Detto anche ciò e tornando un attimo serio, io di dirigenti (veri) ho la (s)fortuna di conoscerne qualcuno (di discreto livello) e di lavorarci al fianco non di rado.
Posto che in verità non ho proprio un'opinione del tutto lusinghiera su di loro...
In un post precedente Smith diceva di rodere per i pur capaci suoi superiori. Chi vuole,vada a leggerselo. Io no . buo per lui se rifiuta offerte di lavoro. Io non ci credo,ma non importa.
No prudenza, rileggere bene, prego.
Ho detto che ho un'opinione non del tutto lusinghiera su di loro (i dirigenti).
Non ho detto di rodere.
Son due cose che possono sembrare sinonimi ma in verità, sono due cose quasi avulse l'una dall'altra.
Anzi, a ben vedere, se uno ha opinioni negative su qualcuno o qualcosa forse difficilmente tenderà a invidiarlo, anzi.
Come tu stesso hai citato gli riconosco anche non poche competenze e capacità (e potere).
L'opinione non del tutto lusinghiera deriva dall'utilizzo che decidono di fare delle proprie competenze, capacità e potere, tenuto presente che da loro dipendono anche e sopratutto altre persone, non solo risorse più o meno materiali delle compagnie che rappresentano.
Tanto per citarne un'altra, poco tempo fa si è rischiato "un incidente diplomatico" perchè uno di tali (sedicenti) dirigenti, scontento per l'operato di un sottoposto (benchè questa cosa fosse forse anche oggettiva) è scaduto nelle offese verbali e personali...
Poi si potrebbe continuare con il fatto che è ormai all'ordine del giorno dell'opinione pubblica ormai da anni il fatto che i manager sono l'unica categoria al mondo che hanno la possibilità e potere di decidersi in proprio il proprio compenso e "stipendio" indipendentemente dai risultati ottenuti.
Si può anche dire che la cosa vada bene così, ma il dibattito sull'opinione pubblica rimane, segno che forse la faccenda non è poi così peregrina.
Quanto alle offerte di lavoro, "ahimè" è vero: ne ho rifiutate. Anzi, più di una. Per la verità 3: la prima che rifiuta ormai risale a più di un anno fa è col senno di poi è stato un grande errore.
Mi assumevano praticamente sulla fiducia (anche qui grazie ad altre buone referenze ricevute. Comunque anche al colloquio erano rimasti più che contenti) e lo stipendio era interessante.
Rifiutai perchè paradossalmente non mi sentivo (inizialmente) all'altezza del compito ma ripeto, ho sbagliato di grosso col senno di poi.
La seconda l'ho rifiutata 6 mesi fa. Anche lì assunzione praticamente sulla fiducia e stipendio sui 2k mensili (faceva gola la mia competenza nel campo). Possibilità pure di carriera a dirigere nel futuro un piccolo gruppo di persone. Lì rifiutai perchè presi info sull'azienda (che in verità già possedevo) e quasi tutti mi sconsigliarono in quanto l'ambiente di lavoro era piuttosto degradato (forse anche per quello la gente non gli durava).
L'ultima è quella che ti ho citato subito. Motivo vero della rinuncia? Di fatto clausole capestro nel contratto a fronte di un certo indennizzo economico.
Ragionando con la razionalità (come suggerisci di fare) negli ultimi due casi ho fatto bene a rinunciare (sempre razionalmente anche nel primissimo caso).
Di fatto ti dico che probabilmente ho sbagliato in tutti e tre i casi (la mia amigdala mi dice così).
Comunque in altri 3 casi mi è andata male: fatto 3 colloqui in aziende che mi interessavano ma alla fine mi hanno scartato.
Primo caso in verità cercavano una persona con competenze o meglio aspirazioni diverse dalla mie (si può dire concorso di colpa ma di fatto avevano forse letto male il mio CV).
Secondo caso sono arrivato un soffio dall'assunzione ma poi credo mi abbiano scartato perchè forse sono apparso poco "ubbidiente".
Terzo caso sono stato uno degli ultimi candidati a presentarsi: secondo me speravano di trovare una "wildcard" all'ultimo appuntamento ma anche lì, di fatto, avevano già almeno 2 altri candidati che avevano già deciso di approfondire.
Come vedi sono in pareggio.
3 scartate da me e 3 scartato da altri.
Comunque non è così anomala la mia situazione.
Conosco un certo numero di altre persone che sono o si sono trovate recentemente in situazioni analoghe alla mia.
E nessuno di loro, per dire, ha titolo accademici.
Si potrebbe dire "normali dattilografi" anche loro.
Ma la verità è che tutti quanti avevano un competenza specifica in un certo qual modo anche referenziata da persone degne di parola.
Fine del maxi-off topic.