SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Lentate sul s.S.
ZONA: 45.683276, 9.111614 (sulla Smart più famosa di Lentate, davanti a una piccola esposizione di mobili)
NOME: Vanessa, Claudia, Klaudia, ...
NAZIONALITA': ALB
ETA': 27 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ, RAI1 (mission e smorza), HJ conclusivo
COMPENSO RICHIESTO: 100
COMPENSO CONCORDATO: 100
DURATA DELL'INCONTRO: 40' netti in motel, 60' via dalla mattonella
DESCRIZIONE FISICA: lunghi capelli mori, viso discreto ma un po' allungato e dagli zigomi spigolosi, occhi scuri, altezza 1,76 dichiarati, fisico longilineo e appesantito solo minimamente dal lock-down, seni che non giudicherei oltre la 2a taglia
ATTITUDINE: non è una tigre del materasso, ma sa come muoversi ed è una buona fidanzatina ; sa usare bene la lingua anche per parlare
LA MIA RECENSIONE:
Visto che almeno compare Aladino si è preso la briga di raccontarci delle sue avventure con Vanessa/Klaudia, riporto anch'io un sunto delle grandi manovre che ho compiuto recentemente al motel Blue con la spilungona venuta dal Paese delle Aquile, che ormai ha poco da spartire con la ragazzina spaesata che apparve brevemente 8 anni fa
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Scusate se continuo a chiamarla
Vanessa, ma non ce la faccio proprio ad associare Claudia o Klaudia al suo volto (per me resterà sempre la danzatrice del ventre), anche perché poi scoprirò che il suo vero nome di battesimo è tutt'altro!
LA PROPOSTA INDECENTE
In una sera in cui non c'è tantissimo movimento, decido infine di fermarmi nel parcheggio del mobilificio. La volta precedente, Vanessa mi ha spiegato come raggiungerla senza dare troppo nell'occhio. Quando mi vede comparire accanto alla sua Smartina, interrompe all'istante le chiacchiere con Dorina/Vanessa e si incammina velocemente verso la mia macchina, accomodandosi in automatico sul sedile del passeggero.
Quattro convenevoli di circostanza, facciamo giusto in tempo a svoltare in Scultori del Legno e la spilungona mi butta lì la proposta di andare in motel. La volta precedente (non quella del 2012, si intende
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), mi ero fatto l'idea che Vanessa avesse qualche coniglio in più nel cilindro della sua amica Dorina e che il suo principale limite fosse quello del cronometro, superabile solo con una maggiore generosità da parte del cliente. Una specie di Eva di Appiano, il cui livello di ormoni nel sangue sale proporzionalmente al numero di banconote infilate nella borsetta ...
"Ma quanto costerebbe?", le butto lì, pur sapendo già la risposta, memore del 3x2 propostomi da Dorina un paio di settimane prima. "100 per mezz'ora oppure 150 per un'ora", non mi sorprende Vanessa. "Se la mezz'ora è un po' elastica, si può fare ...", cerco subito di mendicare il bonus infedeltà. "Va bene", mi dà l'OK la morettona.
In realtà, non ho abbastanza soldi per pagarle il rate e quindi le domando dove sia il bancomat più vicino. Mi spiega che ce n'è uno qui a Lentate e un altro sulla strada verso il motel, ma "di una banca tedesca". "Mmm, non è la mia banca e non vorrei che non si potesse prelevare, dopo la mezzanotte", mi invento una sceneggiata alla Alemao, per rubarle 5 minuti.
NE' VANESSA, NE' CLAUDIA, NE' KLAUDIA
Anziché andare spediti verso il Blue, si fa una breve puntata alla banca in centro a Lentate e quindi c'è un po' più di tempo per scambiare quattro chiacchiere. Vanessa, che adesso si fa chiamare
Claudia (o
Klaudia, secondo altre versioni), dice di avere 27 anni, di essere originaria di una città del sud dell'Albania (di fronte a Corfù) e di essere in Italia da 2 anni e mezzo. La sua ragguardevole statura sarebbe stata ereditata dalla mamma e in comune col resto della famiglia, mentre il padre sarebbe invece più piccolo di lei.
Durante il viaggio di andata, oltre a indicarmi che direzione prendere in ogni rotonda, Vanessa mi riempie di gossip sulle colleghe rivali ("Questa fa tutto scoperto!", "Quest'altra ha 45 anni e 5 figli!", etc ...) e mi spiega meglio i suoi rapporti con
Dorina. Dato che entrambe sono alte e dai lineamenti allungati, me le ero immaginate cugine e invece sono solo amiche di vecchia data. Vanessa soffriva di solitudine qui in Italia, la sua comare aveva bisogno di tirare su soldi per far fronte a vicissitudini che si possono facilmente immaginare e così con una sola fava si sono presi due piccioni ... anzi, due passere. L'unico inconveniente è che l'appartamento (che io speravo potesse fungere anche da loft lavorativo, per evitare di pagare l'affitto al Blue) è ora parecchio affollato e quindi ci entrerebbe a malapena uno spillo. Di certo non un Oscar!
Siamo finalmente alla sbarra del Blue. Vanessa mi passa la sua carta d'identità albanese (un tesserino aquilato azzurro/rosa), estraggo anche la mia e scendo dalla macchina, per andare dal receptionist. Mentre infilo i documenti nel cassettino scorrevole, ho giusto un secondo per dare una rapida occhiata al retro di quella di Vanessa e, nella lunga sequenza alfanumerica di caratteri, mi balza all'occhio quello che potrebbe essere il suo nome e che, appunto non è né Vanessa, né Klaudia, né Claudia ... Ottimo motivo per continuare a chiamarla Vanessa Smart :D
UN FISICO STATUARIO
Nonostante la serata infrasettimanale, i parcheggi sotterranei del Blue sono discretamente affollati. Ma non siamo di certo qui a cercare in quale stanza si sia nascosta la Katabregyina, quindi lascio che Vanessa mi faccia strada verso la camera. Vista da vicino e in tutta la sua statura, lo stacco di coscia è veramente imperiale! Per non parlare del suo fondoschiena, mentre sculetta a sinistra e destra, inerpicandosi su per le ripide scale! Peccato che sia quasi buio pesto e che la silhouette di Vanessa possa più immaginarla che vederla ...
Vanessa cerca tastoni l'interruttore, lo trova e luce fu! Avrò messo piede al Blue forse 3-4 volte in un decennio e quindi resto sempre impressionato dalla vetreria che è appesa da tutte le parti, creando mille giochi di riflessi. La spilungona mi assicura però che le stanze del motel dei Laghi (se non ho capito male il nome) sono ancora più lussuose, talune persino equipaggiate con idromassaggio, tanto è vero che ci va coi clienti più danarosi, che la prenotano anche per 2-3 ore.
L'EREDE
Lei si spoglia seduta sul lettone, io invece mi accomodo sulla sedia dello scrittoio e ci ritroviamo un paio di minuti dopo in bagno, per un rapido lavaggio delle pudenda. Inizio io e poi la osservo mentre si lava, più che altro per dare un'occhiata agli innumerevoli tatuaggi che decorano il corpo leggermente brunito da una breve vacanza alle isole Lampados. A parte la scritta sulla coscia sinistra e il grosso tatuaggio floreale sul retro di quella destra, ne ha anche uno enorme sulla parte alta della schiena. Oltre a un paio di brillantini incastonati nell'ombelico e nell'addome. Sono però più incuriosito da un nome tatuato sull'avambraccio (se non ricordo male): "Chi è Xxxxx, il tuo ragazzo?". "No, è il nome di mio figlio!", mi risponde orgogliosa Vanessa. "Azz, non me lo avevi mai detto, che avessi anche tu un bambino!", sono davvero sorpreso, perché il suo fisico non fa davvero immaginare che abbia avuto una gravidanza (anche se continua a tenere indosso il reggiseno nero, il che di solito è un indizio del fatto che i seni siano piccoli o sgonfi). Scopro così che ha sfornato l'erede da giovanissima e che ormai è passato più tempo dacché il pargolo è salito sulla prima macchinina a pedali, di quanto ne manchi al momento in cui mamma lo vedrà con la patente in mano!
LA RECE VERA E PROPRIA
Completate le operazioni di pulizia, ci dirigiamo entrambi verso il lettone. Senza i tacchi e con i 3-4 chiletti che può avere messo su durante il lock-down, la statura di Vanessa fa meno impressione, ma rimane comunque ragguardevole. Come mi aveva già detto un'altra volta, lei stessa mi conferma di essere attorno a 1,76-1,77. Diciamo che è la giusta via di mezzo fra la corporatura velinica, che probabilmente ha avuto da ragazzina e che ebbe quando fece la sua prima fugace comparsa lungo il Miglio d'Oro, e quella giunonica, che potrà magari avere quando varcherà i 30 e smetterà di tenersi in forma con la ginnastica da materasso.
Mentre lei recupera il necessaire, io mi sdraio proprio nel mezzo del lettone e, osservandomi a figura intera nello specchio montato sul soffitto, posso finalmente capire dove ho accumulato quei 3-4 kg in più che la bilancia mi sta impietosamente segnalando da un paio di mesi a questa parte: ovviamente sull'addome e sui fianchi, che sono quasi quelli di una badante moldava
Vanessa si dispone ginocchioni alla mia sinistra, massaggia brevemente il mio compare, lo incappuccia con un condom trasparente e incomincia a trastullarlo. Non mi dilungo troppo sul lavoretto di bocca, che non è molto diverso da quello che concede in macchina: movimento prevalentemente lungo la verticale dell'asta, qualche slinguazzamento, qualche breve accenno di torsione della testa e ritmo medio, né frenetico, né soporifero. Avendola tutta nuda accanto a me, è più piacevole carezzarle dapprima la schiena e poi le lunghe cosce, apprezzando un'epidermide liscia e abbronzata. Vanessa non è particolarmente coreografica e ha purtroppo la stessa fretta dannata di iniziare a scopare che mostra anche in macchina, come se dovessimo restare sul lettone 10 minuti e non mezz'ora!
I MISSIONARI
Infatti, non appena compare Oscarino è diventato abbastanza turgido, la spilungona si risolleva dalla sua posizione accovacciata e mi propone il passaggio alla Fase 2: "Ti vengo sopra io?". Ci penso un attimo e le propongo invece di partire alla
missionaria: "No, dai, comincio io!". Dopo che mi sono rialzato, Vanessa sistema meglio uno dei cuscini in mezzo al letto, si corica supina e mi attende con le gambe divaricate a ranocchia. La zona del pube è perfettamente depilata, mentre le labbra della sua vagina sono particolarmente carnose e prominenti, oltre che di un colore visibilmente più scuro della sua carnagione. Non posso quindi mancare il bersaglio e, guidato anche dalla sua manina, infilo delicatamente l'asta nell'orifizio, che la fanciulla ha solo inumidito un po' con la saliva. In effetti, sento un buon attrito durante l'ingresso e la cavità non ha le dimensioni delle grotte di Frasassi, nonostante innumerevoli volatili, di ogni foggia e taglia, ci abbiano nidificato!
Appoggio gli avambracci accanto alla sua testa, in modo da essere appena staccato dal suo busto e da tenere il decimetro e mezzo di distanza di sicurezza previsto dalle norme anti-Covid, e sono pronto a dare inizio alla mia danza pelvica. Già dopo i primi 2-3 colpi, mi rendo conto che le sensazioni che salgono dal mio basso ventre sono decisamente positive, per cui mi lancio in una cavalcata che durerà diversi minuti. Già in macchina, Vanessa aveva mostrato qualche segno di vitalità in più dell'amica Dorina, ma sul lettone dà senz'altro il meglio di sè: dapprima mi carezza con dolcezza il petto, poi passa a scoprire il mio lato B, aumentando via via l'intensità delle sue attenzioni. Parte col solleticare la nuca e le scapole, poi serra con più forza i lombi e infine mi strizza proprio le chiappe. Pur limitandosi ad ansimare appena, Vanessa tiene quantomeno gli occhi aperti e, osservando la sua mimica facciale, dà l'impressione di avere un minimo di coinvolgimento nelle operazioni ... o di avere studiato pure lei all'Actors' studio
LA SOSIA DI ANJELICA HOUSTON (CIT. ALADINO)
Come ha scritto anche compare Aladino, la somiglianza con Anjelica Houston della famiglia Addams è davvero notevole: i lineamenti di Vanessa sono un po' allungati e spigolosi (soprattutto gli zigomi), altrimenti avrebbe davvero potuto fare la top model, con la statura e il fisico che doveva ritrovarsi da teen ager. Come le ho anche fatto anche notare, secondo me starebbe molto meglio con i capelli ricci (come si potevano vedere nel suo stato WA di qualche giorno fa), perché l'acconciatura stirata che di solito porta le allunga ancora di più i lineamenti. Oltretutto, a sentire lei, il suo crine sarebbe già ondulato, quasi riccio, di natura. Ma, come si suol dire, de gustibus non disputandum est!
Dopo qualche minuto, mi corico completamente su di lei, incastrando la mia testa accanto alla sua. Completamente avvinghiato a lei, con una mano le massaggio energicamente la parte alta della schiena e la nuca, con l'altra le scosto un po' il crine nero come la pece e le carezzo delicatamente la tempia. Vanessa ricambia la cortesia, facendo scorrere la sua mano su è giù per la mia chioma (che non è folta e lunga come la sua ...) e provocandomi brividi di piacere. Ogni tanto mi giro verso lo specchio montato sull'armadio e osservo divertito l'evolvere delle operazioni, con le mie pelvi che oscillano un po' oblique, le sue gambe rannicchiate verso l'alto e i nostri tronchi incollati col Vinavil.
L'unico problema di quando si missioneggia in questo modo è che, dopo qualche minuto, il caldo si fa atroce, nonostante l'aria condizionata polare del Blue. Se poi si indossa pure la mascherina chirurgica (il sottoscritto, non lei), il principio di soffocamento è dietro l'angolo. Per questo, dopo almeno 6-7 minuti di piacevole stantuffamento, mi fermo e mi risollevo col tronco a 45°, puntellandomi adesso sui palmi delle mani e con le braccia tese. Riparto così con la mia danza e mi godo altri 2-3 minuti su di lei, mentre Vanessa mi carezza con delicatezza il petto.
SI PASSA AL GALOPPO
Quando sono proprio cotto, le domando se le vada di invertire le posizioni, passando allo
smorzacandela. Nessun problema e la spilungona venuta dal Paese delle Aquile mi cede di nuovo il suo posto in mezzo al lettone. Si sistema ginocchioni a cavallo del mio bacino, infila l'asta nell'orifizio, ma è chiaro sin da subito che l'arnese ha perso di turgore, dopo la lunga cavalcata precedente. Dopo avere tentato un paio di percussioni, Vanessa si sfila e, senza neppure sostituire o pulire il condom (qui registro un punto in meno per lei), si accovaccia di nuovo accanto al mio basso ventre e riprende a trastullare il compare con la bocca.
Passano neppure due minuti, in cui carezzo soprattutto le sue cosce chilometriche, e la panna è già montata, per cui si può ritentare la cow girl, che era stata abortita un attimo prima. Vanessa si reinfila, si puntella col tronco quasi orizzontale e con le braccia tese accanto alle mie spalle, e inizia una cavalcata senz'altro energica. Ho assisitito a smorza-candela ben più epici (soprattutto da ragazze piccole di statura, come la Eva di Appiano, a patto che fosse ben foraggiata, o la ballerina Klaudia, prima che diventasse svagata), ma l'impegno di Vanessa è comunque ammirevole, considerato che a ogni percussione deve risollevare ben altra massa e statura. Mentre lei conduce il suo fido destriero al galoppo, i miei tentacoli risalgono le sue cosce e poi si aggrappano ai suoi glutei, che hanno un buon tono muscolare e che quindi è un piacere strizzare fra i palmi delle mani, accompagnando le percussioni della loro padrona.
A un certo punto, Vanessa si abbassa ancora di più con il tronco e avvicina il suo volto a non più di 10-15 cm dal mio, facendo suonare all'impazzata l'allarme di prossimità dell'app "Immuni". La sua chioma corvina si riversa su di me e, per quanto il solletico dei suoi capelli sulla mia fronte sia piacevole, ne vengo quasi soffocato: già la mascherina chirurgica rende il respiro difficoltoso; se poi ci si mettono pure i capelli di Vanessa, sembra di avere sul volto una maschera da sommozzatore, però con le bombole dell'aria vuote
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Sarebbe stato forse il miglior modo per morire, ma fortunatamente la morettona si scuote la chioma con un colpo degno di Megaloman e riesce finalmente a farmi respirare.
IL TERZO GIRO DI GIOSTRA
Dopo circa 4-5 minuti di cowgirl, Vanessa si arresta e mi propone di cambiare di nuovo posizione, un po' per stanchezza, un po' perché la mia asta inizia di nuovo a perdere di turgore. Tra l'altro, deve avere una vagina che si inumidisce con grandissima difficoltà, perché durante l'estrazione avviene un fenomeno curioso: all'inizio lo sfilamento sembra quasi impossibile, poi il mio compare rimpicciolito scivola con difficoltà fuori dal condom, che rimane completamente incollato alle pareti dell'orifizio di Vanessa! Con un po' di attenzione, la fanciulla riesce a estrarre l'informe pellicolina di gomma e a gettarla sul pavimento, per andare a cercare sul comodino il blister di un nuovo condom, che invece già stava sul materasso sin dall'inizio delle operazioni.
Si riparte con un 3° giro di giostra, che include l'ennesimo
BJ per ringalluzzire il compare e l'ennesima sessione alla
missionaria, ma che ometto di descrivere nei dettagli, dato che già sino a questo punto il racconto ha superato in lunghezza il Vecchio Testamento
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L'unico particolare degno di nota è che stavolta Vanessa si corica leggermente obliqua sul fianco e con le gambe aperte a rombo, per cui posso carezzarle con voluttà l'interno delle cosce e poi spingermi sino alla vulva. Se non altro, la sua nuova posizione ha accelerato il tempo necessario a riportare l'asta al pieno turgore, prima di ricoricarci l'uno sull'altra.
IL SOLITO EPILOGO, MA CON LA CILIEGINA SULLA TORTA
Dopo che neppure la terza galoppata ha permesso di completare la retta d'arrivo, ci sfiliamo per l'ultima volta e Vanessa si cimenta nel più classico degli
HJ conclusivi, premurandosi di rimuovere il condom. La posizione che assume accanto al mio basso ventre ha però un non so che di contorsionistico e non so davvero come abbia fatto a tenerla per almeno 5 minuti, senza avere rischiato i crampi: è più o meno seduta sulle chiappe, la gamba sinistra scavalca le mie come un cavalcavia, quella destra è piegata e raggruppata all'indietro contro il materasso, come se dovesse stirare i flessori della coscia. Mentre lei trastulla il mio compare con la mano, posso carezzarle il piedino (piedone, in realtà ...), lo stinco e poi il polpaccio snello. La pianta del piede e il tallone sono un po' induriti, forse per la scomodità delle scarpe che indossa tutte le sere, ma le unghie sono molto curate e anche l'epilazione deve essere recentissima, perché non percepisco alcun attrito, neppure quando la mia mano risale dalla caviglia verso il ginocchio.
Come al solito, il vero epilogo è l'
auto-HJ: i bicipiti di Vanessa iniziano a essere stanchi e allora ci passiamo il testimone, affidando il mio compare alle cure della fida Federica. La morettona inizia carezzandomi un po' l'addome e i gioielli di famiglia, poi si ridispone ginocchioni di fianco al mio tronco e si china sul mio petto, cominciando a sbaciucchiarlo e poi a farmi dei
succhiotti al capezzolo. Con una delle due mani, mi carezza invece l'addome e l'altro pettorale, incurante del tono muscolare vergognoso di entrambi, complici le ultime flessioni svolte un paio di decenni fa ai tempi di naja! Mentre Federica smanaccia il compare come solo lei sa fare, l'altra mano carezza la schiena di Vanessa e l'intera scena di riflette nello specchio fissato al soffitto. Ed è proprio nello specchio che assisto al taglio del filo di lana, con un colpo d'artiglieria che fuoriesce dal mio obice e va a colpire con precisione l'ombelico, ricoprendolo di un fiotto bianco e gelatinoso.
Neppure il tempo di farle i complimenti per l'impegno e Vanessa è già corsa a recuperare un fazzoletto umidificato nella borsetta, per permettermi di rimuovere alla bell'e meglio il mio seme. Fatta questa prima pulizia sommaria, mi fiondo in bagno, per completare le operazioni seduto sopra il bidet. La morettona mi segue un attimo dopo ed entra invece in doccia, dove la vedo darsi un'accurata lavata dalla cintola in giù.
LA REGINETTA DI BELLEZZA
Durante le rivestizioni, si può ricominciare a scambiare quattro chiacchiere e Vanessa riprende il racconto a puntate della sua vita. Quando le domando come si fosse mantenuta, prima di fare la sua (ri)comparsa lungo il Miglio d'Oro, mi conferma quanto ha riferito compare Aladino nel post precedente, ossia che ha lavorato per diversi anni come modella nel Paese delle Aquile. Facendo un breve flashback rispetto al punto della timeline dove eravamo arrivati, mi racconta che da teen ager aveva vinto le selezioni di Miss Albania nella sua città e che ciò le aveva appunto permesso di lavorare nel mondo della moda e dei video musicali, sempre però nel suo Paese. L'attività era abbastanza remunerativa e le ha permesso di conoscere vari VIP schipetari, ma i guadagni erano evidentemente inferiori a quelli che sue conoscenze meno avvenenti erano in grado di realizzare lungo il Miglio d'Oro e dunque eccola di nuovo qua, a passeggiare accanto alla sua Smartina!
Il suo racconto mi fa venire in mente un'altra sua vicina di mattonella, che avevo visto cantare e ballare in uno di quei video un po' trash di musica albanese e che, lungo il Miglio d'Oro, aveva invece cantato e ballato per una sola stagione, solo quella estiva oltretutto! Altre cose mi sono state raccontate da Vanessa, ma si entrerebbe troppo nel personale e chi vorrà scoprirle, potrà semplicemente accostare accanto alla Smartina e farsele riferire dalla bocca della diretta interessata, che è tutt'altro che taciturna
Dopo un bel viaggetto, siamo di nuovo alla sua mattonella. Ci congediamo, lei raggiunge saltellante la sua comare Dorina e quindi non mi resta che tornare alla branda, come tutte le sere. Per gli appassionati di cronometraggio, siamo rimasti in stanza poco più di 40 minuti e il tempo da mattonella a mattonella è stato di circa 1 ora. Se non fosse stato per l'obolo da versare al motel, il rate di 100 euri/40 netti sarebbe stato anche onesto. Ogni tanto si può però fare uno strappo alla regola, soprattutto se si sta scrivendo il racconto su un balconcino reso torrido dal caldo vento africano che soffia dalla tarda mattinata e se ci sono pochi dubbi che la mia stagione OTR riprenderà coi primi freschi di fine agosto / inizio settembre
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