A proposito di rapporti sessuali fra marito e moglie che col tempo si azzerano : studiosi di antropologia e sociologia hanno fatto un curioso esperimento utilizzando animali che sono notoriamente molto attivi sessualmente. Hanno preso un maschio ed una femmina e messi in un recinto. Nei primi giorni scappavano continuamente, poi piano piano la frequenza si è ridotta fino ad azzararsi completamente, in compenso però nei primi giorni dopo ogni scopata si allontanavano, mentre man mano che i rapporti sessuali si azzeravano, i due stavano più vicini, dandosi semplice conforto.
Gli umani seguono le stesse dinamiche, quindi è normale che la ragione faccia a botte con l'istinto.
La teoria di Darwin (largamente accettata dalla comunità scientifica) è che durante l'evoluzione della specie prevalgano quelle mutazioni che aumentino la probabilità di procreazione e crescita della prole. Solo quelle mutazioni prevalgono e si ritrovano uniche sopravvissute (endemiche) dopo numerose generazioni, in quanto le mutazioni sfavorevoli si sono naturalmente estinte nel tempo.
La selezione naturale ha favorito dunque quelle donne che ottengono il 100% di autorealizzazione nell'accudire la prole dimenticandosi i richiami del sesso. Una donna che pensasse solo a farsi ingravidare infatti trascurerebbe maggiormente i piccoli, esponendoli a maggiori rischi di premorienza.
La selezione naturale ha invece favorito quei maschi che hanno sempre voglia di scopare fino a che l'età glielo consente, perchè questo massimizza la probabilità di generare prole. Non si dimentichi che solo 1 su n scopate "bareback" dà luogo a concepimento (oggi meno di 1 su 8 in perfette condizioni di salute dei due partners), e in un mondo primitivo doveva essere molto più difficile di oggi scopare (si veda per es il mondo animale) e con una speranza di vita media molto bassa rispetto a oggi, quindi la moltiplicazione del desiderio maschile trova una giustificazione evolutiva. In effetti. è un dato di fatto che il tipo di uomo "che ha sempre in testa la figa" è quello più diffuso. Chi ancora non fosse convinto che scopare molte fighe diverse sia il più grande richiamo possibile per gli istinti di un uomo, si faccia un giro in un FKK e poi ci racconti...
Il giochino darwiniano ha funzionato alla grande finchè non è entrata in gioco la monogamia, che dal punto di vista umano è una grande conquista di civiltà in quanto massimizza ulteriormente le probabilità di sopravvivenza della prole. Purtroppo questa della monogamia deve essere una invenzione relativamente recente perchè geneticamente permane ancora l'antico ordinamento selezionato dalla Natura.
A questo punto è interessante notare che la civilizzazione tenta di prevalere sulla Natura imponendo leggi barbare, la più famosa delle quali si chiama matrimonio/divorzio (a seconda delle fasi). L'uomo che scopa fuori dalla monogamia e viene scoperto infatti viene crocifisso dalla legge ed esposto ad un elevato rischio di povertà, il che - unito alla conseguente minore attrattiva nei confronti dell'altro sesso - in definitiva riduce le sue probabilità di procreare ulteriormente. Le leggi dell'uomo (chiamiamole codice civile o religione) che cercano di prevalere su quelle della natura: imbarazzanti pratiche generatrici di dolore sociale.
E' proprio questo strappo tra natura e civiltà che genera sofferenza nel maschio medio. Ma come? Prima per anni tutto un gioco di seduzione, e sesso a più non posso, poi l'uomo dovrebbe dimenticare tutti i suoi istinti che hanno costruito il senso e lo scopo della propria vita, solo perchè a lei "non va più?". Ma a me va ancora, cazzo ci devo fare?!?
Ecco allora che comincia il lento purgatorio dell'uomo, fatto di un lento e crudele declino delle speranze matrimoniali, dell'umiliante chiedere, di una imbarazzante e inenarrabile serie di seghe; poi il richiamo irresistibile della figa prevale come fa da milioni di anni, e prima o poi le leggi della statistica ti fanno finire tra le braccia di una, dieci, cento, mille nuove fiche, in un turbinio di dissoluzione dove il provvisorio caos diventa permanente nebbia, dove il tempo si misura in giorni, dove il tanto peggio diventa tanto meglio. E il naufragar m'è amaro in questo mare...