Bel thread! Come già si era detto a questa provocazione di lucignolo sono suguite tante contraddizioni :big_boss:
Per tanti anni ho creduto che ogni prostituta aveva dietro questa scelta un problema economico: così andava di moda dire e io ci credevo. Ritenevo e me ne facevo una bandiera che la scelta di ogni prostituta fosse comunque non libera, forzata da un problema economico non altrimenti superabile.
Dicevo che uno stato evoluto non può permettere questo ed avrei voluto far erigere un monumento nei viali di bologna alle vittime della crisi economica dell'ex-CCCP

perché ci si ricordasse per sempre di quelle giovani ragazze e di quello che dovettero fare per il loro diritto ad una famiglia e ad una sopravvivenza normale.
Poi ho iniziato a conoscerle e ho avuto una storia anche lunga con una girl e ho scoperto che uno dei motivi poteva essere il piacere incoffessabile di essere una prostituta
Certo i modelli non aiutano: se pensiamo ad un certo ministro della repubblica come dare torto ad una giovane ragazza che a lei si ispira! Certo se la prostituta diventa la protagonista di una fiction perché meravigliarsi se il quel paese una ragazza su dieci ammette di avere venduto almeno una volta il proprio corpo?
Tutto ciò premesso torno al tema con un esempio. Ormai molti anni or sono ero un giovane diciottenne: molti dei miei amici appena più grandi si dedicavano agli stupefacenti e quasi sempre a roba "pesante". La più bella delle mie compagne del liceo andava con un di questi: un ragazzo che girava con una enduro monocilindrica dell'ultima generazione (allora in gran moda) dedicandosi alla vendita/assunzione di sostanze "particolari".
Per me era un gran mito, un esempio da seguire: era una bella vita con grandi sballi, tanti soldi e belle diciottenni ai tuoi piedi! Per fortuna non lo feci! Le cose presto cambiarono: molti si ritrovarono in grossi guai e con una reputazione da ricostruire da capo, altri amici purtroppo non sono sopravvissuti a quella moda dei primi anni ottanta!
Vi dico che se mi fossi buttato in quella carriera e che se mio padre lo avesse scoperto, senz'altro mi avrebbe gonfiato e tolto il saluto. ED AVREBBE FATTO BENE!
Se un diciottenne ha per legge la maggiore età tutti noi sappiamo che difficilmente ha la maturità per capire le proprie scelte: E' ancora troppo passionale ed idealista per farlo. Un genitore deve vigilare ed aiutare. Deve trasmettere dei modelli etici e coscienziosa attenzione. Una scelta come questa è particolarmente "pesante" per una giovane ragazza e rischia di compromettere seriamente la sua vita affettiva e la sua sessualità: e non è questo quello che un genitore vuole per la propria figlia. MAI!
Ad una figlia matura che fa la sex-worker, invece, si può dire ben poco. Ma magari la si può aiutare ad ottenere i propri diritti!
Temo anche che un genitore coscienzioso abbia, tra i suoi doveri, quello di nascondere in modo assolutamente sicuro la frequentazione di questo hobby se non vuole rischiare di diventare egli stesso un modello di vita :big_boss:
Ma spesso le scelte più scontate sono le più difficili e quelle che, alla lunga, premiano e donano soddisfazione.