Volevo, a distanza di qualche giorno tornare su questa tragedia, non solo per noi pugliesi, ma direi nazionale. Non voglio giudicare le colpe dei capotreni, le responsabilità della cattiva gestione Ferrotarviaria, la superficialità della "politica" tutta che non ha saputo utilizzare al meglio i fondi europei per dotare non solo la Andria-Canosa, ma tante tratte del sud a binario unico di tutti i dispositivi di sicurezza. Toccherà alla magistratura accertare le colpe. Una riflessione mi viene spontanea. Noi meridionali siamo i negri d'Italia, ci si ricorda di noi e della arretratezza a cui ci hanno condannato, quando moriamo in modo violento sul nostro binario unico della disuguaglianza delle nostre strutture, quella di cui si compiacciono ,così come x gli extracomunitari,qualcuno nord del ha scritto cose orribili su FB ed in altri posti. Come ha detto il vescovo di Andria è intollerabile che il profitto conti più della vita umana, viviamo in un' Italia a doppia velocità, con troppe diseguaglianze tra nord e sud ,i pochi ricchi e i troppi poveri: spesso è una guerra tra poveri, se siete mai stato su un treno o una stazione in un paesino al sud sembra di essere tornati nell'Italia dell'ottocento o nel far west, i pochi ricchi si arricchiscono con i fondi dello stato mentre noi popolo siamo carne da macello, si solo all'alta velocità da Napoli in su, mentre da Bari a Reggio si passeggia su un binario morto.