Andare con una pay si possono avere problemi (28)
(In sottofondo impongo: )
Andare con una pay si possono avere problemi che parti per avere pompino scoperto, leccata di figa, 69, rai1, rai2, rai3: e ti ritrovi invece a fare grattini, coccole, confidenze, intimità, dire, fare, baciare, lettere e testamento. Insomma: ti ritrovi in un vortice di sentimenti dolcissimi, trottolini amorosi e dudù dadadà, lo scopriremo solo vivendo, vattene amore, mio barbaro invasore, e ci sei adesso tu, una storia importante, fermati un istante, sul davanzale di un tramonto, io che non vivo più di un'ora senza te, fammi pagare meno e puoi stare una vita insieme a me, se stiamo insieme ci sarà un perché. Tu non pensavi di provare tutti questi sentimenti profondi e zuccherosi, e invece scopri che per te è veramente importante che la pay ti dia tre parole: sole, cuore, amore, perché non ti bastano più bocca, figa, culo. Cominci a pensare che la tua vita di volgarità è troppo piccola per contenere questo mare di emozioni, che come il vento ti sta portando via, che sono fiumi di parole, ti darò il mio cuore se vuoi, anche il cazzo se non vuoi, dovessi mostrar di me quel che non sono stato mai, chiudi gli occhi e poi, un respiro, e sarai per me il mio amore unico, non parliamo di sborra ma solo di voglia, che prima o poi farò lo sbaglio, di fare il pazzo e venir sotto casa, tirare sassi alla tua porta chiusa. Capisci che se un pianto ci fa nascere, siamo fatti per amare, nonostante noi, siamo due braccia con un cuore, due tette con un culo, due palle con un cazzo. Ti chiedi che resta di un sogno erotico, se al risveglio è diventato un poeta, che resta di un cazzo duro, se al mattino ha già sborrato. Ti sorprendi a dire alla pay: come vuoi, parliamo di progetti se ti va, amare, che cosa vuoi che voglia dire amare, la vita programmata è forse amare, ma il mio mestiere è vivere la vita, che sia di tutti i giorni o sconosciuta. Ti ritrovi a urlare che la figa è figa e io la seguo fino in Costarica. Quando la pay ti chiede: mi puoi portare a casa questa sera, abito fuori Modena, tu rispondi forte e chiaro: mamma dammi la benza, non posso farne più senza, il cobra non è un serpente, ma un pensiero frequente che diventa indecente, quando vedo te penso a come è profondo il mare, mare, mare, mare ma che voglia di arrivare lì da te, mettertelo nel culo e ricominciare. Ecco, è così che capisci che dentro di te hai in fondo all'anima cieli immensi e immenso amore, e poi ancora amore. Avverti che è un pomeriggio strano, e un desiderio che è fuggito lontano, e questa notte corre, suonami un po' di me, per non voltarmi mai, e ci perdiamo sempre io e te. E poi ami con tranquillità come un dio che non ha né problemi né miracoli da fare, vivere per sempre ci vuole coraggio, datti al giardinaggio dei fiori del male, metti il profilattico sennò è sempre uguale, a caduta libera, in cerca di uno schianto, ma fintanto che sei qui, posso fare anale.