Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne

Ermanno81

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Capisco, ed hai tutta la mia comprensione.
Ma ti assicuro che essere aggredito, magari per una quisquilia che degenera (visto che tra maschi, può succedere che nessuno ceda), non mi fa star meglio di una donna, solo perché è stata una questione tra maschi. Incasso di più, e frigno di meno, questo sì. Ma non vuol dire che dentro (e fuori) stia meglio di una donna.
Né certi tormenti mi sembrano più leggeri solo perché è una donna ad infliggermeli; senza considerare che io non posso invocare la comprensione di nessuno, né all'orizzonte ci sono giornate contro la violenza che subiscono gli uomini, magari sponsorizzate dalle donne.

Ad educare i figli, purtroppo, sono per lo più le donne, che hanno preteso di ridurre il padre ad un amicone e ad un bancomat. Sono d'accordo se vuoi dire che un'educazione prevalentemente al femminile è quanto mai deleteria per un bambino (tranne i casi di forza maggiore). Ci vogliono genitori di entrambi i generi, ciascuno con la sua specificità. Ma qui entriamo in problemi ancora più complessi, se consideriamo che la femminilizzazione della società ha femminilizzato anche i maschi.
Che sia questo il problema? Una società al femminile è una società più violenta?

Sulla differenza quantitativa tra aggressioni a donne e ad uomini, sorry, ma non posso essere d'accordo con te neanche un cicirillo: il rapporto è largamente sbilanciato a sfavore degli uomini.
Già l'evidenza empirica lo dimostra: per esempio, a me non è mai capitato di vedere una donna legnata da un uomo, semmai il contrario, donne che alzano le mani - e le unghie - su uomini; liti tra uomini tante.
Io giuro che se ti candidi a presidente del consiglio ti voto!comunque l'unica cosa che potrei aggiungere e'che in genere la società in cui viviamo spinge le persone all esasperazione di tutti i sentimenti,al metterli in piazza ,al confrontarsi sui social senza lasciare più agli esseri umani lo spazio vitale per fermarsi un attimo e riflettere solo davanti a se stessi senza essere bombardati da pressioni devastanti esterne.il contesto in cui viviamo non è di certo il centro del discorso ma sicuramente e una parte rilevante di esso.l episodio di genovese alle cronache ora ne e l esempio,hanno ragione quelli che dicono che la ragazza sapeva ed era lì in modo voluto,per scelta e quindi si meritava quello che ha ricevuto o quantomeno se lo poteva immaginare e ci sono quelli che la difendono a spada tratta dicendo che nulla può giustificare un tale sopruso,io sottolineo che in entrambi i casi in tutte le direzioni prima durante e dopo questa storia sia a parole che nei fatti ,ce violenza verbale fisica mentale ,nel voler prevalere sul prossimo di qualunque sesso esso sia ,e nessuno come al solito si e preoccupato di cercare di ricostruire qualcosa, solo distruggere sempre e comunque
 
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Io giuro che se ti candidi a presidente del consiglio ti voto!comunque l'unica cosa che potrei aggiungere e'che in genere la società in cui viviamo spinge le persone all esasperazione di tutti i sentimenti,al metterli in piazza ,al confrontarsi sui social senza lasciare più agli esseri umani lo spazio vitale per fermarsi un attimo e riflettere solo davanti a se stessi senza essere bombardati da pressioni devastanti esterne.il contesto in cui viviamo non è di certo il centro del discorso ma sicuramente e una parte rilevante di esso.l episodio di genovese alle cronache ora ne e l esempio,hanno ragione quelli che dicono che la ragazza sapeva ed era lì in modo voluto,per scelta e quindi si meritava quello che ha ricevuto o quantomeno se lo poteva immaginare e ci sono quelli che la difendono a spada tratta dicendo che nulla può giustificare un tale sopruso,io sottolineo che in entrambi i casi in tutte le direzioni prima durante e dopo questa storia sia a parole che nei fatti ,ce violenza verbale fisica mentale ,nel voler prevalere sul prossimo di qualunque sesso esso sia ,e nessuno come al solito si e preoccupato di cercare di ricostruire qualcosa, solo distruggere sempre e comunque
Il consiglio dei ministri ed il suo presidente nel nostro sistema costituzionale sono cariche non elettive. Peccato, ho perso il mio unico voto.

Beh, provare a sfruttare un benestante, usando del proprio sesso, della propria età, della propria avvenenza, può anche essere considerata come una forma di violenza. E quando ci si brucia, per la sicumera dell'età, è troppo tardi. A consuntivo, il moralmente debole cerca sempre un colpevole altro da se. E anche nella disgrazia, posto che vi sia disgrazia, prova a mestare nel torbido.
 
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Ho un zigomo ancora dolorante ed due anni di controlli medici pesanti perché qualcuno non voleva finire la relazione, posso raccontare perché la mia coinquilina era rientrata a casa prima altrimenti ero un altro numero nelle statistiche di femminicidio.
PS: quando in una relazione viene meno quel qualcosa di indefinibile che la tiene su da entrambe le parti, i partner se ne accorgono, ed alla fine non possono che prenderne atto, per quanto dolore provochi ad uno o a tutti e due. In tal caso, di solito la separazione è più o meno consensuale e senza soverchie recriminazioni.
Allora ti invito a fare una riflessione con te stessa, non ti chiedo di pubblicare niente, sono affari tuoi: quell'uomo che è arrivato a picchiarti, non si rassegnava alla fine della vostra relazione perché era un cretino (ma allora perché lo hai preso? un cretino si vede subito, o comunque lo scopri in breve tempo); oppure, a parole e a fatti concludenti, gli hai fatto capire chissà che cosa, salvo repentinamente cambiare idea?
A me hanno insegnato che non si gioca con i sentimenti delle persone.
Intendiamoci, per me niente giustifica una violenza. Ma se vogliamo capire il perché di una violenza, dobbiamo farlo freddamente, mettendo tutte le carte sul tavolo, e senza barare.
PS2: femminicidio è un orrendo neologismo. E' sufficiente omicidio, nella nostra bellissima lingua: così ricca, così dolce, così antica eppure sempre moderna.
 
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Che piacere leggervi, vi abbraccio tutti con commenti qui sopra, e vi ringrazio per
aver scritto al posto mio.
Sottoscrivo tutti.
E aggiungo:
la violenza si manifesta in modi diversi, è un fatto di stile,
la "Perfidia" per esempio sta nel fondo dell'Inferno, nel Cocito che è
un lago ghiacciato. C'è premeditazione, arguzia, studio della vittima.

La violenza maschile di solito è burrascosa, irruenta, imprevedibile;
è un'eruzione dopo un lungo periodo di compressione interna, di delusioni,
di rabbia certamente.

Pensiamo alla storia della maestra licenziata su spiata della tipa, femmina ricordiamocelo,
che si scarica un video scabroso della maestra che lo aveva mandato al suo ex: questo
ex_(qualcosa...), deficiente congenito, senza colpa dico io per essere nato così, lo condivide
con gli amici del calcetto; uno di questi lo fa vedere alla moglie che è proprio la
femmina della quale dicevo poco sopra.
Lo porta all'attenzione della preside, femmina, che licenzia la maestra dell'asilo.

Penso a quanta violenza c'è in questi comportamenti: cattiveria, perfidia, malvagità gratuita:
non avevano niente da guadagnarci entrambe. Cattiveria pura, DICO IO, Violenza.

Sanno cagare il cazzo tenendosi sotto l'asticella della denuncia. Ogni singolo episodio
non può spiegare tanta rabbia, davanti al giudice, e la somma dei dispetti non ha
valore di legge.
Possono torturarti per anni, non ti ammazzano con tre coltellate ma con
mille punture di spillo.

E poi se leggete sull'ANSA tutto il discorso delle cianfrusaglie rosse parte dal fatto che
nei primi dieci mesi, cioè ottobre compreso, gli assassinati volontari sono
il 30% femmine... Cazzo!!! e il 70% di maschi???

Da queste parti si dice: "Essa t'ha fatto, essa tes'armagna" (La fica, lei ti ha fatto e lei ti rimangia)
 
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Sulla differenza quantitativa tra aggressioni a donne e ad uomini, sorry, ma non posso essere d'accordo con te neanche un cicirillo: il rapporto è largamente sbilanciato a sfavore degli uomini.
Già l'evidenza empirica lo dimostra: per esempio, a me non è mai capitato di vedere una donna legnata da un uomo, semmai il contrario, donne che alzano le mani - e le unghie - su uomini; liti tra uomini tante.

Fai seriamente?
A parte che non si parla di evidenze empiriche, basta affidarsi ai dati:


Piccolo OT. A tutte le ferventi femministe che si sentono bistrattate da un porco mondo maschilista , chiedendo la tanto agognata parità in tutti i settori della vita ( parità alla quale io non credo per le differenze che vi sono tra uomo e donna , e lo dico sapendo che vi sono alcuni settori della vita in cui le donne sono certamente superiori ad un uomo ) ; perché non chiedete l'abolizione delle quote rosa in politica? Sarebbe parità , o sbaglio? Oppure sarebbe troppo evidente il fatto che se il posto in politica non verrebbe regalato, le donne non saprebbero guadagnarselo ? Fatte le dovute eccezioni che confermano la regola ovviamente.

Perchè lo status quo è totalmente sbilanciato a favore del mondo maschile.
Senza regole non ci sarebbe spazio per le minoranze.

B.
 
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Prov ANCONA
Perchè lo status quo è totalmente sbilanciato a favore del mondo maschile.
Senza regole non ci sarebbe spazio per le minoranze.

B.
Le femmine iscritte all'anagrafe sono la maggioranza, ci sono più elettrici femmine che maschi,
loro stesse spostano la bilancia in favore dei candidati maschi. Quindi:
se questa è la loro volontà perché dobbiamo stravolgerla con le "quote rosa"?

Dato che non hanno impedimenti specifici in quanto donne,
perché hanno bisogno di corsie preferenziali in quanto donne?
A questo punto sarebbe facile per un maschilista, maligno, arrivare alla conclusione
che sono necessari interventi "di sostegno" per sanare la loro "evidente" inferiorità...
 
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Fai seriamente?
A parte che non si parla di evidenze empiriche, basta affidarsi ai dati:

Tu fai seriamente? Allora perché non pubblichi anche i dati istat sulla violenza subita dagli uomini?

Potrei finire qui, ma aggiungo qualche altra considerazione, se volessi scorrerla, e ti chiedo: chi dirige l'Istat? E come vengono selezionati i ricercatori? Per caso tra chi ha una determinata simpatia/tessera di partito, e deve leggere i dati in un certo modo?
Fatto sta che l'Istat ha pubblicamente toppato più di una volta.

Ma andiamo avanti: cosa si intende per violenza? Un buffetto è violenza? Litigare è violenza unilaterale?
Magistratura democratica ormai qualifica come violenza carnale anche una pacca sul culo: ma c'è differenza tra questa e una penetrazione vaginale e anale a suon di sganassoni? Per magistratura democratica no, e vanno qualificate alla stessa maniera. Per te, beppe, c'è una logica aristotelica o cartesiana in questo? sei d'accordo? E' giustizia? E' rispetto delle norme?
E sopportare i ricatti, gli insulti, le ripulse, le calunnie della donna che hai sposato, con la quale hai figli, della quale magari sei ancora innamorato, è violenza, oppure no?

E l'Istat ha condotto una ricerca sulla violenza subita dagli uomini? Ha confrontato i dati con quelli sulle donne?

Costruire un racconto, uno story telling, come amano dire quegli innamorati di questo (e tanti altri) orribile anglicismo e che odiano l'italiano, anche perché a scuola hanno studiato poco (o forse è la scuola progressista che ormai è un disastro), diventa facile quando hai occupato anche i media, che stanno lì a dire ohhhhhh, per ogni minchiata che racconti, come fosse una sura dettata da Allah.
Potrei continuare, ma non è questo il luogo. Premesso tutto questo, leggerò il pastone dell'istat che proponi quando avrò tempo; ora da una veloce scorsa, evinco che non dimostra affatto che gli uomini non siano quantitativamente le maggiori vittime della violenza. Non ne parla proprio.
Infine, anche se non ti piace, esiste pure l'esperienza empirica, quella che tutti possiamo fare, per sapere che il dito sul fuoco si ustiona, senza il bisogno che ce lo dica l'Istat.
 
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Fai seriamente?
Perchè lo status quo è totalmente sbilanciato a favore del mondo maschile.
Senza regole non ci sarebbe spazio per le minoranze.

B.
E' vero che lo "status" come dici tu, è oggi totalmente sbilanciato, ma a favore delle donne; tanto che sono previste generose quote riservate, obbligatorie, staccate da ogni meritocrazia, per le quali una, solo perché donna, deve entrare o essere assunta, la dove il suo genere non è ancora maggioranza. Anche se il maschio dimostra di essere più preparato o più capace, deve cedere il passo alla donna che rientra nella quota.
Neanche il voto possiamo più dare liberamente. Assomiglia sempre più a un regime totalitario, il nostro.

E tanto per limitarmi ad un solo esempio, non vedo quote azzurre nelle scuole, forse non a caso così disastrate, dove le donne costituiscono l'80% del personale. E dove la psicologia dell'età evolutiva afferma accorata e a gran voce che sarebbe necessaria una maggiore presenza maschile.

E tu agogni che la quota di donne aumenti ancora? Non sei pago dell'attuale sbilanciamento?
Non ti basta lo stato agonico della nostra società?
C'è un limite alla farneticazione ed al fanatismo ideologico? Non ti scaldare, quest'ultima è una considerazione generale.
 
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Parlate per voi, prego, mon ami.
A me la donna che sbrocca non fa impazzire: semmai mi fa fuggire, ed a gambe levate.
Sarà anche per questo che non concepisco e non ammetto alcuna forma di violenza su di essa.
Una donna mi respinge o mi dice che la storia è conclusa?
Perfetto: ha fatto tutto lei, che grande comodità, io me ne vado di corsa, non mi sogno di costringerla ad alcunché.
Il dramma è quando talvolta si rifà viva, spesso sostenendo che non voleva proprio-proprio rompere.
Son momentacci, tocca rendersi irreperibili!
Non ti fa impazzire perché fuggi a gambe levate, e fai benissimo. Ma non sempre si può, per esempio se sei sposato, con figli, eccetera. C'è il divorzio ma l'evasione è complicata e costosa. Aneddoto istruttivo. Lessi tanti anni fa un bel libro, "Nel ventre della bestia" di Jack Abbott, un galeotto americano. Finito dentro per piccoli reati, ha ammazzato un altro detenuto e si è beccato una pesante condanna. Spiega Abbott che in galera, quando qualcuno ti provoca, non puoi evitarlo (siete in galera e ci resterete a lungo). Se non reagisci, mostri debolezza e diventi la vittima designata non solo del provocatore ma di chiunque ne abbia voglia. Abbott è un uomo intelligente e un bravo scrittore. Norman Mailer legge il suo libro, promuove un appello di intellettuali, Abbott esce in libertà provvisoria. Poi una sera va a mangiare qualcosa in un diner, il cameriere è scortese, Abbott lo invita a uscire e il cameriere commette l'errore fatale di accettare la sfida. Abbott lo ammazza a coltellate e torna dentro per sempre.
 
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Si beh,
non è che perché siamo fatti così usi la violenza.
Non ho mica detto che è una bella cosa menare le donne o ammazzarle, evidentemente non lo è. Registro il fatto che gli uomini sono più fisicamente aggressivi e violenti delle donne. Le donne tendono ad aggredire l'integrità psichica, cioè a farti impazzire. Poi ce n'è di quelle che ti mettono il cianuro nella minestrina o ti tagliano il cazzo mentre dormi, ma sono casi più rari.
 
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Non ti fa impazzire perché fuggi a gambe levate, e fai benissimo. Ma non sempre si può, per esempio se sei sposato, con figli, eccetera. C'è il divorzio ma l'evasione è complicata e costosa.

Interessante e significativo parallelo tra matrimonio e detenzione.
Io scappai dal matrimonio pagando una notevole somma alla mia ex signora.
Li considero tra i soldi meglio spesi della mia vita.
Da allora mi guardo bene dal tornare in "carcere", dunque evito situazioni che possono portare ad una ricaduta.
Ciò che non fece il protagonista del caso letterario che citavi, che tornò infatti in un carcere vero e proprio.
 
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Capisco, ed hai tutta la mia comprensione.
Ma ti assicuro che essere aggredito, magari per una quisquilia che degenera (visto che tra maschi, può succedere che nessuno ceda), non mi fa star meglio di una donna, solo perché è stata una questione tra maschi. Incasso di più, e frigno di meno, questo sì. Ma non vuol dire che dentro (e fuori) stia meglio di una donna.
Né certi tormenti mi sembrano più leggeri solo perché è una donna ad infliggermeli; senza considerare che io non posso invocare la comprensione di nessuno, né all'orizzonte ci sono giornate contro la violenza che subiscono gli uomini, magari sponsorizzate dalle donne.
Mi dispiace la violenza è violenza molti maschi hanno vergogna di raccontare cosa subiscono soprattutto per una paura stupida di "perdere la propria virilità" in pubblico e torniamo sempre a patemi culturali, cattiva educazione ed emotività repressa.

Ad educare i figli, purtroppo, sono per lo più le donne, che hanno preteso di ridurre il padre ad un amicone e ad un bancomat. Sono d'accordo se vuoi dire che un'educazione prevalentemente al femminile è quanto mai deleteria per un bambino (tranne i casi di forza maggiore). Ci vogliono genitori di entrambi i generi, ciascuno con la sua specificità. Ma qui entriamo in problemi ancora più complessi, se consideriamo che la femminilizzazione della società ha femminilizzato anche i maschi.
Che sia questo il problema? Una società al femminile è una società più violenta?
I figli hanno due GENITORI se un ragazzo cresci vedendo il padre che maltratta la madre probabilmente riprodurrà lo stesso schema da adulto, lo stesso vale per le ragazze che crescono in questo tipo di ambiente, altri problemi gravi si sviluppano in mancanza di affettività. Le donne hanno il loro margine di colpa ? Si, ma affermare che l'educazione dei figli dipenda solo da loro è arrampicarsi sugli specchi.
Sulla differenza quantitativa tra aggressioni a donne e ad uomini, sorry, ma non posso essere d'accordo con te neanche un cicirillo: il rapporto è largamente sbilanciato a sfavore degli uomini.
Già l'evidenza empirica lo dimostra: per esempio, a me non è mai capitato di vedere una donna legnata da un uomo, semmai il contrario, donne che alzano le mani - e le unghie - su uomini; liti tra uomini tante.
Forse non ti avranno mai toccato il culo in modo pesante dentro ad autobus mentre vai a scuola, il tuo capo non ti ha mai chiesto di guardarti le tette in ufficio, l'amico di tuo padre non ti avrà mai dei apprezzamenti volgari perché iniziavi ad sbocciare bene... quando a me è successo il fattaccio mi hanno chiesto perché l'avesse fatto entrare in casa per parlare.:lol:
Trovo che certe esternazioni delle donne siano esagerate, ma è frutto di un qualcosa che è stato soffocato per molto tempo. Mi auguro vivamente che, prima o poi, si raggiunga un equilibrio che non succederà mai senza un cambio a livello culturale ed educazionale.
 
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Interessante e significativo parallelo tra matrimonio e detenzione.
Io scappai dal matrimonio pagando una notevole somma alla mia ex signora.
Li considero tra i soldi meglio spesi della mia vita.
Da allora mi guardo bene dal tornare in "carcere", dunque evito situazioni che possono portare ad una ricaduta.
Ciò che non fece il protagonista del caso letterario che citavi, che tornò infatti in un carcere vero e proprio.
E hai fatto benissimo. Ci sono dei poveracci che o non hanno i soldi (un divorzio quando non hai soldi è la morte civile se appena appena la moglie si vuole vendicare) o hanno il problema degli ostaggi (i figli). Nel matrimonio tutto va bene finché va bene. Quando va male va molto male.
Aggiungo che io non ho mai picchiato una donna (qualche frustata et similia a letto sì, ma assai gradita dalle riceventi) ma ci sono stati momenti, anche con donne che mi piacevano molto o addirittura amavo, che non erano particolarmente difficili e che non mi avevano fatto cose tremende, che mi è venuta una gran voglia di strozzarle.
 
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Interessante e significativo parallelo tra matrimonio e detenzione.
Io scappai dal matrimonio pagando una notevole somma alla mia ex signora.
Li considero tra i soldi meglio spesi della mia vita.
quasi un'estorsione, seppur confortata dalla "legge"
 
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Forse non ti avranno mai toccato il culo in modo pesante dentro ad autobus mentre vai a scuola, il tuo capo non ti ha mai chiesto di guardarti le tette in ufficio, l'amico di tuo padre non ti avrà mai dei apprezzamenti volgari perché iniziavi ad sbocciare bene... quando a me è successo il fattaccio mi hanno chiesto perché l'avesse fatto entrare in casa per parlare.:lol:

beh, avevo quindici anni (tanti, troppi anni fa, ahimè), e con un'amica di famiglia coetanea dei miei, nostra ospite in villa a mare in estate, facemmo una lunga passeggiata in spiaggia, e a me non dispiacque affatto. rientrati, i miei erano neri.
ovviamente hai ancora tutta la mia comprensione, quando subisci quel gesto da depravati e repressi che è la mano morta. e capisco che ricevere continue attenzioni possa annoiare in qualche momento, o dare fastidio quando chi le fa non è gradito ed è insistente.
ma le attenzioni non ti lusingano neanche un poco? non hai alcuna vanità?

le donne espongono l'ombelico sempre, perché sentono caldo lì anche d'inverno?
e il nude look, anche in Chiesa ormai? e il filo intra chiappe in spiaggia, o sotto un pareo trasparente al bar, sono innocenti espressioni di libertà?
non c'è neanche un poco la voglia di attrarre l'attenzione, la vanità di essere guardate, di provocare, di esercitare sul maschio quella forma di dominio che è la seduzione facile, mostrando tette e culo? dove a comandare sono solo loro, le sacerdotesse della fisicità da imporre a tutti, senza chiedere se gli altri gradiscono? salvo poi fare le violentate quando uno sguardo si sofferma una frazione di secondo in più, o chi lo fa non piace.
bisogna mettersi d'accordo, tutto non si può avere: se non vuoi essere molestata, non molestare.
 
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mark1234567

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Perchè lo status quo è totalmente sbilanciato a favore del mondo maschile.
Senza regole non ci sarebbe spazio per le minoranze.

Mi trovo in totale disaccordo con quanto affermi . Se lo status quo è totalmente sbilanciato a favore del mondo maschile ci sarà un motivo; o credi che le cose avvengano per caso?
Le cose si assestano secondo natura in un certo modo nella società ma soprattutto le cose vanno guadagnate, non regalate; altrimenti si sbilancia l'ordine naturale delle cose con l'unico risultato di rovinare tutto nell'attesa di un nuovo assestamento.Il punto vero è sulla capacità degli individui ed è chiaro che storicamente parlando ci sono stati popoli oltre che generi sessuali più capaci di altri , con il risultato di essersi presi i posti all'interno del mondo e della società che più gli competevano.
Se le minoranze non hanno la capacità di guadagnarsi i loro diritti e i posti che desiderano all'interno della società non è colpa di nessuno se non della loro incapacità a guadagnarseli.
 
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Mi trovo in totale disaccordo con quanto affermi . Se lo status quo è totalmente sbilanciato a favore del mondo maschile ci sarà un motivo; o credi che le cose avvengano per caso?
Le cose si assestano secondo natura in un certo modo nella società ma soprattutto le cose vanno guadagnate, non regalate; altrimenti si sbilancia l'ordine naturale delle cose con l'unico risultato di rovinare tutto nell'attesa di un nuovo assestamento.Il punto vero è sulla capacità degli individui ed è chiaro che storicamente parlando ci sono stati popoli oltre che generi sessuali più capaci di altri , con il risultato di essersi presi i posti all'interno del mondo e della società che più gli competevano.
Se le minoranze non hanno la capacità di guadagnarsi i loro diritti e i posti che desiderano all'interno della società non è colpa di nessuno se non della loro incapacità a guadagnarseli.
mi permetto di aggiungere che il popolo che elabora una cultura più articolata od evoluta, è capace anche di enucleare forme di protezione a favore delle minoranze o dei meno fortunati. non avviene il contrario.
 
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mark1234567

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mi permetto di aggiungere che il popolo che elabora una cultura più articolata od evoluta, è capace anche di enucleare forme di protezione a favore delle minoranze o dei meno fortunati. non avviene il contrario.
Certo ,deve essere così e mi auguro sempre che sia così ma noto che oggi tutto questo stia finendo in un vortice di rabbia da parte delle minoranze. Perché è stato imposto un modello di vita che non rispetta la natura con l'unico risultato di aver creato di mostri che stanno iniziando a distruggere.
 
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nautilus 70

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