Voglio chiarire una cosa: non ho problemi a spendere, ci mancherebbe. Non sono uno che ci va una volta ogni tre anni, tanto per capirci. Se vi dico che tra camere con le ragazze e costi viaggio ci lascio tranquillamente 30.000 euro all’anno, non sto esagerando. E se la mezz’ora dovesse arrivare a costare anche 150 euro, non sarebbe un problema per me.
Ma il punto è un altro. Mi dà fastidio questa corsa al rialzo continua, questa gara malata a chi la spara più grossa. Prima 80, poi 100, ora 150… e domani? 200? 250 per mezz’ora? Così si scava la fossa con le proprie mani. E attenzione: non perché non ci sia chi può spendere, ma perché a forza di alzare la posta, si perde tutto ciò che rende questo posto quello che è.
Perché parliamoci chiaro: se il Wellcum diventasse davvero un posto “solo per ricchi”, esclusivo, per pochi eletti, perderebbe gran parte del suo fascino. Che gusto c’è se restano quattro ragazze e due clienti? Il bello di questo posto è che puoi trovarti davanti anche 100 ragazze, con tutti i servizi, il bar pieno, la varietà, l’energia… è un ecosistema e funziona solo se gira.
Gli 80 euro sono un compromesso. Un punto di equilibrio. Non sono pochi, ma permettono a tanti di venire e con tanti clienti arrivano tante ragazze. Si tiene su la baracca, insomma. Ma se iniziano a impazzire con le pretese, per colpa dell’ingordigia di alcune e della dabbenaggine di certi clienti che dicono sempre sì, il castello crolla. Letteralmente.
Il castello di Klagenfurt è già in crisi e non per caso. È costoso, è sbilanciato, non regge. E il Wellcum rischia di seguirlo, se continua così. A me piace questo posto, voglio che resti vivo, pieno, frequentato e con una scelta abbondante. Ma ora siamo davvero sul filo. E se non si fa qualcosa, il gioco finisce.
E non si rimedia più.
Se si rompe questo equilibrio finisce il gioco, sarebbe davvero un peccato. A me il Wellcum piace, ci tengo che venga preservato. Ma ora siamo davvero sul filo del rasoio.