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Accolti quasi sempre da ragazze che dietro le porte dei loft ci aspettano discinte o molto spesso quasi nude, penso molti di noi abbiano questa fantasia ....
Ti voglio vestita, stasera.
Non aprirmi la porta svelando subito ogni tuo più piccolo e delizioso segreto, scoprendo frettolosamente le tue carte e la tua carne, consumando in pochi secondi il gioco dolce e lento della fantasia.
Ti voglio vestita.
Come se ci fossimo incontrati per caso in una situazione diversa, ad una riunione di lavoro, ad una cena elegante, o per strada mentre passeggi accarezzata dagli occhi dei maschi, che fingendo indifferenza ti scrutano al di sopra delle pagine di un giornale o dal riflesso complice di una vetrina, immaginando ciò che perfette aderenze o morbide pieghe di tessuto suggeriscono e promettono maliziosamente.
Ti voglio vestita. Vestita da donna. Fai tu e scegli come meglio credi …. Ma che sia da donna …
Non più confusione di ruoli, ostentazione di sicurezza, trionfi di pari opportunità e di pari mediocrità. Non più piatta praticità e triste abitudine.
Vestita … vestita per me , per questa serata e per quello che verrà.
Allora potrebbe essere realtà e non più fantasia:
Mi apri e prima ancora di te mi arriva la delicatezza del tuo profumo. Il primo accessorio. Per una diva indimenticabile a volte l’unico vestito.
Poi la scelta è ai miei occhi e non sarà facile capire cosa sarà ad accontentarli per primi, ma dopo il tuo viso, dopo di te, c’è quello che su di te ti rende ancora più preziosa
Come una cornice rende ancora più bello un quadro
Come una copertina fa più ricercato un libro
Come una giusta presentazione fa più prelibato il cibo
Ti bacerò e le mie mani scorreranno sui tuoi fianchi deliziandosi del contatto con la stoffa, calda del tuo corpo. Scenderanno piano sul tuo sedere e lo stringeranno con dolcezza, non impedite dal tessuto nel saggiarne forma e morbidezza. La tua gonna sarà una difesa facile da superare. Ne cercherò un lembo e lo solleverò appena, per raggiungere la tua coscia fino ad incontrare le calze e un po’ più su l’elastico stretto delle tue mutandine. Non vedo, ma sento ed è la gioia delle mie dita, della mia pelle sulla tua pelle e tutto questo sotto il tuo vestito.
Il mio sguardo non avrà scampo e correrà al tuo collo, al filo d’oro di una catenina, ai bottoni slacciati della camicetta di seta e al solco meraviglioso del tuo seno appena compresso che sembrerà implorare di essere finalmente liberato dall’intimo in pizzo.
Ti stringerò a me e sentirò i tuoi capezzoli indurirsi al contatto col mio corpo e la loro minuscola erezione sarà l’evidenza della tua voglia.
La mia sarà sicuramente molto più bassa, più visibile e prepotente.
Ti staccherai da me e tenendomi per mano mi precederai di un passo verso la stanza. Quel passo sarà la distanza giusta per poter guardare meglio l’altra parte di te. Le tue scarpe alte ed eleganti, il filo nero delle tue calze velate che segna le tue caviglie e i tuoi polpacci. Il tuo culetto tornito, che ad ogni passo imprime alla gonna un suo vitale movimento. L’aderenza della camicetta sui tuoi fianchi. I capelli raccolti in alto, che fanno della tua nuca l’unica parte nuda di questa parte di te.
So già che non resisterò a te. A te vestita.
Ti spingerò verso il letto e guiderò il tuo corpo nella posizione che fin dal momento che ti ho vista ha solleticato la mia fantasia. Prenderò le tue mani e le appoggerò sul materasso. Aggiusterò la postura delle tue gambe e dei tuoi fianchi, poi sarò in ginocchio dietro te.
Accarezzerò le tue cosce e solleverò con lentezza la tua gonna, lasciando che centimetro dopo centimetro, prima le tue calze e poi la parte della tua pelle fra loro e gli slip sia totalmente dei miei occhi, delle mie mani e della mia bocca. La gonna sarà finalmente riversa sulla tua schiena e dopo poco toccherà alle tue mutandine arrendersi alla mia voglia.
Le tirerò giù, ma non del tutto. Lascerò che pendano a metà delle tue gambe, impedite a cadere dal fatto che pian piano te le ho fatte allargare.
Tra i tuoi vestiti arresi alle mie manovre e quelli ancora intatti il tuo segreto sarà finalmente svelato ed indifeso.
E sarà allora che ancora meravigliosamente vestita, finalmente, ti scoperò …..
Ti voglio vestita, stasera.
Non aprirmi la porta svelando subito ogni tuo più piccolo e delizioso segreto, scoprendo frettolosamente le tue carte e la tua carne, consumando in pochi secondi il gioco dolce e lento della fantasia.
Ti voglio vestita.
Come se ci fossimo incontrati per caso in una situazione diversa, ad una riunione di lavoro, ad una cena elegante, o per strada mentre passeggi accarezzata dagli occhi dei maschi, che fingendo indifferenza ti scrutano al di sopra delle pagine di un giornale o dal riflesso complice di una vetrina, immaginando ciò che perfette aderenze o morbide pieghe di tessuto suggeriscono e promettono maliziosamente.
Ti voglio vestita. Vestita da donna. Fai tu e scegli come meglio credi …. Ma che sia da donna …
Non più confusione di ruoli, ostentazione di sicurezza, trionfi di pari opportunità e di pari mediocrità. Non più piatta praticità e triste abitudine.
Vestita … vestita per me , per questa serata e per quello che verrà.
Allora potrebbe essere realtà e non più fantasia:
Mi apri e prima ancora di te mi arriva la delicatezza del tuo profumo. Il primo accessorio. Per una diva indimenticabile a volte l’unico vestito.
Poi la scelta è ai miei occhi e non sarà facile capire cosa sarà ad accontentarli per primi, ma dopo il tuo viso, dopo di te, c’è quello che su di te ti rende ancora più preziosa
Come una cornice rende ancora più bello un quadro
Come una copertina fa più ricercato un libro
Come una giusta presentazione fa più prelibato il cibo
Ti bacerò e le mie mani scorreranno sui tuoi fianchi deliziandosi del contatto con la stoffa, calda del tuo corpo. Scenderanno piano sul tuo sedere e lo stringeranno con dolcezza, non impedite dal tessuto nel saggiarne forma e morbidezza. La tua gonna sarà una difesa facile da superare. Ne cercherò un lembo e lo solleverò appena, per raggiungere la tua coscia fino ad incontrare le calze e un po’ più su l’elastico stretto delle tue mutandine. Non vedo, ma sento ed è la gioia delle mie dita, della mia pelle sulla tua pelle e tutto questo sotto il tuo vestito.
Il mio sguardo non avrà scampo e correrà al tuo collo, al filo d’oro di una catenina, ai bottoni slacciati della camicetta di seta e al solco meraviglioso del tuo seno appena compresso che sembrerà implorare di essere finalmente liberato dall’intimo in pizzo.
Ti stringerò a me e sentirò i tuoi capezzoli indurirsi al contatto col mio corpo e la loro minuscola erezione sarà l’evidenza della tua voglia.
La mia sarà sicuramente molto più bassa, più visibile e prepotente.
Ti staccherai da me e tenendomi per mano mi precederai di un passo verso la stanza. Quel passo sarà la distanza giusta per poter guardare meglio l’altra parte di te. Le tue scarpe alte ed eleganti, il filo nero delle tue calze velate che segna le tue caviglie e i tuoi polpacci. Il tuo culetto tornito, che ad ogni passo imprime alla gonna un suo vitale movimento. L’aderenza della camicetta sui tuoi fianchi. I capelli raccolti in alto, che fanno della tua nuca l’unica parte nuda di questa parte di te.
So già che non resisterò a te. A te vestita.
Ti spingerò verso il letto e guiderò il tuo corpo nella posizione che fin dal momento che ti ho vista ha solleticato la mia fantasia. Prenderò le tue mani e le appoggerò sul materasso. Aggiusterò la postura delle tue gambe e dei tuoi fianchi, poi sarò in ginocchio dietro te.
Accarezzerò le tue cosce e solleverò con lentezza la tua gonna, lasciando che centimetro dopo centimetro, prima le tue calze e poi la parte della tua pelle fra loro e gli slip sia totalmente dei miei occhi, delle mie mani e della mia bocca. La gonna sarà finalmente riversa sulla tua schiena e dopo poco toccherà alle tue mutandine arrendersi alla mia voglia.
Le tirerò giù, ma non del tutto. Lascerò che pendano a metà delle tue gambe, impedite a cadere dal fatto che pian piano te le ho fatte allargare.
Tra i tuoi vestiti arresi alle mie manovre e quelli ancora intatti il tuo segreto sarà finalmente svelato ed indifeso.
E sarà allora che ancora meravigliosamente vestita, finalmente, ti scoperò …..
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