RIFERIMENTO INTERNET
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CITTA DELL'INCONTRO: Bologna
NOME INSERZIONISTA: Elvira
NAZIONALITA': non chiesta
ETA': non chiesta
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: si, ora ha i capelli corti
SERVIZI OFFERTI: FK (leggero), BBJ, DATY, RAI1, CIM
RATE DI PARTENZA: 100
RATE CONCORDATO: 100
DESCRIZIONE FISICA: come da foto
ATTITUDINE: buona
REPERIBILITA': buona
INDEX: 34886484XX
Intro
In origine la giornata prevedeva una bella trasferta in terra emiliana per gustare una giovane primizia.
Nonostante gli auguri di un potente "mago" del forum, dentro di me sentivo che la faccenda non sarebbe andata per il verso giusto e in effetti la tanto ambita preda mi rifilava il due di picche... le concederò un' altra opportunità in futuro, sperando che il fato non si metta nuovamente di traverso.
Ma ormai si era in ballo e bisognava rimediare in qualche modo; la chiavata era imperativa.
Caso vuole che proprio ieri mi fosse arrivato un sms di Elvira:
' Sono in Bologna '
Era da tempo che non la sentivo, nonostante tutto ogni volta che torna a Bologna mi manda un messaggio e dunque mi sembrava scortese non farle visita.
Le telefono e mi risponde dopo pochi squilli, salutandomi con piacere e chiamandomi per nome.
Questa si chiama "Customer Care": non costa nulla memorizzare un numero di telefono con relativo nome, eppure quelle che lo fanno si contano sulle dita di una mano. Un punto in più per Elvira.
L' incontro
Ci si accorda in breve e nel giro di una mezz' ora sono da lei. Il loft è facilmente raggiungibile a piedi sia dal Roadhouse che da Via della Liberazione.
Mi riceve sorridente, salutandomi affettuosamente e offrendomi da bere; si parla del tempo trascorso dal nostro ultimo incontro (7/8 mesi o forse più), cose fatte, progetti... si ride e si scherza piacevolmente.
Dopo qualche minuto di conversazione lei mi si avvicina con fare malizioso e dice: ' Beh che vogliamo fare? '
' Come la volta scorsa! ' ribatto io prontamente.
' Si? E quanti scalini hai fatto la volta scorsa? 100 o 150? '
' Uh... 100 mi pare ' e mentre le rispondo inizia a strusciarsi e a toccarmi il pacco.
' Ok allora, vada per 100 '
La contrattazione si conclude in mio favore, ma lei non si dimostra per nulla contrariata, anzi sorride e mi porta in camera per mano.
Mentre faccio un passaggio al bagno per rinfrescare gli attrezzi del mestiere con un bidet e l' alito con del collutorio, la sento rispondere al telefono e dire che rimarrà a Bologna una 15ina di giorni.
Torno in camera e la trovo vestita solo del minimo indispensabile; l' abitino rosa pastello che prima la fasciava è deposto su un basso tavolo ai piedi del letto... non serve più ormai.
Elvira non è esattamente il mio genere per quanto riguarda il fisico, a me piacciono più esili e "maneggevoli"... eppure con lei mi sono sempre trovato ugualmente in sintonia.
Mi stendo al suo fianco e quando mi chiede
' Da dove cominciamo? '
le rispondo non senza provocarle una risata
' Fai tu, a piacere ' .
Non c' è bisogno di istruirla più di tanto per quel che mi riguarda, la ragazza sa bene come comportarsi nel pre, durante e post.
Iniziamo a baciarci e lei mi fa notare come si veda chiaramente la mia passione per il FK: da questo punto di vista devo segnalare una certa ritrosia da parte sua al deep FK che evidentemente non gradisce.
Le nostre bocche si staccano solo per permettere alla sua di scendere gradualmente, indugiando dapprima sui miei capezzoli e poi sul ventre.
A questo punto il "satirello" inizia prepotentemente a reclamare maggiori attenzioni ed Elvira non si sottrae dal concedergliele; prima però si dedica ad una breve ispezione della "sacca marronaria" (termine dotto che prendo a prestito dal Cevoli comico) usando sapientemente la lingua.
Il BBJ, dapprima lento quasi voglia "prendere le misure", si fa via via più ritmato e profondo. Io chiudo gli occhi mentre mi godo la sua lingua picchiettare alla base del frenulo per poi sentire il caldo umido della sua bocca avvolgere l' asta sino a metà. Dolcemente provo a guidarla più a fondo, ma il deepthroat non è nelle sue corde.
La fermo dopo un po' dicendole che ora è il mio turno e lei ben felice si stende supina allargando le gambe.
Anch' io parto dapprima riassaporando la sua bocca e quindi scedo passando per il collo, per poi tenere delicatamente tra i denti e "frustare" con la lingua entrambi i suoi capezzoli a turno. Continuo a stuzzicarla incontrando lungo la mia strada ombelico, inguine fino ad arrivare là dove i miei sforzi possono trovare maggiore soddisfazione.
Alla mia vista si presenta un "prato" curato ma rigoglioso e morbido: in genere preferisco un look stile "strisciolina", devo dire però che in questo caso non l' ho trovato per nulla sgradevole.
Il daty è durato parecchio e sarebbe durato anche di più se non mi avesse interrotto dicendo che era già venuta e che si voleva un po' risparmiare per il prosieguo.
A questo punto se ne esce con una novità:
' Abbiamo mai fatto strusciamento? '
Che cazzo intenderà con strusciamento -penso io- e le dico di no.
' E in mezzo alle cosce? L' abbiamo mai fatto? '
Mah... starà farneticando? E le dico nuovamente no.
Mi fa vedere che intende con strusciamento: sale a cavallo (come lo smorzacandela) e inizia a strusciare (appunto) la fica alla base del mio pene, muovendo il bacino avanti e indietro... mica male. Poi fa lo stesso movimento, ma dandomi le spalle (reverse cowgirl).
Tocca ora a "in mezzo alle cosce": lei stesa su un fianco, io dietro di lei che glielo appoggio tra le gambe mentre la stuzzico con la mano da davanti.
Descritti così potranno sembrare giochini stupidi, ma vi garantisco che hanno il loro effetto.
Siamo ormai pronti per portare a termine l' atto, cosa che avviene ovviamente dopo aver indossato l' abitino da lavoro per il pelato.
Non ho trovato il bisogno di ricercare posizioni strane, il tutto è venuto abbastanza naturale: missionaria con Elvira che teneva le ginocchia vicine al petto, alzando quanto più poteva il bacino in modo da offrirsi totalmente.
Ritmo variabile, affondi brevemente mantenuti e alternati a penetrazioni meno pronunciate, movimenti sinuosi quasi fossimo un tutt' uno.
Qualche urlo soffocato metre reclina il capo all' indietro e stringe forte le palpebre... segnali inequivocabili o meravigliosa recita? Chi se ne frega, a me è piaciuto e mi voglio illudere che sia vero.
A volte il piacere lo si trova nella semplicità adornata da una piccola bugia.
A coronamento di tutto ciò, il finale non poteva che avvenire nella sua bocca.
Dei tre incontri che ho fatto con Elvira (due antecedenti alla mia iscrizione a PFI), quest' ultimo è stato il più appagante. Non so come sarà il prossimo incontro, di sicuro spero avvenga, prima o poi.
100 - 60' - 7+
Delirio famelico post orgasmico
Sottotitolo: riflessione demenziale sugli effetti allucinogeni degli "umori femminili"
Prima di andarmene naturalmente ho nuovamente usufruito di bidet e lavandino, ma perversamente ho evitato di lavare la mosca (il ciuffetto di barba che cresce tra il labbro inferiore e il mento) in modo da portare con me durante il viaggio di ritorno un feticcio dell' incontro appena avvenuto.
Fatto stà che lungo la strada vengo assalito da una fame rabbiosa che mi morde lo stomaco. Nonostante tutto credo di potercela fare: arrivare a casa è la mia meta, prepararmi un' abbondante cena il mio proposito.
Tutto sembra andare per il meglio, sino a quando passo davanti ad un Mac Donald's e la situazione degenera inesorabilmente. Getto uno sguardo e vedo gente, tanta gente... figa, tanta figa giovane e fresca. La fame sferra l' ennesimo attacco, una folata dell' "aroma" che ancora serbo a un palmo dal mio naso mi fa andare KO. Fermo la macchina nel parcheggio e corro a rimpinzarmi delle peggiori schifezze.
Lì i panini, se così li vogliamo chiamare, differiscono nel gusto per i condimenti, le spezie e le salse che li farciscono. Sono convinto che altrimenti sembrerebbero tutti uguali.
Faccio la fila e ovviamente delle tre che avevo davanti scelgo quella con il miglior "panorama": due ragazze poco più che diciottenni mini-vestite.
Una di queste sfoggia un tatto tribale che fa capolino tra gli short e la maglietta... come se non bastasse si china a raccogliere qualcosa, svelando la riga delle chiappe.
Metto una mano in tasca senza farmi notare, sistemando l' attrezzatura in modo da celare gonfiori imbarazzanti.
Nella mia mente si susseguono scene deliranti: cibo, figa, cibo e figa che divengono la medesima cosa. L' odore dell' ambiente si mescola all' odore di figa che porto con me.
E' il mio turno e chi mi serve è una bambolina riccia, mora, dalla faccia stanca... me la farei seduta stante mentre maneggia patatine e vassoi.
La saluto cortesemente e parto con la mia ordinazione.
Io: - Ciao, vorrei un CBO, anzi due, e ....
Mi blocca e io smetto di parlare, ma nella mia mente le parole continuano a fluire come se mi avesse azzerato il volume. In sottofondo la sento dire qualcosa di confuso.
Lei: - Ora... non c'è, ti và... "chi mi lecca"?
La guardo incredulo mentre mi indica sul cartello l' ultima novità del ristorante:
"Chicken Legend".
La foto è invitante, ma mai quanto il nome storpiato che mi era parso di sentire. Le faccio cenno che mi va bene.
Lei: - Menù o "pompino"?
Mi rendo conto che percepisco una realtà distorta e correttamente rispondo
"panino".
Scelgo un tavolo in disparte, vicino alla parete, consumo il mio pasto. Infine pongo termine alle allucinazioni, eliminando con acqua e sapone l' ultimo segno del mio incontro.
Figa = droga.