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la magnanimità...
SCHEGGE DI ORDINARIO MASOCHISMO
- Creatore Discussione PUNTLANDER
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la magnanimità...
Ma soprattutto: la continenza.
Mi ricorda quella di Scipione l'Africano davanti alla vergine offertagli dai Cartaginesi (rectius: Cartagenesi ) sconfitti in Spagna ; virtù assai rappresentata in pittura fin dal '500, e che qui mi permetto di esporre nell'opera di Sebastiano Ricci ( tardissimo '600, quasi '700...).
Non credo sia il caso di additare qualcuno per aver scritto un racconto crudo ed insensibile in un contesto che di sensibilità ne ha veramente poca. Anche chi si ritiene un buon Samaritano deve tener presente la melma che soffoca la ratio delle attrici e degli attori.
Non esistono gesti carini ne atti pudici, in un mestiere da un lato e una perversione dall'altro, che moralmente non dovrebbero esistere.
Siate realisti, non riflettete su un racconto, riflettete sui comportamenti che assumete.
Non esistono gesti carini ne atti pudici, in un mestiere da un lato e una perversione dall'altro, che moralmente non dovrebbero esistere.
Siate realisti, non riflettete su un racconto, riflettete sui comportamenti che assumete.
Ma figurati se vengo qui ad additare. Mi hai mai vista intervenire in questo o quell'altro topic a sentenziare sulle prestazioni di pinco o pallo?
Come ho scritto prima, il mio intervento più che essere rivolto a Puntlander, voleva essere un memento per qualcuno, a dimostrazione di quanto poco ci sia da stupirsi per alcune affermazioni di disprezzo in un contesto dove vengono raccontati anche fatti di questo tipo, e nessuno dice nulla.
Lo scrivevo altrove, che una certa mancanza di rispetto io la leggo spesso raccontata, più che esplicitata alla Ximmo.
E certo non la apprezzo minimamente, ma me lo tengo per me.
Non sapevo come spiegarmi, di là, e ho colto la palla al balzo con questo topic....ma le mie osservazioni si fermano qui.
Conosco il contesto, e mi limito a leggere, non mi metto certo a far polemica sugli incontri!
Quando qualcuno si racconta io sono più che contenta, e più si racconta...meglio è.
Si, scusa, hai ragione.
Non avendo quotato nessuno, quello che ho scritto sembrava essere rivolto a te data la successione dei post.
Posso tranquillizzarti, se è questo a farti piacere.
Non mi riferivo al tuo post, non lo avevo neanche visto e sinceramente storia e arte illustrativa non rientrano nell'orbita dei miei interessi primari, per cui, ora che l'ho letto, posso dirti che non l'ho neanche capito. Mi perdonerai per questo. Intendo per non essere interessante come le troie che goliardicamente sfoggi alle mostre d'arte.
Ah, bene, ora sono più tranquillo, anche per l'arte in genere.
Quanto al resto del tuo messaggio: io frequento ragazze che fanno le escort, e sono loro che porto alle mostre, quando capita, per passare qualche momento in buona compagnia, non certo per "sfoggiarle" ( verbo che in genere si usa per un oggetto).
Tra l'altro non uso neppure il termine "troie", mi spiace.
Buon proseguimento.
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di mio, penso che quel mestiere e quella che tu chiami perversione meriterebbero connotati morali differenti da quelli che si danno loro
ma non mi va di impelagarmi in un altro dibattito sulla morale e mi accontento di sottolineare ciò che più mi colpisce
Devo correggerti.
In questo contesto vengono raccontati solo fatti di questo tipo.
Solo che a volte vengono imboniti per farli sembrare più "civili".
Devi convenire che, al di là che il tuo intervento intendesse essere rivolto a tizio o caio, hai espresso un pensiero, senz'altro legittimo, che racchiude una categoria intera, quella naturalmente di casa, escludendo proprio quelli che intendevi mettere in evidenza, ovvero quelli che in questo contesto credono di essere nella realtà quotidiana, come se fosse la più normale delle cose.
I racconti che leggi e non apprezzi, quelli che hanno carenza di rispetto, sono esattamente come quelli che leggi e apprezzi solo perché raccontati in modo editoriale , quelli che omettono particolari crudi ed insensibili e che, per questo, sono quanto di meno realistico.
Chiedo scusa per i fuori argomento.
Si mega, sono d'accordo, infatti non parlo della mia morale, io chiaramente sono puttaniere e moralmente aperto ad accogliere sia il mestiere sia la perversione.
Nei momenti di realismo però mi capita di riflettere che quel che a me piace non è detto che sia condivisibile agli occhi del mondo.
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ti riferisci ai tuoi, vero?
no, perché se ti riferisci ai racconti degli altri non vedo quali elementi tu possa avere per dire di conoscere ciò che è stato estromesso
e la tua sarebbe una fantasiosa ricostruzione
Hai ragione.
Petra, chissà perchè ho la vaghissima sensazìone di essere stato chiamato in causa. E mica posso intervenire in ogni post! A parte il fatto che sono stato ultimamente a corto di tempo, poi mi avresti accusato di fare liste di proscrizione.? Vuoi una sfida all' ultimo papiro??
Comunque, se vuoi il mio parere in merito, ti dirò che non condivido minimamente il comportamento di Puntlander, che ha fatto una promessa che non poteva mantenere. Credo che l'abbia fatto, come lui dice, senza pensarci e senza cattiveria; ciò non toglie che non si dovrebbero mai creare certe aspettative, in questo caso addirittura di una sistemazione a vita. Condivido ciò che dice Pincopi: mai approfittare della stato di bisogno altrui. Quanto a me, che non mi sono mai permesso di chiedere nemmeno 5 euri di sconto, non mi sento certo chiamato in causa. Gute Nacht
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Secondo me se una non vuole sottomettersi a trattamenti umilianti e dolorosi non fa la puttana.....perche' c'e' sempre la possibilita' di una scelta,nonostante i vaneggiamenti dei buonisti che parlano a vanvera perche' non conoscono la realta'....e la realta' e' che la maggioranza delle ragazze dell'est-europa,del far-east,dell'Africa (ed anche dell'Europa comunitaria,Italia compresa)scelgono di fare le operaie,le impiegate,di sposarsi ed avere figli,accontentandosi di fare una vita economicamente modesta.
Poi ci sono quelle che scelgono la via piu' facile(o piu' consona alla loro natura),quella che consente guadagni piu' facili e magari il raggiungimento di uno status economico che alla fine consente loro di sentirsi parte di una categoria sociale piu' elevata.....e così si comprano la casetta dove abitano,e magari le seconde case......poi magari si iscrivono a un club,e fanno discorsi radical-chic con le amiche(e gli amici...).
Nessuno le biasima , intendiamoci;e' una questione di scelte,che in entrambi i casi meritano il nostro rispetto;e sicuramente noi non siamo nella posizione migliore per farlo.Pero' altrettanto sicuramente non riconosciamo loro il ruolo di "censore" delle nostre attivita'.
Poi ci sono quelle che scelgono la via piu' facile(o piu' consona alla loro natura),quella che consente guadagni piu' facili e magari il raggiungimento di uno status economico che alla fine consente loro di sentirsi parte di una categoria sociale piu' elevata.....e così si comprano la casetta dove abitano,e magari le seconde case......poi magari si iscrivono a un club,e fanno discorsi radical-chic con le amiche(e gli amici...).
Nessuno le biasima , intendiamoci;e' una questione di scelte,che in entrambi i casi meritano il nostro rispetto;e sicuramente noi non siamo nella posizione migliore per farlo.Pero' altrettanto sicuramente non riconosciamo loro il ruolo di "censore" delle nostre attivita'.
Ma quale scelta....!!! Ma quale natura...!!! Ma quale buonismi,se il 90% delle prostitute viene da paesi poveri ci sarà un motivo?Una ragazza appena maggiorenne arriva in Italia,e si mette a battere per una qualsiasi città,in una qualsiasi via,secondo voi è libera?
Vedi, il tuo discorso non farebbe una grinza e mi sarei guardato bene dall'intervenire, se solo tu non avessi descritto nei tuoi interventi una serie di situazioni nelle quali almeno io - che pure non sono uno stinco di santo né ho pretese didattiche - non riesco proprio a ritrovarmi.
Hai raccontato di un rapporto tra un cliente ed una ragazza a pagamento che secondo me risulta molto avvilente in ogni sua parte: se è comunque lecito che tu chieda di non essere giudicato, permetti almeno che qualcuno, ad esempio io, dica che si sente molto lontano dalla tua impostazione.
Altrimenti siamo davanti ad un pensiero unico: quello per il quale il rapporto con una ragazza a pagamento è solo quello che mira all'imposizione di una sopraffazione, magari pure bidonando la ragazza; e che l'unico modo per definire una ragazza a pagamento è "troia", come ho letto scrivere da qualche altro commentatore, che evidentemente non ammette sostantivi diversi, né letture dei fatti diverse dalle sue.
Quanto agli interventi femminili, a volte lasciano perplesso anche me per come poco distinguono tra una situazione ed un'altra, e per come mostrano talvolta opinioni molto oscillanti: in qualche intervento precedente non ho mancato di rilevarlo.
Però lo sbigottimento dell'unica partecipante donna (Petra) a questo thread davanti alle tue parole, questa volta, lo condivido.
Per il resto: ognuno va per la sua strada, ci mancherebbe altro.
C'è modo e modo di fare punteraggio, quello di Puntlander non mi appartiene (non lo dico per addirarlo al pubblico ludibrio, ma solo per rimarcare il mio modo di essere punter), e dei miei comportamenti con le pays non ho nulla di cui vergognarmi. Tu sembri dire: siccome quello che facciamo è immorale, è inutile cercare di fare i bravi ragazzi. Discutibile logica, così come è discutibile ostentare sensi di colpa e poi chiamare le pays "troie" o "puttane". Tu sei come quei preti che dicono: "fate quello che dico, e non quello che faccio". Io, ai miei colleghi punters, mi permetto di suggerire: "fate pure quello che faccio, ma fatelo con rispetto, correttezza ed educazione". Si può, credimi che si può
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da ieri sera, più leggo questa frase e più non me ne capacito
Nemmeno io, ma ho notato che si tratta di un'opinione diffusa.
Aggiungo che appena essa viene messo in discussione, si aprono dibattiti che sfiorano la rissa: ho letto molti interventi che negano ogni possibile altra lettura.
Per molti pare infatti inconcepibile che l'incontro tra una escort ed un cliente possa essere l'incontro tra due esseri umani che cercano di rendere tranquillo l'evento: l'una capendo ed alleviando il senso di solitudine del cliente, quest'ultimo capendo ed attenuando la fragilità della donna che ha davanti.
Come ho già scritto, a volte sembra che in questo forum prevalga un "pensiero unico", secondo il quale una ragazza che fa la escort non può che essere chiamata "troia", dunque non può che essere disprezzata e maltrattata, perché il frequentarla è un fatto negativo a prescindere (sebbene poi i primi a frequentarla siano proprio coloro che la pensano così).
Mi colpisce tra l'altro che ad accettare silenziosamente l'uso di simili appellativi siano, talvolta, proprio le donne che partecipano al forum.
Comunque mi fa piacere constatare che qui ci sono altre persone, come te e FriedrichDerGrosse, che credo siano più vicine al mio modo di pensare: quello per il quale l'incontro tra una escort ed un cliente è prima di tutto l'incontro tra due persone, entrambe meritevoli di attenzione e rispetto.