SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Lentate sul s.S.
ZONA: inizialmente vista qui: 45.685219,9.110862; ma poi intervistata qui: 45.688412,9.109111
NOME: Vanessa
NAZIONALITA': ALB
ETA': 21 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20
DURATA DELL'INCONTRO: 10'
DESCRIZIONE FISICA: lunghi capelli mori, viso discreto, altezza ca. 1,65, fisico snello
ATTITUDINE: ancora inesperta, direi
LA MIA RECENSIONE:
In attesa che Yulia faccia la ricomparsa al suo show-room (è stata appena prelevata da un collega), mi concedo un paio di vasche avanti e indietro, lungo la statale dei Giovi. Come sulla Novedratese, lo scenario è quasi spettrale, non tanto per la nebbia che cela quasi tutto alla vista, ma per l'assenza pressoché totale di OTR. In quel breve tratto di strada ove normalmente si conta almeno una decina di presenze, ne individuo solamente tre, tutte lungo la corsia diretta a nord: una morettina con un viso un po' rotondo e capelli mossi, allo sbocco di via Aureggi (45.678583,9.114646); una coppia di "amiche" (la Vanessa di questa recensione e una sua collega più piccolina), alle coordinate indicate sopra.
Il mio istinto mi dice che sto per cavalcare un missile e, per questo, ripasso invano un paio di volte davanti allo show-room di Yulia, nella speranza che abbia fatto la sua ricomparsa. Alla fine, decido che un 20 può anche essere immolato alla causa e accosto per l'intervista. La ragazza, che a breve conoscerò come Vanessa, ha un fisico snello da teen, ma è vestita in modo tutt'altro che appariscente (piumino rosso per proteggersi dal freddo, jeans scuri e stivali). I suoi capelli sono mori e lunghi e il viso è discreto, con gli occhi ben delineati dal tratto dell'eye-liner (alla Cleopatra, per intendersi).
Il rate da lei richiesto per un semplice BJ di conoscenza è quello base (20), per cui le dico di salire pure. La ragazza non è loquacissima, comunque qualche informazione su lei riesco a raccoglierla, anche perché padroneggia già discretamente l'italiano (il che mi lascia il sospetto che in realtà sia rumena). Le generalità da lei declinate sono le seguenti: Vanessa, 21 (venti-uno) anni, albanese di Tirana, in Italia da 4 mesi. Nel mentre, mi chiede di alzare la temperatura dell'impianto di riscaldamento e appoggia avidamente le sue mani infreddolite sulle bocchette della ventilazione.
LA RECE VERA E PROPRIA
Raggiunto il parcheggio ove ha posto la propria sede operativa, regoliamo rapidamente le formalità burocratiche (ha il resto di 50, per cui è corretta e sicuramente ha già avuto qualche altro cliente nella serata). Per il BJ non si spoglia minimamente (neppure della giacca a vento, per cui la prossima volta dovrò regolare la temperatura interna sui 35°C!) e si limita ad estrarre gli arnesi del mestiere.
Già nel sistemare il profilattico, mostra una certa inesperienza. Più che altro, non è del tutto consapevole del potenziale letale che si cela nelle sue unghie artificiali (peraltro decorate molto elegantemente): mentre cerca di accomodare il gommino, mi infligge almeno un paio di "pugnalate" sul glande, che mi provocano un notevole fastidio fisico, quasi come se fossi la vittima di un rito voodoo. Mi dice che mediamente tali unghie restano incollate per circa 2-3 settimane e quindi decido, seduta stante e senza averla ancora vista in azione, che senz'altro non tornerò da lei prima di allora!
Comunque, di riffa o di raffa, riesce a incappucciare il fratellino e si mette all'opera. Le do come parziale scusante che il mio membro è ancora addormentato dalla grande quantità di endorfine che è stata rilasciata per anestetizzare il trauma appena subito, ma la sua azione orale non mi procura davvero alcun piacere. Non è neppure molto d'aiuto il fatto di stringere tra le mie braccia una specie di omino Michelin (per l'abbigliamento, non certo per il suo fisico, che è invece "veliniforme"): c'è un po' di pelle scoperta solo nella parte bassa della schiena e persino il suo collo e la sua nuca sono inaccessibili, a causa del collare imbottito del suo piumino.
Vanessa, peraltro, non ci mette molto impegno: già dopo il primo affondo (durato un minuto scarso), si risolleva, scruta in modo interrogativo prima "lui" (che, a occhio, è a ca. 1/3 dell'inturgidimento) e poi me e infine alza bandiera bianca. Le dico che, se vuole, può aiutarsi un po' con la mano. Ritenta timidamente un secondo affondo, ma è chiaro che si è ormai arresa e che non c'è molta convinzione da parte sua. Si risolleva di nuovo e inizia ad armeggiare di sola mano, ma in modo sin troppo delicato. La lascio andare avanti per poco meno di un minuto e, alla fine, mi sembra onesto non insistere oltre e porre fine a quella che è, sia per me che per lei, una specie di via crucis.
Mentre mi rivesto, telefona a una certa Lilli, che immagino essere la sua collega o una sua "tutrice". Discutono ovviamente nella loro lingua, per cui non ho la minima idea di cosa si siano dette. La riaccompagno al suo show-room (ove è ancora presente la "amica"), ci congediamo augurandoci la buona notte e volgo immediatamente la prua verso la postazione di Yulia, per cercare di porre rimedio a quello che è stato probabilmente il peggiore BJ della mia carriera.
CITTA DELL'INCONTRO: Lentate sul s.S.
ZONA: inizialmente vista qui: 45.685219,9.110862; ma poi intervistata qui: 45.688412,9.109111
NOME: Vanessa
NAZIONALITA': ALB
ETA': 21 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20
DURATA DELL'INCONTRO: 10'
DESCRIZIONE FISICA: lunghi capelli mori, viso discreto, altezza ca. 1,65, fisico snello
ATTITUDINE: ancora inesperta, direi
LA MIA RECENSIONE:
In attesa che Yulia faccia la ricomparsa al suo show-room (è stata appena prelevata da un collega), mi concedo un paio di vasche avanti e indietro, lungo la statale dei Giovi. Come sulla Novedratese, lo scenario è quasi spettrale, non tanto per la nebbia che cela quasi tutto alla vista, ma per l'assenza pressoché totale di OTR. In quel breve tratto di strada ove normalmente si conta almeno una decina di presenze, ne individuo solamente tre, tutte lungo la corsia diretta a nord: una morettina con un viso un po' rotondo e capelli mossi, allo sbocco di via Aureggi (45.678583,9.114646); una coppia di "amiche" (la Vanessa di questa recensione e una sua collega più piccolina), alle coordinate indicate sopra.
Il mio istinto mi dice che sto per cavalcare un missile e, per questo, ripasso invano un paio di volte davanti allo show-room di Yulia, nella speranza che abbia fatto la sua ricomparsa. Alla fine, decido che un 20 può anche essere immolato alla causa e accosto per l'intervista. La ragazza, che a breve conoscerò come Vanessa, ha un fisico snello da teen, ma è vestita in modo tutt'altro che appariscente (piumino rosso per proteggersi dal freddo, jeans scuri e stivali). I suoi capelli sono mori e lunghi e il viso è discreto, con gli occhi ben delineati dal tratto dell'eye-liner (alla Cleopatra, per intendersi).
Il rate da lei richiesto per un semplice BJ di conoscenza è quello base (20), per cui le dico di salire pure. La ragazza non è loquacissima, comunque qualche informazione su lei riesco a raccoglierla, anche perché padroneggia già discretamente l'italiano (il che mi lascia il sospetto che in realtà sia rumena). Le generalità da lei declinate sono le seguenti: Vanessa, 21 (venti-uno) anni, albanese di Tirana, in Italia da 4 mesi. Nel mentre, mi chiede di alzare la temperatura dell'impianto di riscaldamento e appoggia avidamente le sue mani infreddolite sulle bocchette della ventilazione.
LA RECE VERA E PROPRIA
Raggiunto il parcheggio ove ha posto la propria sede operativa, regoliamo rapidamente le formalità burocratiche (ha il resto di 50, per cui è corretta e sicuramente ha già avuto qualche altro cliente nella serata). Per il BJ non si spoglia minimamente (neppure della giacca a vento, per cui la prossima volta dovrò regolare la temperatura interna sui 35°C!) e si limita ad estrarre gli arnesi del mestiere.
Già nel sistemare il profilattico, mostra una certa inesperienza. Più che altro, non è del tutto consapevole del potenziale letale che si cela nelle sue unghie artificiali (peraltro decorate molto elegantemente): mentre cerca di accomodare il gommino, mi infligge almeno un paio di "pugnalate" sul glande, che mi provocano un notevole fastidio fisico, quasi come se fossi la vittima di un rito voodoo. Mi dice che mediamente tali unghie restano incollate per circa 2-3 settimane e quindi decido, seduta stante e senza averla ancora vista in azione, che senz'altro non tornerò da lei prima di allora!
Comunque, di riffa o di raffa, riesce a incappucciare il fratellino e si mette all'opera. Le do come parziale scusante che il mio membro è ancora addormentato dalla grande quantità di endorfine che è stata rilasciata per anestetizzare il trauma appena subito, ma la sua azione orale non mi procura davvero alcun piacere. Non è neppure molto d'aiuto il fatto di stringere tra le mie braccia una specie di omino Michelin (per l'abbigliamento, non certo per il suo fisico, che è invece "veliniforme"): c'è un po' di pelle scoperta solo nella parte bassa della schiena e persino il suo collo e la sua nuca sono inaccessibili, a causa del collare imbottito del suo piumino.
Vanessa, peraltro, non ci mette molto impegno: già dopo il primo affondo (durato un minuto scarso), si risolleva, scruta in modo interrogativo prima "lui" (che, a occhio, è a ca. 1/3 dell'inturgidimento) e poi me e infine alza bandiera bianca. Le dico che, se vuole, può aiutarsi un po' con la mano. Ritenta timidamente un secondo affondo, ma è chiaro che si è ormai arresa e che non c'è molta convinzione da parte sua. Si risolleva di nuovo e inizia ad armeggiare di sola mano, ma in modo sin troppo delicato. La lascio andare avanti per poco meno di un minuto e, alla fine, mi sembra onesto non insistere oltre e porre fine a quella che è, sia per me che per lei, una specie di via crucis.
Mentre mi rivesto, telefona a una certa Lilli, che immagino essere la sua collega o una sua "tutrice". Discutono ovviamente nella loro lingua, per cui non ho la minima idea di cosa si siano dette. La riaccompagno al suo show-room (ove è ancora presente la "amica"), ci congediamo augurandoci la buona notte e volgo immediatamente la prua verso la postazione di Yulia, per cercare di porre rimedio a quello che è stato probabilmente il peggiore BJ della mia carriera.
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