E dopo la mia cocentissima delusione all'
Andiamo di martedì scorso 28 Agosto, per non tornare a casa ancora col pisello in tiro decido di fermarmi al Wellcum. E per fortuna che l'ho fatto!
C'ero già stato, una sola volta un paio d'anni fa (abbondanti), ma non mi aveva colpito particolarmente, probabilmente non avevo neppure trovato una delle serate migliori. Il parcheggio è pieno, un sacco di macchine con targa SRB, scoprirò più tardi parlando con le ragazze che sono capitato giusto durante una festa/occorrenza serba. Che culo!

L'ingresso è ampio e raffinato, la reception mi da l'idea di un posto di lusso, pago ed entro al parco giochi. Gli spogliatoi però mi sembrano quelli una palestra, sarà per il colore chiaro degli armadietti (tantissimi), per le (poche) panche oppure per l'illuminazione esagerata. Non mi piace. Preferisco luci più soffuse. C'è un continuo via vai di gente, entro in arena e cerco di ambientarmi.
Il Welcome è grande, c'è poco da fare. Gli spazi sono ampi, la zona benessere è gigante (sempre confrontata con l'Andiamo o col Marina si intende), la cucina spaziosa anche se i posti a sedere, stringi stringi, non sono poi così tanti, mi dà più l'idea di una mensa aziendale. Ma c'è tutta la parte esterna a compensare. Paradossalmente la parte più piccola mi sembra proprio l'arena. È caotica, disordinata (almeno il giorno che ci son stato io). Secondo me il punto dolente è proprio il bancone del bar a ferro di cavallo, l'impossibilità di girarci attorno ne limita la mobilità, da l'impressione di imboccare... una strada chiusa!
Le ragazze sono tante, la qualità generale sembra una spanna sopra il Marina (quello del periodo pre estivo, adesso leggo che è ulteriormente peggiorato, con l'Andiamo evito il confronto per non creare imbarazzo), le etnie diverse. Sarà la giornata molto affollata ma non le ho trovate affatto insistenti, tutt'altro, ho scelto io ogni volta con chi andare.
Ed è così che ho conosciuto
Manuela. Era li da sola su un divanetto vicino l'uscita all'area esterna di sinistra, ragazza carina con fisico da teen (comunque dice di avere "già" 28 anni), capezzoli molto pronunciati. In camera se li strizzerà in maniera incredibile, bacia tranquillamente nonostante non glielo avessi chiesto (alleluja!

), non si lascia trasportare eccessivamente ma si impegna a farmi godere. Camera più che buona!
Tornato in Arena faccio un giro, entro al cinema dove vedo uno che scopa tranquillamente sui divanetti.


Esco e faccio la conoscenza di
Natasha, con lei si parla solo in inglese ma ci si capisce senza troppe difficoltà. Dopo i consueti convenevoli la porto in camera, anche lei bacia di sua spontanea volontà, anche se usa pochissimo le labbra e molto... la lingua!

Non ho capito però cosa guarda durante il bacio, punta sempre lo sguardo altrove... gli avrò fatto schifo!

La patatina ha grandi labbra sporgenti, alla fine mi ha dato l'impressione di aver goduto pure lei.
Riscendo le scale e non possono non notare anche qualche punto negativo del locale. Innanzi tutto il fumo, per i non fumatori può essere un problema, si può fumare ovunque, e questo può dar fastidio. :big_boss: E poi fa caldo, davvero troppo.

Gli asciugamani sono solo nella zona benessere, all'inizio ho girato tutto il locale prima di trovarli. La musica è OK, genere progressive house, per la serata va più che bene (altro che quella dell'Andiamo!).
Alla fine decido di puntare su una colombiana per un ultimo giro, conosco
Natalia (gettonatissima mi sembra), mi attizza il vestitino a rete che fa tanto da porcella sotto il quale il seno sembra esplodere. In camera Natalia mi ha convinto a vederla squirtare (+50), caruccia l'opzione anche se il prezzo è sproporzionato rispetto al tempo dedicato al divertimento aggiuntivo, prestazioni di trombo al top anche se tenderebbe a chiudere velocemente. Grande soddisfazione però.
Tirando le somme, ognuno dei tre locali frequentati in questi anni ha pro e contro (chi più chi meno). Se potessi costruire il locale ideale questo avrebbe l'infrastruttura dell'Andiamo, la musica e le ragazze del Wellcum, la comodità (per la maggiore vicinanza a casa) e la cucina del Marina.