Disinnamorarsi di una escort ..con lo scafandro attorno al cuore.
P.S. nel caso citato sopra Ps = Post Scriptum - poscritto
Vorrei porre l'attenzione sul P.S.
Cosa sarebbe il P.S ?
Grazie.P.S. nel caso citato sopra Ps = Post Scriptum - poscritto
Grazie.
In futuro meglio scrivere non in stile SMS .
Anche no...Riesumo questo thread per dire che come tutti i disinnamoranenti, non soltanto quelli con le meretrici, qualcosa di buono in tutto ciò che succede c’è, a patto che si faccia prevalere il buon senso e l’intelligenza ..e cioè può rimanere un sincero affetto e sincera amicizia. Chi ha dato ha dato e chi ha avuto ha avuto.
Perciò da buona ottimista, approvo innamoramento, disinnamoranento, cazzi e aramazzi. ( si dice così?!?) Abbiamo solo una vita!!!
Anche no...
Eppure hai usato le stesse parole della signorina che è stata protagonista del primo post....
"La vita sa quello che fa"... Mi ha detto poi in una mail.
Non ne sono affatto convinto.
Ma si.
Non serbo rancore.
Stenderei un pietoso velo di sticazzi.
_____________jul
Grandissimo!!!Caro Julio, arrivo solo ora i nquesto topic solo perchè anche io, avvezzo a molteplici forum precedenti a tema, sono ondivago nel seguire alcune discussioni. Solo se e quando mi attizzano allora inizio ad invischiarmi nel dialogo. Nella suddetta situazione dell'innamoramento della gatta o t-gatta di turno, io riesco benissimo a comprendere i tuoi sentimenti, le tue sensazioni, fondamentalmente perchè ho visssuto, e vivo spesso, la situazione. Ebbene sì, tutte le volte le stesse situazioni. La conoscenza fugace e repentina che si trasforma in un momento di coccole, di intimità, di selvaggio scontrarsi di corpi e di sentimenti arrivando finanche al culmine del piacere che ti fa dimenticare che intonro a te il mondo vive ed ha bisogno di te. O meglio, tu hai bisogno di lui ma lei te lo fa dimenticare. Poi finisce sempre, sempre, sempre, con un doloroso commiato che lascia il posto alle sensazioni più diverse. Dallo straziante senso di vuoto, di abbandono, al memento delle sensazioni di appagamento, di soddisfazione e fors'anche di realizzazione che avevi raggiunto. Mi capita spesso. Molto spesso. Non so onestamente dire quante volte mi sia capitato. Come faccio a sopportare il disammoramento? Di solito quando si chiude la portiera accendo la radio e mi godo il viaggio di rientro a casa pensando già a quale altra ragazza donare il mio amore.
Poi finisce sempre, sempre, sempre, con un doloroso commiato che lascia il posto alle sensazioni più diverse. Dallo straziante senso di vuoto...
Per amare qualcuno bisogna amarlo così com'è, non come vorremmo che fosse o diventasse. E' un serissimo problema amare qualcuna che per mestiere vende sesso, perché se la ami il suo corpo per te è sacro, e ogni volta che si fa trombare lo dissacra: lo dissacra per te, ovviamente, l'unico che ritiene sacro il corpo di lei, per lei sacro non è, visto che ne fa commercio. Per lei eventualmente (eventualmente) sono sacri certi sentimenti, emozioni, ricordi che si associano con la tua persona, cose impalpabili che possono farla piangere di gioia o di rimpianto ma che hanno zero a che fare con le marchette che fa e alle quali si è abituata (se si è abituata, se è alle primissime armi il discorso può cambiare), e che per lei contano tra molto poco e zero tranne che per il reddito che ne trae e la condizione di marginalità e segreto permanente in cui la mettono. Aggiungi poi a tutto ciò che già basta e avanza il fatto che è impossibile per chiunque, prostitute comprese, separare radicalmente corpo e anima, esteriorità e interiorità, se non all'alto prezzo di una scissione interiore che si teatralizza e trasforma la tua persona in un personaggio che ahimé, ogni giorno si mangia un po' della persona, finché la persona potrebbe non esserci più. Amare una persona che vive questa equazione irrazionale è difficile come risolvere il teorema di Fermat (c'è una gara internazionale, non ci è riuscito nessuno da un centocinquant'anni ma non è detta l'ultima, i matematici non smettono di provarci).