“Occorre sbarazzarsi del cattivo gusto di voler andare d'accordo con tutti. Le cose grandi ai grandi, gli abissi ai profondi, le finezze ai sottili e le rarità ai rari - Friedrich Wilhelm Nietchze"
Preambolo
Onde evitare lamentele o vesti stracciate, premetto che parlerò in termini non proprio idilliaci del locale e di quanto vi ho visto,quindi se qualche avventore abituale e/o vicino alla canizie può risentirsene,è il caso che non prosegua nella lettura.
Recensione approvata dalla Società Italiana di Gerontologia e Geriatria e dal Partito dei Pensionati.
Non sono stati maltrattati animali durante la stesura (a differenza di quelli della mensa).
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Iniziamo.
MARINA SAUNACLUB – 12.3.2018 – “(NON) E’ UN PAESE PER VECCHI”
Il pacco ci è stato confezionato in prima mattinata, ed era tardi per rimediare.
Con un mio grandissimo compagno di merende,punter-viaggiatore teutonico di prima categoria sotto ogni aspetto, infatti,ogni tanto amiamo sollazzarci un mezzo pomeriggio con donzelle particolarmente avvenenti e semi (o per nulla)-prof (quindi non chiedetemi dettagli in privato,n.d.R.) in contesto esclusivo. Ma questa è un’altra storia, e forse, ungiorno…
Ad ogni modo la cosa era saltata in extremis, e seppur presto, era tardi per imbastirne un’altra.
L’Austria per noi era lontana come l’Asia, e avvicinabile solo con congiunture astrali verificabili con tempi Halleyani, e quindi non rimaneva che il locale a Nova Gorica.
“I miei amici (non scrivono qui, ma gente molto esperta, n.d.R.) me ne hanno parlato con toni molto delusi,recentemente”, lo avevo ammonito. Non a caso, pur abitando ad un tiro di schioppo dal locale, vanno sempre in NRW. “Tentiamo”, mi fa. E tentativo sia.
Ineluttabile precondizionamento? Direi di no.
Oramai infatti il tempo lo avevamo liberato, quindi obtorto collo….
Mi faccio di nascosto il segno della croce dato che gli aruspici non erano dei migliori.
Spicchiamo un salto nel vuoto.
In un batter d’occhio - unico motivo buono, insisto, per andarci - siamo arrivati, sotto un cielo grigio piombo foriero dei peggiori auspici.
Dense nuvole trascorrono. Ma si sa. Il giusto cade sette volte.
Qualche taxi e qualche auto portavano le ragazze, ed i reception con una ragazza con una pregevole faccia metallica, le operazioni sono passate spedite.
Vestizione, doccia e rivestizione e in sala.
Attraversiamo l’ingresso e saliamo in arena.
Le puttane indicano con il dito. Parlano volubilmente.Braccia rapaci tese.
Io avevo fame, ma come sempre si è deciso di consumare prima di consumare.
La solita decorativa Adela, lineamenti tirati,tossisce dietro a una mano, con il solito asciugamano in vita che leverà per pochi istanti a mostrare un panettone che andrebbe alleggerito di qualcosa.
Tra gli altri volti noti incrocio subito lo sguardo di Anca,bar lato smoking room, in costumino nero con frangette e capelli piastrati.
Qualche parola con lei mentre mi fa un cenno Emma,dall’altra parte del bancone lato mensa.
Soffermandomi a parlare con le due donzelle, intanto mi guardavo intorno, e non potevo fare a meno di notare la età media molto elevata degli avventori, per lo più visibilmente spaesati, che ogni tanto incrociavo.
Non so se avessi beccato una giornata particolare (che ci sta, sia chiaro) o se in generale fosse così spesso i primi giorni della settimana.
Ovviamente nulla contro i frequentatori anziani.
Come ho scritto in un post di replica a qualche esagitato,in NRW se ne trovano, a volte, intenti a giocare sui tavolini da ping pong (anche con le fanciulle) o in partite a scacchi.
Ma lì vi è una politica dei locali favorevoli, dato che – non scherzo – il certificato di pensione in certi giorni (di regola domenica e lunedì) consente begli sconti, ed in aggiunta ce ne sono di molto benestanti. Guardate anche il sito dell’Artemis.
Certo non sempre dai più anziani si impara qualcosa, ma al sottoscritto, anche all’Andiamo del primo periodo, è accaduto di intrattenersi in elevate conversazioni con personaggi di spessore e notevole esperienza, specie su come gli FKK siano riusciti ad unire il rigore teutonico alla libertà sessuale delle ragazze dell’est in un bel business. Questi però si differenziavano notevolmente da quelli osservati in Slovenia, che in sala si dimostravano a disagio e quasi impauriti, e non mi sembra di averne scorti portare in stanza le ragazze.
L’ottima Emma – che mi abbraccia strettamente, pallida e ossuta, appolaiata allo sgabello mentre fa dondolare una gamba – confermava che ci avevo visto giusto, e che era il “lunedì del pensionato” (come ribattezzato dalle ragazze), una giornata in cui in genere si affacciavano orsi alquanto aged e come detto fuori contesto, a osservarli.
Maggiore illuminazione dell’ambiente, rispetto al passato, e aspetti positivi finiti qui.
Mosso da curiosità siamo usciti a fumare all’esterno.
Più che altro volevo vedere se ci fossero dei cantieri aperti in zona piscina, tali da attrarre tanti amici older, ma ahimè c’era solo una catena che impediva di accedere alle sdraio e alla piscina.
Rientrati in sala, partiva la perlustrazione.
Purtroppo pascolavano all’orizzonte una serie di ragazze con fisici alquanto discutibili, per il mestiere intrapreso. Diverse freaks. Una colored molto bella di viso, ma seno non pervenuto e scendendo, no comment…molte new entries, alcune delle quali non avrebbero sfigurato nelle foto di confronto delle diete, ovviamente come “prima”,anziché “dopo”.
E più guardavo in giro più mi prendeva lo sconforto.
Vengo approcciato da Marta, in body nero,capelli nerie volto sorridente, molto educata,ma…mammamia, non si può tesoro. Rivestita di un considerevole strato di grasso,ovviamente mammifera. Non si può.
Segue Tina,ex Ying Yang (quello il suo nome lì, forse ora ne ha altro) di Roermond, locale con eccellente nomea e prestazioni, e se una vi lavora fa curriculum di certo. Arrivata da pochissimo,avvolta in body (che vedo tornato di gran moda nei bordelli, essendo intesi a suggerire una certa rotondità di anche, ma deleteri levati) semitrasparente color pesca, capelli neri, contattata con lenti azzurre e labbroni d’ordinanza,ma anche lei un culo e gamboni improponibili. E sul davanti ben prominenti due protuberanze di volume assai rispettabile, inclini a caderle.
Si riproporrà poi nel corso del pomeriggio con amica biondae di (s)fattezze simili, ma ci sdraieremo a terra e fingeremo morti, così, dopo averci annusato, passeranno oltre.
In quella zona scorgo poi Ivanka, femmina esuberante,pure lei in body, e non ci penso due volte, essendomi già trovato bene inprecedenza, dato che non disdegna i giochi con la saliva e il morso con le dita in bocca a pecora. Mi guida verso gli scalini per le stanze,attirandomi con il suo odore, che è quello di tutti i maschi che l’hanno posseduta, ed il vizio dipinto negli occhi. Maniaco sessuale, mi chiama, mentre facciamo colare rivoli reciproci. Le annuso i capelli. Crede nel calore animale, quindi come non amarla? E mentre si piega sinuosamente tiene botta come sempre molto bene, ma non le faccio prendere il comando, altrimenti tenderebbe a divenire teatrale;quindi gestisco in prima persona l’intera mezz’ora di modo da frenarne condotte che sortirebbero ilarità, anziché eccitazione.
Domata e presa correttamente, è come tutte le russe. Donna tre volte.
Bella camera.
Il mio amico aveva provato la collega di Ivanka, Alexa,bella russa (io avrei azzardato ucraina…così, a naso, ma in effetti il numero di telefono è russo… Per simili favori i cavalieri del bel tempo antico misero a repentaglio la vita) con (finalmente) fisico proporzionato, capelli neri,occhi azzurri, e immancabile body nero, che a mio avviso nascondeva qualche inestetismo, particolare riportato al mio amico, che lo confermerà una volta di rientro ma sarà comunque contento della prestazione, tanto da convincermi, in seconda battuta.
Entriamo in mensa come al patibolo, dato che credevamo di trovare, vista la clientela, semolino/pastina in brodo, purè, stracchino e mela cotta.
Magari fosse stato così!
Il desinare che si rammostra a noi è imbarazzante.
Pollo a tocchettoni secco, e altro che naviga in intingoli.Tagli di carne di maiale stopposi e nodosi in indefiniti sughi, e un imbarazzante risotto di pesce con gamberi non sgusciati. Soliti affettati,verdure, e nulla da segnalare in positivo.
E si che ricordavo di aver mangiato decentemente agli albori.
Il caffè è buono, se non fosse per l’attesa dovuta alle due bariste, non propriamente fulmini, e si che di ressa non ce n’era. Ragazze inoperose e camere sempre libere.
La “gioventù bruciata” non stava macinando.
Mentre ci gustiamo il nostro espresso, siamo presi di mira daElif, turca (nel senso di nazionalità, non di avvenenza, anche se…). A differenza di un’altra che si professava turca (ho perso il pizzino con nome e descrizione, scusate, n.d.R.) ma evidentemente era rumena e conosceva qualche parola di turco perché andava in vacanza dove sono soliti andare i rumeni in Turchia, Izmir (l’esperienza, n.d.R.), Elif – che ha un bel viso e occhiali da pornosegretaria – è realmente turca. Ha un ché di Demetra Hampton, e stuzzica a guardarla negli occhi, ma non volgete lo sguardo altrove,dato che il corpo è come i capelli della gorgone Medusa, e non a caso mi sono impietrito.
Un fisico che non vi dico…non ci siamo…San Peo Colombo…”I love la cara e vecchia faiga”…io non posso pagare per scopare ragazze così…poi se altri vogliono farlo, liberissimi.
Cammina con passo leggero e manierato ed è leggermente meglio Beatrix, bulgara, bel viso con qualche ritocchino, ma body-busto-reggicalze-calze che – come per il PD – lascia intuire un disastro a spoglio avvenuto.
La esamino curiosamente da sotto le sopracciglia dipinte e rispondo con un sorriso al suo saluto frettoloso.
Per me la giornata poteva pure finire, ma vedere Anca passeggiare nervosamente per via della scarsa movimentazione e delle poche camere che si facevano (lei inclusa), ed essendo l’alternativa estetica migliore nel locale Soraya (prestazionalmente nota ai più) e Nadine (capelli rossoramato legati in coda, unica total naked con seno e labbroni vistosamente rifatti, una sorta di Beatrice del Wellcum, ma che a richiesta dato l’interesse che mi ha destato mi ha sciorinato un bel prezziario per extra, facendomi soprassedere dato che non sarò io il gonzo a pagare certe spese), mi decido di fare l’ennesimo giro in giostra.
Con chi?
Vedere Anca lavorarsi i clienti in arena mi eccita non poco.
Grande professionista, camaleontica come deve essere. Sembra la Ginger di Casinò di Scorsese.
Una che conosce bene il mestiere e gli uomini, altro che le critiche che qualcuno le muove.
Mi fa il solito terzo grado su diverse cose, e come al solito io da politico consumato parlo per diversi minuti senza dire nulla. Non posso Anca dire qualcosa, ma grosse novità sono in arrivo, sul versante ragazze…certi nomi…, gestioni e nuove aperture.
E presto le vedranno anche gli avventori. Aspetta come gli altri.
Uno spasso i nostri teatrini.
Il fisico è sempre di prim’ordine e in stanza si può affondare tranquillamente, o attaccarla al muro, gravati dal di lei peso e assicurandosi l’equilibrio. Lingua in bocca e non batte ciglio per 30 minuti.
E le puoi cacciare la faccia in mezzo alla forca dellecosce.
Rinfranca e mi fa vibrare.
Prima di cena un po’ di tempo nell’imbarazzante area relax(?).
Com’è noto non ci si può rilassare, essendo udibile la musica (propinata in continuazione durante la giornata) sin sotto le scale,quando non interrotta dallo zoccoleggiante saliscendi delle meretrici.
Una menzione d’onore per l’idro tiepida e per le fresche saune (ricordo agli avventori che non si entra in sauna con le ciabatte, e sulle porte a vetri ci sono pure i disegnini di divieto).
Se quella a 85 gradi era ad 85 gradi, nelle Andamane (sto approntando la rece, stay tuned, n.d.R.) questo inverno ce n’erano 70.
Segnalo alla reception che la clessidra è rotta (vorrei evitare decessi di chi la gira e, sollevando lo sguardo ogni tanto, crede di esservi appena entrato) e porgo un paio di asciugamani con vistosi buchi che mi erano capitati, ma la giovine alla cassa non credo raccoglierà la segnalazione,vista la reazione seccata e inqualificabile.
Direttori di sala, di ragazze, sicurezza…non pervenute.
Ma a contribuire alla meravigliosa qualità dell’insieme,arriva il momento della cena che, se possibile, è peggiore del pranzo.
Credo fosse una parmigiana di melanzane quella dentro una untuosa teglia in cui non mi sono avventurato. Credo.
Del pesce lesso, ancora pollo (anche fritto su uno spiedino), qualche verdura, crocchette di patate fritte e – cosa che non credevo di ritrovare più – la mitica frutta sciroppata (ananas e pesche), oltre a dei biscotti in confezioni da due monoporzione.
Un buon caffè al bar, e il socio ed io siamo raggiungiamo la soglia in cui siedono due consorelle puttane, approcciati al bar lato ristorante.
Con un bel corpo (della quindicina da salvare esteticamente– ma a prestazioni poi? – sulla cinquantina presenti). Lucia (mora) e Catia(bionda), ovviamente rumene.
Della prima non saprei, visto che colloquiava con il socio e non mi ha riportato nel viaggio di ritorno dettagli particolari, ma Catia che strabuzza gli occhi, squittendo, mi attraeva in quanto aveva lo sguardo e l’espressione da pesce lesso che mi faceva ricordare Dora/Celine. Testa narcotizzata. Il loro approccio è disastroso, ma tra un guizzo e un lazzo con il socio, rimaniamo a coglionarle un po’ (non si fa, lo so…non lo faccio più,giuro. Messaggio sociale: Non coglionate le ragazze) , tra il serio (poco) e il faceto (molto). Tutto è follia.
In aggiunta alle risate con le ragazze, Ivanka, con l’amica,sta cenando al ristorante ed è in vista a me, e come non bastasse mi guarda e simula un pompino con una banana al di là del vetro.
Congediamo le ragazze al bar e ci facciamo un giro.
Urtando.
Sfuggendo.
Solito gruppetto teen-missilistico salito le scale sulla sinistra, in cui individuo (credo) Roberta, ma sembra molto dimagrita quindi potrei sbagliare. Caprioleggia, cangureggiando da un lato all’altro della sala,con il suo tatuaggio sopra la spalla sinistra. Tepido effluvio femminile trasuda da quella zona.
Ne approccio qualcuna, ma cambiano le pelli come le serpi e mutano le piume molteplici come un uccello.Rossetto ciliegia e denti gialli.
Volti impassibili. Mascelle serrate o che schioccano.Nessuna tecnica.
Un paio di latine adagiate sui divani in fondo lato zona cinema, anche loro avanti con gli anni, e rifatte in malo modo. Beffardo nitrito di riso, ghigniamo.
Circondato da oscenità stantie, resto a braccia conserte, e decidiamo di terminare scambiandoci le russe, con buone prestazioni entrambe,PSE Ivanka e GFE Alexa.
Quest’ultima, pura per un puro, varca la soglia. Io esito,sapendo cosa c’è sotto il body. Muri tappezzati. Aquilone dalla coda tremula.Lei si volta e, tendendo le mani, mi tira dentro. Io faccio un salto. Mi acciglio, e sorrido preoccupato al suo denudarsi, dato che ci avevo visto bene come prima impressione, ma abbasso le luci e andrà in maniera più che sufficiente.
Dotto bardo il mio amico, ma pure io ho i miei momenti.
Usciamo sul presto, mentre un po’ di brava gioventù idiota si manifesta in 3 ragazzi cui passare il testimone.
Lasciatemi andare ora.
In genere esito, in un turbine di odore e sensazioni, o resto come un male necessario, ma in questo locale no. Nessun sulfure di foia.Nessun ruggito. Nessuna nudità promiscua.
Faites vos jeux
Les jeux sont faits
Rien va plus
E con troppe poche ragazze con gesti ricercati e degne di mettersi dalla parte degli angeli.
Sono esausto, abbandonato, non più giovane, e qui non va meglio, dato che non trovo la verità che cerco.
Strozzato dalla rabbia, porto via il mio orgoglio ferito ed i miei sbadigli silenziosi.
Mi auguro non debba ricapitare occasione che mi riporti qui,in un simile giorno.
Dedicato all’amico G.
Spero invecchieremo un’ora insieme sui divanetti di qualche postribolo, scambiandoci un sacco di idee sbagliate.
[FONT=&]-Immenso-.[/FONT]