Una posizione pontifica e non fa una benemerita "mazza" per risolvere il problema mentre l'altra opera in maniera seria sul "campo" da 30 anni a questa parte.
I casi di sieropositività non conclamata in malattia senza le cure adeguate sono estremamente RARI e poco significanti in percentuale di riferimento rispetto ai numeri globali e quasi come dire che sono ininfluenti sulla sostanza ponderata della materia.
C'è persino gente che non si ammala mai delle malattie opportunistiche con il virus in corpo per una semplice questione di adattamento all'insediamento dell'Hiv ma ciò non toglie che abbia nella quasi totale maggioranza il deficit patrimoniale immunitario ridotto in qualche misura ed è pertanto esposto più facilmente di altri sani a qualsiasi malattia dovuta al depauperamento del sistema immunitario.
E così via,situazioni sui generis,senza contare che gli effetti collaterali dei farmaci sono "pesanti" per ovvie questioni di comprimissione a lungo andare delle funzioni renali e cardiache in ragione dell'assimilazione e smaltimento dei farmaci e delle loro scorie.
In ogni caso le teorie cosiddette alternative trovano il tempo che trovano nell'attuazione di rimedi radicali mentre la clinica medica risolve almeno parzialmente il problema e va nella direzione della risoluzione definitiva dei fatti con mezzi concreti.
Le due posizioni non sono nemmeno comparabili per il semplice fatto che da una parte si disconosce la questione ed al tempo stesso non si produce concretamente un fico secco mentre dall'altra si opera per la salvezza di vite umane con mezzi concreti anche se con i rischi correlati ed in ogni caso risulta perlomeno ridicolo affermare che qualcosa non è senza mai riuscire a produrre una prova certa e definitiva da 30 anni a questa parte e tutto questo la dice lunga sulla propositività fattiva di chi disconosce la "concretezza" delle cose.
I casi di sieropositività non conclamata in malattia senza le cure adeguate sono estremamente RARI e poco significanti in percentuale di riferimento rispetto ai numeri globali e quasi come dire che sono ininfluenti sulla sostanza ponderata della materia.
C'è persino gente che non si ammala mai delle malattie opportunistiche con il virus in corpo per una semplice questione di adattamento all'insediamento dell'Hiv ma ciò non toglie che abbia nella quasi totale maggioranza il deficit patrimoniale immunitario ridotto in qualche misura ed è pertanto esposto più facilmente di altri sani a qualsiasi malattia dovuta al depauperamento del sistema immunitario.
E così via,situazioni sui generis,senza contare che gli effetti collaterali dei farmaci sono "pesanti" per ovvie questioni di comprimissione a lungo andare delle funzioni renali e cardiache in ragione dell'assimilazione e smaltimento dei farmaci e delle loro scorie.
In ogni caso le teorie cosiddette alternative trovano il tempo che trovano nell'attuazione di rimedi radicali mentre la clinica medica risolve almeno parzialmente il problema e va nella direzione della risoluzione definitiva dei fatti con mezzi concreti.
Le due posizioni non sono nemmeno comparabili per il semplice fatto che da una parte si disconosce la questione ed al tempo stesso non si produce concretamente un fico secco mentre dall'altra si opera per la salvezza di vite umane con mezzi concreti anche se con i rischi correlati ed in ogni caso risulta perlomeno ridicolo affermare che qualcosa non è senza mai riuscire a produrre una prova certa e definitiva da 30 anni a questa parte e tutto questo la dice lunga sulla propositività fattiva di chi disconosce la "concretezza" delle cose.
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