No. Anzi, godo di più nel rapporto se mi sento raccontare gli amplessi consumati: la cosa mi eccita maggiormente, in una forma di soddisfazione voyeuristica.
Quando poi a freddo ripenso al fatto che la fidelizzata di turno si prostituisce, vengo invaso da immane tristezza.
Ma io non sono normale. E la cosa, ovviamente, si sapeva.
Professore.. le sue confidenze aprono praterie ai miei trascorsi.
Ricordo quando al mattino, mi infrattavo nel letto ancora sfatto della pay che frequentavo a quei tempi, con ancora presente l'odore forte della notte, dove lei si rifiutava al compagno, perché incapace di produrle quelle emozioni che invece noi puttanieri sapevamo darle.
Raccontava che i soli rapporti consumava con il compagno, avvenivano quando lui stanco dei suoi rifiuti, finiva per usarle violenza.
Era chiaramente mia la richiesta che il contesto della stanza rimanesse tale, senza alcun riordino.
Quella situazione "strana" mi caricava ancora di più, pur dispiacendomi per il poveretto così male trattato da quella donna così assatanata e vogliosa di sesso.
Come si può chiamare questo mio aspetto comportamentale? Feticismo, forse?