino dal decolleté (ma magari era l'effetto push-up del reggipetto
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). Sopra l'abitino, indossa solo un coprispalla di lana abbastanza scollato, per cui approfitto del suo modus operandi che non prevede grossi scuotimenti del tronco, per insinuare una mano anche lì e carezzarle la parte alta della schiena e il collo, che è l'unica dove si possa stabilire un minimo di contatto con la sua pelle.
A CHE PUNTO SIAMO?
Dopo una prima sosta per rifiatare, senza dire nulla Mila si rituffa sul mio basso ventre per una seconda sessione d'immersione, che durerà altri 2-3 minuti. Quando si rialza di nuovo, nella sua testa è già risuonato il primo timer: "A che punto siamo?", mi domanda, seppure con tono che potrei definire gentile. L'azione è stata molto intensa e non manca molto a varcare la linea del traguardo. Nonostante si sia già in retta d'arrivo e in lontananza si veda il direttore di gara con la bandiera a scacchi in mano, Mila decide che durante il rush finale il mio compare del piano di sotto non sarà di nuovo avvolto dalla sua calda boccuccia ma piallato con vigore dalle sue mani.
Si riporta definitivamente all'altra parte col tronco e inizia a masturbare il fratellino, guardando distrattamente davanti a sè per la maggior parte del tempo e volgendosi ogni tanto verso di me. Quando i nostri sguardi si incrociano, mi rendo conto di avere davanti la Monna Lisa di Chisinau: quella che leggo nei suoi occhi non è esattamente apatia, ma neppure le sue labbra sono distese in un vero e proprio sorriso. Mentre lei continua il suo lavoro di falegnameria, non mi lascio sfuggire l'occasione di allungare i tentacoli verso le sue cosce, che inizio a carezzare voluttuosamente. Come avevo già intuito quando era china sul mio basso ventre, sono snelle e con un buon tono muscolare, mentre un giudizio sulla levigatezza della pelle è necessariamente rimandato a primavera, quando l'arrivo delle rondini farà mettere negli armadi fuseaux, leggings e calze pesanti, oltre a fare uscire dal letargo i vari Enrique Iglesias, Luis Fonsi e compagnia cantante.
Il vulcano è ormai sul punto di eruttare, ma Mila si ferma un attimo prima, perché dev'essere risuonato anche il secondo timer, quello del triplice fischio: "Ci siamo?", mi domanda dopo avere interrotto le operazioni. Sarebbe davvero un peccato tornare a casa col colpo ancora in canna, do un'occhiata al fratellino bello turgido e allora le chiedo cosa costerebbe accendere il televisore e premere il pulsante 1 del telecomando. Come immaginavo, l'obolo da versare è un altro ventello, che però non ho contato nel portafoglio. Anche se non c'era nemmeno da chiederlo, dato che un paio di ore di Mila inoperosa valgono un'intera serata dell'OTR media, la biondina dispone di pezzi di tutti i colori nella sua borsetta ed è in grado di darmi il resto senza alcun problema.
SI SINTONIZZA IL PRIMO CANALE
"In che posizione lo facciamo?", le domando, sperando che mi proponga spontaneamente uno smorzacandela. Mila non dev'essere però della stessa idea, perché mi risponde, seppure con tono un po' dubitativo: "Vieni tu dalla mia parte?". Se avessi insistito, avrebbe probabilmente accettato di invertire i ruoli, ma per la prima volta può anche andare bene così, per non forzarla in una posizione a lei sgradita, il che potrebbe poi valermi una prestazione pessima. Sbrigati anche questi formalismi, la fanciulla reclina e arretra il sedile, si toglie i tronchetti con plateau che la fanno svettare così in altro rispetto alle varie "cugine" che di volta in volta la affiancano, rimuove e appallottola il fantasmino che calzava sul piede sinistro, sfila la stessa gamba dei collant ed è pronta ad accogliermi dalla sua parte.
Mezza nuda è proprio un bel vedere, ma non c'è molto tempo per perdersi nella contemplazione, perché la fanciulla è già pronta a infilare l'asta nella vulva. L'orifizio non è per niente lubrificato (che non abbia fatto sesso con alcuno dei clienti precedenti?) e l'ingresso risulta un po' difficoltoso. Anche quando tento le prime percussioni, sento un attrito fortissimo, come se le pareti fossero rivestite di carta vetrata, e allora mi fermo subito e compio un po' di movimenti circolari, per accomodare meglio il fratellino dentro la stretta caverna di Mila. Quando riparto va un po' meglio, ma ci vorranno quasi due minuti, in cui intercalo un altro paio di fasi di strusciamento, prima di percepire una buona fluidità di movimenti.
Mila, dal canto suo, non è esattamente una tigre del ribaltabile: magari soffre anche di saudade come le brasiliane, ma non è certo focosa come loro. Se ne sta sdraiata a occhi chiusi, assorta nei suoi pensieri, e il massimo sfogo del suo brio è mugolare in modo discreto e aggrapparsi a un certo punto al mio braccio e carezzarmelo leggermente. Più avanti, mentre mi sto cimentando in uno strusciamento pube contro pube, ha addirittura l'ardire di cingermi la schiena e di massaggiarmela delicatamente con le mani. Un po' per la sua scarsa partecipazione (anche se non siamo ai livelli di gelo siberiano dell'
Alina di via Battisti, che peraltro non incontro ormai da almeno un anno), un po' per i primi crampi che iniziano a salire dai glutei e dalle cosce, ma dopo non più di 3-4 minuti devo alzare bandiera bianca, con un nulla di fatto.
Per non tornare a casa con il colpo in canna (non che l'avrei fatto, vista l'abbondante disponibilità di fanciulle lungo il Miglio d'Oro
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), si concorda una rapida conclusione di falegnameria, per cui non mi resta che sfilarmi con cautela e tornare dalla mia parte. Nulla di speciale da raccontare al riguardo, se non che il vulcano non impiega più di un paio di minuti, per eruttare il suo carico di magna. Con efficienza più teutonica che moldava, Mila mi passa subito le salviettine d'ordinanza ed entrambi possiamo procedere alle pulizie e alle rivestizioni. Dato che il BJ è stato comunque convincente ed eviterei volentieri di partecipare agli Hunger Games che si scatenano quasi tutte le sere in via Oberdan , mi faccio dare il suo recapito. Mentre lo memorizzo, la biondina deve ricevere la chiamata della collega Alina (il cellulare aveva trillato brevemente anche all'inizio del BJ, ma Mila non aveva risposto), perché conversa per circa un minuto in rumeno.
NON MILA & SHIRO, MA LUDMILLA
Quando siamo finalmente pronti a tornare alla mattonella, è il momento della domanda da un milione di dollari, dato che l'unica Mila che io abbia mai conosciuto era la pallavolista che sbavava dietro a Shiro: "Ma come mai ti scelta un nome di battaglia così inconsueto?". "Ma guarda che mi chiamo davvero Mila - mi risponde la biondina, pensando di avere di fronte un perfetto idiota - A dire il vero
Ludmilla e Mila è l'abbreviazione
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". Fugato anche questo dubbio, c'è tempo di raccogliere ancora qualche informazione sulla divetta di via Oberdan. Come il fisico lasciava intuire, non ha prole a carico in quel di Chisinau, anche se il recente acquisto del mega-SUV mi aveva fatto fantasticare che avesse 4-5 marmocchi da portare all'asilo o a scuola ... Il merito della sua silhouette così tonica, peraltro, non va ascritto a estenuanti sessioni ginniche in palestra (quella notturna mi sembra già più che sufficiente, solo per il numero di vetture su cui deve salire e scendere, a mo' di step ...) ma a una non troppo sana combinazione di pasti saltati (quello dell'alba) e di cucina moldavo/rumena. Più i primi che la seconda, direi, perché ho avuto modo di cenare in un ristorante dacico e per poco non dovevano ricoverarmi per il colesterolo e i trigliceridi alle stelle
Registrate sul taccuino anche queste facezie, siano di nuovo alla mattonella, dove Mila potrà scambiare chiacchiere ben più interessanti con la comare Alina, che la attende con trepidazione. Ci congediamo, la biondina si incammina spedita verso la "cuginetta", mentre io mi rituffo nel gorgo del Miglio d'Oro e della provinciale dell'amore, stando attendo a evitare le voragini inquietanti che la pioggia torrenziale ha fatto aprire nell'asfalto.