Corretto che la diagnosi potrebbe essere fatta con un campione di urina e non necessariamente con il tampone ma è altrettanto vero che quasi nessun centro di analisi italiano, pubblico o privato che sia, è ahimè ancora attrezzato per fare l'analisi sul campione di urina (anche se la cosa sarebbe scandalosa perchè la metodica e il materiale necessario siano ormai disponibili da quasi più una decina d'anni).
Il tampone io l'ho fatto, per una sospetta infezione delle vie urinarie poi rivelatasi per fortuna negativa e non è sicuramente una passeggiata ma neanche niente di affrontabile (anche col tampone "grosso").
Però il bruciore lo avete al massimo alla prima pisciata. Se avete bruciore anche alle successive vuol dire che non è stata colpa della "zappata" che vi hanno dato nell'uretra col tampone, bensì che avete effettivamente un'infezione in atto (che dovrebbe essere segnalata anche da presenza di secrezioni purulente).
Detto ciò, e per tornare al primo post, non vorrei infine spaventare nessuno (in primis l'amico che ha riattivato la discussione) ma la terapia prescritta non sarebbe quella veramente consigliata per tale patologia.
Non che non possa funzionare ma, la ciprofloxacina, ha ormai un sacco di casi resistenze segnalate se usata come terapia per la gonorrea.
Spiace sentire di medici che ancora utilizzano protocolli di cura vecchi di 30 anni e in parte superati.
Ad ogni modo auguro in bocca al lupo. Facile comunque che la terapia funzioni.
Nel mentre astinenza assoluta anche, ahimè, con la moglie come è stato da altri consigliato.