"Tanto ti piaccio, quindi puoi pagare anche 150": il meccanismo perverso che ci incastra tuttiPs. Massacratemi ma io se sto bene in camera con una i 100€ glie li do senza che me li chieda.
Diciamoci la verità: se una ti prende bene, quei 150 glieli dai eccome. E magari anche senza neanche rendertene conto.
Perché il punto non è più solo la cifra… è il meccanismo psicologico in cui entri quando inizi a pagare di più.
Una volta che con una hai sganciato 100, le altre lo sanno. Le ragazze si parlano, si confrontano, fanno i conti.
E lì scatta l’etichetta: "quello è uno che paga".
E allora parte il giochino:
“Con lei hai dato 100? E allora con me 150 ci stanno, ti piaccio di più, vale la pena… no?”
E tu magari pensi: “Dai, sì, è vero… è più bella, più coinvolgente, me la voglio godere”.
Ma il problema è che da lì in poi sei fregato.
Hai alzato l’asticella e non torni più indietro.
Anzi, non solo non valuti più la spesa…
non la percepisci più.
Quei 50 euro in più diventano la nuova normalità.
E se ti chiede il doppio?
Ci pensi mezzo secondo, poi apri il portafogli.
Perché tanto ormai sei dentro il loop:
“Se mi piace e mi fa godere, li vale.”
E via così… fino a perdere del tutto la misura.
Ma questo non è solo un discorso economico.
È un processo di condizionamento mentale, un'illusione erotico-affettiva che ti fa deragliare dai parametri di buon senso.
E sai qual è il problema?
Che le ragazze lo sanno.
Ti studiano, ti fiutano.
Vedono che molli facilmente e ti infilano nella lista.
E così il mercato si inquina.
Basta che uno paghi 150 e domani sono in cinque a chiederli.
E se uno li dà, gli altri sembrano dei tirchi.
È una spirale che ci penalizza tutti.
Quindi attenzione:
non è questione di poterselo permettere.
È questione di dare un segnale.
Perché se una vale, si paga volentieri - ma quando la base parte da un prezzo già pompato
ci stiamo tutti dando la zappa sui piedi da soli.