A proposito, tra i tanti missili ne ricordo uno, forse perché abbastanza recente. Racconto questo aneddoto solo per rimarcare il fatto che, se si verificano alcune sfortunate circostanze, la contrattazione la vedo come un obbligo, perfino ex post.
Antefatto: foto fake, latina mulatta chiara, età dichiarata 30 anni, prestazioni tutte, dalla A come Culo alla Z come cim.
Descrizione: zietta sudamericana bianca come un lenzuolo, bel viso ma sciupato, fisico compromesso dal tempo, da gravidanze e parti approssimativamente uguali in numero.
Prestazioni: ribadisce tutte per 100.
Decido di fare beneficienza e sbrigare la pratica in 20 minuti perché la cosa non mi crea grossi contraccolpi psicologici ed economici.
Sul comodino la tipa ha apparecchiato un altare che diventerà determinante: un cero da morto, una Bibbia risalente ai tempi dei primi coloni spagnoli aperta sull’Apocalisse, crocifissi e rosari.
Nessuna, e dico nessuna, delle prestazioni pattuite viene eseguita, penetrazione inclusa.
Mi incazzo, sfilo il preservativo come se stessi sguainando la spada di San Michele e rinvangando i tempi del catechismo, mi appello alle sacre scritture oltre che a tutta la simbologia religiosa esposta finché, colpo di teatro, le ricordo il settimo comandamento glissando con nonchalance sul sesto.
In sostanza la tratto da truffatrice ed ottengo, perlomeno in parte, ciò che mi ha rubato.
La tipa a capo chino si dirige verso la cassaforte, che non è altro che la compare obesa che mi voleva proporre per un threesome osceno, e mi restituisce alcune banconote.
Sono stato poco elegante?
Fottesega!
In ogni caso il gesto di sfilare il preservativo è stato eseguito con una certa virile eleganza.