Referendum sulla regolamentazione della prostituzione

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Caro @Hawkeye ti cito “Il problema, viceversa è se mai il contrario, in quanto è l’eventuale usufruitore stesso che il più delle volte non richiede l’emissione della fattura per svariati motivi facilmente intuibili.

In futuro chiederò fattura alle signorine, vediamo quante me la faranno…

Di più, esse dovrebbero accettare anche bancomat o carte di credito, pena multa base da 30€ più 1/10 del valore dell’acquisto e talvolta questa frazione è molto prossima se non superiore ai 30€ iniziali.

Dovrei averlo già scritto anche qua dentro, una volta provai a pagare la pay col bancomat: la siberiana, sorniona, mi prese la carta ? di mano, se la strusciò tra le capienti poppe e disse che non andava e che avrei dovuto agevolarle il PIN.
Gran risata e poi via col cash, addirittura questa russa è usa a protestare se gli dai tagli da 20€, ok i 50€, preferito il verdone da 100€? (e per fortuna che le banconote da 200€ e 500€ le stanno ritirando dalla circolazione).

Magari poi lo aggiungo nella Scheda Tecnica, pagamento: cash, Visa… ?
 
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Hawkeye

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Caro @Monopattino, non mi tirare per la giacchetta....

Cerca di leggere per bene quello che ho scritto e soprattutto di capirlo.

Ho semplicemente scritto che una professionista che può emettere fattura di sicuro c'è, NON che tutte lo faranno perchè tu la richiederai.

Per quanto riguarda l'accettazione di pagamenti con bancomat o carte di credito, alla stregua di
  • commercianti
  • artigiani
  • attività di ristorazione
  • professionisti che esercitano in proprio e hanno un rapporto diretto con il cliente (ad esempio: avvocati, notai, commercialisti, medici)
  • attività ricettive come hotel, B&B e agriturismi.
Le sanzioni per professionisti e commercianti sono state finalmente introdotte solo nel 2019 con il Governo Conte II che, con l’articolo 23 del Decreto Legge n.124/2019 (c.d. “decreto fiscale”), stabiliva che dal 1° luglio 2020 si poteva incorrere in una sanzione pecuniaria di 30 euro più il 4% dell’importo rifiutato. Tuttavia a seguito delle polemiche di commercianti ed esercenti le sanzioni sparirono: a seguito della conversione in legge del Decreto Legge n. 124, l’art. 23 fu abrogato.

Pertanto al momento non esistono ammende nei confronti degli esercenti che rifiutano un pagamento con carte di debito o di credito.

Ciò significa che attualmente se l’esercente rifiuta il pagamento elettronico non è passibile di multa, ma corre comunque il rischio che il consumatore segnali l’accaduto all’Agenzia delle Entrate, aumentando quindi le probabilità di controlli fiscali a carico dell’attività.
 
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Siamo in Italia e il rischio di cambiare con una legge peggiore di quella attuale sarebbe molto alto, ritengo però che ci dovremmo battere affinchè le sex worker seguano dei corsi professionali sulla gestione della salute ed igiene ed anche sulle tecniche lavorative perché, diciamocelo francamente, è molto raro trovare una che sappia fare un pompino come si deve
 
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all’università per mignotte non ci avevo pensato, tipo la rocco siffredi academy, ma ci starebbe perché ormai questo mondo andrebbe completamente sdoganato, altro che fare tutto di nascosto, cosa che mi pare davvero un concetto primitivo e del tutto superato. anzi un paese sano dovrebbe spingere la gente a essere porca, e forse molta depressione sparirebbe
 
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Mi era sfuggita dal radar questa discussione....cosa vorreste fare un referendum per la legalizzazione della prostituzione?!?
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1) c’è una pandemia in atto, se forse non ve ne foste accorti; tra l’altro nessuno sa quando terminerà e gli strascichi che lascerà;
2) impossibile legalizzare la prostituzione (stile Svizzera, Austria e Germania) in quanto il nostro è un paese ad altissima interferenza mafiosa e sarebbe ovvio chi poi gestirebbe il business che scaturirebbe da un ok del parlamento;
3) e col Vaticano come la mettiamo? Questo minuscolo staterello ha in mano l’intero pensiero cattolico a livello morale e a livello politico-giuridico; si scatenerebbero saette, fulmini ed anatemi da Piazza San Pietro se l’Italia dovesse legalizzare la prostituzione;
Lasciamo stare le cose così come sono che è meglio....
 
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Replico.

1) Pandemia ok, ma bisogna pensare in avanti, prima o poi finirà. Non possiamo rotolarci nei nostri mali per non pensare mai come andare avanti e migliorare.

2) credo che le mafia (o qualsiasi altro tipo di organizzazione poco limpida) stia già gestendo la prostituzione. Mi son fatto quest’idea vedendo l’appoggio logistico di cui queste ragazze godano e di come sia ben sincronizzata la rotazione delle pay nei loft… poi se vogliamo chiamiamole Agenzie…

3) se non erro in questo 3D s’e’ già scritto che oltre che il Vaticano (nello Stato pontificio le case chiuse c’erano) la legge Merlin sia stata appoggiata da settori nell’area Socialista/comunista volte a ridurre lo sfruttamento delle perepatetiche.
Suvvia malgrado il Vaticano in Italia abbiamo il divorzio e l’aborto non certo ben visti dall’altra parte del Tevere, qui dobbiamo veramente ringraziare i Radicali ed il povero Pannella e non chi è sempre contro e pessimista sui cambiamenti.

Buon Natale
 
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uno spazietto tra il 1° ed il 47°
[...]

Pertanto al momento non esistono ammende nei confronti degli esercenti che rifiutano un pagamento con carte di debito o di credito.

Ciò significa che attualmente se l’esercente rifiuta il pagamento elettronico non è passibile di multa, ma corre comunque il rischio che il consumatore segnali l’accaduto all’Agenzia delle Entrate, aumentando quindi le probabilità di controlli fiscali a carico dell’attività.
Non è ben chiaro a che ora succederà, tuttavia potrebbero esserci novità in arrivo:
 
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Hawkeye

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Si, ne ero al corrente. Il Governo Draghi ha messo in agenda anche questo. Come scritto in precedenza, l'aveva fatto il Governo Conte, con passo indietro dopo le proteste degli esercenti, e sono pronto a scommettere che ci saranno ancora, almeno finchè le banche non diminuiranno le commissioni per l'uso della moneta elettronica.

Comunque, occupandomi di fisco da più di 30 anni, potrei farti un lungo elenco di come le cose cambino, anche da un giorno all'altro.

Ma, scusate, il leit motiv del thread era la legalizzazione della prostituzione o l'uso della moneta elettronica? No ditemelo, può essere che mi sia perso.....
 
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Torno a bomba sulla discussione circa una eventuale regolamentazione della prostituzione.

Penso che stiamo parlando di regolamentare qualcosa che molti, noi compresi, percepiscono allo stato come trasgressione delle regole medesime, o, peggio, come qualcosa di illegale, anche se illegale di fatto non risulta, come qualcosa di "sporco", da fare di nascosto, senza essere scoperti, e abbiamo i nostri buoni motivi, soprattutto chi è sposato e tiene famiglia, e penso scorrerà ancora molta acqua sotto i ponti prima che la prostituzione possa essere "sdoganata" e considerata "in extremis" alla stregua di andare in palestra o, meglio, di frequentare un centro benessere, dove rilassarsi e curare contemporaneamente il corpo e la mente.

Vige ancora invece una mentalità diffusa, confermata e accentuata dal proliferare di ordinanze costruite ad hoc, di considerare e di far sentire i frequentatori di "peripatetiche" alla stregua di persone spregevoli, di delinquenti, di stupratori di giovani fanciulle indifese, presentate sempre come vittime, schiavizzate e sottomesse dal "racket", senza mai considerate che molto di queste risultano invece del tutto indipendenti.

Ci sono in gioco valori fondamentali, mentalità radicate, dogmi religiosi, pilastri portanti della nostra società, insomma ci sono ancora molti paletti da superare, prima che si possa prendere atto, senza pesanti preconcetti, che la prostituzione rappresenta e ha da sempre rappresentato, in tutte le sue forme nascoste o più evidenti, una quota parte fondamentale della nostra società, e possa essere guardata semplicemente come esigenza intrinseca della razza umana, come una valvola di sfogo di sicurezza, che andrebbe quindi coltivata e regolamentata, piuttosto che contrastata e repressa.

Ritengo quindi che qualsiasi tentativo di regolamentazione che prescinda dal superamento e dalla risoluzione di alcune questioni morali, e di giustizia sociale, e di genere, tuttora fondamentalmente irrisolte, e che non parta da una approfondita conoscenza della reale situazione e degli effettivi problemi da risolvere, sia destinata al fallimento, o peggio a creare, a fronte di una migliore parvenza di facciata, situazioni in realtà ancor peggiori di quelle attuali.

Se poi lo scopo è invece quello di creare, come sempre, maggiori introiti per lo stato e maggiori controlli sulle persone, e di togliere la prostituzione dalle strade (perché da fastidio), lo si dica chiaramente, senza mezzi termini, senza tirare in ballo lo sfruttamento delle ragazze e il contrasto al "racket", che in ogni caso continueranno senza soluzione di continuità, solo in modi più velati e legalizzati, come confermano anche gli ultimi tragici episodi avvenuti nel contesto all'intorno dei vicini centri FKK in Austria.

Io sono sempre stato dalla parte delle ragazze di strada, di quelle indipendenti, e, francamente, penso che per loro, che spesso sono scappate dai tanto ammirati bordelli dorati della Germania e della Svizzera, e vogliono essere libere, e non marchiate a fuoco per la loro professione, una regolamentazione che parta da presupposti sbagliati, porterà loro solo danni e ulteriori sofferenze.
 
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Si ma i casini dove andavano i nostri nonni erano così deprecabili?
Siamo comandati dalla “lobby della figa” che vuole precluderci di entrare in un luogo, poter convivialmente passare del tempo in dolce compagnia, con ragazze da scegliere…
Io ho una sensazione: la deregulation conviene - per prima - alla “lobby della figa”che così tiene sotto scacco il povero maschio unineuronale italiota che si spenna con pay or free che dir si voglia.
Senza contar poi il codazzo di gente che ci si nutre dietro al giro della prostituzione.

Buon Natale da un maschilista disilluso??
 
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una volta sono andato un un fkk in germania, non per nulla si chiamano sauna club, notavo che i più arrapati erano i pochi italiani che c’erano, me compreso, la maggior parte passava il tempo in sauna e magari a scherzare con le ragazze, la repressione porta solo ad arrapamenti che di certo non portano a nulla di positivo, per me molti mariti tedeschi lo dicono pure alle mogli dove vanno, altro temperamento, oppure mi sbaglio, chissà…
 
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Nickylento

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In Italia purtroppo non legalizzeranno oppure non verrà mai regolamentata mai la prostituzione perché abbiamo uno stato religioso che comanda di più dei nostri politici italiani.
Il secondo punto credo siano le ostruzioni di carattere sinistroide-comunista, credo siano loro a creare la grande barriera contro un eventuale legalizzazione e regolamentazione.
Terzo i politically correct e radical. Fortemente contrari.

Anche se credo che se si regolamentasse le sex worker Equitalia e agenzia delle entrate farebbe nel giro di tre quattro anni terra bruciata facendole scapare via tutte dall'Italia. Come i politici italiani hanno fatto scapare via l'Italia migliore.

in ogni caso io sarei il primo a regolamentare la prostituzione.
Guadagnerebbero in salute i clienti e le sex worker.

Però il modello FKK non mi piace.
Regolamenterei le escort in modo indipendente oppure tramite agenzie.
 
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Si diceva da un'altra parte che, affinché ciò avvenga, servirebbe la collaborazione delle signorine. Ma non sembra essere un'eventualità percorribile.
 
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Deborah Italiana

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@oblomov
Io non avrei problemi ad aprirmi una partita iva, la mia domanda è: "se dovessi farlo, scapperebbero tutti per paura della tracciabilità?"
... secondo me la politica ha creato una legge per il miglior equilibrio dell'esistenza del sex working.
Voglio aggiungere un link molto interessante, in Italia la prostituzione é contraria al buon costume, e il pagamento della prestazione è visto come un risarcimento del danno alla dignità della persona (ci tengo a precisare che non è il mio caso🤭) https://www.studiocataldi.it/articoli/22782-prostituzione-e-tasse-facciamo-chiarezza.asp
Quindi si può, certo, aprire una P. I. di servizi alla persona, ma poi in quanti corrono il rischio di pagare con un bancomat? E chiedo sinceramente, mi piacerebbe avere un'idea sulla cosa. É ovvio che la partita iva rientrerebbe in altre categorie, non credo ci sia bisogno di specificarlo, ma in quanti pagherebbero "regolarmente"?
Io ho iniziato ad esercitare in pieno lockdown, questo ha fatto sì che mi potessero raggiungere solo persone autorizzate a circolare, quindi tutta brava gente, indubbiamente, e questo mi faceva sentire "al sicuro", ma il comun denominatore era il massimo della riservatezza richiesta, proprio per tutelare la propria vita, ma questo vale per tutti, me compresa, vogliamo tutti evitare rogne, quindi una ricevuta creerebbe scompenso a questa riservatezza? Sapendo che per la Cassazione (preciso per la Cassazione non per me) tu paghi perché stai togliendo la dignità ad una donna, fai figurare questo pagamento? Anche in altre vesti? Mi interesserebbe davvero sapere vari punti di vista.
 

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se uno non ha la moglie che controlla gli scontrini perché no? ma poi dipende cosa c’è scritto sulla ricevuta, c’è differenza tra natasha la bagascia e centro benessere uccello sereno
 
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Il discorso che fa Deborah non fa una piega, almeno per tutta quella fetta di clienti sposati che hanno il conto corrente visibile alle mogli se non addirittura condiviso. Solo lei può darci la percentuale dei suoi clienti in questa condizione. Per tutti gli altri clienti, il fatto che risulti un pagamento per il suo servizio nell'estratto conto resta li senza creare problemi.

Quindi al più è una questione di percentuali, se quelli a rischio sono la maggioranza o comunque una percentuale significativa ne va dei guadagni della Pay che rischia di perdere buona parte dei suoi introiti, e questo spiegherebbe la ritrosia delle Pay ad "istituzionalizzare" la professione.

Certo ci sono sempre i contanti (l'Italia è una Repubblica basata sul nero, anche se nessuno lo ammette almeno a voce alta), quindi quella percentuale di clienti potrebbe lo stesso usufruire dei servizi, ma le Pay poi sarebbero attenzionate dalla Finanza come avasori fiscali, molto di più di quanto alcune già non lo siano adesso proprio perché "istituzionalizzate".

Il discorso è complicato, ed ogni volta che sembra apparire una soluzione poi i problemi di sempre trovano il modo per renderla difficile da applicare, la cultura della colpa è ben radicata e trova sempre il modo di uscire fuori :pardon:.

Ciao, DD.
 
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La cassazione si è pronunciata così, proprio perché la tipa si è opposta alla tassazione.
D'altra parte, se ci fosse un minimo appiglio legale, credo che lo farebbe anche il 99% per cento di lavoratori dipendenti e di pensionati e a quel punto buonanotte a tutti.
 
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Deborah Italiana

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@oblomov siccome dicevi che la regolarizzazione dipende dalle esercenti, ci tenevo ad esporre il rovescio della medaglia. Il buon costume rifiuta il meretricio a prescindere, e al di fuori da qui, mi sembra che tutti vogliamo rappresentare il decoro. Poi certo si può far tutto, ma quando vai a mettere sulla bilancia le casistiche, si sceglie sempre quella più spensierata, in questo settore. Sbaglio?
 
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E ma quella evidentemente si è opposta ad un tentativo di tassazione, il che dimostra che manca la volontà e, se mi è permesso, la cultura, come d'altra parte si voleva dimostrare.
Probabilmente se lei stessa avesse ritenuto giusto essere tassata come lo sono tutti o quasi i cittadini, la cassazione non sarebbe intervenuta.
Ciò che in estrema sintesi si evidenzia è che ogni singolo sforzo va contro la prospettiva di essere tassati e non certo verso l'ipotesi di contribuire. In ogni caso, la compagnia è numerosa.
In fin dei conti si è capito da anni che in Italia il metodo impositivo non è proprio rigido, anzi credo che non sia ben visto, si preferisce attendere un risveglio delle coscienze.
 
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