E' giunta l'ora.
Caro Cristo Redentore sul Corcovado, prendi la bandiera italiana e ripiegala per bene, mi raccomando.
Giocatori in lacrime, ma il più incazzato di tutti era Marco Marzocchi dagli studi RAI di Roma. Più nero di Balotelli... ma di rabbia. Giunge voce di qualche tifoso che si è recato a Villa Literno per comprare cassettate di pomodori. Evitiamo anche questo perchè non è edificante per nessuno.
Eppure... Personalmente stimo Prandelli che è una persona seria e anche la nostra Nazionale nonostante abbia guadagnato con grande merito il rimpatrio in Italia. Accettiamo la realtà, i nostri giocatori non sono da mondiale e con la disfatta odierna unita a quella del 2010 siamo tornati indietro di 50 anni, nelle pagine più buie della storia della Nazionale. Ma non è colpa loro.
La colpa è di questo sistema calcio, dei vari Abete, Malagò, Beretta. Vertici e dirigenze champagne così come i lautissimi guadagni dei nostri "eroi". Ieri sera mi ha fatto scalpore sentire che il premio dei giocatori della Costa D'Avorio era di 25.000 euro a testa e che il Presidente del loro Stato glieli avrebbe raddoppiati a 50.000 se avessero passato il turno. E' niente rispetto ai nostri che guadagnano palate di milioni di euro e che si permettono di distruggere una Ferrari ogni due settimane, proprio come quando ero piccolo io che la Ferrari ce l'avevo di plastica e in scala 1:64.
Ma, come ripeto, il pesce marcio puzza dalla testa.
Ha fatto bene Abete a dimettersi e lo avrebbe già dovuto fare quando dette della mediocre e incapace alla nostra Carolina Kostner. Ecco, questi sono gli esempi che vengono dall'alto.
Il marcio si diffonde, basta vedere i nostri Club che militano nella Serie A TIM. A loro della Nazionale non importa nulla guardando in primis ai loro interessi e non potrebbe essere diversamente. Più volte hanno dimostrato di non gradire le convocazioni dei loro tesserati giudicandole delle scomode sottrazioni, salvo poi schierare in campo 11 giocatori stranieri su 11, perchè per vincere è necessario comprare e far giocare i giocatori più forti provenienti da ogni parte del mondo, pagandoli a suon di milioni d'euro. L'attaccamento alla Nazionale non c'è, come possiamo pretendere che la Nazionale abbia delle individualità ed uno spirito di squadra? Dov'è il settore giovanile? Il cuore... quello ce lo ha messo la Grecia ieri sera, mica noi.
E poi c'è un altro vizio che mi sta sulle balle, quello di andare a cercare tutte le volte "l'italianità" in personaggi di altri paesi che giungono alla ribalta, siano essi calciatori, cantanti, attori di cinema, ecc. Spesso si sente "Ha il bisnonno siciliano!" e nella peggiore delle ipotesi "Mangia pizza e spaghetti!". Un modo per prenderci una fetta di merito del successo degli altri attraverso un più o meno forzato fondo di "italianità", come ieri sera quando Cuadrado ha tirato un calcio di rigore; così il cronista: "C'è un pizzico di Italia". Ma Italia di che??? Solo perchè gioca nella Fiorentina? Se andiamo avanti con questa mentalità da italioti non andiamo da nessuna parte.
Calcio malato si sente spesso dire, pervaso da interessi, dall'egemonia degli sponsor TIM & C e diciamolo pure dalle mafie con il loro mondo delle scommesse sommerse.
Abbiamo perso? Semplice, ci è mancato il dodicesimo uomo in campo... GENNY A' CAROGNA.
Viva la pizza, viva gli spaghetti, VIVA L'ITALIA!