RIFERIMENTO INTERNET http://www.rosa-rossa.com/annunci/g...-girls-accompagnatrice--MTEzMzUtYjFkNTY2.html
CITTA DELL'INCONTRO: Milano
NOME INSERZIONISTA: Anastasia
NAZIONALITA': Russa
ETA': 20
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: 120% (la realtà è anche migliore delle foto)
SERVIZI OFFERTI: FK, BBJ, 69, RAI1, RAI2 (CON GAPE GAMES), COF
RATE DI PARTENZA: 100 + 30 EXTRA PER RAI2
RATE CONCORDATO: 100 + 30 EXTRA PER RAI2
DESCRIZIONE FISICA: Fresca, slanciata, soda, una manna diddio
ATTITUDINE: non saprei dire se rassegnata o emotivamente inerte, ma chissenefrega
REPERIBILITA': Facile (alle undici di mattina....)
la mia esperienza
Dopo la solita serie di telefonate a vuoto a varie loft nel centro del mirino, quasi mi viene lo sconforto: l’unica che mi risponde si scazza, mi dice che ancora è presto, che attacca a lavorare alle 12, di richiamarla mezz’ora prima. E vero, sono solo le 10.30, Milano è ancora avvolta nell’umidità mattutina, ma io sono sveglio dalle otto, con l’amichetto scalpitante e bisognoso di cure. Non vede l’ora di infilarsi nel caldo pertugio di una giovincella e me lo ricorda a ogni piè sospinto bussando poderosamente sull’uscio dei jeans, che sono pure stretti, cazzarola. Nella sala breakfast dell’hotel in cui soggiorno avrò certamente fatto la figura del tamarro, camminando a gambe larghe come un bauscia da strapazzo. Sono solo le 10.30 dicevo. Visto che il mignottame meneghino sta ancora prendendo il caffè, decido di dedicarmi alla cura della persona. Ho la barba lunga di tre giorni, trovo che mi stia bene, ma decido di radermi per ingannare il tempo. Impugno la bomboletta, quella piccola da 100 ml, che sennò ai controlli in aeroporto succede un casino ogni volta, e …”Squish… squash…” Niente. Ho finito la schiuma da barba. E vaff…
Esco fuori, alla ricerca di una profumeria che venda la maledetta schiuma da 100 ml. Corso Buenos Aires è il solito brulicante ritmato viavai di facce, gambe ed occhiali, tacchi, ballerine, gonne e pantaloni. Punto una tizia col culo a mandolino dentro un fuseau viola e la seguo come un ebete, anzi LO seguo come un ebete. Ma che sto facendo? Fammi riprovare và, che sono già le undici, qualcuna avrà timbrato il cartellino, e che diamine! Sono già preparato ai soliti squilli nel vuoto quando mi risponde questa Anastasia. Alla prima telefonata. Il vento è cambiato. Anastasia parla un italiano stentatissimo, che nel frastuono del Corso diventa incomprensibile. Non ho capito una mazza, che cosa fa né per quanto, ma non importa, mi fiondo verso la sua location, nella celeberrima Via Morgagni, come un viandante nel deserto che ha appena avvistato un’oasi.
L’oasi è situata qualche numero civico più in là rispetto a quello che avevo capito io, forse non avevo sentito, forse è il solito diversivo da mignotta per spiare dalla finestra il mignottaro di turno. “Clac!”, il portone si apre appena lo guardo. Azz… l’ingrifamento ha pure effetti telecinetici. “… prendi assensore, ddue pianni, porta sinixtra …”. Ripeto come un mantra quello che mi ha detto Anastasia ora che l’ho richiamata. Mentre sto per richiudermi il portone alle spalle una tizia sull’altro marciapiede accelera il passo e attraversa verso di me: “Scusi, scusi…”. Penso sia una che deve entrare nel palazzo. Che sfiga. Presto mi serve una mimica distaccata. Viene fuori una faccia da tolla. Questa invece mi fa: “Mi sa dire dov’è Via De Filippi?”.
Strabuzzo gli occhi, esito, la squadro dalla testa ai piedi. E’ una bella fighetta, capello biondo vaporoso, sui venticinque, occhialino molto trendy.
“Signore, mi scusi, per caso sa …” - “Ora sono impegnato, ma se te lo dico verresti a farmi una pompa, stasera alle nove?” vorrei tanto risponderle, aprendo l’impermeabile sulla patta gonfia, ma mi limito a scuotere la testa. E fra l’altro: dove cazzo è sta’ Via de Filippi?
L’ascensore è un vecchio scassone anni 50, di quelli che fanno un casino della madonna quando entri e quando esci, un casino che scandisce come un orologio infallibile l’apertura delle porte del meretricio d’appartamento. Sono ancora lì ad armeggiare con la maniglia della porta in ferro che avverto lo scatto della porta a sinistra, quella di Anastasia. Entro e mi ritrovo nella penombra dell’ingresso. Strizzo gli occhi per abituarmi al semi-buio, ma mi sa che la stangona in lingerie nera che mi sta davanti è proprio lei. La guardo sbigottito. Al suo cospetto, col mio dignitosissimo 1,77 faccio la figura del nano da giardino. Minchia! Questa potrebbe giocare nella nazionale russa di basket, ammesso che sia russa come dice. E’ vero le scarpe aiutano, ma non mi aspettavo tanta grazia. Attraversiamo il corridoio, non sto più nella pelle. La stanza da letto più che in penombra è quasi al buio, ma ciò non mi impedisce di apprezzare quanto sia carina questa mia preda odierna. Comincio a buttare lì frasi di circostanza a raffica. Anastasia ride e mi fa cenno di fermarmi: non ha capito una mazza. Del resto è in Italia solo da 3 settimane, a quanto dice.
Parlando lentamente le chiedo di illustrarmi di nuovo il menù perché al telefono non ho capito molto. Mentre l’amichetto giù fa la ola, apprendo che per il suo culetto disegnato da Giotto devo aggiungere solo 30 dobloni in più. Non mi sembra vero, ma a quanto pare me la caverò con la velocità max consentita in autostrada. Non sono mai stato bravo a negoziare e in questo caso, infoiato come sono, credo che mi sarei rovinato. Vado in bagno, l'ingrifamento soffocato nei pantaloni dalle otto di stamattina mi ha sollecitato la vescica. Mentre mi svuoto do’ un’occhiata in giro. La solita pattumierina affianco al water mi appare intonsa. Bene, sono il primo della giornata. Essì, il mattino ha l’oro in bocca, anche per andare a mignotte.
La sessione si svolge con sottofondo musicale di musica latino – americana, pietosa. Anastasia rimane silenziosa per tutta la sua durata, attende le mie disposizioni e poi svolge il suo compito con perizia. Nonostante sia molto poco coinvolta, i suoi numeri sono davvero gratificanti.
Fisico: la freschezza dei vent’anni c’è tutta: 8+
Viso: è più carina che nelle foto, occhietti vispi, capelli lunghi lisci: 8
Seno: due coppe di champagne richiuse su capezzoli turgidi e puntuti, con un po’ di volume in più sarebbe stato perfetto: 71/2
Culo: un signor culetto, pertugio abbordabile con relativa facilità, ma non sfondato: 9
Servizi: non mi è stato negato niente, peccato che la fica non mi degni neanche di uno sputo, a ogni modo: 81/2
FK: profondo e interminabile, 8+
BBJ : delicato, tutto bocca, 8
69 : rischio di strapparmi la cervicale per riscaldare la sua fichetta che rimane fredda e inerte, 6
ANAL: pecorina perfetta (PP), gape game allowed (GGA): 10
COF: come su tutto il resto non si sottrae, serra le labbra, trattiene il respiro e rimane bersaglio inerme fino alla fine: 10
Social time (neanche in English): 3
Velocità: 130 km/h (1/2 ora)
CITTA DELL'INCONTRO: Milano
NOME INSERZIONISTA: Anastasia
NAZIONALITA': Russa
ETA': 20
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: 120% (la realtà è anche migliore delle foto)
SERVIZI OFFERTI: FK, BBJ, 69, RAI1, RAI2 (CON GAPE GAMES), COF
RATE DI PARTENZA: 100 + 30 EXTRA PER RAI2
RATE CONCORDATO: 100 + 30 EXTRA PER RAI2
DESCRIZIONE FISICA: Fresca, slanciata, soda, una manna diddio
ATTITUDINE: non saprei dire se rassegnata o emotivamente inerte, ma chissenefrega
REPERIBILITA': Facile (alle undici di mattina....)
la mia esperienza
Dopo la solita serie di telefonate a vuoto a varie loft nel centro del mirino, quasi mi viene lo sconforto: l’unica che mi risponde si scazza, mi dice che ancora è presto, che attacca a lavorare alle 12, di richiamarla mezz’ora prima. E vero, sono solo le 10.30, Milano è ancora avvolta nell’umidità mattutina, ma io sono sveglio dalle otto, con l’amichetto scalpitante e bisognoso di cure. Non vede l’ora di infilarsi nel caldo pertugio di una giovincella e me lo ricorda a ogni piè sospinto bussando poderosamente sull’uscio dei jeans, che sono pure stretti, cazzarola. Nella sala breakfast dell’hotel in cui soggiorno avrò certamente fatto la figura del tamarro, camminando a gambe larghe come un bauscia da strapazzo. Sono solo le 10.30 dicevo. Visto che il mignottame meneghino sta ancora prendendo il caffè, decido di dedicarmi alla cura della persona. Ho la barba lunga di tre giorni, trovo che mi stia bene, ma decido di radermi per ingannare il tempo. Impugno la bomboletta, quella piccola da 100 ml, che sennò ai controlli in aeroporto succede un casino ogni volta, e …”Squish… squash…” Niente. Ho finito la schiuma da barba. E vaff…
Esco fuori, alla ricerca di una profumeria che venda la maledetta schiuma da 100 ml. Corso Buenos Aires è il solito brulicante ritmato viavai di facce, gambe ed occhiali, tacchi, ballerine, gonne e pantaloni. Punto una tizia col culo a mandolino dentro un fuseau viola e la seguo come un ebete, anzi LO seguo come un ebete. Ma che sto facendo? Fammi riprovare và, che sono già le undici, qualcuna avrà timbrato il cartellino, e che diamine! Sono già preparato ai soliti squilli nel vuoto quando mi risponde questa Anastasia. Alla prima telefonata. Il vento è cambiato. Anastasia parla un italiano stentatissimo, che nel frastuono del Corso diventa incomprensibile. Non ho capito una mazza, che cosa fa né per quanto, ma non importa, mi fiondo verso la sua location, nella celeberrima Via Morgagni, come un viandante nel deserto che ha appena avvistato un’oasi.
L’oasi è situata qualche numero civico più in là rispetto a quello che avevo capito io, forse non avevo sentito, forse è il solito diversivo da mignotta per spiare dalla finestra il mignottaro di turno. “Clac!”, il portone si apre appena lo guardo. Azz… l’ingrifamento ha pure effetti telecinetici. “… prendi assensore, ddue pianni, porta sinixtra …”. Ripeto come un mantra quello che mi ha detto Anastasia ora che l’ho richiamata. Mentre sto per richiudermi il portone alle spalle una tizia sull’altro marciapiede accelera il passo e attraversa verso di me: “Scusi, scusi…”. Penso sia una che deve entrare nel palazzo. Che sfiga. Presto mi serve una mimica distaccata. Viene fuori una faccia da tolla. Questa invece mi fa: “Mi sa dire dov’è Via De Filippi?”.
Strabuzzo gli occhi, esito, la squadro dalla testa ai piedi. E’ una bella fighetta, capello biondo vaporoso, sui venticinque, occhialino molto trendy.
“Signore, mi scusi, per caso sa …” - “Ora sono impegnato, ma se te lo dico verresti a farmi una pompa, stasera alle nove?” vorrei tanto risponderle, aprendo l’impermeabile sulla patta gonfia, ma mi limito a scuotere la testa. E fra l’altro: dove cazzo è sta’ Via de Filippi?
L’ascensore è un vecchio scassone anni 50, di quelli che fanno un casino della madonna quando entri e quando esci, un casino che scandisce come un orologio infallibile l’apertura delle porte del meretricio d’appartamento. Sono ancora lì ad armeggiare con la maniglia della porta in ferro che avverto lo scatto della porta a sinistra, quella di Anastasia. Entro e mi ritrovo nella penombra dell’ingresso. Strizzo gli occhi per abituarmi al semi-buio, ma mi sa che la stangona in lingerie nera che mi sta davanti è proprio lei. La guardo sbigottito. Al suo cospetto, col mio dignitosissimo 1,77 faccio la figura del nano da giardino. Minchia! Questa potrebbe giocare nella nazionale russa di basket, ammesso che sia russa come dice. E’ vero le scarpe aiutano, ma non mi aspettavo tanta grazia. Attraversiamo il corridoio, non sto più nella pelle. La stanza da letto più che in penombra è quasi al buio, ma ciò non mi impedisce di apprezzare quanto sia carina questa mia preda odierna. Comincio a buttare lì frasi di circostanza a raffica. Anastasia ride e mi fa cenno di fermarmi: non ha capito una mazza. Del resto è in Italia solo da 3 settimane, a quanto dice.
Parlando lentamente le chiedo di illustrarmi di nuovo il menù perché al telefono non ho capito molto. Mentre l’amichetto giù fa la ola, apprendo che per il suo culetto disegnato da Giotto devo aggiungere solo 30 dobloni in più. Non mi sembra vero, ma a quanto pare me la caverò con la velocità max consentita in autostrada. Non sono mai stato bravo a negoziare e in questo caso, infoiato come sono, credo che mi sarei rovinato. Vado in bagno, l'ingrifamento soffocato nei pantaloni dalle otto di stamattina mi ha sollecitato la vescica. Mentre mi svuoto do’ un’occhiata in giro. La solita pattumierina affianco al water mi appare intonsa. Bene, sono il primo della giornata. Essì, il mattino ha l’oro in bocca, anche per andare a mignotte.
La sessione si svolge con sottofondo musicale di musica latino – americana, pietosa. Anastasia rimane silenziosa per tutta la sua durata, attende le mie disposizioni e poi svolge il suo compito con perizia. Nonostante sia molto poco coinvolta, i suoi numeri sono davvero gratificanti.
Fisico: la freschezza dei vent’anni c’è tutta: 8+
Viso: è più carina che nelle foto, occhietti vispi, capelli lunghi lisci: 8
Seno: due coppe di champagne richiuse su capezzoli turgidi e puntuti, con un po’ di volume in più sarebbe stato perfetto: 71/2
Culo: un signor culetto, pertugio abbordabile con relativa facilità, ma non sfondato: 9
Servizi: non mi è stato negato niente, peccato che la fica non mi degni neanche di uno sputo, a ogni modo: 81/2
FK: profondo e interminabile, 8+
BBJ : delicato, tutto bocca, 8
69 : rischio di strapparmi la cervicale per riscaldare la sua fichetta che rimane fredda e inerte, 6
ANAL: pecorina perfetta (PP), gape game allowed (GGA): 10
COF: come su tutto il resto non si sottrae, serra le labbra, trattiene il respiro e rimane bersaglio inerme fino alla fine: 10
Social time (neanche in English): 3
Velocità: 130 km/h (1/2 ora)