escort con foto a volto scoperto

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"Tranzilvania, Tranzilvania bitteee!"
la dignità, come tutto ciò che è afferente alla morale, è una costruzione sociale
parlare di un proprio concetto di questo e di quello è come pretendere di guidare seguendo un proprio codice della strada
la qual cosa accade di frequente
e altrettanto frequentemente se ne scontano le conseguenze

a parte le diatribe sui termini, ho trovato e trovo interessante l'emersione di quella disparità di piano su cui vengono spesso collocati prostituta e cliente, come se il secondo possa godere di pezze giustificative che alla prima sono precluse
e fondamentalmente è questo a sfuggire alla mia comprensione

e detto in sincerità: qualsiasi discorso, fosse anche sul prezzo della cicoria e dei broccoletti al mercato, è più stimolante del quesito che ha dato inizio al thread...
 
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Sì vabbè ma a noi della dignità altrui che ci frega?! Che ognuno pensi alla propria.
 
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la dignità, come tutto ciò che è afferente alla morale, è una costruzione sociale
parlare di un proprio concetto di questo e di quello è come pretendere di guidare seguendo un proprio codice della strada
la qual cosa accade di frequente
e altrettanto frequentemente se ne scontano le conseguenze

Sì, tesi interessante: salvo che il codice della strada è unico ed è legge sul territorio, sicché il non osservarlo costituisce un illecito; l'esercizio della prostituzione non è disciplinato dalla legge nazionale, sicché il praticarlo non costituisce in sé un illecito.
Come avrai capito, il mio pensiero è che esiste una grande differenza tra ciò che è illecito e ciò che è non dignitoso: se ciò che è illecito è ben identificabile ed ha la mia riprovazione (salvo che non costituisca scriminante codificata), ciò che è poco o per nulla dignitoso non lo considero proprio, poiché risponde a quelle costruzioni sociali ( uso le tue giuste parole) che io qualifico come mere opinioni personali, delle quali si può tenere o meno conto senza che ciò costituisca un reato.

a parte le diatribe sui termini, ho trovato e trovo interessante l'emersione di quella disparità di piano su cui vengono spesso collocati prostituta e cliente, come se il secondo possa godere di pezze giustificative che alla prima sono precluse
e fondamentalmente è questo a sfuggire alla mia comprensione

Devo avere già scritto più volte che non vedo alcuna differenza o considero una disparità di piano tra escort e cliente, né ritengo quest'ultimo provvisto di pezze giustificative (uso sempre le tue parole) di qualsivoglia sorta.

e detto in sincerità: qualsiasi discorso, fosse anche sul prezzo della cicoria e dei broccoletti al mercato, è più stimolante del quesito che ha dato inizio al thread...

Senz'altro: l'unico limite è che anche stavolta si pecca di originalità, poiché mi risulta si finisca per trattare direttamente o indirettamente di dignità della prostituzione in almeno un thread su tre di questo forum.
A memoria, ed a mero titolo di esempio, mi ricordo una discussione simile nel thread sul disprezzo per le escort.
Che vogliamo farci: gira gira siamo sempre a discutere delle stesse cose, a quanto pare.
Ma quanto siamo noiosi, enfin...
:wink:
 
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la dignità, come tutto ciò che è afferente alla morale, è una costruzione sociale

Ecco, finalmente posso capire la collocazione che dai al concetto di dignità.

Di fatto fondamentalmente per te la dignità è il rispetto del buon comportamento civile.
Inutile farsi delle proprie idee, è così e va rispettato. Tipo una regola militare.

Forte ... e benché lontano dalla definizione del termine che ne fa la letteratura, va rispettato.

ltrovo interessante l'emersione di quella disparità di piano su cui vengono spesso collocati prostituta e cliente

A me invece risulta del tutto normale.
In un trattativa economica quasi mai l'offerente e l'interessato sono sullo stesso piano.
E questo anche se si dovesse parlare sullo stretto piano morale.
Insomma, il pusher e il tossico non verranno mai messi sullo stesso piano.
 
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cittadino Lafayette,
proprio tu che fosti condotto dalla pressione sociale ad infrangere il giuramento di fedeltà al re... :wink: :biggrin:

Se quell'inetto di Luigi XVI avesse seguito i consigli miei, del povero Bailly e perfino di quel pazzoide del Conte di Mirabeau, e non avesse avuto degli scatti di nervi infantili, le cose sarebbero andate diversamente: si sarebbe andati verso una monarchia costituzionale e nessuno avrebbe perso la testa, in tutti i sensi.
E comunque all'epoca il mio "faro" era già George Washington, che il come si organizza uno Stato lo aveva molto più chiaro.
:on_the_quiet:
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Mi piace la piega presa da questo thread. Molto interessante.
Le mie idee ricalcano spesso le vostre, e comunque ognuna merita rispetto.
Devo rileggere tutto con più calma.
Mi fate voglia di aprire una "casa chiusa" (scusate il bisticcio di parole) e chiamarla "NonSoloTrombare".
Sareste tutti miei graditi clienti!
 
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"Tranzilvania, Tranzilvania bitteee!"
benché lontano dalla definizione del termine che ne fa la letteratura, va rispettato.

mi tocca correggerti: sono ragionevolmente sicuro che sia l'esatto contrario
e la serie di contestualizzazioni che hai precedentemente elencato pongono anch'esse l'accento sulla natura sociale del concetto di dignità
oltre al fatto di comune percezione che la dignità la si conserva o la si perde in rapporto all'opinione di altri individui
in realtà mi pongo in un'ottica asettica: così è (c'è poco da fare) ma non ho scritto che il comune sentire vada rispettato a scapito delle proprie idee
ma che se si decide di percorrere una strada divergente dalla principale si devono valutare le possibili ripercussioni sulla tabella di marcia

e qui mi riallaccio a Lafayette... perché ovviamente quello col codice della strada era un mero esempio... ma le tue specifiche mi sono utili per dire che la pressione sociale può avere una valenza imperativa ben maggiore di quella della Legge...
perché sul pianerottolo ogni mattina non incontri la Legge, non parcheggi affianco alla Legge e non prendi il caffè con la Legge...
e non è neanche matematicamente esatto affermare che ciò che è illecito merita riprovazione perché non vi è – fortunatamente, in un senso e nell'altro – un'esatta coincidenza fra ciò che è legale, ciò che è bene per noi e ciò che è bene in senso morale
 
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sono ragionevolmente sicuro che sia l'esatto contrario

Prendo spunto dalla definizione di dignità fatta da Treccani che cito testualmente:

Condizione di nobiltà morale in cui l’uomo è posto dal suo grado, dalle sue intrinseche qualità, dalla sua stessa natura di uomo, e insieme il rispetto che per tale condizione gli è dovuto e ch’egli deve a sé stesso

non mi pare venga fatto riferimento a delle regole che bisogna seguire, la dignità deve essere riconosciuta ad ogni essere umano già per il solo fatto d'essere tale ed egli la deve a se stesso. Mi piace molto il tratto: e ch'egli deve a se stesso, perché fa capire che la dignità è prima di tutto il rispetto di una regola morale del proprio io, conseguenzialmente varia in ogni soggetto in virtù del proprio credo.
Più che assecondare una morale comune, vige il rispetto per la propria di morale senza che l'inosservanza di quella comune intacchi il rispetto che comunque gli dev'essere dato.

la serie di contestualizzazioni che hai precedentemente elencato pongono anch'esse l'accento sulla natura sociale del concetto di dignità
oltre al fatto di comune percezione che la dignità la si conserva o la si perde in rapporto all'opinione di altri individui

In realtà le contestualizzazioni che ho fatto come esempio erano divise (e distinte) in opinione pubblica e dignità propria del soggetto.
Gli esempi che ho fatto erano volutamente incanalati a far coincidere l'opinione pubblica con la dignità dell'individuo, ma si possono fare esempi dove per l'uno è tutto sbagliato e per l'altro è tutto giusto.
Tipo:
per l'opinione pubblica trivellare, inquinare e modificare la natura geografica del posto in cui vengono individuate falde petrolifere è sbagliato, per il petroliere che erge le strutture, sfrutta il terreno e trae profitto è tutto giusto e di certo non sente lesa la sua dignità.
 
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però al Campo di Marte mica c'ero io a fare la pantomima con quel paraculo di Sieyès

Più che altro, non c'eri tu a comandare una Guardia Nazionale inesperta e raccogliticcia, che forse sparò per prima e senza nemmeno aspettare il mio comando.
Quanto ai paraculi, oltre a quello squallido pretaccio opportunista che ricordavi, non dimenticherei Danton e Marat, molto veloci a nascondersi alla prima sassaiola e poi a scappare, dopo aver fomentato l'odio ed incitato la folla fin dalla tarda mattina.
A mia discolpa dico che c'era da salvaguardare l'ordine, che in quel momento era rappresentato da quanto stabilito dall'Assemblea Nazionale e dal Sindaco di Parigi: ossia il povero Bailly, pure lui presente con un reparto di Guardie, che mi risulta spararono anch'esse.
E comunque lo sgombero era stato comunicato e segnalato ( la famosa bandiera rossa), ma la folla non si disperdeva, anzi si faceva sotto e attaccava.
:pioneer:
 
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Amolanotte

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Contribuisco alla discussione con 2 esempi, senza la pretesa di scrivere qualcosa di auto risolutivo perche a me fanno solo venire ulteriori dubbi.

Frequensto il mondo dei locali notturni (e anche qui, non vado certo la mattina in ufficio a sbandierarlo, ma lasciamo stare) nei quali spesso ci si imbatte in delle ragazze che a parole forse semplicemente perche non sfondi il tetto di spesa giusto, sono delle novelle maria goretti con rispetto parlando.
Ad un certo punto mi è capitato di vedere un paio di queste ragazze che sono andate in altra parte d'Italia, circa 700km di distanza, e hanno messo un bell'annuncio come loft a volto scoperto. Poi dopo qualche tempo sono tornate, almeno una delle 2, a fare la vecchia vita notturna. Dicono che ora la ragazza sia meno casta, ma fordse non lo era neanche prima. In questo caso possiamo parlare di semplice ingenuita'? Le foto sono ancora li' alla merce' di tutti, lei tutta bella sorridente e riconoscibile, il che potrebbe nuocere pesantemente al suo attuale lavoro, dove vige la menzogna.

Altro esempio: altra ragazza, che lavorava sempre nello stesso locale (fatalita') e che pure ha sempre rifiutato di fare qualcosa in piu, è andata successivamente a lavorare in austria concdendosi per 70 euro a botta. Pare abbia detto, in merito al locale precedente, "io non facevo perche ho la mia dignita'"
questo esempio l'ho fatto solo perche appunto entra in gioco la parola dignita', lungi sono io dal capire cosa intendesse, e non penso sia un discorso del tipo "preferisco scopare dove è legale e non dove faccio un illecito" certo potrebbe essere "preferisco scopare dove ci sono le docce"
 
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essendo un novellino per quanto riguarda il mondo delle pay volevo chiedervi ma quando una escort si pubblicizza con foto a volto scoperto che cosa vuol dire?

Che il buon Dio escogita delle strade del tutto imprevedibili per indurci a riflettere. E deve avere anche una notevole vis comica, se lo fa utilizzando un nick come il tuo.

Quando dico che la storia della privacy è solo una scusa perché hanno già rinunciato alla dignità, intendo dire che se davvero fossero convinte di ciò che fanno e non ritenessero che possa esistere un qualche motivo per non metterci la faccia non avrebbero la sensazione di fare qualcosa che, agli occhi dell'opinione pubblica, risulta sbagliato e biasimevole. Di conseguenza si nascondono preferendo rimanere anonime, perdendo anche, sempre secondo la mia opinione, la dignità del lavoro svolto.

Questa è una riduzione, alquanto banale. Ci sono plurimi motivi oggettivamente riconducibili all'opportunità di non rendere pubblica la propria identità nell'espletamento del proprio lavoro, e nulla hanno a che vedere con la dignità del lavoro svolto.

Il boia che aziona la ghigliottina (o preme i pulsanti per la più 'civile' sedia elettrica od iniezione letale), come anche il poliziotto/carabiniere che cattura un pericoloso latitante, lo fa con il volto coperto. Sicuramente non pensano di fare qualcosa che risulti sbagliato e biasimevole agli occhi dell'opinione pubblica: devono solo preservarsi da possibili rappresaglie. In tal senso, è il primo dei motivi per i quali una pay tutela la propria identità, e fa bene a farlo.


Prendo spunto dalla definizione di dignità fatta da Treccani che cito testualmente:



Condizione di nobiltà morale in cui l’uomo è posto dal suo grado, dalle sue intrinseche qualità, dalla sua stessa natura di uomo, e insieme il rispetto che per tale condizione gli è dovuto e ch’egli deve a sé stesso


non mi pare venga fatto riferimento a delle regole che bisogna seguire, la dignità deve essere riconosciuta ad ogni essere umano già per il solo fatto d'essere tale ed egli la deve a se stesso. Mi piace molto il tratto: e ch'egli deve a se stesso, perché fa capire che la dignità è prima di tutto il rispetto di una regola morale del proprio io, conseguenzialmente varia in ogni soggetto in virtù del proprio credo.

E' vero che la dignità nel passaggio citato sembra apparire come un qualcosa rivolto solo a se stessi, ma occorre ricordare che l'uomo ha percezione di sè e del suo stato di essere umano solo in quanto inserito in un contesto sociale. Un uomo che nascesse da solo, in un pianeta abbandonato, non avrebbe un concetto dignità. In tal senso è corretto il pensiero

sulla natura sociale del concetto di dignità

***********

In un contesto generale rubare, per esempio, è un atto riprovevole riconosciuto tale da ogni opinione pubblica.
Sempre in un contesto generale chi ruba sa di fare qualcosa di sbagliato, quindi cerca di nascondersi perché sa che se dovesse essere scoperto comprometterebbe la sua dignità.

Non sono del tutto d'accordo, anzi, molto poco. Chi ruba e si nasconde lo fa, più semplicemente, per non essere individuato e pagarne le conseguenze.
Infatti i più grandi ladri appartengono a quelle categorie (politici, finanzieri, etc.) i quali riescono a perpetrare tale azione in maniera così elegante (ed immune da conseguenze) dal farlo a volto scoperto, arrivando ad avere in certa misura consenso sociale. Ed infatti ritengono di aver salva la dignità, constatando il consenso intorno a loro, e confondendo il consenso ( finalizzato comunque a trarne degli interessi da parte dei singoli che manifestano il consenso) con l'effettivo mantenimento della loro dignità.

...
Anzi... la dignità di un puttaniere, degno di tale appellativo, è quella di sfruttare il corpo di chi lo concede senza farsi troppe domande morali.
.

Non sono riuscito a capirla. Secondo me il termine giusto sarebbe forse paraculaggine, oppure egoismo
Non ce la faccio proprio a riconoscermi dignità quando vado a zoccole.
Semmai me la riconosco quando, ad esempio, rifiuto un vantaggio, allorquando quest'ultimo significherebbe venire a compromessi con una regola morale.

Mi chiedo perché chi dichiara questo comunque va a prostitute la dignità così La perdi anche tu pagando un corpo...

Concetto abbastanza corretto. Mi spiego.
Quando un uomo ne paga un altro, fondamentalmente ne paga una prestazione, od una merce, che il venditore ha prodotto con il suo intelletto, o meglio, anche con il suo intelletto.
Se compero un libro, pago l'autore che lo ha scritto utilizzando molto il suo intelletto, e poco il suo corpo. Se pago qualcuno per strappare le erbacce, pago una prestazione che vede utilizzato molto il corpo e poco il cervello.
Ma se acquisto un corpo (o parte di esso) e lo uso in quanto tale, lì privo della dignità (in misura variabile) il suo proprietario.
Non sarà un caso se 168 Paesi hanno aderito al protocollo di Palermo che vieta, tra l'altro, il traffico di organi.
Ovviamente il confine tra una pay sic et simpliciter ed altre figure è molto sfumato (Axl che svolge massaggi con happy end è catalogabile come prostituta?).
Se dunque utilizzo il mio potere economico per sfruttare quel corpo, laddove il suo proprietario mai e poi mai vorrebbe farlo, essendone costretto da serissimi problemi economici, allora privo di dignità l'altro, e con questa stessa azione tolgo dignità a me stesso, essendo cosciente dell'azione svolta.

Cosa centra chi perde più o meno dignità?
Il punto è che bisogna, da una parte e dall'altra, rinunciarci.

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Tornando al discorso volto scoperto o no, per le straniere è' comunque abbastanza difficile che qualcuno che le conosce possa scoprire ciò' che fanno. Per le italiane è' diverso, io personalmente frequento solo escort italiane e giovani. Ora mi chiedo ma chi non riconoscerebbe in una foto una sua parente o amica intima anche se con volto coperto?
inoltre, le giovani ragazze italiane che ho incontrato sono tutte di buona famiglia e benestanti anche molto più' di me. Lo fanno solo per pagarsi una vacanza più bella o comprarsi la borsa firmata, non certo per necessità' . Ne conosco un addirittura ricchissima (gira in Porsche con orologio da 50.000 euro al braccio più' gioielli vari e abbigliamento costosissimo..) in questo caso come la mettiamo con la dignità'?
un paio di queste ragazze le ho incontrate in alcuni locali di Roma, dai commenti di tutti quelli che le conoscevano sia di vista sia più' approfonditamente si capiva benissimo che tutti sapevano cosa facessero....
 
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Ne conosco un addirittura ricchissima (gira in Porsche con orologio da 50.000 euro al braccio più' gioielli vari e abbigliamento costosissimo..) in questo caso come la mettiamo con la dignità'?

Repetita iuvant

Ed infatti ritengono di aver salva la dignità, constatando il consenso intorno a loro, e confondendo il consenso ( finalizzato comunque a trarne degli interessi da parte dei singoli che manifestano il consenso) con l'effettivo mantenimento della loro dignità.
.
 
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io non capisco, in fin dei conti, comunque si è liberi di decidere una volta visionati gli annunci se andare o meno a conoscere L ragazza è una volta li si può anche fare dietro front. se una ragazza ritiene di non voler mostrare il proprio viso in foto per molteplici motivi ma sarà un suo sacrosanto diritto?quanto di voi chiamano con numero privato per non avere traccia di un recapito che possa far risalire a voi? Quando voi cercate le noprof mettete il vostro sorrisone negli annunci? Non credo... come voi siete padri di famiglia fidanzati oppure volete discrezione be indovinate indovinate lo vogliamo anche noi, essendo un mestiere un po' particolare in Italia...
E non è questione di dignità e che L gente non si fa i cazzi suoi... questo è il punto... queego è un mestiere criticato sebbene ci si una richiesta folle... è una semplice tutela...
voi potete socialmente vantarvi di quante pay vi siete trombati in un mese se io scrivo he ho fatto sesso con 500 uomini pochi mi diranno brava alcuni mi guarderanno sbigottiti ed i più mi diranno le peggio cose.
Tiratebe voi le somme....
 
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"Tranzilvania, Tranzilvania bitteee!"
Il boia che aziona la ghigliottina (o preme i pulsanti per la più 'civile' sedia elettrica od iniezione letale), come anche il poliziotto/carabiniere che cattura un pericoloso latitante, lo fa con il volto coperto. Sicuramente non pensano di fare qualcosa che risulti sbagliato e biasimevole agli occhi dell'opinione pubblica: devono solo preservarsi da possibili rappresaglie.

minima puntualizzazione storica: in realtà il mestiere del boia è stato sempre esecrato dall'opinione pubblica e ritenuto fonte di indegnità dalle stesse autorità politiche che se ne servivano.
Persino durante la Rivoluzione francese (e questo il collega Lafayette ben se lo ricorderà) fu oggetto di dibattito se concedere o meno il diritto di voto agli ebrei, agli attori e agli esecutori di giustizia, tutta gente che veniva sepolta in terra sconsacrata.
 
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Non sarà un caso se 168 Paesi hanno aderito al protocollo di Palermo che vieta, tra l'altro, il traffico di organi.

Ovviamente il confine tra una pay sic et simpliciter ed altre figure è molto sfumato (Axl che svolge massaggi con happy end è catalogabile come prostituta?).
Se dunque utilizzo il mio potere economico per sfruttare quel corpo, laddove il suo proprietario mai e poi mai vorrebbe farlo, essendone costretto da serissimi problemi economici, allora privo di dignità l'altro, e con questa stessa azione tolgo dignità a me stesso, essendo cosciente dell'azione svolta.

.

Rispondo per ordine con alcune considerazioni.

1) Il traffico d'organi è una cosa, una bella trombata o un bocchino un'altra. Quando elargisco dei soldi ad una PAY per la sua prestazione pago un noleggio, non è che me la porto a casa come schiava che detiene organi utili a sfogare i miei più bassi istinti.

2) Axl che fa massaggi con happy end è una prostituta? A mio parere si, poiché elargisce servizi in cambio di corrispettivo il cui fine ultimo è quello di far sborrare il cliente. La circostanza che non subisca penetrazioni di sorta mi sembra secondaria. Ovviamente si tratta di una forma soft di prostituzione rispetto ad una che si fa rompere il culo.

3) la proprietaria del corpo ha deciso autonomamente di vendere il suo corpo, o comunque se c'è un pappa che la obbliga e la sfrutta quello non è il cliente. Induzione e sfruttamento sono reati perseguibili, usufruire dei servizi della PAY no.
Se io come cliente la pago la sto facendo lavorare, ergo la tolgo dai problemi che avrebbe se non ci andasse nessuno.

Ipotizziamo ora che rimanga senza clienti. Al netto delle possibili botte del pappone che attribuirebbe alla PAY la colpa della ritrovata virtù collettiva dei PUNTERS, se fosse costretta a chiedere l'elemosina poiché come PAY non alza un Euro, perderebbe ancora di più la dignità? A questa domanda personalmente non saprei rispondere.
 
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