Che vita fanno le escort?

Difficile aspettarsi qualcosa di diverso.
Il Forum è di puttanieri e le ragazze che scrivono forse le puoi contare su una sola mano.
Se devo essere sincero mi aspettavo dai miei colleghi qualche racconto in più "dal fronte", qualcosa che riguardi episodi di vita vissuta, invece del superficiale "Fanno una vita di merda" oppure "Fanno una bella vita, vanno in vacanza a Dubai", segno che interessa soprattutto tombare, non chi si tromba.
Ma credo di essere io quello strano, quello che chiede sempre alla pay come il lavoro e la vita.

Come sai, non sei il solo né l'unico "strano": pure io ho spesso conversato con le escort che ho incontrato, e talvolta ho anche proseguito la loro frequentazione fuori dal loft.
Mi rendo tuttavia conto che non è cosa comune, né semplice: io sono single e determinato a restare tale, mentre molti degli iscritti a questo forum sono sposati o hanno relazioni fisse, sicché credo non potrebbero spingersi oltre al tempo necessario a terminare l'incontro di sesso a pagamento.
Orbene, sulla base della mia sola esperienza, resto dell'idea che la vita di una escort non sia sempre facile, soprattutto per i motivi che seguono.
La caratteristica principale di una donna che fa sesso a pagamento, è quella di praticarlo a prescindere dal cliente: quindi, se è vero che una escort può rifiutare un cliente, è altrettanto vero che una escort non può rifiutare tutti i clienti, pena la non produttività della sua attività.
Dunque una escort si accoppia più volte e con più clienti anche se essi sono sgradevoli, anche se essi sono sporchi, anche se essi sono violenti, anche se essi sono pedanti, anche se essi sono fissati: dunque si accoppia con persone che, senza la mediazione del denaro, ella, come donna, non accetterebbe mai.
E' interessante notare come in questo thread quasi nessuno si sia soffermato su questo aspetto: il che mi fa pensare che una delle caratteristiche di tanti punter sia quella di non mettersi in discussione, e di pensare perciò di essere un uomo sempre gradevole, di essere un uomo sempre impeccabile, sempre simpatico, sempre brillante, sempre divertente, sempre sobrio e non invadente.
E che l'altra caratteristica di un punter (post dopo post sempre più evidente) sia quella di concentrarsi sul fatto che, con i di lui soldi, la escort fa una bella vita tra viaggi, borse firmate, vestiti costosi e macchinoni: "quella troia!".
In sintesi, non credo esista altra categoria di lavoro nella quale chi lo esercita viene così tanto disprezzato e/o maledetto dai propri clienti.
Ed anche questa considerazione rafforza la mia convinzione: le escort non fanno una gran vita.
 
Ultima modifica:
O forse segno che alle ragazze non frega nulla di confidarsi con noi:bye: :bye:
In generale può essere così, ma io insisto sulla linea che ognuno parla per se, delle proprie esperienze.
Con me, che mi presento con nome e cognome vero e mostro di esserci quando serve (chiaramente non come PNorth) alcune (3/4) di quelle che ormai conosco da una vita si confidano volentieri.
Fin troppo a volte.
 
E' interessante notare come in questo thread quasi nessuno si sia soffermato su questo aspetto: il che mi fa pensare che una delle caratteristiche di tanti punter sia quella di non mettersi in discussione, e di pensare perciò di essere un uomo sempre gradevole, di essere un uomo sempre impeccabile, sempre simpatico, sempre brillante, sempre divertente, sempre sobrio e non invadente.
Vero. Ma spero succeda solo qui sul Forum, quando un punter scrive si concentra sulla ragazza e non su se stesso, poi intimamente credo lo sappia che la maggior parte delle ragazze che si tromba sono spinte solo dal guadagno, altrimenti non verrebbero nemmeno guardati, se non in malo modo alla prima avanche.
Questa comunque è una domanda che ho fatto a quelle con cui sono più in confidenza.
Quando chiedo che possibilità avrei avuto con loro fuori dal mondo pay, quelle più gentili sorridevano e non dicevano niente.
Quelle più spigliate e che non avevano paura di perdermi come cliente mi dicevano "Zero possibilità, non ti avrei proprio preso in considerazione".
Una mi disse: "Con te?! Mai! Lo faccio solo per i soldi e perché sei pulito." E qui, a guardare il bicchiere mezzo pieno, c'è anche un mezzo complimento di cui vado fiero.
A mia discolpa è che queste pay hanno 20 anni meno di me, una insormontabile generazione di differenza.
Ma sono contento, c'è chi va con pay che hanno 20 anni di meno e sono pure sporchi.... lo so perché con alcune sono in confidenza. ;):ROFLMAO:
 
E che l'altra caratteristica di un punter (post dopo post sempre più evidente) sia quella di concentrarsi sul fatto che, con i di lui soldi, la escort fa una bella vita tra viaggi, borse firmate, vestiti costosi e macchinoni: "quella troia!".
In sintesi, non credo esista altra categoria di lavoro nella quale chi lo esercita viene così tanto disprezzato e/o maledetto dai propri clienti.
io in generale questo lo vedo molto frequentemente quando qualcuno ha più soldi di noi: invidia. E le escort fanno una bella vita di merda ma se non altro non gli manca certo la grana, ma come la ottengono? senza andare sull'estremo come loro, penso che molti qui potrebbero fare più soldi di quanti non ne guadagnino ma andando a fare cose che non vogliono fare, perché ovviamente il denaro non è l'unico indicatore della qualità della nostra vita, e + soldi non è automatico "vita migliore", sebbene OVVIAMENTE contribuiscano in grande parte.

Parlavi, te e PNorth, di storie di vita vissute: ne ho sentite diverse, sono uscito con diverse ragazze extra lavoro, sono arrivato fino ad andarci in vacanza, di storie belle onestamente non ne ho sentite, mai: chi si trova veramente nella merda per la guerra, o forse anche peggio chi si era fatta una vita e la guerra gliel'ha spazzata via ( una ragazza, sola con la madre, il padre le ha abbandonate, coi soldi del lavoro si era aperta un attività, casca un drone sopra e puff ciao tutto ), chi viene di condizioni di povertà molto accentuata, chi ha avuto famiglie devastate, genitori alcolizzati che non si curavano di lei, ecc, insomma giusto sbagliato non sta a me dirlo ma hanno visto in questo "lavoro" una via di uscita, della seria "la mia vita già fa schifo, magari farà ancora più schifo per alcuni mesi ma poi coi soldi mi prendo un appartamento, mi pago gli studi e provo a uscire dalla merda".

Questa la tipologia media di storie viste da me, non nego che ce ne saranno tante che gli scivola via e lo fanno puramente per denaro e fanno una bella vita, come detto altre volte per me la distinzione è nel periodo che reggono, una che lo fa pochi mesi significa che la vive veramente di merda per mollare un qualcosa che rende così tanto, chi regge vari anni probabilmente ha la pelle dura e il pelo sullo stomaco.
 
Faccio un breve intervento.
Forse sono io che vado al contrario, ma onestamente trovo molto più sorprendente leggere molte persone qui sul forum che affermano di avere o aver avuto numerose e reiterate interazioni con le ragazze nel pre e nel post coito e persino fuori dal loft.
Per quanto mi riguarda sicuramente vado solo per trombare (e ci mancherebbe), ma, sempre per la mia ridotta esperienza, non mi metto a fare grandi conversazioni, perché parto dal presupposto che ciò potrebbe non essere gradito.
Anche con quelle con cui mi sono trovato bene o benissimo a letto, gli scambi sono stati ridotti, vuoi per limiti linguistici, vuoi perché loro sono lì per lavorare e normalmente non hanno grande interesse e/o tempo e/o possibilità di parlare o conversare.
Non mi dilungo, ma fondamentalmente questa è la ragione. E, ripeto, anche con quelle con cui mi sono trovato bene e che, a loro volta, mi hanno rivelato di essersi trovate o di trovarsi bene con me (per quello che può valere, naturalmente).
Quella che era la mia favorita - ma negli ultimi due anni è venuta pochissimo in Italia - senza che le chiedessi nulla mi aveva detto di trovarsi molto bene con me nei nostri incontri, generalmente di circa un'ora (anche qui per quello che può valere). Ma normalmente, mentre mi rivestivo era già con l'asciugamano per andare in doccia: saluti affettuosi, ma comunque rapidi.
Anche quella che frequento adesso, che ogni tanto mi scrive per dirmi dove riceve in settimana, mi accoglie sempre benissimo, ma non mi dà la sensazione di voler fare grandi conversazioni una volta terminato (indipendentemente dai limiti linguistici), per quanto sempre disponibile e impeccabile.
Di conseguenza troverei forzato e inopportuno cercare colloqui o quant'altro quando ormai è finito il mio tempo.
Tutto qua.
Poi sicuramente ci sarà chi è più votato a questi confronti, ma personalmente penso che, come nella vita reale, se non è la ragazza a darti input e segnali particolari, l'insistenza potrebbe risultare inutile e poco gradita.
Poi, chiaramente, per me non ci sono problemi perché cerco un bel rapporto sessuale, ma non necessariamente un'amicizia extra lenzuola.
Per quanto riguarda, invece, il modo di presentarsi e di comportarsi, in alcune recensioni qualche anomalia pare emergere talvolta, ma in generale mi pare che tutti dichiarino di prepararsi e presentarsi alla perfezione per l'incontro (parlo degli utenti del forum, non della media generale) e spesso leggo le classiche, ridondanti e nauseabonde raccomandazioni a trattarla bene, a comportarsi bene, eccetera, perché poi la ragazza saprà ricompensarci da par suo.
La mia non è una critica, ma riporto solo quello che è il mio modo di fare e che, suppongo, non sia nemmeno così raro.
Tra l'altro, e chiudo, penso che sia molto meglio un cliente discreto che uno invadente. E scivolare nell'invadenza, specie se una donna ci piace, non è poi così difficile...
 
Forse sono io che vado al contrario, ma onestamente trovo molto più sorprendente leggere molte persone qui sul forum che affermano di avere o aver avuto numerose e reiterate interazioni con le ragazze nel pre e nel post coito e persino fuori dal loft.
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Di conseguenza troverei forzato e inopportuno cercare colloqui o quant'altro quando ormai è finito il mio tempo.
Tutto qua.
Poi sicuramente ci sarà chi è più votato a questi confronti, ma personalmente penso che, come nella vita reale, se non è la ragazza a darti input e segnali particolari, l'insistenza potrebbe risultare inutile e poco gradita.
Io sono uno di quelli che ha "reiterate interazioni" con alcune (poche) ragazze e vorrei spiegarti quello che succede a me.
Intanto vorrei dirti che il tuo modo di fare è perfettamente in linea con quello che faccio io quando incontro una pay. Anch'io parto sempre per trombare, poi, su mille pay ce ne sono tre o quattro con cui nasce altro. Nasce partendo dal rispetto e dalla disponibilità, non è mai amore (se me lo chiedono, sanno che non sono libero) io la definirei una sorta di amicizia, e nemmeno con la a maiuscola.
Quel qualcosa d'altro non nasce certamente al primo incontro e nemmeno al decimo, nasce dopo anni, quando hai perso il conto degli incontri fatti con lei. E nasce solo con la pay che te lo permette, che arriva a fidarsi, e con cui costruisci un rapporto che è la somma di tutte le cose fatte e dette in quasi 10 anni.
Non sto parlando della pay che convinci una tantum ad uscire a cena con te, sto parlando di ragazze, ad esempio, che si sentivano male e avevano bisogno di essere accompagnate in ospedale, oppure avevano avuto un incidente e non sapevano districarsi nella burocrazia italiana, o che erano improvvisamente sbattute fuori dal proprio alloggio e che, per pura coincidenza o no, questo non lo so, cercavano me con una telefonata immagino per la fiducia che riponevano. Poi, risolto il problema, il nostro rapporto a quel punto diventava più stretto, forse era un insieme di rispetto, amicizia e fiducia che si mischiavano.
Ma questi sono due o tre aghi nel pagliaio, non è quello che succede normalmente, anch'io guardando nel mucchio vedo solo pay che, una volta incassati i soldi, non interessa nient'altro.
La mia non è una critica, ma riporto solo quello che è il mio modo di fare e che, suppongo, non sia nemmeno così raro.
Tra l'altro, e chiudo, penso che sia molto meglio un cliente discreto che uno invadente. E scivolare nell'invadenza, specie se una donna ci piace, non è poi così difficile...
Si capisce benissimo che la tua non voleva essere una critica, così come io vorrei far capire che, seppur raramente, può succedere anche "altro", di inaspettato e per quello (e parlo per me) decisamente appagante.
E anch'io chiudo dicendo un cliente discreto è molto meglio di uno invadente, ma anche che un cliente discreto "raccoglie" umanamente molto di più di uno invadente. L'ago della bilancia però non sei tu, è sempre la pay.
 
Ultima modifica:
Solo per chiarire.
Leggo con interesse i racconti che riporti tu, così come quelli di altri.
Dicevo solo che questi episodi non sono e non possono essere la regola e in linea di principio non dovrebbero nemmeno essere molto ricorrenti. Invece constato come sia prassi più diffusa di quello che pensavo.
Ovviamente ho frequentazioni molto più brevi e sicuramente più saltuarie. E tutto sommato va bene così.
 
Dicevo solo che questi episodi non sono e non possono essere la regola e in linea di principio non dovrebbero nemmeno essere molto ricorrenti. Invece constato come sia prassi più diffusa di quello che pensavo.
Ovviamente ho frequentazioni molto più brevi e sicuramente più saltuarie. E tutto sommato va bene così.

Mi fai riflettere su un altro fatto.
Secondo la cronaca degli ultimi anni, con conferme che mi arrivano anche da specialisti nel settore patologie mentali che affliggono le relazioni sociali, oggi il rapporto tra individui - dall'amicizia al fidanzamento, al matrimonio, alla convivenza, alla semplice conoscenza occasionale - tende sempre più diventare una sorta di ossessione dell'uno verso altro.
Ad esempio: in passato l'amicizia tra due persone era sì qualcosa di importante, ma non degenerava così spesso nell'assillo martellante che, invece, caratterizza tante "amicizie" dei nostri tempi: conosco persone che contattano l'amico/a per decidere che tipo di cappuccino prendere al bar, per sapere come l'altro sta vivendo il temporaneo annuvolamento in cielo ( non scherzo, l'ho visto fare), o anche solo perché in quel momento è passata per strada un'auto simile a quella dell'amico/a, dunque devono comunicarglielo.
Senz'altro la tecnologia ha aumentato il numero di interazioni utili ( si pensi al numero di messaggi scambiati al giorno tra esseri umani per lavoro), ma credo vi sia stata pure una brutta involuzione secondo la quale, siccome contattare l'altro è più facile, allora è consentito pretendere dall'altro/a massima attenzione ed immediata risposta su qualsivoglia tema o argomento, mettendo tutto sullo stesso piano di importanza.
Le escort consentono, a pagamento, un incontro sessuale reale, e sono raggiungibili con un semplice telefono.
Quale migliore sfogo può esserci, per chi ritiene che, siccome si è avuto del sesso a pagamento, allora è consentito considerare una escort come il soggetto ricettore passivo di qualunque fatto, frase, avvenimento, banalità, evento venga in mente al cliente, sia esso stato tale anche per una sola volta?
Dello stalking conosciamo in fondo solo i casi più famosi: non oso pensare al numero di casi capitati a qualunque singola escort operi nel nostro paese, un paese che pare - tra l'altro - essere tra i più afflitti da codesta fissazione.
Perciò ti ringrazio, il tuo intervento è senz'altro prezioso.
E mi conferma che le escort non fanno una gran vita.​
 
Io sono uno di quelli che ha "reiterate interazioni" con alcune (poche) ragazze e vorrei spiegarti quello che succede a me.
Intanto vorrei dirti che il tuo modo di fare è perfettamente in linea con quello che faccio io quando incontro una pay. Anch'io parto sempre per trombare, poi, su mille pay ce ne sono tre o quattro con cui nasce altro. Nasce partendo dal rispetto e dalla disponibilità, non è mai amore (se me lo chiedono, sanno che non sono libero) io la definirei una sorta di amicizia, e nemmeno con la a maiuscola.
Quel qualcosa d'altro non nasce certamente al primo incontro e nemmeno al decimo, nasce dopo anni, quando hai perso il conto degli incontri fatti con lei. E nasce solo con la pay che te lo permette, che arriva a fidarsi, e con cui costruisci un rapporto che è la somma di tutte le cose fatte e dette in quasi 10 anni.
Non sto parlando della pay che convinci una tantum ad uscire a cena con te, sto parlando di ragazze, ad esempio, che si sentivano male e avevano bisogno di essere accompagnate in ospedale, oppure avevano avuto un incidente e non sapevano districarsi nella burocrazia italiana, o che erano improvvisamente sbattute fuori dal proprio alloggio e che, per pura coincidenza o no, questo non lo so, cercavano me con una telefonata immagino per la fiducia che riponevano. Poi, risolto il problema, il nostro rapporto a quel punto diventava più stretto, forse era un insieme di rispetto, amicizia e fiducia che si mischiavano.
Ma questi sono due o tre aghi nel pagliaio, non è quello che succede normalmente, anch'io guardando nel mucchio vedo solo pay che, una volta incassati i soldi, non interessa nient'altro.

Si capisce benissimo che la tua non voleva essere una critica, così come io vorrei far capire che, seppur raramente, può succedere anche "altro", di inaspettato e per quello (e parlo per me) decisamente appagante.
E anch'io chiudo dicendo un cliente discreto è molto meglio di uno invadente, ma anche che un cliente discreto "raccoglie" umanamente molto di più di uno invadente. L'ago della bilancia però non sei tu, è sempre la pay.
Qui dipende anche da che tipo di escort si frequenta, andando al 90% per agenzie le ragazze non hanno il mio numero se non alcune che ho fidelizzato negli anni, e in linea di massima simili problemi non accadono o se succede chiamano l'agenzia. Solo con una che vidi una seconda e ultima volta a cui era successo forse il peggio tra i non tragici che può accadere a una ragazza che prova a fare due soldi con tale professione lasciai il mio numero offrendomi di aiutarla se ne avesse avuto bisogno e che ovviamente non sentii più.

Per il resto quando il tassametro corre preferisco non confrontarmi su chi vincerà il nobel quest'anno anche se confidenze e indiscrezioni nel corso degli incontri ne ho ricevute e se alle volte mi è capitato di pensare poi che avrei potuto trattenermi oltre lo scadere non ho fatto gesti di voler rimanere "a sbafo", sono più io che faccio per uscire allo scoccare che venire invitato a farlo,non mi piace forse imporre la mia presenza a una persona che magari ha più piacere di rilassarsi da sola tra un appartamento e l'altro che fare conversazione, sarà capitato quel paio di volte che ho sforato giusto perché la conversazione non accennava a chiudersi e non ho avuto l'impressione che volesse accompagnarmi alla porta
 
Mi fai riflettere su un altro fatto.
Secondo la cronaca degli ultimi anni, con conferme che mi arrivano anche da specialisti nel settore patologie mentali che affliggono le relazioni sociali, oggi il rapporto tra individui - dall'amicizia al fidanzamento, al matrimonio, alla convivenza, alla semplice conoscenza occasionale - tende sempre più diventare una sorta di ossessione dell'uno verso altro.
Ad esempio: in passato l'amicizia tra due persone era sì qualcosa di importante, ma non degenerava così spesso nell'assillo martellante che, invece, caratterizza tante "amicizie" dei nostri tempi: conosco persone che contattano l'amico/a per decidere che tipo di cappuccino prendere al bar, per sapere come l'altro sta vivendo il temporaneo annuvolamento in cielo ( non scherzo, l'ho visto fare), o anche solo perché in quel momento è passata per strada un'auto simile a quella dell'amico/a, dunque devono comunicarglielo.
Senz'altro la tecnologia ha aumentato il numero di interazioni utili ( si pensi al numero di messaggi scambiati al giorno tra esseri umani per lavoro), ma credo vi sia stata pure una brutta involuzione secondo la quale, siccome contattare l'altro è più facile, allora è consentito pretendere dall'altro/a massima attenzione ed immediata risposta su qualsivoglia tema o argomento, mettendo tutto sullo stesso piano di importanza.
Le escort consentono, a pagamento, un incontro sessuale reale, e sono raggiungibili con un semplice telefono.
Quale migliore sfogo può esserci, per chi ritiene che, siccome si è avuto del sesso a pagamento, allora è consentito considerare una escort come il soggetto ricettore passivo di qualunque fatto, frase, avvenimento, banalità, evento venga in mente al cliente, sia esso stato tale anche per una sola volta?
Dello stalking conosciamo in fondo solo i casi più famosi: non oso pensare al numero di casi capitati a qualunque singola escort operi nel nostro paese, un paese che pare - tra l'altro - essere tra i più afflitti da codesta fissazione.
Perciò ti ringrazio, il tuo intervento è senz'altro prezioso.
E mi conferma che le escort non fanno una gran vita.​
A mio avviso quel che denoti tu è semplicemente la conseguenza di non saper più gestire le relazioni di ogni sorta, vuoi o non vuoi i social hanno cambiato il nostro modo di approcciare al mondo. Le nuove generazioni sono un esempio, molte ragazze o si meravigliano o si scocciano (dipende dall'uomo in questione che lo fa) di chi gli si approccia dal vivo, non passando prima dalla frequentazione social. Per non parlare di tutti quei nuovi neologismi coniati tipo: Ghosting, Sexting, Blocco, ecc ecc, che avviene proprio dal mondo social, ma dove in realtà c'è una bella risonanza psicologica dietro a quei comportamenti. Ecco i social mediano tutto ciò, ma al contempo impoveriscono le vere relazioni vis a vis, dove quando ti ci trovi non sai più come gestirle. Per altro questo problema oramai li hanno anche i 50enni e non più i ragazzi, perché non scordiamoci che la tecnologia tocca tutti indiscriminatamente e non solo i giovani.
Solo che in tutto questo marasma c'è anche un altro grosso problema di fondo, l'inedeguatezza che molti soffrono di fondo, inadeguatezza che può sfociare in insicurezza, rabbia e molte altre nevrosi che a loro volta possono diventare patologiche se non affrontate. I social aiutano anche in questo, perché sui social puoi essere esattamente come tu vuoi (o quanto meno provarci) e autoingannarti, andando a riempire quel vuoto di inadeguatezza con una vita finta e ostentata. In ultimo un altro grosso problema che concorre nel non saper gestire le relazioni è appunto il non voler investire emotivamente nell'altro per mille ragioni (paura di esser rifiutati, paura di esser lasciati e via andando), ovviamente tutto generato dalla condizione primigena di sentirsi inadeguati e quindi non pronti per l'altro e dunque si attua questa forma di chiusa per difesa personale. Quindi le rare volte che una persona investe emotivamente nell'altro PRETENDE un ritorno di pari valore e non sente ragioni, peccato però che a volte ha proprio sbagliato la scelta e da lì i vari problemi a cascata che tu hai riscontrato.
Questo è secondo me il problema attuale e le pay ovviamente non sono esenti da questa problematica che le investe, poiché vuoi o non vuoi vanno a lavorare in una sfera intima come il sesso, dove per altro c'è tutto un altro mondo di problemi psicologici, emotivi e fisici che si potrebbe portare a cascata, specialmente lato maschile.
 
Mi fai riflettere su un altro fatto.
Secondo la cronaca degli ultimi anni, con conferme che mi arrivano anche da specialisti nel settore patologie mentali che affliggono le relazioni sociali, oggi il rapporto tra individui - dall'amicizia al fidanzamento, al matrimonio, alla convivenza, alla semplice conoscenza occasionale - tende sempre più diventare una sorta di ossessione dell'uno verso altro.
Ad esempio: in passato l'amicizia tra due persone era sì qualcosa di importante, ma non degenerava così spesso nell'assillo martellante che, invece, caratterizza tante "amicizie" dei nostri tempi: conosco persone che contattano l'amico/a per decidere che tipo di cappuccino prendere al bar, per sapere come l'altro sta vivendo il temporaneo annuvolamento in cielo ( non scherzo, l'ho visto fare), o anche solo perché in quel momento è passata per strada un'auto simile a quella dell'amico/a, dunque devono comunicarglielo.
Senz'altro la tecnologia ha aumentato il numero di interazioni utili ( si pensi al numero di messaggi scambiati al giorno tra esseri umani per lavoro), ma credo vi sia stata pure una brutta involuzione secondo la quale, siccome contattare l'altro è più facile, allora è consentito pretendere dall'altro/a massima attenzione ed immediata risposta su qualsivoglia tema o argomento, mettendo tutto sullo stesso piano di importanza.
Le escort consentono, a pagamento, un incontro sessuale reale, e sono raggiungibili con un semplice telefono.
Quale migliore sfogo può esserci, per chi ritiene che, siccome si è avuto del sesso a pagamento, allora è consentito considerare una escort come il soggetto ricettore passivo di qualunque fatto, frase, avvenimento, banalità, evento venga in mente al cliente, sia esso stato tale anche per una sola volta?
Dello stalking conosciamo in fondo solo i casi più famosi: non oso pensare al numero di casi capitati a qualunque singola escort operi nel nostro paese, un paese che pare - tra l'altro - essere tra i più afflitti da codesta fissazione.
Perciò ti ringrazio, il tuo intervento è senz'altro prezioso.
E mi conferma che le escort non fanno una gran vita.​
Sottoscrivo tutto, soprattutto la pretesa di attenzione e risposta immediata (vogliamo parlare di chi ti attacca dei pipponi se visualizzi e non rispondi? O, meglio, se visualizzi e non rispondi subito? O che ti rinfaccia di esserti collegato senza averlo comtattato?).
In realtà hai focalizzato al meglio un concetto preso alla lontana. Senza dubitare dei vostri racconti, che, ripeto, leggo con interesse così come i commenti e gli spunti di riflessione, intendevo dire che, per quello che mi riguarda, il più grande atto di rispetto che riservo alle ragazze è proprio il fatto di mantenere un atteggiamento sobrio e con pochi fronzoli: contatto quando sono realmente intenzionato (magari anticipo un giorno o comunque diverse ore per organizzarmi con calma e vedo che, per quelle serie, questa modalità rappresenta un quid pluris, dato che anche loro prendono coscienza dell'impegno e possono farsi meglio i conti sugli introiti), mi presento pulito, pagamento e qualche convenevole, sesso cercando di essere rispettoso dell'altra persona, finale, vestizione e due parole se c'è feeling reciproco.
Poi che si possa raggiungere un'affinità e un'intesa maggiori lo capisco e buon per chi riesce (e che ha interesse a costruire un rapporto un pochino più profondo).
E concordo sul fatto che è la ragazza ad aprire uno spiraglio, nel quale sarà il punter a doversi infilare.
Intendevo dire che talvolta potrebbe verificarsi il rischio che qualcuno si convinca che tutto sia dovuto (e subito), con l'immediata conseguenza di degenerare in atteggiamenti invadenti e ossessivi.
Diciamo che dimostrare serietà e sobrietà in genere le rassicura. E se non cercano di approfittarsene, la sessione ne trae giovamento.
 
Le escort consentono, a pagamento, un incontro sessuale reale, e sono raggiungibili con un semplice telefono.
Quale migliore sfogo può esserci, per chi ritiene che, siccome si è avuto del sesso a pagamento, allora è consentito considerare una escort come il soggetto ricettore passivo di qualunque fatto, frase, avvenimento, banalità, evento venga in mente al cliente, sia esso stato tale anche per una sola volta?
Dello stalking conosciamo in fondo solo i casi più famosi: non oso pensare al numero di casi capitati a qualunque singola escort operi nel nostro paese, un paese che pare - tra l'altro - essere tra i più afflitti da codesta fissazione.
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E mi conferma che le escort non fanno una gran vita.​
... e invece dovresti osare, perché la realtà supera ogni fantasia.
Mi hanno fatto leggere messaggi ricevuti da pseudo-clienti che non riesci a credere davvero che un uomo senziente possa scrivere ad una qualsiasi donna. Nemmeno ad una prostituta, se proprio vogliamo metterla sul gradino più basso della scala dei valori.
Se poi il clima è quello attuale, con lo svitato che s'inventa un ricatto, ti strangola e ti taglia la testa, capisci davvero che le escort non fanno una gran vita. Non solo ti può capitare il cliente "sgradevole", ma anche l'attesa tra l'uno e l'altro diventa pesante.
 
... e invece dovresti osare, perché la realtà supera ogni fantasia.
Mi hanno fatto leggere messaggi ricevuti da pseudo-clienti che non riesci a credere davvero che un uomo senziente possa scrivere ad una qualsiasi donna. Nemmeno ad una prostituta, se proprio vogliamo metterla sul gradino più basso della scala dei valori.
Se poi il clima è quello attuale, con lo svitato che s'inventa un ricatto, ti strangola e ti taglia la testa, capisci davvero che le escort non fanno una gran vita. Non solo ti può capitare il cliente "sgradevole", ma anche l'attesa tra l'uno e l'altro diventa pesante.
Purtroppo visti pure io sia con fidelizzate e sia con occasionali.

Premetto non dovrebbe esser così, ma è esattamente questo il "rischio del mestiere" a cui si alludeva nelle pagine precedenti, inoltre aggiungo che parlandoci erano tutte ben consapevoli in che mare navigassero una volta intrapresa e portata avanti questa professione.
 
Mi fai riflettere su un altro fatto.
Secondo la cronaca degli ultimi anni, con conferme che mi arrivano anche da specialisti nel settore patologie mentali che affliggono le relazioni sociali, oggi il rapporto tra individui - dall'amicizia al fidanzamento, al matrimonio, alla convivenza, alla semplice conoscenza occasionale - tende sempre più diventare una sorta di ossessione dell'uno verso altro.
Ad esempio: in passato l'amicizia tra due persone era sì qualcosa di importante, ma non degenerava così spesso nell'assillo martellante che, invece, caratterizza tante "amicizie" dei nostri tempi: conosco persone che contattano l'amico/a per decidere che tipo di cappuccino prendere al bar, per sapere come l'altro sta vivendo il temporaneo annuvolamento in cielo ( non scherzo, l'ho visto fare), o anche solo perché in quel momento è passata per strada un'auto simile a quella dell'amico/a, dunque devono comunicarglielo.
Senz'altro la tecnologia ha aumentato il numero di interazioni utili ( si pensi al numero di messaggi scambiati al giorno tra esseri umani per lavoro), ma credo vi sia stata pure una brutta involuzione secondo la quale, siccome contattare l'altro è più facile, allora è consentito pretendere dall'altro/a massima attenzione ed immediata risposta su qualsivoglia tema o argomento, mettendo tutto sullo stesso piano di importanza.
Le escort consentono, a pagamento, un incontro sessuale reale, e sono raggiungibili con un semplice telefono.
Quale migliore sfogo può esserci, per chi ritiene che, siccome si è avuto del sesso a pagamento, allora è consentito considerare una escort come il soggetto ricettore passivo di qualunque fatto, frase, avvenimento, banalità, evento venga in mente al cliente, sia esso stato tale anche per una sola volta?
Dello stalking conosciamo in fondo solo i casi più famosi: non oso pensare al numero di casi capitati a qualunque singola escort operi nel nostro paese, un paese che pare - tra l'altro - essere tra i più afflitti da codesta fissazione.
Perciò ti ringrazio, il tuo intervento è senz'altro prezioso.
E mi conferma che le escort non fanno una gran vita.​
confermo. io sono vecchietto e ci si incontrava senza internet, cellulari e roba simile. vi erano solo i gettoni telefonici e quindi ci si dava appuntamenti settimanali senza telefoni. se il traffico dei sms messaggini è esploso e nessuno se lo aspettava come le chiamate dei cellulari, io mi ricordo che venti anni fa vi erano persone ragazzi/e con il cellullare in mano che aspettavano una chiamata che non arrivava....... chiaro che siamo nel regno dell'insicurezza totale, nel voler parlare a tutti i costi anche qando si è a piedi in bicicletta e in auto chiaro che si ha bisogno di sentirsi per sentirsi vivi e essere qualcuno. siamo alla follia.
 
... e invece dovresti osare, perché la realtà supera ogni fantasia.
Mi hanno fatto leggere messaggi ricevuti da pseudo-clienti che non riesci a credere davvero che un uomo senziente possa scrivere ad una qualsiasi donna. Nemmeno ad una prostituta, se proprio vogliamo metterla sul gradino più basso della scala dei valori.
Se poi il clima è quello attuale, con lo svitato che s'inventa un ricatto, ti strangola e ti taglia la testa, capisci davvero che le escort non fanno una gran vita. Non solo ti può capitare il cliente "sgradevole", ma anche l'attesa tra l'uno e l'altro diventa pesante.
Effettivamente dal punto di vista della sicurezza la situazione è pressoché complicata poverine.. anche se sono convinto che le ragazze che ricevono "ad un certo livello", ossia quelle che si trovano in b&b eleganti e puliti, insomma in contesti più sistemati rispetto ad altre abbiano delle persone pronte ad intervenire in caso di emergenza. Me lo fece intendere una brasiliana ben nota dalle mie parti che è sempre stata ad altissimi livelli, sia in location che prestazioni.
 
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