ANDATO!
A day in Heaven:
l’attesa, il viaggio, l’aspettativa, l’impazienza,
quel vago nervosismo eccitato che c’è sempre
prima di un incontro, moltiplicato per dieci.
La curiosità di scoprire se è vero… se è tutto vero.
La tensione che sale, l’emozione che sale,
l’amico Fritz che sale… uè bello, non è mica ora
che siamo ancora in macchina… risparmia le forze!
Quel leggero imbarazzo che provi verso il tuo amico,
che avete scoperto le carte da poco ed è la prima volta
che andate a spassarvela insieme.
L’avvicinarsi della meta, la morsa allo stomaco che
stringe un po’ di più, le chiacchiere col socio che è
più nervoso di te, il raccontarsi le proprie intenzioni
pregando segretamente che il pippo si comporti come
sai tu senza fare scherzetti.
L’insegna in lontananza, il parcheggio…
La porta del Paradiso davanti a te.
La prima volta in un FKK lascia il segno.
Cosa facciamo? – E’ presto! – Entriamo? – Aspettiamo?
Aspettiamo!!??... Cazzo aspettiamo? – Boohh, te cosa dici?
C’è già qualche macchina… - Sono poche, saranno delle ragazze?
Probabile – E allora? - … Vaffanculo, entriamo!
Musica, voci, atmosfera, la solita penombra del cazzo
che ti romperà le palle tutto il tempo (che minchia, sembano
tutte fighe… ma a ben guardare forse quella là è meglio!)
ed una ventina di angeli - che entro un paio d’ore diventeranno
una quarantina - che svolazzano di qua e di là vestiti di puro
erotismo, volteggiando su tacchi e zeppe improbabili,
e si adagiano leggeri in ordine sparso sui vari divanetti,
chiamandoti come le Sirene chiamavano Ulisse…
… e tu con quell’accappatoio e quelle ciabattine da
“nonno Evaristo alle terme” ti senti a tuo agio come
un paganello nella bocca di un gatto.
Un giorno nella tua vita in cui il problema più grosso è
decidere se scoparti quella o quell’altra, o magari quella
di fianco che guarda che pere che c’ha!
Gli angeli che hanno allietato la mia permanenza in Paradiso:
-
Samanta/Tanta, bella ragazza italo-moldava residente a Fano.
Un corpo carnoso e carnale, con un notevole seno naturale che porta
i segni di una recente riduzione (non oso immaginare cosa fosse prima!),
un bel culo pieno nel quale affogare le proprie frustrazioni quotidiane,
un bellissimo viso con occhialino che la fa tanto maestrina zonza,
simpaticissima e loquace nell’intrattenerti sul divanetto, maestra
di pompe e di zoccolaggine in camera, non ha niente da imparare
in quanto a farti divertire e ti fa godere del suo corpo prorompente
in qualsiasi modo tu possa desiderare.
“Dimmi che sono la tua Troia!”
“Ti piace così?”
“Dai, sbattimelo dentro più forte!”
“Si, scopami, scopami, voglio sentirti tutto dentro!”
“Ah, sì, tirami, tirami così!”
Ottimo inizio… avanti un’altra!
Cleo, bon bon rumeno zuccherosissimo, non adatto ai diabetici.
Occhi da cerbiatta, sguardo dolce e malizioso, fisichino impeccabile.
Si avvicina sorridente e chiede permesso. Ha imparato l'italiano solo
lavorando lì dentro, dai clienti in tre mesi... lo parla quasi
meglio di me! Bah! Chiacchieriamo, scherziamo, lei si accoccola come
una fidanzatina, fa la timida ai complimenti. Ha qualcosa negli occhi...
quello sguardo... quell'accenno di imbarazzo che prova all'insistenza dei
miei occhi nei suoi.
“perchè mi guardi così?” chiede timidamente sorridendo.
Adoro i suoi occhi.
Colpito e affondato!
In camera adoro – ed odoro – tutto di lei. La timidezza svanisce e quello
sguardo ora solo malizioso non si staccherà dal mio per tutto il tempo.
Abilissima ed avida nel pompino lo succhia come se non vedesse un
bigolo da mesi. Nel sessantanove riesco ad apprezzare il fatto che
anatomicamente siamo perfettamente complementari, sembra che siamo
stati creati appositamente l'uno per l'altra. La mia faccia va ad incastrarsi
alla perfezione dentro di lei.
Mentre scopiamo il suo sguardo non abbandona mai il mio, con quell'aria
di sfida che la rende ancora più bella.
“Maccarone, m'hai provocato?... E io te distruggo adesso, io me te magno!”
Scade il tempo e lei stanchissima, ansimante e ricoperta di sudore:
“non sei ancora venuto?” - “No!”
Ricomincia un po' con la bocca poi si mette su un fianco con una gamba stesa
sul letto e l'altra allargata in aria “Entra!”.
Entro!
Ancora lo sguardo di sfida. Non sono il tipo che si tira indietro nei duelli!
Delle strane smorfie affiorano sul suo viso, sembrano di dolore, effettivamente
sto spingendo un po' troppo forte forse.
“Ti faccio male?”, lei sorpresa “No, continua.”
Continuo.
“Ancora!”
Ancora.
Lei ravana con le mani sotto, non su di me ma su sé stessa. Non riesco
a capire cosa sta facendo, ed ancora quelle smorfie, sembra quasi
che stia smadonnando per cercare di trattenersi a tutti i costi... però mi
incita a continuare ed a spingere di più tirandomi con l'altra mano.
Mi sussurra di venire.
Faccio per cambiare posizione e lei sembra delusa.
“Non sei venuto ancora?”
“No” mi sento un po' in imbarazzo.
“Perchè?”
“Mi piaci così tanto che potrei scoparti ancora per un'ora!”
Lei sorride “Vuoi fare un'ora?”
“No, basta così.”
Preferisco usare il budget per cambiare una cavalla in più!
“Ti ha piasciuto?”
Ripenso agli ultimi quaranta minuti circa della mia vita e mi
viene da sorridere “Si, molto!”
“A me mi ha piasciuto stare con te.”
Mah, sarà vero? (Certo... pagando!)
E' completamente ricoperta di sudore, e gocce le scendono dal
viso andando a posarsi su quel meraviglioso corpiccino.
“Fa caldo”
“Mi dispiace di averti fatta stancare troppo” mi scuso.
“Non ti preoccupare, noi qui stiamo fascendo sesso, non
stiamo sjucando!”
.... Fantastica!
Alicia, una cavallona rossa (tinta) di origine ungherese.
Una figa mondiale. Assolutamente il culo più bello presente
nel locale (e di culi belli ce n'erano tanti...), probabilmente il
più bel culo che abbia mai avuto tra le mani.
Era un po' che la puntavo e nonostante venissi distratto
continuamente da passaggi di stelle così brillanti da abbagliare,
e da richiami ed ammiccamenti vari, il mio sguardo continuava
a ricadere immancabilmente su quell'opera d'arte a forma di culo,
valorizzato anche dalla mise sexy della proprietaria.
Solo un vago odore di bruciato mi disturbava, provocato dal
suo atteggiamento distaccato da super figa, che non caga nessuno
ed aspetta statuaria che lo sfigato di turno vada a supplicarla
per ricevere qualche attenzione da sua altezza la regina di Saba.
Dopo vari tentennamenti ed abordaggi da parte di fighette
galattiche, ed alcune insistenti rugacazzi, di cui ricordo
la bramosia di una in particolare nel volermi spolpare del
chachet con un'insistenza tale da risultare quasi fastidiosa
che pareva ci fossi solo io la dentro per lei, una
certa turca bionda riccioluta di cui non ricordo il nome, con un
fisico discreto ma un viso non di mio gradimento, la cavallona
in questione girandosi incrocia il mio sguardo e mi sorride.
Le sorrido a mia volta accennandole di avvicinarsi e lei non se
lo fa ripertere, venendosi a sedere sopra di me.
Non ha dovuto fare nessuno sforzo per convincermi... il suo
sedere aveva già fatto tutto il lavoro sporco prima.
In camera ogni dubbio su un potenziale missile in agguato è
stato fugato all'istante: un vulcano.
Quel sedere spettacolare me lo ricorderò per sempre, tanto l'ho
succhiato, leccato, mordicchiato, manipolato, schiaffeggiato.
Quasi tutto il tempo a mia disposizione l'ho passato col suo
culo sulla mia faccia o davanti alla mia faccia mentre la prendevo
da dietro in tutti i modi che mi venivano in mente... ma sempre
da dietro.
Un sedere così avrebbe meritato di vedere le mie carni varcare
la soglia secondaria e concludere così in bellezza, ma un centone
di extra secondo me è veramente troppo, e così mi sono accontentato
di stamparmelo per bene nella memoria... fino alla prossima volta!
Alicia, for me, top scorer of the day... un must!
Intermezzo:
a metà serata nella saletta buffet adocchio un tipo che secondo me
la sapeva lunga e che da vedere era tutto un programma, la controfigura
di Vin Diesel (con un po' di panza in più!). Lo aggancio, che in
questi posti quando sei novizio una guida spirituale è sempre utile,
e si rivela un soggetto spettacolare! Da lì in poi, fino alla conclusione
della giornata, sarà tutto un ridere, sentire racconti, annedoti, descrizioni
delle varie intrattenitrici presenti, e cazzate a non finire.
Un mito!
Per finire:
non ricordo il nome. Una bulgara mora ricciolona, con un fisico
della madonna, ed un viso molto bello da vaccona che “se ti prendo
ti rovino”.
Caldeggiata dal mio socio che l'aveva testata nel pomeriggio facendone
racconti da mille ed una notte, ed anche dal Vin Diesel che la vendeva
come una delle migliori presenti.
In realtà il mio ultimo match avrei voluto che fosse con la sua amica,
sempre bulgara che mi pare si chiamasse Lina, ma che io chiamavo
Cleopatra per l'incredibile somiglianza con l'immagine che ne viene data
nei film. Una passera stellare, con viso bello ma da puttanone, labbra
gonfiate ma eccitanti, sguardo penetrante, pere rifatte, il tutto avvolto in
un tubino a rete che le dava un'aria da pornostar affamata di sperma.
Lina mi aveva approcciato nel pomeriggio appena di ritorno
dall'avventura con la Samanta di cui sopra.
“Vini con me, ti bascio tanto tanto.”
“Verrei di corsa tesoro, ma credo di non essere molto in forma al momento!”
Per poi scomparire e riapparire solo in piena serata.
Inutili i vari tentativi di beccarla tra una marchetta e l'altra, era gettonatissima
e non faceva in tempo a uscire da una camera che pareva fosse già prenotata per
la mezz'ora seguente da clienti abituali.
Dopo una snervante caccia alla topa durata tutto il resto della serata
ho dato forfait ed ho ripiegato sulla sua stra-raccomandata amichetta
che era libera al banco bar.
Scelta fallimentare che ha costituito l'unico momento negativo dell'avventura.
Probabilmente l'ora tarda (01:00) ed i chilometri di cazzo già ingeriti hanno
giocato un ruolo decisivo nella qualità della sua prestazione. E forse un po'
di colpa è anche mia che avevo in testa Cleopatra e quella sua bocca da
“born to suck”, il risultato è stato un incontro da dimenticare ed un inutile
esborso di denari, ma daltronde... non può piovere per sempre, no?!
A corollario di tutto ciò, diverse giovinette che mi hanno intrattenuto in piacevoli
intermezzi, lasciandomi col rammarico di non averle conosciute meglio. Tra
queste la sopracitata Lina/Cleopatra, una certa Natalie molto carina con un bel
sorriso ed un bel fisichino proporzionatissimo con un culetto da favola (peccato
per le puppe di plastica), una polacca mora che mi ricordava Ami Winehouse
e che deve essere tutto un programma in camera, una turca bionda
col capello lungo mosso ed una ciocca rossa, bellissima ed a detta
del buon Vin Diesel baghina da concorso, una tedeschina bionda di Colonia
con piercing sulla passerina e diverse altre, alcune delle quali di una bellezza
strabiliante.
La qualità media della figa presente quel giorno era veramente alta.
Stando a quello che dicevano loro in tutto erano una cinquantina, una parte delle
quali chiamate come rinforzo quella settimana in occasione del motoraduno
che si svolgeva lì vicino a Faaker See (e che costituiva anche il mio alibi!).
Nel complesso il bilancio dell’esperienza è stato ottimo, cosa confermata anche
dall’amichetto là sotto che ha assunto una colorazione viola lampeggiante, e con
margini di miglioramento che potrebbero essere portati dall’esperienza nella
frequentazione.
The day after:
sono ancora un po' frastornato da tutta quella figa.
Tutte le ragazze che incrocio sembrano rivoglermi sguardi di profondo interesse.
(sospiro nostalgico)
Sarà vero, oppure il mio cervello elabora le informazioni in modo distorto?
Propendo di più per la seconda ipotesi, ma mi godo il momento di gloria…
@ Wampy: niente crisi isteriche da rientro o svarioni da ottenebrato dalla figa,
ma certo è che, come ho scritto all’inizio, la prima volta lascia il segno,
ed esci con la voglia di ripetere l’esperienza alla prima occasione utile.
… Torniamo?
