Il mio amico ingegnere sta continuando con la sua "Dating APP", l'applicazione degli
incontri - ma sarebbe meglio dire: "L'applicazione delle pigliate in culo".
(Per chi fosse nuovo alla cosa, ho scritto
qui la prima parte della storia. E
qui la seconda).
Il mio amico, dopo settimane di fiche inutili (che lo gostavano di brutto!), trova finalmente una ragazza che risponde ai suoi messaggi. Lei si occupa di ceramica artistica. Peccato solo che dalle sue foto non si veda il volto. E' coperto (per una questione di privacy, dice lei, non certo perché sia brutta!). In compenso, il fisico - nelle foto - è solo
parzialmente coperto. Si intravedono infatti le braccia e le ginocchia. Età? Lei dice 48.
Lei manda a lui foto delle sue straordinarie creazioni artistiche. Piatti, tazze, teiere, vasi variopinti o decorati con strani pappagalli, limoni e pesciolini. Parlano di storia della ceramica artistica (ma anche di creta, argilla, terre di Siena, sabbiatura, resine, smalti a vetro, smalti acrilici, nuove vernici ecosostenibili, forni per ceramica, laboratori).
Lui la invita da settimane a uscire. Lei declina gli inviti, specificando che non vuole rovinare "una così bella amicizia
di penna".
Scoraggiato, l'amico ingegnere mi confida che sta pensando di andare in terapia.
"E quanto costa una seduta di terapia?", gli chiedo. E lui: "Circa 100/150 Euro. Dipende...".
Mi ha detto poi che ci vorrebbe andare almeno una volta a settimana.
In terapia.
ROBA DA PUNTER