Racconto una mia esperienza vissuta immediatamente dopo la mia separazione e di cui non avevo mai parlato; il tutto risale a poco più di 11 anni fa.
Trovatomi single iniziai, convinto dagli amici, a frequentare qualche night, ambienti che fino a quel momento non conoscevo.
Mi limitavo ad offrire qualche consumazione senza mai andare oltre.
Finchè una sera conobbi Yanka, una ragazza bulgara, diversa dalle altre, vestiva in modo elegante, mai volgare e si distingueva per un certo stile, nei modi e negli atteggiamenti. Io avevo 41 anni e lei 32.
Iniziammo a fare coppia fissa, mi trovavo bene e la conversazione era sempre piacevole e interessante anche grazie al suo buon livello culturale e alla padronanza della nostra lingua, nonostante si trovasse in Italia da meno di un anno.
Mi disse quasi subito di essere sposata e di avere due figli, un maschio di 13 anni e una femmina di 8 e di essere venuta nel nostro paese per cercare di migliorare la loro condizione economica, soprattutto per permettere ai due figli di studiare... Ovviamente nessuno, a casa, sapeva che lavoro facesse in realtà.
Durante un suo giorno di riposo uscimmo insieme, andammo un po' in giro e la sera la invitai a cena. Fu una bella serata, quando la riaccompagnai a casa, che divideva con altre due ragazze, mi ringraziò per la compagnia e la serata e mi diede un leggero bacio su una guancia.
Onestamente mi piaceva molto, 1,77 slanciata, due gambe molto belle, una taglia 44, una terza di seno molto soda e un viso dolcissimo, davvero molto bello. Due splendii occhi, e una bocca neravigliosa, che quando sorrideva mi faceva letteralmente sciogliere.
Sapevo benissimo che innamorarsi sarebbe stato estrenmente pericoloso, vista anche la sua situazione, dal lavoro alla famiglia in Bulgaria.
Si era creata una bella confidenza tra noi, tanto che una sera mi disse di avermi mentito sull'età:
"In realtà ho 42 anni, ho corretto la data sui documenti, perché nessuno mi avrebbe fatto lavorare, già dicendo che ne ho 32 non è facile... volevo essere onesta con te, non mi sembrava giusto mentirti..."
Pensavo portasse bene i 32 anni, figuriamoci quando scoprii che ne aveva dieci di più e che pure i suoi figli avevano dirci anni di più di quanti mi aveva detto. Il suo gesto mi fece piacere e mi convinse che avevo a che fare con una brava persona. Mi mostrò le foto dei figli e della sua casa, del suo paese e mi disse che sarebbe stata dura il giorno che avesse dovuto tornare. Mi spiegò che non aveva un buon rpoirto con il marito, che noi uomini italiani siamo diversi, che abbiamo un modo di fare che nulla a che vedere con gli uomini bulgari e mi confessò che le sarebbe piaciuto trovar un lavoro normale e in futuro portare i due ragazzi in Italia, dove avrebbero avuto maggiori opportunità.
Che dire? Una donna determinata, con la testa sulle spalle, che sapevai il fatto suo.... non poteva che farmi piacere!
Qualche giorno dopo, un pomeriggio, mi chiamò... era molto preoccupata ed agitata, le ragazze che vivevano con lei erano andate via e lei non poteva pagare l'affitto intero, quindi doveva lasciare la casa, in attesa che il proprietario del locale dove lavorava le trovasse una nuova sistemazione.
Così su due piedi non era facile trovare una soluzione. Smisi di lavorare un'ora prima e andai a prenderla.
Doveva pagare l'ultima mensilità, ma non essendo stata ancora pagata dal locale, i soldi non le bastavano, quindi mi offrii di anticiparli io.
La cosa più semplice e immediata era trovarle una stanza in un Motel e così feci. L'accompagnai, sistemò le sue valigie e approfittò per fare una doccia.
Fino a quel momento tra di noi non c'era stato nè un bacio, nè una carezza... niente... eravamo solo due amici, anche perché pur piacendomi molto ed essendo molto attratto da lei, non volevo infilarmi in storie complicate... potevo concedermi al massimo un'avventura, e lei mi aveva dimostrato fino a quel momento di non essere quel tipo di donna... tant'è che nel locale dove lavorava sapevano tutti che con lei non si poteva andare oltre la semplice consumazione in sala.
Usci dalla doccia avvolta solo dall'asciugamano, con i capelli sciolti, era un incanto. Ionero seduto sul bordo del letto e stavo facendo zapping con il telecomando. Si fermò davanti a me e con una mano mi accarezzò il volto, poi si sedette a fianco, avvicinò le labbra alle mie sfiorandomele e mi sussurrò che aveva vogliacdi fare l'amore con me. Non ebbi il tempo di rispinderle, perchè eravamo già abbracciati e ci stavamo baviando appassionatamente... lei si lasciò cadere indietro, sul letto, ladciando che l'asciugamano si aprisse e rimanendo completamente nuda davanti a me... Mi chinai su di lei e le baciai il seno con passione, mentre connle mani mi accarezzava la testa... Due minuti dopo ero nudo anch'io e coperti solo dal lenzuolo iniziammo a fare l'amore. Fu molto bello e molto dolce, ma soprattutto assolutamente naturale ed inaspettato. Alla fine rimase abbracciata a me, mi riempì di coccole e complimenti. Erano quadi le 21. Ordinammo la cena in camera e andammo a fare la doccia insieme...
Dopo mangiato tornammo a letto. Rimasi con lei tutta la notte, facevamo l'amore e ci addormentavamo e quando uno dei due si vegliava ricominciavamo.
i giorni seguenti andavo a lavorare, lei usciva andava a farsi un giro, poi durante la pausa mi raggiungeva ed andavamo a pranzo insieme... Nel pomeriggio, o si riposava o faceva quattro passi, guardava la televisione, poi si cenava e verso le 22 l'accompagnavo al locale dove lavorava, cosa che ovviamente iniziava ad infastidirmi. Quando finiva tirnavamo al Motel e facevamo l'amore.
dopo qualche giorno un mio carissimo amico, piuttosto benestante mi disse che cercavavuna domestica. Lui abitava vicino al Lago, aveva una bellissima villa con un parco. Aveva bisogno di una persona che si occupasse della casa, di portare il bambino a scuola la mattina, perché anche la moglie lavorava, e che andasse a riprenderlo nel pomeriggio.
Praticamente avrebbe dovuto fare questo, occuparsi di mestieri e spesa e preparare la cena, le avrebbero dato una macchina a sua disposizione per spostarsi, vitto e come alloggio sarebbe stata sistemata in un cottage indipendente all'interno della proprietà, come stipendio 1.500.000 Lire e il sabato pomeriggio e la domenica di libertà.
Pensai a Yanka e gliene parlai, spieganogli anche il tipo di rapporto che c'era tra di noi.
Il mio amico mi chiese di conoscerla e di poterle fare un colloquio.
La sera ne parlai a lei, non mi sembrò molto entusiasta, ma accettò di fare il colloquio in mia presenza.
Andò tutto bene, fece un'ottima impressione, e decisero che avrebbe iniziato a lavorare da lui, con una regolare assunzione a partire dal lunedì successivo.
Mentre rientravamo lei disse che la retibuzione le sembrava poca, al locale tra fissone consumazioni guadagnava 2 milioni al mese... Le feci notare che da quella cifra (che non era sicura tra le altre cose) doveva detrarre l'affitto, di almeno 300 mila lire, il mangiare, le spese per i mezzi e che alla fine le sarebbero rimaste 800 massimo 900 mila lire.
Qui il milione e inquecentomila lire era pulito, aveva la macchina spesata di tutto, non doveva pagare la spesa, insomma era una bella cifra che non avrebbe guadagnato in nessun altro posto... In più non avrebbe fatto più quel lavoro con quegli oraro
Annuiva ma non mi sembrava convintissima, pur sapendo che io sarei potuto andare da lei tutte ke volte che lo vremmo desiderato, che mi sarei potuto fermate anche a dormire e che urante il week-end potevamo fare quello che più ci piaceva.
Così quella sera arrivati al locale, parlò con il proprietario e i "licenziò"... lui provvide a darle subito quanto le spettava e tornammo in motel.
mi diede i soldi he le aveo anticipato lpquahe giorno prima, 300 mila lire, ma io le dissi di tenerle, di mandarli ai suoi figli, cosa che fecevla mattina seguentevquano l'accompagnai ad uno portllo Western Union.
I giorni passarono con dei eggeri sbalzi di umore da parte dua, ma a notte tornava ad essere l'amante dolce e appassionata.
Domenica nel pomeriggio la accompagnai alla villa e l'aiutai a sistemarsi nel cottage. Uscimmo per cena e la riaccompagnai nella sua nuova casa
Il giorno seguente il mio amico e la moglie si erano prei la giornata libera per iniziare a spiegarle le sue mansioni.
Non la sentii tutto il giorno, ma essendo il primo giorno di lavoro lo ritenni normale, eravamo comunque d'accordo che i saremmo sentiti dopo cena, invece alle 21.00 mi chiamò il mio amico.
Trail sorpreso, lo stupito e il risentito mi disse che Yanka gli aveva detto che la mattina seguente se ne sarebbe andata, perché non si trovava bene... ci rimasi malissimo, perché in un certo senso mi stava deludendo, ma anche per il mio amico verso il quale mi scusai e che mi tranquillizzò dicendomi che capiva benissimo che non avevo colpa di quanto appena accaduto.
La cosa che mi stupì maggiormente è che mi disse che in fondo se lo aspettava.
La mattina seguente andai a prenderla, era piuttosto fredda e distaccata, in macchina si lamentò dicendo che non le avevano neppure pagato la giornata di lavoro.
Ero piuttosto irritato, aveva buttato al vento un'occasione rara, per non parlare della figura che mi aveva fatto fare.
Non parlammo per tutto il tragitto, poi alle soglie di Milano mi disse di accompagnarla in Piazza Emilia.
Arrivati a destinazione la aiutai a portare le valigie al terzo piano di un vecchio palazzo, dove c'era una piccola pensione e dove l'aspettavano due sue amiche.
Le chiesi il perché di questo comportamento, e lei rispose che sarebbe voluta venire a vivere con me, che quel lavoro era troppo pesante e che tutto sommato era meglio lavorare nei locali, che se le avessi voluto bene mi sarei occupato di lei in modo diverso.
Certo... starsene seduta su un divanetto a chiacchierare è decidamente meno faticoso e stancante che lavorare...
Non ricordo cosa le risposi, forse mi limitai solo a salutarla e me ne andai.
A distanza di un paio di giorni mi mandò un sms nel quale mi lanciava una montagna di aledizioni senza senso.
Non frequentai più quei locali, a parte una volta, sempre con amici e la ritrovai fare il suo vecchio lavoro... finse di non vedermi e lasciai cadere la cosa.
Di storie simili ne ho sentite molte, non solo sul forum, finiscono sempre allo stesso modo, le ragazze dei locali sono tutte straniere e così la maggior parte delle pay...
Forse smettono solo se tovano davvero il ricco che le può mantenere con uno standard di vita molto elevato, forse qualcuna si innamora veramente, ma credo che per loro non sia facile rinunciare a certi guadagni, non facili, ma rapidi.
Fareii una netta distinzione tra i rapporti che possono nascere con una pay straniera o italiana... diversi valori, diverso modo di intendere la vita, diverse culture e livelli culturali... le variabili sono davvero molte...
Queste sono situazioni in cui l'uso del cervello e della razionalità sono fondamentali, tranne casi rarissimi - il colpo di fulmine - si ha il tempo per rendersi conto di entrare in una sorta di coinvolgimento emotivo forte... questo è il momento per fermarsi e riflettere, dopo potrebbe essere troppo difficile...