Non so se quella che occupa immeritatamente (e svogliatamente) lo storico e glorioso spot del mobiliere più celebre della bergamasca sia effettivamente cugina di Juliette ma una cosa è certa: non si tratta di Alinette che è di lei cugina certificata ISO ma assente.
Credo che tu abbia proprio ragione! Ieri sera sono passato a dare un'occhiata più da vicino e la nuova pilotessa della scuderia BMW non è né Juliette (ma questo era noto da diverso tempo) né Alinette. Mi sono brevemente affiancato alla sua Serie 1, lei mi ha sorriso (ero probabilmente il primo che accostava in tutta la serata ) e ha subito abbassato il finestrino, per prepararsi all'ipotetica intervista. Potendone però vedere solo il volto, sapevo già che difficilmente avrei accettato il suo invito a bere un caffè a casa sua e quindi non ho neppure tentato l'abboccamento, abbandonando rapidamente il parcheggio del Perletti. A mio parere, non ha meno di 25 anni e di viso è anche abbastanza carina, ma sicuramente ben lungi dall'avvenenza di Juliette.
Nei successivi 30-40 minuti, ho fatto un po' di vasche tra Osio di Sotto e Osio di Sopra, perché ho visto ricomparire l'Alina dell'Eden e, non essendomi dispiaciuta nel precedente incontro, ho pensato di tornare in visita guidata al suo appartamento. Essendo però la dirimpettaia di Michela, non potevo assolutamente accostare in presenza della mia vice-prediletta, per cui ho dovuto temporeggiare a lungo, nella speranza che la bionda del Benaglia venisse nel frattempo ospitata in macchina da qualche nostro collega. Probabilmente non mi sarei fermato ugualmente, perché l'ora non era tarda come al solito e il traffico quello delle ore di punta, ma l'attesa si è rivelata più lunga del previsto (e alla fine vana), cosicché ne ho approfittato per un breve studio sociologico.
UN PO' DI STATISTICA APPLICATA
Nella mia decina di transiti, nell'uno o nell'altro senso, tra il rondeau di Boltiére e la rotonda della REA, mi sono reso conto di quanto poco lavorino in questo momento le ragazze, nonostante lungo il BdA si viaggiasse praticamente incolonnati! Il tempo medio di presenza alla piazzola (che un abile statistico saprebbe senz'altro convertire nel MTBF = Mean time between fucks) è pericolosamente vicino al 100%:
- Roxy e Kristina alla pensilina della rotonda di Boltiére: 90%
- Michela: 90% (quando si è finalmente eclissata con un cliente, anche Alina era a sua volta scomparsa :'( )
- Daniela & Co(ntinental): 90% (sempre intente a chiacchierare tra di loro)
- Mariana la bionda: 80% - Sara la rossa: 90%
- Ginnasta bionda: 80% - Ginnasta mora (Raissa): 90% (assai meno ginniche di come me le ricordavo; Raissa mi ha implorato almeno 3 volte con lo sguardo di fermarmi da lei )
- Benzinaie del TotalErg: 100% (una indossava dei guanti neri: non so se avesse in programma di improvvisarsi davvero inserviente alla pompa, per sbarcare in qualche modo il lunario)
- Ragazze alla rotonda della Socaf: 90-100%
- Paninara bionda: 30% (probabilmente ho beccato la mezz'oretta in cui è stata via con un cliente)
- Nuova Perlettina: 90%
- Denisa e Maria alla SIAD: 70% (ma forse la statistica è falsata dal fatto che ai primi passaggi non erano ancora arrivate, perché poi sono apparse entrambe simultaneamente e non sono più scomparse dalla loro mattonella)
- Diana al Bolgia: 70% (idem come sopra)
- "Ginascore": 70% - "Adalgina": 30% (non ho capito se poi abbiano smontato anticipatamente, per carenza di lavoro)
Considerato che una volta quelli erano i tempi medi di assenza dalla piazzola, si possono proprio toccare con mano gli effetti della crisi (o della terza settimana del mese, in attesa che arrivi il nuovo stipendio e il bonus di 80 Euro?) Se una Raissa (giusto per fare il nome di una delle ragazze che ho visto praticamente sempre in postazione) lavora a questo ritmo e non ha la fortuna di trovare un cliente che la porti in albergo o in appartamento, dubito che riesca a racimolare più di 90-120 Euro a notte. Dedotte le spese per il taxi (se non è automunita) e per l'affitto della piazzola, è praticamente venuta a Bergamo per nulla!
L'unico che ha provveduto a ravvivare un po' la serata è stato il solito motociclista cortese, che ho visto prestare brevemente visita a quasi tutte le piazzole. Senza lanciarsi in arditi voli pindarici, non è difficile immaginare di quale incombenza stesse occupandosi...
LA STESSA BMW ALLO SCANNATOIO
Giusto per evitare che l'attesa si rivelasse troppo tediosa, in uno dei miei passaggi sono transitato del retroterra osiense (davanti a quello che fu lo scannatoio di Juliette) e lì mi è sembrato di vedere parcheggiata proprio la stessa Serie 1 che per lungo tempo era rimasta in pole position davanti al Perletti. Anche se non si tratta di una cugina in senso stretto, la nuova Perlettina è sicuramente una "amica" di quella storica, perché le coincidenze (stessa scuderia automobilistica, stesso appartamento e stesso gusto nello scegliere l'arredamento ...) sono troppe per essere il frutto della mera casualità. Essendo un po' più avanti con l'età di Juliette, magari si tratta proprio della stessa Sara che mi fu caldeggiata come sua sostituta (perché una maggiore vetustà anagrafica fu la mia traduzione mentale della bravura ed esperienza tanto magnificate dalla Perlettina). Se la sua vettura era lì, quasi sicuramente un nostro collega era con lei nello scannatoio e magari qualcuno è in grado di dirci qualcosa ...
GRANA MILANO
Come riportato sopra, alla fine la coincidenza astrale che attendevo non si è mai concretizzata ed, esasperato dall'attesa, ha abbandonato il BdA e mi sono recato presso la filiale milanese del Grana Padano, dove mi ero ripromesso di passare a trovare la cheeseleader Anna almeno una volta al mese. Arrivato alla sua piazzola di viale Marche, ho inizialmente temuto di aver compiuto una diversione a vuoto, trovandola desolatamente sguarnita. Al secondo passaggio, non una chioma dai riflessi sintetici ma una bionda, che dal vialone ho immaginato essere la "parrucchiera" Valentina che era anche brevemente comparsa a Bergamo. Guidato per l'ennesima volta dal filo d'Arianna in quel labirinto minotaurico di stradine, mi sono affiancato e ho abbassato il finestrino, per chiederle se ci fosse l'Anna dal colore di capelli indefinibile. Con una mia certa sorpresa, la bionda mi ha salutato con una cordialità al di là di ogni aspettativa, lasciando chiaramente intendere di conoscermi già: "Ciao! Ma come hai fatto a trovarmi anche qua a Milano?". "Ma tu quale delle amiche di Anna sei?", le ho domandato, mentre cercavo di capire se non si trattasse invece di Emma, che però ricordavo davvero magrissima. "Ma sono Elena! Non ti ricordi di me?", mi ha risposto e mi ha spiegato che Anna era a riposo, per cui aveva deciso di rinunciare alla trasferta bergamasca e di usare piuttosto il monolocale milanese (probabilmente quello dove un tempo era stato approntato un improbabile scannatoio "a castello", rileggendo alcuni vecchi racconti). "Vabbé, se non c'è Anna, sali pure ". Anche lei, come la collega più giovane incontrata qualche settimana fa, nel contesto milanese mi è parsa decisamente più rilassata e meno attenta al cronometro, di quanto mi fosse sembrato a Lallio.