E' il solito discorso poco serio all'italiana: si continua a girare intorno al problema, colpendo ogni tanto a caso nel mucchio, sperando che le persone, per sfinimento, rinuncino e desistano di loro volontà, senza mai cercare seriamente di risolverlo.
E' la medesima situazione riscontrabile attualmente sui vaccini contro il Covid-19: ci si inventa di tutto per costringere di fatto la gente a vaccinarsi, ma di propria volontà, come "atto di responsabilità verso gli altri e di libertà".
Io, francamente non ci vedo proprio nessuna libertà nel dover mostrare un passaporto aggiuntivo per poter lavorare, tra l'altro in una Repubblica fondata proprio sul lavoro.
Delle due è una: o ci credi e rendi obbligatori i vaccini, assumendoti tutte le eventuali responsabilità del caso, o non puoi pretendere che tutti si vaccinino se è un loro diritto decidere o meno di farli; finora, per fortuna, vige ancora la libertà di pensiero, o forse mi sono perso qualcosa?
E non è neanche serio trattare queste persone come untori e responsabili di tutti i mali derivanti dal Covid.
Mi sembra di ritornare ai tempi della caccia alle streghe, che ritenevo ormai definitivamente superati.
Analogamente nel caso della prostituzione su strada, si gira sempre intorno al problema, cercando di colpire OTR e clienti sulla base di Ordinanze locali, emesse da Sindaci particolarmente attenti alle lamentele di certi cittadini "per bene", ma forse più che altro a quelle delle loro mogli, Ordinanze spesso oltre il limite della costituzionalità, fortemente lesive della libertà personale sancita dalla nostra Costituzione, e fortemente discriminanti.
Come sempre poi queste Ordinanze e le relative Sanzioni, per lo più amministrative, si basano sul terrorismo mediatico e sul bieco ricatto, sulla debolezza delle persone, che pur di non intraprendere azioni legali, di quasi certa vittoria, spese comprese, che potrebbero però compromettere e sconvolgere la propria vita sociale e familiare, pagano prontamente senza battere ciglio.
Queste Ordinanze, costruite ad hoc, servono peraltro a rimpinguare e appianare qualche bilancio tendente al rosso di qualche cittadina.
Vuoi togliere la prostituzione dalle strade vietala specificatamente con una legge nazionale.
Ma al popolo vanno lasciati "panem et circenses", i Romani ben lo sapevano, e nessuno si sognerebbe mai di adottare provvedimenti così impopolari, stante il dilagare dirompente del fenomeno, da cui non risultano esenti nemmeno gli stessi politici.
Nelle azioni del nostro governo, che poi alla fine siamo noi, si ravvisa sempre e comunque una certa tendenza a evitare precise responsabilità.
Invece di promulgare poche leggi sinteticamente chiare, rigorose e facilmente applicabili, si emanano tomi enciclopedici di inutili virtuosismi, con l'unico scopo di complicare la matassa e di creare le premesse per eventuali vie di uscita, o, peggio, per favorire certe caste che si sono dedicate proprio allo sbroglio delle medesime matasse.
Non vedo vie di uscita, non avendo ancora visto nessuna vera riforma della pubblica amministrazione, solo bla, bla, bla, come dice Greta (che, poveretta, comincia quasi a essermi simpatica).
In queste condizioni, continuo a ritenere che qualsiasi riforma, finalizzata a riordinare e normare il fenomeno della Prostituzione, potrebbe rivelarsi peggiore della situazione attuale, che tutto sommato, con qualche rischio e restrizione, ci permette tuttavia ancora di respirare.
L'esito di un referendum potrebbe poi non essere così scontato, stante la presenza ancora ben radicata sul territorio della Chiesa Cattolica, e di tanto "perbenismo", e di tanta "ipocrisia", dettata più che altro da una mancata approfondita conoscenza diretta del fenomeno.