Sesso nei privée, sequestrati quattro night
GIOCHI HARD NEI LOCALI
Il blitz di 50 poliziotti nella notte al Veleno, Ottava Meraviglia, Diva's e Bunny's tra San Martino e Verona. Identificate 40 giovani dell'Est. Sono finite nei guai 12 persone tra titolari e dipendenti dei locali Nelle stanze trovate telecamere che riprendevano le prestazioni.
C'erano le telecamere nascoste nei privée del locale «Veleno» di San Martino Buon Albergo. Erano collegate con un monitor, installato nell'ufficio dei gestori e riprendeva i rapporti sessuali tra il cliente e l'entraineuse. A che cosa servivano quei filmati non è ancora chiaro. Le ipotesi degli investigatori, per ora, spaziano dalla possibilità di ricattare il cliente fino a soddisfare i desideri di qualche voyeur. È una delle sorprese emerse durante il blitz della polizia, svoltosi nella notte scorsa in 4 locali a luci rosse nell'operazione chiamata «Addio al celibato». Il bilancio parla chiaro: il «Veleno» e «l'Ottava Meraviglia» di viale del Lavoro di San Martino Buon Albergo e il «Diva's» di via Marin Faliero e «Bunny's» di via Basso Acquar a Verona sono stati posti sotto sequestro preventivo come disposto dal gip Laura Donati dopo la richiesta del pm Elvira Vitulli. Sono state denunciate anche dodici persone tra gestori e collaboratori dei locali. Tutti sono accusati di aver violato la legge Merlin risalente al 1958 che punisce chi adibisce i locali pubblici all'esercizio della prostituzione. Per tutti, c'è anche l'aggravante di aver commesso il reato con più persone. Durante il blitz, sono state identificate una quarantina di ragazze quasi tutte provenienti dai paesi dell'est europeo e 25 clienti. Sono stati prelevati anche i due hard disk dei computer negli uffici del Veleno nei quali con ogni probabilità, sono stati memorizzati centinaia di prestazioni sessuali, avvenute nel locale in questi ultimi mesi. IL BLITZ. Il blitz di ieri notte, coordinato dal questore Michele Rosato e dal capo della mobile Roberto Dalla Rocca, ha comportato l'impiego di una cinquantina di agenti tra squadra mobile, polizia amministrativa, scientifica di Verona e Mantova e il reparto cinofilo di Padova.Gli agenti sono entrati nei locali e hanno trovato 7 clienti in piena attività sessuale con le entraineuse nei privée, appena ingaggiate. L'INCHIESTA. L'indagine della polizia nasce su un controllo in diversi locali del Veronese tra il maggio e luglio dell'anno scorso. A quell'epoca sono stati sentiti clienti e ballerini e sono emerse così le prime ammissioni sui rapporti sessuali che avvenivano nei privée dei 4 locali. Tra i locali monitorati anche il «Desdemona» di Villafranca. Il locale, però, è stato chiuso dal sindaco Faccioli durante le indagini della polizia per motivazioni di ordine e sicurezza pubblica. Gli investigatori hanno scoperto che il Desdemona veniva utilizzato dai titolari come specchietto delle allodole per attirare i clienti che poi consumavano le prestazioni a luci rosse in una casa attigua al locale. LE TARIFFE. Si partiva dai 50 euro per 10 minuti trascorsi nel privée con l'eintraneuse ingaggiata dal locale fino ai 150 per un rapporto completo. Il tassametro era rappresentato da un buttafuori che passava ogni dieci minuti nei privée, segnalando la fine della prestazione. In quel caso, il cliente poteva pagare ancora 50 euro per trascorrere altri 10 minuti con l'occasionale amica. I CLIENTI. Tra i clienti si va dal giovane squattrinato che entrava nel locale solo per ammirare le bellezze dell'est fino al settantenne in cerca di forti emozioni. Anche tra le professioni ci si trova di fronte ad un quadro multicolore: si va dall'operaio all'imprenditore a professionisti. FILMATI. «Devo ringraziare la squadra mobile per il lavoro duro e complesso svolto, coordinato da due dirigenti prima con Trevisi e poi con Dalla Rocca», ha detto ieri il questore Michele Rosato. E ancora: «Mi devo complimentare con gli agenti per il lavoro svolto anche perchè sono riusciti a trovare le telecamere nascoste nelle prese elettriche e nelle intercapedini dei privée».