Che sfiga! Complimenti a chi ha dato consigli saggi e sensati al collega, puerili invece i soliti fenomeni da tastiera che di fatto gli hanno dato addosso criticandolo e dicendo "Dovevi fare così e cosà/dovevi negare": si trovassero loro in situazioni simili probabilmente gli uscirebbe la cacca dalla mutande già al "Favorisca i documenti".
Ha agito correttamente perché ha detto la verità e il suo comportamento deve essere ancora più apprezzato perché, per chi è sposato con prole, è per ovvie ragioni ancora più difficile dover ammettere di avere il "vizietto" nei confronti di terzi (indipendentemente da chi siano questi terzi).
Tecnicamente, con un'indagine penale in corso, il collega è stato sfigato ma si è comportato da cittadino probo e onesto (se a non comportarsi sempre così sono altri cittadini, tutori dell'ordine compreso, che c'azzecca con il caso di specie?). Chi sostiene che avrebbe dovuto mentire, affermando ad esempio: "Sono andato a trovare un amico" e/o si fosse rifiutato di seguire i militi in caserma e/o successivamente di firmare il verbale, non sa evidentemente di cosa sta parlando a livello legislativo e giudiziario oltre a dimostrarsi il consueto italiota ( abituato a blaterare dei fatti altrui dicendo che lui avrebbe invece agito sicuramente in maniera opposta pur non essendosi mai trovato in simili situazioni).
Infatti, con un'indagine penale in corso (e probabilmente già ben avviata con intercettazioni telefoniche e/o ambientali, ulteriori testimonianze, ecc.), verosimilmente per il reato di sfruttamento e/o favoreggiamento della prostituzione, i militi avrebbero avuto tutto il diritto (nel caso di specie non hanno commesso nessun abuso) di chiedere lumi (come hanno ovviamente fatto) sull'innocente (e scusabile) bugia del fantomatico amico (che non esiste e in quel palazzo non ci abita) così come già sapevano che l' "amica", a loro ben nota come prostituta, abita proprio in quel palazzo al tal piano e nel tal appartamento (un investigatore che certe indagini le fa abitualmente quando si sente rispondere: "Sono andato a trovare un amico" non sa se ridere o piangere).
Ad esempio, cosa sarebbe successo se la stessa prostituta, interrogata dai militi, avesse dichiarato che in quel giorno e a quell'ora si era recato da lei il collega per consumare un rapporto sessuale a pagamento poi effettivamente consumato e pagato? E se l'accesso del collega proprio in quell'appartamento, con relativa permanenza, fosse stato documentato con riprese audio-video?
Da una testimonianza resa, in qualità di mera persona informata sui fatti, all'autorità penale competente si sarebbe finiti, per una ridicola propensione all'italica menzogna, a indagati per il reato di falsa testimonianza.
Evito di polemizzare su questo argomento, anche perchè chi conosce il forum sa che da lassù i moderatori leggono quando i toni sono sbagliati e non ci mettono nulla a chiudere la discussione. Dalla mia dico che non sono stato single forever, ma quando ho convissuto e sono stato "fidanzato" il mio istinto da punter andava in letargo. Mai mi è passata la voglia di tradire, anche se solo fisicamente la mia compagna. Della serie “Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”...le corna. Non ho augurato il male al collega beccato dai Caramba ma solo che chi "non è leale e onesto" si becchi un cazziatone, come minimo, dalla propria compagna. Concludo dicendo che il "malcapitato" invece che cercare parole di conforto su questo forum di puttanieri dovrebbe rivolgersi al proprio legale per avere delle risposte più affidabili e certe, magari scopre che può denunciare la controparte per aver violato la propria privacy e i modi di progedere in questa fantomatica indagine.
Sono single pure io e pure io non capisco chi sta con una persona che dice di amare e però va a troie (per me amare significa anche desiderare di scopare con la propria donna un giorno sì e l'altro pure quantomeno finché ci tira). Quando ero fidanzato non sono mai andato a troie con le quali sono invece sempre andato da single.
Ciò premesso, pur non condividendone la scelta, tollero (e ci mancherebbero altro) chi va a troie da sposato/fidanzato con o senza prole. Non sarebbe, tuttavia, più semplice separarsi e andare a troie senza sensi di colpa? Evidentemente non è così semplice (e per capirlo sino in fondo bisognerebbe essere sposati da almeno un lustro).
Ciò detto, né io né te né nessun altro single può permettersi di dire ai fidanzati/sposati con o senza prole che vanno a troie come devono comportarsi in merito (cazzi e coscienza loro) così come nessuno di loro può rompermi i coglioni perché vado a troie invece di fidanzarmi/sposarmi ed eventualmente procreare (cazzi e coscienza miei).