Scusami, ma visto che il clima si è un attimo allentato e la dura realtà delle cose è emersa riportandoti sulla retta via, volevo chiederti una cosa a cui tu hai sempre fatto troppo pochi accenni.
Ma il lavoro di questa ragazza, non ti toccava dentro? Capisco innamoramento, infatuazione o qualsiasi altro modo lo vogliamo chiamare, ma quando spostava i tuoi appuntamenti perché incontrava altri clienti, quando uscivi tu e entrava un'altro o viceversa, oppure quando le mandavi messaggi o le telefonavi e lei "aveva da fare", non pensavi a quello che faceva? non ci stavi male?
Spesso questa è una situazione che riporta le persone a contatto con la realtà.
Ma soprattutto, non pensavi che come te, altri clienti potessero essere trattati da lei con la stessa confidenza per arrivare a certe richieste? Al di la del sesso che è scontato lo facesse (meglio? peggio?) con tutti.
@PNorth, se la tua domanda non è personale … come parrebbe, invece, dal modo in cui è stata posta …, ma alla fine quello che t’interessa realmente è come si può gestire e/o accettare la realtà che hai ben descritta, provo a rispondere io, certo che lo farà appena possibile anche il diretto interessato.
Premessa : io, come ho raccontato in passato, anni fa ho avuto 2 relazioni con ragazze che frequentavano … a vario titolo … il mondo balordo. Relazioni in cui, almeno in un caso, i sentimenti furono coinvolti, eccome.
Come si fa, bella domanda

Intanto bisognerebbe che la stessa fosse scomposta in due fasi distinte e + o - separate :
- com’è possibile innamorarsi di una ragazza conoscendo esattamente quello che fa per vivere … peggio ancora se vi siete conosciuti come “ cliente/pay “ ? Beh a questa domanda, sfortunatamente io non ho risposte definitive, tantomeno esaustive ed illuminanti. Posso solo provare a dire che l’innamoramento, attenendo alle emozioni e non propriamente alla razionalità, sfugge … per fortuna o sfortuna, dipende dai punti di vista … a tutto ciò che vorrebbe, suo malgrado, governarlo tanto da condizionarlo. Poi certo, esistono persone … magari sarà la maggIoranza, o forse no, non lo so e francamente neanche m’interessa … talmente razionali da riuscire a creare una camera stagna impermeabile alle emozioni … almeno, a quelle del cuore oltre certi limiti. Quelli che … a meno che non si parli di colpo di fulmine … comprendendo la “ china pericolosa “ che stanno intraprendendo, riescono a tirarsene fuori prima d’essere “ risucchiati dalle sabbie mobili “, così da non restare impantanati.
E poi ci sono, invece, quelli che per ingenuità, inesperienza, sovrastima delle proprie capacità di controllo, strafottenza, superficialità, stupidità … non necessariamente tutte assieme, tantomeno nell’identico ordine cronologico, a volte basta anche una sola delle peculiarità indicate … o restano volutamente sordi ai richiami che la ragione certamente lancia, o sono del tutto sordi agli stessi.
Finora, ho provato a raccontare … attingendo anche dalla mia personale esperienza … qual’è la genesi che da origine a quello che “ tristemente “ viene definito come “ innamoramento da puttana “


Ribadisco, non necessariamente l’innamoramento avviene per una causa sola, spesso a determinarlo è piuttosto il combinato composto di più cause.
Ma veniamo al focus della tua domanda : nel mio caso specifico, io m’innamorai di una ballerina di lap dance che, comunque, lavorava in un night ove so per certo che le ragazze “ arrotondavano “ uscendo con i clienti.
A mia parziale “ scusante “ devo confessare che nel caso in specie, si trattò del più classico colpo di fulmine. Ero giovane, non avevo una grandissima esperienza con il mondo pay … all’epoca lo frequentavo poco o per nulla …, ero in viaggio per motivi lavorativi, quindi neanche mi trovavo nella comfort zone data dall’ambiente abituale in cui vivevo, avevo cenato e bevuto abbastanza … comunque troppo per un quasi astemio, come me. Come potete ben immaginare, c’erano tutti i prodromi affinché accadesse quello che poi effettivamente accadde. Era in compagnia di colleghi conosciuti in fiera e giusto per cazzeggio e per goliardia, decidemmo di andare in un night … io non c’ero mai stato. La serata iniziò con le solite cazzate che un qualsiasi gruppo di giovani un po’ alticci e con gli ormoni a 1000, fa in un locale del genere. Fummo avvicinati da una quantità considerevole di ragazze … tutte belle, tutte scarsamente vestite e tutte ammiccanti …ma io tenni eroicamente botta, rifiutando qualsiasi avance, continuando a ridere come un ebete … per giunte brillo …, certo di poter gestire quella che per me era a tutti gli effetti, una situazione del tutto nuova. E fino al momento in cui sulla scena apparve lei, ci stavo pure riuscendo. Poi tutto d’un tratto, le luci si abbassarono ancora di più e l’occhio di bue inquadrò lei che in costume … ma il costume si limitava ad una fascia che a malapena le copriva il seno e ad un perizoma .. si avvicinò al palo della lap dance ed iniziò l’esibizione, che ancor’ oggi a distanza di 20 anni e più ricordo in maniera nitida. Fu un colpo di fulmine e conseguentemente tutto gli schermi, tutta la razionalità furono sgretolati con un semplice sguardo … i suoi occhi nei miei, mentre flessuosamente “ amoreggiava “ con il palo della Lap dance

Come ho fatto a gestire questo rapporto durato quasi 2 anni … con lei che usciva con me nella sua giornate libera e che veniva da me … vivevo da solo in quel momento …, nella mia città a passare le ferie ? Creandomi una realtà parallela, una realtà in cui mi convincevo che lei si limitasse esclusivamente a fare la ballerina, e quando in questa realtà parallela si creavano degli squarci … chiamiamoli pure barlumi di lucidità …, mi convincevo che “ alla peggio “ gli altri potevano avere il suo corpo, non certo il suo cuore e la sua mente.
Ecco, quello che riesce a fare l’amore : edulcora tutto, trasforma la realtà in maniera propedeutica a quello che si vuole credere, così da farti trovare motivo per andare avanti … e una volta dentro, la “ fantasia “ non ha limiti.
Gelosia ? Beh, intanto la conditio sine qua non è che, di base, non bisogna essere gelosi in assoluto, poi partendo da questa indispensabile prerogativa, nei momenti in cui inevitabilmente ti assale, ti ripeti il mantra che il suo cuore è solo tuo e che in fondo trattasi solo di “ lavoro “.
Non lo so caro
@PNorth se questo mio lungo racconto è servito a soddisfare la tua curiosità, io mi sono limitato raccontare quello che successe a me in quel momento. Poi, ovviamente, ogni storia ha un percorso ed un vissuto diverso, poiché diverse sono le persone, ma ritengo che alcune … o tante cose … siano necessariamente simili.
Per dovere di cronaca devo aggiungere che a parte i soldi spesi quella sera per le consumazioni, lei mai nulla volle da me … a parte i ristoranti, gli alberghi quando viaggiavamo e gli immancabili regali che io di mia iniziativa le facevo ( vestiti e gioielli ), lei non mi ha mai chiesto nulla. Passava tutto il tempo libero con me … spesso intere giornate … e alla fine, lasciò il night e si trasferì da me, poiché tentammo una convivenza.