Ora la vedo più nera...
Lo so, è sgradevole autocitarsi. Ma mi tocca. Il 3 aprile postavo questo:
https://community.punterforum.com/showthread.php?t=384399&p=2550260#post2550260
A distanza di un mese e mezzo circa, devo ricredermi. Ora la vedo più nera, non tanto per il dopo riguardante il comune vizio, quanto per il dopo relativo alle nostre vite in generale. E non soltanto alle nostre, aggiungo, quanto a quelle di tutti, putroppo.
È mancato un metodo, una strategia.
Si è iniziato in un modo tutto sommato discreto, all'arrivo del virus e con lo scoppio della seguente pandemia. Perchè credo diamo tutti per scontato che si tratti di una pandemia, è inutile negare l'evidenza.
Ad inizio marzo è scattato il lockdown in tutto il paese. Va bene, comprendo; accetto di buon grado di chiudermi in casa e di uscire solo per la spesa, con corredo di mascherina code ed ingressi limitati. Tutto il paese, a dispetto dei luoghi comuni che ci dipingono come cazzari individualisti, affetti dalla sindrome di Guicciardini, si è comportato bene, nella media. Certo, ci sono stati i soliti fenomeni, da una parte e dall'altra: coloro che facevano la grigliata sul terrazzo ammucchiati e coloro che mancava poco sparassero al runner solitario sperso nei campi. Eccezioni bipartisan.
Ci siamo sorbiti una settantina di giorni di limitazioni; è stato pesante, ma non siamo stati gli unici. Anche nella efficiente Tedeschia hanno chiuso scuole negozi campionati e altro. O ci siamo sbagliati tutti o abbiamo fatto tutti quanto era più logico nelle more dell'emergenza.
Sono dell'idea che le attuali forme di distanziamento sociale in atto non ci servono per non contrarre il virus.
Ci servono per non contrarre il virus in un periodo di due mesi, diciamo marzo e aprile.
Dopo, il virus lo contrarremo tutti, o quasi.
Rimango di quest'idea. Con l'isolamento in casa abbiamo evitato che nel giro di due mesi situazioni come quelle della bergamasca si ripetessero in tutto il paese. È degenerata la situazione nelle RSA, anche questo occorre dirlo; sottovalutazione dell'utilità delle mascherine in quelle strutture, con velati suggerimenti a non indossarle per non indurre panico? Staremo a vedere, anche se temo le solite lungaggini giudiziarie, con esibizioni di
perizie e controperizie connesse, da parte dei relativi esperti di parte, per dirla come suole qualcuno. Per arrivare ad un nulla di fatto, tranne forse qualche caso. D'altronde, almeno qui in Piemonte, ci sono stati dei responsabili di RSA che hanno dichiarato
"Noi le mascherine le avevamo ordinate, poi la Protezione Civile le ha requisite, perche mancavano negli ospedali". Se portassero a discolpa le pezze, cartacee o telematiche, in cui è registrata la data dell'ordine ed il successivo dictat della Protezione Civile, ve la sentireste, come giudici popolari, di condannarli senza ragionevole dubbio?
Anche questi della PC, dove le dovevano pescare 'ste benedette mascherine? In Italia non le producevamo, tanto si acquistavano a 2 cent dalla Cina, e vai così.
Eravamo impreparati. Punto.
Dopo, il virus lo contrarremo tutti, o quasi. Sono pleonastico, lo ammetto. Ma ne sono ancora convinto. Ci entreremo in contatto, con la bestiola. Se non cambia in modo sostanziale o se non si dissolve sotto il solleone. Se rimane lo stesso, insomma. Pare non sia molto cambiato; se qualcuno ha report validi riconosciuti e di valenza internazionale prego, si
accodomi, faccia il suo lavoro da linkantropo.
Io porto le mie conoscenze personali, statisticamente infime.
Oltre a quelli di cui ho già parlato in un altro paio di post (mi spiace, ve li dovete cercare) ne aggiungo un paio.
Amico puttaniere, lavoratore ospedaliero (non un medico). Gli fanno il tampone, vista la categoria di appartenenza, positivo. 45 anni, non un pantofolaio, nuota e corre (un runner!! accorruomo!!).
Dopo il primo, quarantena a casa per 15 gg; tampone, ancora positivo, stai a casa; nuovo tampone, negativo, aspetta ancora qualche giorno che ne facciamo un altro; quarto tampone, negativo, sei guarito, prossima settimana torni a lavorare. Totale 32 giorni a casa. I primi giorni niente febbre, solo un senso di stanchezza, mal di testa e quei dolori generalizzati come da influenza, che sembra che la sera prima ti abbiano pestato, ma leggermente meno forti. Poi una sensazione al petto, come quando hai il catarro in gola e ti viene da scraciarlo fuori, e ci riesci.
Solo che non era a livello tracheale, era più giù, nei polmoni.
"Cunny, mi sembrava di avere il catarro da tabacco, ma nei polmoni, non in gola. Lo sentivo gorgogliare quando respiravo profondo"
Fumava 4 o 5 Camel al giorno, ha smesso. È guarito, lavora. Non è stato male male, ma non gli è piaciuto. Così mi ha detto. Caso di aprile.
Fine aprile, collega di lavoro. Moglie che lavora in struttura sanitaria, pure lei. Ovviamente le fanno il tampone, positiva. Quarantena, lei e il marito. Che (in deroga) dopo il 25 aprile aveva ripreso a lavorare. Telefonata:
"Capo, mia moglie è positiva, da domani non vengo a lavorare, per 2 settimane" Rimasti a casa,
completamente asintomatici entrambi, non una linea di febbre, non un dolore, niente. La moglie dopo 2 settimane ha 2 tamponi consecutivi negativi, al marito l'ASL da' il nulla osta per cessare l'isolamento. A lui il tampone ovviamente non l'hanno fatto.
Oggi è tornato a lavorare.
"Ma tu stavi male? Com'è 'sto virus?" Non ne sa niente, se l'aveva non ha sentito niente, la moglie idem, si è fatta 15 gg a casa, non stava male. Uno, forse due, dei famigerati asintomatici. Fino al giorno prima eravamo insieme sul lavoro, lo guardavi ed era il solito. Lo abbiamo guardato anche stamattina, sembrava che lo avessimo visto la sera prima.
Perchè dico che è mancato un metodo, una strategia?
Abbiamo deciso a marzo di bloccare tutto. Per evitare il collasso sanitario a causa di una diffusione incontrollata del virus. Perfetto. Naturalmente già a marzo, al momento della chiusura, si sono fatte ipotesi sulla data di inizio di una parziale riapertura. Il 25 aprile sembrava troppo ottimistico, e poi forse non sarebbe trascorso abbastanza tempo dal giorno della chiusura per avere un modello valido delle varie curve gaussiane, paraboliche e tornanti da controsterzo per predire un futuro meno aleatorio. Si è cominciato a parlare di metà maggio. OK.
Nel frattempo la task force si è ampliata a dismisura. Siamo partiti da Burioni, poi si è aggiunto Bertolaso (che dal creare nuovi posti in terapia intensiva è passato direttamente ad occuparne uno, guadagnandosi una delle battute più feroci ma di sicuro effetto) poi si è aggiunto Colao, poi si è aggiunto... ho perso il conto, pare siano in 450.
Ai primi di maggio, in vista della riapertura di oggi, si sarebbe dovuto essere in possesso di una metodo certo per agire.
Ovvero, vi facciamo uscire, dovete portare la mascherina, ci si deve lavare le mani, il gel va messo dappertutto, non dovete stare ammassati eccetera. Ma da oggi, 2 maggio, visto che non è possibile fare 55 milioni di tamponi (i bimbi sotto una certa età li vogliamo escludere, per favore?) perchè non li abbiamo, i reagenti li troviamo col lanternino e il tempo è satrapo e tiranno, cominciamo ad attuare un metodo per cercare di seguire quelle famose 3T che sono riconosciute efficaci in tutto il mondo.
Iniziamo ad effettuare misurazioni della febbre, in più luoghi possibili.
Iniziamo ad usare i kit sierologici
fai da te per la verifica degli anticorpi.
Sì, non hanno la stessa accuratezza di un prelievo venoso in ospedale, ma se risulti positivo ti indirizzo ad un tampone in ospedale o all'ASL. Almeno sarà mirato, non randomizzato. Oppure ti porto a fare quello venoso in ospedale.
Il costo del kit è abbordabile, e se non si ritiene sufficiente il farselo da se' a casa si possono creare punti di controllo, dove il personale non deve necessariamente avere una formazione paramedica o infermieristica. La tempistica di risposta è brevissima.
Ad esempio, l'ho già detto da un'altra parte, io per entrare nello stabilimento FCA di Mirafiori a lavorare (come esterno, ma lo fanno anche i dipendenti interni) devo avere una temperatura non superiore a 37.5; misurami pure la febbre tutti i giorni, ma organizzati anche per farmi un sierologico una volta a settimana, per un mese. Se si partiva ad inizio maggio, ad oggi forse qualche asintomatico in più lo si sarebbe scovato, vedi il caso del mio collega e della moglie. La quale è stata scoperta unicamente perchè le hanno fatto un tampone, ed unicamente perchè lavora in un settore a rischio come quello sanitario. Ma se lavorava da un'altra parte (o se non lavorava più, causa crisi) chi la trovava, considerando che i tamponi scarseggiano? E che non si possono fare per strada, occorre
andare dove lo fanno.
Se mentre eravate in coda il 5 di maggio per entrare all'Esselunga o dove diavolo vi pare, foste stati fatti transitare in un gazebo dove vi pungevano un dito, vi sareste opposti? Non avreste nemmeno dovuto
andare dove li fanno, non occorre essere in ospedale o all'ASL. Non c'era nemmeno da considerare in modo ossessivo il fattore privacy, che sta ostacolando l'adozione di una app per il tracciamento. Ti pungono un dito, se risulti con una carica anticorpale, che sia a breve o lungo termine, contatta il tuo medico e portagli lo scatolotto con le 2 o 3 striscie rosse.
Vi sarebbe pesato? Con tutte le code che abbiamo fatto? Ad oggi la maggior parte della popolazione non sa se è entrata o meno in contatto col virus. Chi ha la fortuna (??) di lavorare in certi ambiti ha avuto un tampone.
Eppure, vista la facilità di contagio di questo virus, non credete che una buona metà della popolazione, entro agosto, con il parziale liberi tutti che sta scattando adesso, non possa entrare in contatto col virus? Certo, una buona parte forse non presenterà sintomi, ma è potenzialmente contagiosa. Cosa viene fatto per cercare tali asintomatici? A parte misurare la febbre all'ingresso di molti (ma non tutti) i siti lavorativi?
Una sola misura (temperatura, sierologico, tampone raro) non è sufficiente, ma se fatte interagire possono portare a rilevare come e su chi si sta muovendo il virus. Perchè arriverà, anche da uno di voi, anche da me.
Ad oggi siamo al
Uscite, tenete la mascherina, lavatevi le mani e sperate. Possibilmente non assembratevi.
Un po' più di coraggio nello scegliere un metodo avrebbe aiutato, purchè fosse già in vigore dal 2 maggio.
Il difetto del metodo in vigore da oggi è che non vi è metodo.