Colleghi, faccio pubblica ammenda. Non so dove, ma da qualche parte, in questo sito, avevo scritto che sarei rimasto lontano da quel gruppo di pay riccionesi partito circa 6 anni fa da via Verga alla cui testa metto, perché conosco meglio di tutte, la stanga velina bionda dai seni fatti col compasso.
Ci sono tornato, ci ho battuto il muso di nuovo e ho la consapevolezza di aver buttato via soldi ancora una volta, che in questo periodo di crisi post virus mi fa ancora più rabbia.
Non ho una conoscenza totale di questo gruppo, ma tra amiche, sorelle e parentele varie, ne ho identificate 9 (nove) che in questi ultimissimi anni hanno bazzicato Riccione. La conoscenza con alcune (purtroppo) è stata diretta, sul luogo di lavoro, per altre ho visto i loro annunci, a cui a fatto seguito la classica telefonata esplorativa. Poi con i social ho potuto capire certi collegamenti tra loro, lavoro sporco certo, quasi da stalker, ma era l'occasione per capire qualcosa di più di questa combriccola succhia soldi.
Chiaro che sui social si apre un mondo: mariti, fidanzati, compagni (in una unica voce: mantenuti?) qualcuno di questi probabilmente sparito quando sono comparsi i figli, che sono presenti nella maggior parte della vita di queste pay e che sono tirati su dai nonni.
Ma questo tipo di situazione è comune a molte, e non mi permetto di giudicare le loro scelte, per quanto lontane dal mio mondo. Giudico però come si pongono come pay nei nostri confronti. Quelle di questo gruppo sembrano fatte con lo stampo, le sigle concesse sono ridotte al lumicino, con un atteggiamento distaccato e freddo da farmi rimpiangere quelle che invece recitano ogni volta l'orgasmo della loro vita.
L'ultima da cui sono andato, dopo avermi trattato con tutto il distacco possibile (purtroppo non ho più vent'anni quando per venire mi bastava volerlo, ora ho bisogno di un minimo di presenza dalla controparte) mentre forse la stavo trombando oltre i 15 minuti fiscalmente concessi mi ha detto: "Guarda che mi stanno aspettando a cena al ristorante!".
Ho lasciato li tutto. Non puoi pretendere qualcosa da chi non ha nulla da dare, non puoi divertirti con chi è qui esclusivamente per spillarti soldi. "Va pure al ristorante..." stavo per lanciarmi in una serie di sproloqui quando invece mi ha sopraffatto una certa pena, pena per lei che è qua fintamente a tirarsela e a fregar la gente, a sbocchinare col nome del suo uomo tatuato in bella vista sotto i tuoi occhi, e poco dopo postare una foto dei figli (evidentemente datata) come fosse in vacanza.
Prima volta che provo una cosa simile. Rabbia che si trasforma in pena per il senso di vuoto che mi da la persona di fronte a me.
Ma il lavoro più vecchio del mondo è difficile, se non ti diverti non farlo, se non ti piace non farlo, se non sei capace non farlo, se la molla sono solo i soldi non farlo. Altrimenti ci lasci l'anima, e se lo fai cercando di non dare niente di tuo al cliente, fregandolo, come per salvarti, hai perso anche come persona su tutta la linea.