CARATTERISTICHE GENERALI
NOME INSERZIONISTA: Serena Key
RIFERIMENTO INTERNET: sito personale:
3890606270 Girl - Serena Key
CITTA DELL'INCONTRO: Rimini
NAZIONALITA': italiana
ETA': 41 dichiarati
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: esattamente corrispondente
SERVIZI OFFERTI (vedi
DIZIONARIO):
Bbj, FK, daty, 69, Rai 1, Rai 2, dildo, COB, eventuali massaggi, role play, ecc.
SERVIZI USUFRUITI: Bbj, FK, daty, 69, Rai 1, Rai 2, dildo.
COMPENSO RICHIESTO: 200 € un shot/fino a un’ora, 250 € due shot, 350 € due ore, ecc.
COMPENSO CONCORDATO: 200 € - 20 € promo
DURATA DELL'INCONTRO: 2 h. e 20 m., di cui circa 1 h. e 20 m. di azione.
DESCRIZIONE FISICA: altezza 1,70 circa, bionda, capelli corti, fisico d'effetto, 4a di seno.
ATTITUDINE: escort di classe, professionale, seria, esperta, partecipe, gentile, ospitale, sorprendente.
REPERIBILITA': buona.
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: ascensore a norma, forse uno scalino all'ingresso.
TELEFONO: 38906062xx, 38021774xx.
LA MIA RECENSIONE:
Era da tempo che seguivo Serena: il suo sito con le gallery di belle immagini, da pagine patinate di
Playboy (dove peraltro è già apparsa), i pensieri e le citazioni del suo diario, le numerose recensioni e commenti in rete su di lei , sempre molto positive, ed anche alcune interviste pubbliche in cui lei si raccontava come persona e come professionista.
Da questi ed altri elementi era maturato il desiderio di poter conoscere una top-escort come lei, così affascinante ed apprezzata.
Ma finora, vuoi perché io riesco a fare solo pochi incontri, vuoi perché lei viene in zona solo raramente, non ve ne era mai stata la possibilità.
Finché l'occasione si è finalmente presentata con il suo tour a Rimini di metà novembre.
Dopo averle inviato una e-mail, l'ho poi contattata telefonicamente, a cui ha risposto pressoché subito. La prima conversazione è stata piuttosto prolungata e, dopo le presentazioni, sono ben presto emersi alcuni aspetti del suo carattere e del suo pensiero. Per esempio, dicendole in generale che io apprezzo particolarmente le milf, lei ha subito precisato che non è una milf, ma una donna, anzi una “donna-bambina”, e non gradisce queste o altre classificazioni.
Da questo scambio di opinioni telefonico su alcuni aspetti, mi è parsa una persona decisa, determinata, che non fa inutili proclami mirabolanti ma si presenta correttamente e dice le cose come sono e come le fa. Però, ho avuto anche l’impressione che non sarebbe stato così agevole né immediato rapportarsi a lei nel modo giusto, con rischi di fraintendimenti per un nonnulla.
Infatti poi, durante l’incontro, quando diceva qualcosa o faceva osservazioni alle volte non capivo se parlasse sul serio o se scherzasse (d'altronde "
just a joke" è un suo motto).
Anzi, lei ha anche insinuato il dubbio dicendomi "pensi che sia la persona giusta per te?", al che le rispondo fiducioso: "spero di sì, del resto finché non ci conosciamo non possiamo saperlo".
Comunque, con queste premesse e qualche leggera incognita (come del resto ad ogni primo appuntamento con una nuova partner), abbiamo stabilito un appuntamento per la domenica mattina successiva.
Lei riceve in un elegante residence di Marina Centro, tranquillo e riservato; una location di classe adeguata al suo livello, con il suo pappagallo che le fa compagnia.
Serena si presenta in tutto il suo splendore con una sottoveste semitrasparente nera che copre appena il fisico tonico e di grande effetto , i capelli biondi con una diversa pettinatura (per un prossimo set fotografico) contornano il viso bello e intrigante come tutto il resto.
Dopo qualche “schermaglia” iniziale, mi accoglie con baci e abbracci.
Ecco, i baci (che per me costituiscono un aspetto che fa la differenza) saranno una costante durante l'incontro che ho molto apprezzato, con ampia varietà: più soft, più profondi, con e senza lingua, succhiando e mordicchiando le labbra, ecc.
Saliamo al piano superiore tramite la scala interna, dove si trova l'accogliente alcova, con annesso il bagno (per i lavaggi preliminari e finali) e musica di sottofondo.
In camera da letto vi è in un'atmosfera ovattata dalla penombra, con solo la poca luce che filtra dalle tende socchiuse. Al che, “siccome che sono accecato”, le chiedo se si può accendere l'abat-jour sul comodino per vederla meglio nella sua beltà, ma lei mi dice "Non mi piace che mi si dica cosa devo fare!" (il suo carattere deciso emerge anche in queste piccole situazioni).
Va bene – le dico- restiamo pure nella penombra, che è anche più intimo.
Mi fa spogliare e prende subito il "controllo delle operazioni", dedicandosi con attenzione e impegno al mio attrezzo, già pronto per l'uso. Il suo Bbj è da Maestra dell' arte orale: delicato, prolungato, e tutto in bocca fino in fondo, cambiando anche diverse posizioni.
Dopo un lungo minutaggio, riprende fiato e mi chiede: "me la lecchi?"
"Certo!": mi dedico quindi alla sua bella passerina, ben depilata e gustosa. Già che ci sono, prolungo il percorso per assaggiare brevemente anche il buchino posteriore.
Peccato solo che in tali pertugi del desiderio non sia consentito infilare le dita; mi sarebbe piaciuto esplorare più in profondità la sua natura.
A seguire, risalgo il corpo per dedicarmi alle dolci colline delle sue tette, morbide e ben (ri)fatte, leccandole e succhiando i capezzoli (ricevendo peraltro un rimprovero per averli stretti troppo).
Proseguo l’esplorazione, arrivando alle ascelle, ben depilate e profumate, che lecco con piacere, ed anche lei dimostra di gradire questa particolare attenzione non frequente.
Passo alle estremità inferiori, baciando e leccando anche i bei piedini, con e senza le scarpe.
In tale frangente, parlando di giochi e fantasie varie, Serena mi chiede se ho avuto esperienze con trans. Da buon porcellino, le rispondo naturalmente di sì, mentre lei ammette che non c'è mai stata, ma confessa che le piacerebbe provare in un incontro a tre con un cavaliere che la accompagni.
A fronte di un tale desiderio recondito, mi sono subito candidato e reso disponibile per questa possibile stimolante ed eccitante esperienza, per un
ménage à trois da fantasia erotica.
Chissà se sarà mai possibile.
Dopo questa ampia fase di preliminari, era il momento di passare al fuck. Avendola già informata della mia passione per il lato-B, lei con un giro di parole mi fa capire che le piacerebbe cominciare proprio da lì.
Dunque, per un amante del sesso anale come poter resistere ad un tale tentazione? Lei, dopo avermi ricoperto, si gira, si mette alla pecorina, si lubrifica un po’ la parte e guida il cazzo in posizione sul buchino, dove con una piccola spinta entra piuttosto agevolmente. Inizia quindi una prolungata fase di penetrazione anale, scopandola con un buon ritmo che lei pareva gradire. In momenti come questi, la donna energica, la “tigre indomabile”, pare trasformarsi in una gattina che fa le fusa e si lascia andare al piacere.
In quella posizione, nell’appoggiarmi sui suoi morbidi fianchi potevo godere di quelle meravigliose rotondità che si muovevano sotto la mia spinta, ammirando nel contempo la sua flessuosa schiena, in buona parte dipinta, come la tela di un artista, con un grande ed elegante tatuaggio raffigurante
- come poi mi ha spiegato- una
Iten, angelo portafortuna cinese che volò sulla luna per trovare una strada migliore.
Già che c’ero, mi incoraggio e provo ad osare, chiedendole se voleva provare altri giochini, come ad es. una doppia penetrazione, con un dildo in un lato e il cazzo nell’altro. Mi guarda, forse un po’ sorprese dall’ardire, mi chiede di mostrarle gli accessori che avevo portato con me alla bisogna, e mi dice “Questo te lo metto io nel culo!”. “Va bene” le rispondo “gradisco essere posseduto dalla partner” (come ho raccontato in altre occasioni). Dopo aver lubrificato il fallo, con una acrobazia prova ad infilarmelo mentre io sto ancora penetrando lei. La manovra riesce a metà, il movimento attivo del fuck non consente di mantenerlo a lungo in posizione; in questi casi, come mi era già capitato, ci vorrebbe una seconda partner che tenga il dildo ed assecondi il movimento dare-avere.
Dopo un breve passaggio in bagno per ripulire la parte, ritorno nel terreno di gioco allo “scòpo” di completare l’opera. Lei si stende sul letto, e sempre guidando le operazioni se lo infila di nuovo questa volta nel lato-A. Riprendo a scoparla, lei dà il ritmo, chiedendo di farla godere. Finché i gemiti e sospiri si fanno più intensi. Le chiedo: “Hai goduto?” “Sì, ma non come avrei voluto…”
Al che, le stavo per chiedere se voleva continuare per arrivare a maggior compimento, ma essendo finita la musica di sottofondo (tarata all’uopo per la durata prevista) lei dice “Tato, l’ora è finita, se hai bisogno di più tempo dovevi prenotare un incontro più lungo. Dopo ho altri appuntamenti”.
Per una professionista seria, è un discorso che ci sta e che comprendo.
In effetti, guardando l’orologio (che mi aveva fatto togliere) , mi sono reso conto il tempo con lei era volato (era passata circa un’ora e un quarto), e mi è venuta in mente la suggestiva canzone (1967) di Califano “
Ecco, la musica è finita gli amici se ne vanno…”.
Quindi, mi ero fatto una ragione di lasciare il campo anche se non avevo completato l’opera, e per fugare il rischio che si concretizzasse la seconda strofa di quella canzone (“
che inutile serata amore mio/ho aspettato tanto per vederti/ma non è servito a niente”) le dico: “Va bene, se è finito il tempo, non insisto e possiamo terminare qui”.
Invece, a sorpresa, lei mi dice: “Eh no, prima si conclude il rapporto!”. Bene, sono contento che mi dia la possibilità di continuare (non me l’ho aspettavo), ma questo intervallo allo scadere dei minuti regolamentari, mi ha un po’ “smontato” e fatto perdere vigore.
Allora, dato che lei forse si era un po’ spazientita e non volevo approfittare ulteriormente delle sue grazie se non era più dello spirito giusto, le dico: “Per concludere in tempi brevi, se vuoi puoi riprendere a penetrarmi con il dildo”. L’idea non le è dispiaciuta (anche perché dice che non le chiedono spesso questo gioco), e così mi metto in posizione supina, lei lubrifica l’attrezzo e me lo infila con decisione. Poi comincia a muoverlo avanti e indietro, ci prende gusto, e contemporaneamente si dedica al mio uccello riprendendolo nelle accoglienti fauci, per un ultimo, piacevole Bbj dicendo: “Non mi venire in bocca, eh!”, “No, tranquilla, lo so che non fai Cim”.
Finché, con questa piacevole stimolazione ed il suo gioco prima di bocca e poi di mano, arrivo al godimento finale (pur se lei avrebbe voluto vedere una maggiore quantità di sperma…).
Finiti in tal modo i giochi, mi invita a fare una doccia, mentre lei scende nel salotto per aggiornare i prossimi appuntamenti. Nel ricompormi e prepararmi a uscire, ho pensato che, dato il maggior tempo che mi ha dedicato, sarebbe stato opportuno e corretto prevedere un supplemento.
E così, porgendole il “quantum” comincio a dirle: “Avevo previsto i 200 di cui avevamo detto, ma…”, non riesco a finire la frase che lei, dopo avermi bonariamente rimproverato per non aver previsto una busta dove porli per discrezione (in effetti, come dice lei, “se uno porta un mazzo di fiori, il bigliettino non lo deve fornire chi li riceve …”), con mia grande sorpresa mi dice: “Trattieni pure 20, come offerta di benvenuto!”
Grande Serena! Invece di chiedere qualcosa in più, mi dà addirittura il resto. Ecco, anche questo è uno degli aspetti che fanno la differenza tra una persona seria e di livello ed altre operatrici, senza arte né parte, che lavorano strettamente “a tassametro”.
Dopo averla sentitamente ringraziata per questo gesto e per tutto quanto maturato, stavo per uscire, quando mi ha invitato a mangiare insieme dei dolcini e bignè (di cui sono goloso) ed a bere una spremuta d’arancia che ha preparato al momento.
Un ulteriore tocco di gentilezza e riguardo verso l’ospite di turno.
Non solo, da quel momento è iniziato anche un lungo ed amabile social-time (che per me fa parte del piacere di conoscere una persona, al pari dei giochi), in cui si è anche seduta sulle mie gambe, stando così “vicini vicini”. Mentre il pappagallo svolazzava su di noi, abbiamo così parlato di vari argomenti, sia del “settore” che di varia umanità, tra cui un suo progetto di prossima realizzazione di cui certamente sentiremo parlare.
Serena si rivela una arguta e brillante conversatrice, la sua dialettica e cultura sono di alto livello al pari della sua professionalità e personalità, come del resto si evince dalle numerose citazioni letterarie e dai suoi testi che appaiono nel diario del proprio sito personale.
Dopo aver parlato amabilmente per oltre 45 minuti, era infine venuto il momento di salutarci con un ultimo bacio ed abbraccio.
Alcune considerazioni finali: ripensando, prima a caldo e poi a freddo, a come si è svolta la fase dei giochi e a tutto quanto vi è maturato, posto che le qualità personali e professionali di Serena sono all’altezza della sua chiara fama, e pur se l’incontro per me è stato sicuramente molto piacevole e comunque soddisfacente e rimarrà impresso nella memoria, mi è rimasta una leggera e indefinibile sensazione di incompiuto o che si sarebbe potuto fare ancora meglio.
Potrebbe essere perché le mie aspettative sono sempre piuttosto alte, specie quando si ha la rara opportunità di conoscere una top come lei (pur se –
ça va sans dire - ogni incontro ed ogni donna che si conosce fanno storia a sé), o forse perché non si è riusciti a fare tutti i possibili giochi e fantasie che una tale partner stimola, o magari, al contrario, come ha detto lei stessa “in un primo incontro sarebbe stato più opportuno un livello più soft”.
Diciamo che, pur se entrambi i partner avevano tutte le migliori intenzioni e la buona volontà di raggiungere l’appagamento ed il piacere reciproco, nel breve tempo di un primo incontro non si è conseguito subito quel feeling totale e piena sintonia su tutti gli aspetti, che avrebbero consentito risultati ancora migliori.
Ciò forse anche per quelle piccole difficoltà, cui ho accennato, nel trovare alle volte il giusto modo per rapportarmi a lei, ed intendersi al volo per conseguire una totale unità d’intenti.
Ma ci si può sempre riprovare in una prossima occasione, dando tempo al tempo di conoscerci meglio.
Buon divertimento a tutti ed un caro saluto a Serena.