D'altra parte se mi rivolgo ad un generico professionista non dovrei sentirmi dire che alcune cose non è in grado di farle. Come se un idraulico non fosse in grado di installare una centralina idrica o una caldaia. A quel punto se si limita a cambiare sifoni ci penso da solo o mi rivolgo altrove, oppure qualche amico che me lo fa gratis lo trovo.
I limiti nel sesso mi spengono proprio, peraltro li trovo meno tollerabili in chi del sesso ne ha fatto una professione.
Per come la vedo io questo ragionamento non sta molto in piedi.
Ammesso che tutti gli idraulici bravi siano capaci di fare tutto (non lo so, non me ne intendo), secondo me il paragone non regge. In un caso si parla esclusivamente di capacità e competenza, nell'altro di disponibilità, visto che nel sesso entrano in gioco altri fattori, fisici e personali, che non sono presenti in nessun altro lavoro che mi venga in mente.
Ci sono diversi motivi per cui una professionista può porre limiti ai suoi servizi. Da quelli igienici (non tutti/e hanno la stessa propensione al rischio) a quelli mentali (che magari si evolvono con il tempo, non è detto che si debba partire o finire facendo di tutto, anzi, è probabilmente difficile che succeda), per finire con quelli fisici. Non tutte le persone sono uguali. Alcune possono avere soglie del dolore diverse o essere più o meno elastiche, a seconda di diversi fattori.
Poi aggiungiamo che non si sta parlando di farlo con il proprio partner. Nel caso specifico ci si dichiara disponibili a farlo con chiunque, senza conoscerlo, già dal primo contatto telefonico. Questo senza conoscere la persona nello specifico, la sua dotazione, la sua delicatezza od irruenza.
Sarebbe meglio che dicessero che lo fanno, salvo poi mettere una serie di paletti che confonderebbero il mercato tra chi lo fa davvero e chi invece magari lo fa, ma solo in situazioni particolari? Sicuramente renderebbe più difficile, per chi lo ritiene indispensabile, andare a colpo sicuro.
Poi mi sembra che tu stesso ti stia contraddicendo. Prima dici che una professionista non dovrebbe avere limiti prestabiliti, poi specifichi che ti riferisci al livello di intimità, per poi ribadire che secondo te l'apertura mentale (che secondo te deve essere immediata e totale per poter definire tale una professionista) è correlata all'offerta del servizio anale.
I gusti sono soggettivi ed insindacabili così come lo sono i limiti.
Per te l'anale è imprescindibile e la cosa è rispettabilissima. Ma non puoi identificare come più o meno professionista una escort solo perché offre o no quel servizio. Anche perché per te può essere l'anale, per altri può essere altro: fisting, scat o gangbang. Secondo te chi si pone limiti al riguardo è meno professionista perché ha dei preconcetti? O dei limiti? Ci sarà sempre qualcuno più estremo di te.
Dove tiriamo la linea della "normalità"? Secondo me non dovrebbe esistere una parola simile nel sesso.
Per quanto riguarda i limiti a livello di mentalità poi, allora paragoniamo la cosa ad un avvocato. Non tutti gli avvocati si occupano di tutto. Sia per una questione di specializzazione, che di scelte personali. Ci sono penalisti che non si occupano di casi di violenza sessuale o di pedofilia, giusto per fare esempi banali. Sono meno professionisti per questo? Eppure si tratta di limitazioni esclusivamente personali. Ognuno però può avere le sue buone ragioni per scegliere cosa escludere a presindere.
Comunque, penso che sia una questione culturale. Non si spiega altrimenti perché abbondi la disponibilità al sesso anale in una certa parte di mondo e al cim in un’altra.
Oppure a seconda dei paesi e delle culture è più o meno facile trovare escort che possono permettersi, sotto tutti i punti di vista, di rifiutare certe richieste? Comunque potrebbe essere anche come dici tu.