Fidelizzate

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"Tranzilvania, Tranzilvania bitteee!"
Il barista che ho sotto casa è un uomo orribile sia esteticamente che caratterialmente
attaccato al denaro come pochi altri
incapace persino di dire buongiorno, buonasera e grazie.
La sua grande fortuna è di essere l'unico nel giro di qualche chilometro
e soprattutto di avere una clientela pigra che si accontenta di quello che le capita a portata di mano,
me compreso.
Anche questo calza come esempio? :biggrin:
 
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Secondo me bisogna distinguere se il chiedere diventa uno sfruttamento chiaro e tondo una modalità fissa di rapporto, da invece un momento di vero bisogno che può capitare a un qualsiasi nostro amico che noi in quanti amici siamo disposti ad aiutare. Se le richieste sono sistematiche è imbarazzante.
 
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Io sono stata molto generosa con nua persona. E mi sono sentita proprio come leggo descritto qui da alcuni. Perché sono stata generosa? Perché provavo affetto. Ma ero davvero disinteressata? Me lo sono proprio domandata. No non ero disinteressata. Io volevo legare quella persona a me speravo essendo generosa di ottenere sempre di più, più coinvolgimento da parte sua, gratitudine, forse dipendenza. Mi mettevo nella condizione di essere sfruttata così, ne ero consapevole e anche no allo stesso tempo. E rimaneva sempre il dubbio. Si approfitterà? Ma è una domanda scomoda che si cerca di evitare a se stessi.
 
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Bella riflessione che trovo giustissima e onesta. È un po' paradossale che venga fatta da parte tua e ciò fa apprezzare maggiormente la tua sincerità.
 
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Perché paradossale? E' molto difficile essere onesti con se stessi. Io in lacuni momenti provavo disprezzo per me stessa. Disprezzo per la mia presunta generosità. Mi sentivo come quegli individui manipolatori che danno però sottintendendo di voler ricevere. Non ho mai rinfacciato quello che ho dato non lo farei mai mai, però credo di aver adottato dei meccanismi sottili di manipolazione. Che cercavo di nascondere il più possibile perché me ne vergognavo con me stessa, e allora diventavo ancora più generosa ma se non ricevevo l'attenzione che mi aspettavo in cambio di ciò, mi risentivo e forse lo facevo trapelare. E' una cosa odiosa.
 
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Be' perché qua è pieno di puttanieri che letteralmente si smutandano per prostitute poco riconoscenti e quindi dipinte come creature abiette e tutto ciò senza che emerga se tanta generosità sia disinteressata o meno.
È paradossale che tale riflessione invece l'abbia fatta tu che, se non sbaglio, sei una pay.
 
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lazio
perché facciamo tutto questo ? La risposta è semplice siamo persone di buon cuore cosa che è trascritto nel DNa e cediamo difronte alle difficolta della vita che altri o altre possano avere.Da parte mia non ce rimosso per aver aiutato,ma solo l'amaro come sono andate le cose forse mi aspettavo maggiore riconoscenza da parte sua.
 
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Perché paradossale? E' molto difficile essere onesti con se stessi. Io in lacuni momenti provavo disprezzo per me stessa. Disprezzo per la mia presunta generosità. Mi sentivo come quegli individui manipolatori che danno però sottintendendo di voler ricevere. Non ho mai rinfacciato quello che ho dato non lo farei mai mai, però credo di aver adottato dei meccanismi sottili di manipolazione. Che cercavo di nascondere il più possibile perché me ne vergognavo con me stessa, e allora diventavo ancora più generosa ma se non ricevevo l'attenzione che mi aspettavo in cambio di ciò, mi risentivo e forse lo facevo trapelare. E' una cosa odiosa.

Hai detto tutto, e non mi si venga a dire generosità uguale bontà d'animo, perlomeno in questo tipo di rapporto.
 
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Lo ha appena detto Spezia&vizi: lo si fa perché da quella persona vogliamo qualcosa di più perché ce ne siamo innamorati o lei approfittando della nostra debolezza/carenza ha attuato tutto ciò che una donna sa fare per smutandare un uomo. È lo stesso motivo per il quale non cedo alle richieste di denaro e favori a chiunque incontri per strada. Semplicemente non me ne frega nulla di lui e non cedo, anzi non ci penso proprio. Chiarito questo spero che sia chiaro anche il perché di tante smancerie e attenzioni da parte dell'approfittatrice di turno
 
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Puttane e puttanieri per disciplinare i propri rapporti utilizzano gli strumenti che conoscono meglio. Inutile prendersi in giro.
 
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Sì è difficile da spiegare. Difficile sottrarsi a questi meccanismi. Io li capisco bene. Aspettarsi riconoscenza. Poi la cosa incredibile è che se la persona non si mostra riconoscente abbastanza nella forma in cui vogliamo noi, insistiamo. A volte sembra una cosa assurda veramente. Dici ma come ma perché non fa anche quel poco per mostrarsi riconoscente, basterebbe così poco è anche questione di furbizia potrebbe anche fare finta invece così sfacciatamente sembra che prenda e non senta il bisogno di mostrarsi abbastanza riconoscente, prende sfacciatamente. Ma mi prende per scema mi dico? Eppure dentro di me ammiro la sua sfacciataggine, la invidio. Mi dico: ma mi sta bene. Cosa volevo? Dare per ricevere necessariamente quel che voglio io? Fa bene a non piegarsi a questi meccanismi. Ho dato ha preso.Non teme che non dia più? Dimostra poca furbizia o alto spirito di indipendenza, di persona che non si lascia manipolare? Scusate i pensieri che a volte sembrano sconnessi, ma è ciò che spesso mi è passato per la testa. E io continuavo a dare e non riuscivo a "comprarla" questa persona, comprarla interamente, la sua anima. Mi capite? E d'altro ccanto, io per contro non accetto facilmente se ci sono di mezzo i sentimenti o l'affetto. Preferisco dare. Ricevere e accettare mi farebbe sentire in trappola. Evidentemente perché conosco il meccanismo. Mi condizionerebbe. Riesco ad accettare solo se non sono coinvolta, come in rapporti a pagamento.
 
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LadrodiStelle

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Non mi riferivo proprio a questo.
Ah,scusa,credevo ti riferissi alla genesi della fidelizzazione mentre volevi riferirti alla generosità disinteressata o presunta tale di noi puttanieri,ho visto che sono usciti begli argomenti di discussione,appena avrò un po' di tempo ti risponderò.
 
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A me è successo solo con una lapperina, ci ero molto affezionato e appunto feci delle cose perchè provavo un sentimento di amicizia nei suoi confronti, mai avuto richieste dirette, anzi se me le fanno dico un no secco.
Quando cambiò ambiente non la sentii più e ci rimasi un po' male, ma alla stessa stregua di quando un amico non ti chiama più.
 
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Se ti aspetti riconoscenza non è un aiuto disinteressato...:pardon:

Faccio l'avvocato del diavolo.
Chiaro che se il puttaniere si aspetta "quel" tipo di riconoscenza ha sbagliato persona e tipo di approccio.
Ma se la riconoscenza è un Grazie sentito, un "Vado a casa, ma mi faccio sentire per sapere come stai", un "Ci vediamo per bere qualcosa insieme, così ti racconto", non so, credo sia quello che succede anche quando si aiuta un amico. Non è che ti deve buttare petali di rose al tuo passaggio, ma far vedere che ha apprezzato magari rendendoti partecipe di quello che sta passando.
Ma forse è troppo anche questo.
 
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Perché, come ha chiarito spezia&vizi, è un meccanismo (subdolo aggiungo io) a cui non si vuole piegare, e fa bene.
 
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LadrodiStelle

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E' un meccanismo subdolo ma molto comune,si ritrova a ben guardare anche nei rapporti di amicizia.
Seguendo il tuo ragionamento non esisterebbe neanche la vera amicizia allora,perchè anche quella non è mai totalmente disinteressata e oserei dire anche il vero amore...
Se riconosco una persona come amica ho comunque delle aspettative nei suoi confronti,non posso non averne.
Come faceva notare PNorth però,le aspettative non sono di ricevere favoritismi o come diceva spezia&vizi "dare per avere" almeno non sul piano materiale.
Le uniche aspettative che ho e che mi gratificano sono solo quelle di conquistare la fiducia delle persone a me care,cioè non mi preoccupo di avere amici ma di comportarmi da amico e di essere considerato un amico.
Nel caso delle pay,tornando nello specifico,questo modo di fare spesso è controproducente.Si viene presi per ingenui o per polli da spennare,ci si espone molto,forse troppo.A volte lo rimprovero a me stesso,è difficile rimanere coerenti.Molte volte sono arrivato al limite della sopportazione per questo.
Però non posso farci niente,è veramente la mia natura,il mio DNA,non voglio e forse non posso snaturarmi.
 
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La tua natura è quella di aiutare le fighe dell'est poco più che ventenni.
Ti capisco ma capisco e in qualche modo giustifico anche i loro due di picche.
Se invece la tua natura è quella di aiutare incondizionatamente, ci sono tanti anziani che faticano ad arrivare a fine mese.
 
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