ANDIAMO, 08-09-2012: IL SALTO NEL BUIO
(Post di una rece che non potrà mai essere scritta...)
Si narra che Diogene
girasse di giorno per le strade di Atene con un lume in mano,
ed a chi gli chiedeva cosa stesse facendo,
lui rispondeva:
sto cercando l'uomo...
Aeroporto di F...,
un vento spazza una polverosa striscia di terra:
stanno rifacendo la pista,
e solo un piccolo Cessna
può operare da una cavedagna parallela
che chiamano pista di decollo provvisoria...
Il vento é a raffiche ed in volo si balla,
tipico di un pomeriggio estivo,
ma meno tipica é una cosa:
é il mio primo volo
senza l'istruttore di fianco...
10 gradi di flap,
tutto motore,
mollo i freni e tacchi a terra:
piede e barra per contrastare
e spicco il volo...
Sono seduto,
appoggio le mani sulle gambe:
non é un sedile di pilotaggio
ma é la sedia del mio studio;
non sto rischiando la pelle
ma guardandomi le mani
penso che un altro giorno é andato...
Sono di nuovo sullo scassato Aerobat 152,
non sto pensando,
ma come un automa
faccio come se nulla fosse:
flap su,
e nel circuito
stabilizzo il mio paperozzo col trim.
Per possedere tutto non desiderare nulla,
per essere tutto non volere essere nulla,
e per arrivare dove vuoi essere,
passare dove non sei...
Viro in base,
via il motore,
la torre mi autorizza all'atterraggio,
virata in finale e 20 gradi di flap;
tutto ok,
tranne per quel fottuto vento a raffiche,
ma non c'é tempo di pensare
e la pista si avvicina:
senza motore e con 10 nodi in più
mi accingo ad atterrare...
Non riconosco queste mie mani,
non sono più quello che sono
ma solo quello che ho sempre voluto essere:
perché siamo noi a definire i nostri confini,
perché nella vita i domani sono finiti
e tardi é solo tardi e basta;
perché non c'é provare,
ma fare o non fare,
e se non ci credi, fallirai;
perché la vita é un saltare nel buio,
tutti hanno voglia di vincere,
ma solo chi avrà avuto la voglia di allenarsi
e avrà fame di vittoria
potrà raggiungere i propri obiettivi.
Le ruote toccano terra,
sento i sassi sparati dalle ruote
che colpiscono la fusoliera,
e dalla radio di bordo
la torre di controllo dice:
“Complimenti, ce l'hai fatta”.
Non so cosa succederà ora
perché non riconosco più questo mio io,
ma al termine di questo lungo salto nel buio
ho visto un lume in fondo al tunnel:
non so cosa mi risponderebbe Diogene,
ma se quando mi incontrerete
vi troverete davanti ad uno sconosciuto,
sappiate che Alabai é atterrato in un'altra vita...
