
Condivido col gruppo l’ultima esperienza avuta giorni fa con una ragazza conosciuta su HW nel lontano 2019 e ancora presente.
È stata la seconda ragazza incontrata in quel sito agli inizi della mia avventura e nel tempo siamo rimasti in contatto continuando a vederci saltuariamente (in tutto l’ho incontrata sette o otto volte).
Quello che ha caratterizzato tutti questi incontri è che col tempo c’è stato un leggero ma costante declino di ogni esperienza, ai limiti dello stupefacente la prima (sesso intenso, quasi infinito, preliminari superlativi, lato b ultra disponibile), assolutamente deludente in stile loft girl l’ultima (social time senza fine, “dai fammi vedere come vieni” spammato dopo soli 20 minuti che stavamo scopando).
In mezzo a tutto questo però si era sviluppata una sorta di “amicizia” che ci aveva fatto restare in contatto, ma più per l’illusione mia che prima o poi avremmo scopato per solo il piacere di farlo, senza mettere di mezzo i soldi, come ripeteva lei ogni volta che ci si salutava: la prossima volta non voglio soldi, sto troppo bene con te; poi immancabilmente c’era sempre un motivo per chiederli (sto indietro con l’affitto, ho spese improvvise, ecc). Fatto sta che, tutto sommato, la cosa alla fine mi è sempre andata bene, visto che l’ho conosciuta come ragazza che faceva incontri a pagamento.
In virtù di questa presunta amicizia la ragazza nel corso del tempo mi ha chiesto piaceri e favori, anche in ambito professionale e lavorativo, in un’occasione mi ha chiesto anche un prestito di 500 euro con la promessa che l’avrebbe “restituito” con due incontri gratuiti. Puntualmente il prestito non è mai stato ripagato, mentre i piaceri e i favori sono diventati vere e proprie prestazioni lavorative da parte mia per le quali non si è mai preoccupata di chiedere se fosse dovuto qualcosa.
La settimana scorsa, dopo che non ci si sentiva da parecchi mesi e dopo che i contatti che ci sono stati nell’ultimo anno hanno riguardato esclusivamente il lavoro che ho fatto per lei, mi prende voglia di cercarla per organizzare un nuovo incontro, ma una volta verificate le date in cui era disponibile lei e quelle in cui ero disponibile io decido di rimandare tutto a settembre.
Due giorni dopo mi scrive dicendo che aveva assolutamente bisogno del mio aiuto e io già capisco che si sarebbe trattato di una richiesta economica “a fondo perduto”.
Decido di stare al gioco e ci sentiamo telefonicamente.
Cerca di prenderla alla larga, premette che ha avuto un imprevisto, assicura che sarò io a decidere le modalità di restituzione, evidenzia che sono la sua unica possibilità, poi rivela l’imprevisto che, sarò sincero, avevo pensato essere un problema di salute: mi è uscita all’improvviso la possibilità di andare in vacanza, mi presti 1000 euro?
Cioè l’imprevisto sorto dal nulla era la sua vacanza, che però dovevo pagare io.
All’inizio non volevo vomitarle addosso tutto il disprezzo che stavo provando per quel parassita sociale che si era rivelata di essere (già da tempo, a dire il vero) e ho cercato di tergiversare inventando la scusa che già ero partito per le ferie e che i soldi per questo tipo di faccende non li avevo mai presi dal conto corrente: quindi niente bonifico, al massimo li avrebbe presi in contanti (e comunque non 1000), dopo l’ennesimo incontro di persona.
Ma la tipa era ostinata e con una bella faccia tosta mi “suggerisce” di infilarli in una busta e di spedirglieli per posta.
E allora ho sbottato, gliel’ho cantata per come doveva essere cantata anni or sono, le ho ricordato il prestito passato che doveva essere restituito a suon di pompini e inculate, le ho ricordato tutti i lavori fatti per lei, le ho ricordato che puntualmente, pochi minuti prima di ogni incontro fatto a titolo “restitutivo”, spuntava dal nulla un problema per cui era sempre dovuto l’obolo, con la scopata offerta rimandata sempre alla prossima.
La tipa si è risentita, ha esternato il proprio dispiacere per la mia incomprensibile mancanza di generosità e mi ha bloccato.
Sicuramente la colpa è stata tutta mia, per aver riposto fiducia in chi si autoproclamava “ragazza acqua e sapone in cerca di aiuto economico” e invece era la classica troia mascherata. Prendo atto degli errori fatti e guardo avanti felice di aver chiuso, magari inaspettatamente, un paragrafo di questa mia esperienza su HW.