Ma quindi @Kahaba... bacetti a stampo o un bel bacio con lingua biforcuta??Non è una rece, ma un commento sulle mie due camere con Silvia. Faccio un piccolo riassunto per chi non ha voglia di leggere la smielata sotto.
Versione breve: Baci a stampo nei 30min, buon BBJ soprattutto a 69, ottimo trombo (soprattutto a doggy e cowgirl). Extra solo RAI2, no CIM o CIF.
Per quelli che han qualche minuto da perdere (grazie), la mia esperienza con lei:
Silvia è una delle new entries della mia wishlist insieme a Ziva e Nova. L’avevo già vista di persona alla mia ultima salita, visto un video su di lei e qualche foto. Avevo anche ricevuto un paio di feedback abbastanza buoni per cui ero decido a spenderci un po’ di tempo con lei. Volevo anche un attimo di giocare con lei, volevo qualcosa di diverso. Per la prima volta “il diverso” è stata l’intervista... ma andiamo con ordine.
Ti osservo in arena per qualche minuto, siedi, quando non sei in moto perpetuo, sul divanetto a ferro di cavallo vicino a Lea, zona bancone ad L (o ex gabbia), hai un atteggiamento molto solare e sorridente che tanto si abbina bene ai tuoi vent’anni. Parli sempre con la sua amica Jannet che al contrario è un po’ musona. Pelle abbronzata, fisico statuario, lunghi capelli castani ricci (mi piacevi di più quando li avevi lisci), viso particolare, vestita solo con una cintura di metallo, di sicuro non è quella di castità. Sei bella, tanto bella! Mi dirai che non ti piace il tuo fisico, mi dispiace, ma non ci credo. Mi avvicino da dietro, ti prendo per il braccio, ti giri e mi guardi. Occhioni marroni profondi che tengono il contatto visivo, cosa che non riesco a fare io, il mio sguardo si sposta presto verso quelle due belle labbra carnose (rinforzate con botulino) e denti bianchissimi.
Ti voglio, lo capisci?
Salto totalmente l’intervista (cosa da “don’t try this at home” prima della pubblicità della WWE), ti chiedo solo se baci. Mimi il gesto, a stampo. Ti prendo per la manina e ti sussurro “come with me in my room”. Mi segui senza aprir bocca. Ci resti un po’ di sasso ammettilo, ma lungo il breve tragitto che separa l’arena dalla 204 avremo modo almeno di presentarci. In camera mi chiedi quanto voglio rimanere con te, ti rispondo con “I really, really don’t know”. Neanche sul tempo voglio darti certezze. Hai capito l’antifona, metti un timer con conto alla rovescia.
“mancano 30 minuti al lancio” penso. Non è un buon presagio che mi venga in mente il lancio di un missile in questa situazione, ma almeno rende bene la tua onestà.
Nel mentre vado a farmi la doccia chiedendoti se vuoi mettere un po’ di musica. Mi piace chiederlo, così… anche solo per vedere i gusti musicali delle ragazze. Non hai Spotify, ci accontentiamo di Youtube con le sue fastidiose pubblicità. Su questo bene, ma non benissimo, durante la stanza metterò su la mia.
Dopo aver fatto la doccia, mi siedo accanto a te facendoti qualche complimento per rompere il ghiaccio. Sorridi sempre. Mi avvicino, ti guardo le labbra ed inizio a baciarti. Sei rigida, lo capisco, ma nel corso della camera i baci diventeranno sempre più profondi e come dimenticare i tuoi occhi impiantati nei miei ad ogni posizione che ne permetta in contatto.
Cosa stai cercando nei miei occhi Silvia?
Mi fai impazzire, sei uno spettacolo ad ogni posizione e ne abbiamo girate parecchie, vero? Quello che abbiamo fatto tra il primo e secondo shot, in un attacco di gelosia, lo tengo per me. Il timer dal canto suo fa il suo mestiere e viene rinviato un po’ di volte. Qualche volta ti dico “some more time pleeease”, inclinando leggermente la testa con un sorriso stampato in faccia, accompagnato da un “is it ok for you?” e qualche volta faccio da solo. Ogni volta ne uscirà un siparietto comico. Mi dirai “why did you choose me?” ma non te la do questa soddisfazione, ti darei una risposta ovvia, lo sai bene il motivo. Mi farai capire molte cose da questa semplice domanda però. La camera si conclude con un bacio, ti apro la porta, un sorriso, una promessa e te ne vai, sempre allegra e sorridente.
Peccato solo non aver preso un buon spritz prima di andare ai piani alti, ma non pensavo sarebbe durata tanto la camera.
Il giorno dopo, appena entrata, mi getti le braccia al collo, ma non sono ancora pronto a mantenere la promessa. Ci rivediamo più tardi per un’altra sessione non ai livelli della prima, ma non per tua colpa. Sei stata la mia prima ed ultima camera di questa salita.
Eppure… eppure, non posso dire sia paragonabile, a livello di prestazione, ad altre ragazze stanzate durante il weekend come le due bulgare, la nostra connazionale e il GR7, ma, ma…mah… Silvia mi ha preso di più. Ho avuto meno l’idea di aver a che fare con una professionista. Cosa che ha molti punti positivi, ma anche qualcuno negativo. Sì perché Silviuccia si lascia fare, tanto, si impegna, tanto, mi piace, tanto