La cenetta con ragazze
no-pay organizzata dagli amici bolognesi (qui però LURKONI o ex tali) è andata bene ma due importanti assenze femminili e l’ingombrante presenza di un simpatico trans mi hanno indotto ad abbandonare il campo dopo aver gustato il dessert (cioè
me so magnato er dolcetto).
Le 23,15 di un Venerdì sera, sono a Bologna ed ho voglia di incontrare una ragazza.
Il piano B prevede la verifica di alcune segnalazioni degli amici di PFI ma, con mio sommo dispiacere nessuna è disponibile.
Ho ancora il piano C, con qualche numero di telefono preventivamente estratto da Bakeca con il solito criterio:
il fiuto del punter.
Solo in tre rispondono e l’unica che mi sconfinfera è dall’altra parte della città: è mezzanotte, ho sonno e PASSO la mano.
Sabato mattina mi sveglio decisamente carico, forse troppo, al punto che quasi mando a puttane (è un modo di dire) quello che ero venuto a fare (a volte ho un brutto carattere, che ci posso fare ?).
Alle 16,00 sono libero ed ho tempo per dedicarmi al gioco che preferisco.
Una specie di “
fortunale” mi dissuade dal provare la piscina dell’albergo, opto per una doccia tiepida e la ricerca ha inizio.
Accendo il puntercellulare e trovo una chiamata di ELVIRA alle 00.15: la richiamo.
Era tanto che desideravo incontrarle, al telefono è simpatica, fisso un appuntamento senza precisare i termini del contratto.
Solita palazzina dietro la concessionaria (che sembra si sia trasferita), causa assenza di traffico arrivo in anticipo e lei, cortesemente, mi chiede di aspettare.
Mi riceve puntuale, location essenziale ma sufficientemente accogliente e pulita, con un pinguino che fa quel che può per rinfrescare l’aria.
Durante le presentazioni di rito una gattona pelosa (quattrozampe che fa miao – che pensate) mi si strofina addosso, la carezza è d’obbligo mentre mi domando in che modo possa partecipare alle ludiche attività ma soprattutto se in assenza di altri, dorma sul letto con la padrona.
Elvira è una bella ragazzona, mi riceve in intimo un po’ anonimo e poco sexy, è 1,70 abbondante, ha buona seconda NATURALE, un bel viso e lo sguardo sveglio.
Peccato che cosce e glutei siano notevolmente appesantiti, è una nota stonata. Ma a me piacciono le ragazze che si “acchiappano bene”, quindi si procede.
Il menù, esposto con tranquillità ed in buon italiano, prevede due opzioni: 100 one-shot (circa 40 minuti) e 150 per un’ora con calma.
FK ? No, è una cosa troppo intima … però forse … NI … qualche volta …
Transeat, proseguiamo, magari resto un’oretta e mi fai uno sconticino.
E’ lei a dirmi che al primo incontro quaranta minuti sono più che sufficienti per conoscerci: vada quindi per il centello (probabilmente aveva un altro appuntamento a seguire, visto che l’appartamento costa e l’attività va programmata al meglio).
Passo in bagno mentre lei cambia il lenzuolo, poi ci accomodiamo.
Svolge con onestà il suo lavoro ma non riesce a coinvolgermi particolarmente: un discreto BBJ (manca un po’ di profondità), qualche rapido accenno di FK, 69, RAI 1 ed un RAI 2 di fianco “senza spingere troppo”.
Non sono molto eccitato anzi in un paio di occasioni ho anche un “calo di tensione” al quale lei pone prontamente rimedio con mestiere e buona volontà.
I quaranta minuti sono abbondantemente passati, sempre con gentilezza mi invita a concludere e, tolto il pigiamino, finisco nella sua boccuccia (CIM, per gli amanti delle sigle).
Quando vado a puttane cerco una puttana (perdonatemi, ma al momento non trovo altri termini per esprimere con chiarezza il concetto) e Elvira non ha l’aria da puttana né, a mio avviso, le giuste caratteristiche per fare questo lavoro.
Sarebbe forse più adatta a fare l’escort e, probabilmente, incontri più lunghi le permetterebbero di esprimere al meglio le sue notevoli potenzialità.
Sono stato bene, ma non mi ha coinvolto particolarmente e non ci tornerò …
(magari però potrei chiederle di accompagnarmi a cena e dopo).
In bocca al lupo ad Elvira (che ci legge) per la sua attività imprenditoriale.
