essendo un novellino per quanto riguarda il mondo delle pay volevo chiedervi ma quando una escort si pubblicizza con foto a volto scoperto che cosa vuol dire?
Che il buon Dio escogita delle strade del tutto imprevedibili per indurci a riflettere. E deve avere anche una notevole
vis comica, se lo fa utilizzando un nick come il tuo.
Quando dico che la storia della privacy è solo una scusa perché hanno già rinunciato alla dignità, intendo dire che se davvero fossero convinte di ciò che fanno e non ritenessero che possa esistere un qualche motivo per non metterci la faccia non avrebbero la sensazione di fare qualcosa che, agli occhi dell'opinione pubblica, risulta sbagliato e biasimevole. Di conseguenza si nascondono preferendo rimanere anonime, perdendo anche, sempre secondo la mia opinione, la dignità del lavoro svolto.
Questa è una riduzione, alquanto banale. Ci sono plurimi motivi oggettivamente riconducibili all'opportunità di non rendere pubblica la propria identità nell'espletamento del proprio lavoro, e nulla hanno a che vedere con la dignità del lavoro svolto.
Il boia che aziona la ghigliottina (o preme i pulsanti per la più 'civile' sedia elettrica od iniezione letale), come anche il poliziotto/carabiniere che cattura un pericoloso latitante, lo fa con il volto coperto. Sicuramente non pensano di fare qualcosa che risulti
sbagliato e biasimevole agli occhi dell'opinione pubblica: devono solo preservarsi da possibili rappresaglie. In tal senso, è il primo dei motivi per i quali una pay tutela la propria identità, e fa bene a farlo.
Prendo spunto dalla definizione di dignità fatta da Treccani che cito testualmente:
Condizione di nobiltà morale in cui l’uomo è posto dal suo grado, dalle sue intrinseche qualità, dalla sua stessa natura di uomo, e insieme il rispetto che per tale condizione gli è dovuto e ch’egli deve a sé stesso
non mi pare venga fatto riferimento a delle regole che bisogna seguire, la dignità deve essere riconosciuta ad ogni essere umano già per il solo fatto d'essere tale ed egli la deve a se stesso. Mi piace molto il tratto: e ch'egli deve a se stesso, perché fa capire che la dignità è prima di tutto il rispetto di una regola morale del proprio io, conseguenzialmente varia in ogni soggetto in virtù del proprio credo.
E' vero che la dignità nel passaggio citato sembra apparire come un qualcosa rivolto solo a se stessi, ma occorre ricordare che l'uomo ha percezione di sè e del suo stato di essere umano solo in quanto inserito in un contesto sociale. Un uomo che nascesse da solo, in un pianeta abbandonato, non avrebbe un concetto dignità. In tal senso è corretto il pensiero
sulla natura sociale del concetto di dignità
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In un contesto generale rubare, per esempio, è un atto riprovevole riconosciuto tale da ogni opinione pubblica.
Sempre in un contesto generale chi ruba sa di fare qualcosa di sbagliato, quindi cerca di nascondersi perché sa che se dovesse essere scoperto comprometterebbe la sua dignità.
Non sono del tutto d'accordo, anzi, molto poco. Chi ruba e si nasconde lo fa, più semplicemente, per non essere individuato e pagarne le conseguenze.
Infatti i più grandi ladri appartengono a quelle categorie (politici, finanzieri, etc.) i quali riescono a perpetrare tale azione in maniera così elegante (ed immune da conseguenze) dal farlo a volto scoperto, arrivando ad avere in certa misura consenso sociale. Ed infatti ritengono di aver salva la dignità, constatando il consenso intorno a loro, e confondendo il consenso ( finalizzato comunque a trarne degli interessi da parte dei singoli che manifestano il consenso) con l'effettivo mantenimento della loro dignità.
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Anzi... la dignità di un puttaniere, degno di tale appellativo, è quella di sfruttare il corpo di chi lo concede senza farsi troppe domande morali.
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Non sono riuscito a capirla. Secondo me il termine giusto sarebbe forse
paraculaggine, oppure
egoismo
Non ce la faccio proprio a riconoscermi dignità quando vado a zoccole.
Semmai me la riconosco quando, ad esempio, rifiuto un vantaggio, allorquando quest'ultimo significherebbe venire a compromessi con una regola morale.
Mi chiedo perché chi dichiara questo comunque va a prostitute la dignità così La perdi anche tu pagando un corpo...
Concetto abbastanza corretto. Mi spiego.
Quando un uomo ne paga un altro, fondamentalmente ne paga una prestazione, od una merce, che il venditore ha prodotto con il suo intelletto, o meglio, anche con il suo intelletto.
Se compero un libro, pago l'autore che lo ha scritto utilizzando molto il suo intelletto, e poco il suo corpo. Se pago qualcuno per strappare le erbacce, pago una prestazione che vede utilizzato molto il corpo e poco il cervello.
Ma se acquisto un corpo (o parte di esso) e lo uso in quanto tale, lì privo della dignità (in misura variabile) il suo proprietario.
Non sarà un caso se 168 Paesi hanno aderito al protocollo di Palermo che vieta, tra l'altro, il traffico di organi.
Ovviamente il confine tra una pay
sic et simpliciter ed altre figure è molto sfumato (Axl che svolge massaggi con happy end è catalogabile come prostituta?).
Se dunque utilizzo il mio potere economico per sfruttare quel corpo, laddove il suo proprietario mai e poi mai vorrebbe farlo, essendone costretto da serissimi problemi economici, allora privo di dignità l'altro, e con questa stessa azione tolgo dignità a me stesso, essendo cosciente dell'azione svolta.
Cosa centra chi perde più o meno dignità?
Il punto è che bisogna, da una parte e dall'altra, rinunciarci.
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