Sabato scorso, il primo sabato di settembre, non riuscivo a capire se era l'ultimo di una calda estate appena trascorsa o il primo di un autunno ormai alle porte. Il tempo meteo non aiutava a capire, e prima di lasciarmi trasportare dalla noia, causa di tutti i vizi, cerco un amico per andare a vedere a Misano almeno le prove della MotoGP. Lascia perdere, mi dice, le prove sono una noia, e poi non c'è nemmeno più Valentino...
Mi rassegno a guardare le prove in tv, poi magari lo convinco, domani, a venire per la gara, conoscendolo forse è più sensibile alle Ombrelline che affiancano i piloti, si perché, spesso sulla griglia, prima che Guido Meda lanci il suo grido: "E adesso scatenate l'inferno!", le Ombrelline sono di gran lunga la cosa più interessante da vedere.
Dopo le prove non trovo di meglio da fare che passeggiare per le classiche vie dello shopping a Riccione. Qui, tra tette strette quasi a forza in succinte camicette e culi fasciati in corte e attillatissime gonne, capisci che il tasso di figaggine di Riccione è sempre più alto di quello del Covid e questo mette in moto meccanismi particolari.
I pochi ormoni che mi sono rimasti mi rianimano dall'interno. Nella mia testa immagino quella scena di un film di Woody Allen dove omini-spermatozoi in tuta bianca si mettono il casco e si preparano alla fuoriuscita poco prima di una imminente copulazione.
Chiaro che tanta mobilitazione merita uno sfogo, ma li vicino, a portata di mano, conosco solo le solite bionde riccionesi. So che non ne vale la pena, ma sapete anche voi che quando c'è la tirella nessun maschio ragiona più col cervello.
Tra l'altro venivo da un mese, agosto, dove diverse di queste bionde riccionesi le avevo incontrate in giro per la Perla Verde, come semplici turiste, chi in compagnia dei figli, chi con il compagno, una volta anche con i genitori. Questa vaga situazione da "ragazze della porta accanto" e della "mogliettina infedele" un pò mi intrigava, così chiamo la prima che non risponde, ma la seconda si.
Sapevo che non era il massimo, in passato avevo già toccato con mano che il Kamasutra non era tra le sue letture preferite, così le propongo di fare solo un lavoretto di bocca, un decina di minuti e via, ma senza il solito goldone rosso che separava noi dal nostro grande amore.
La cifra che mi ha chiesto ha immediatamente gelato i miei ormoni che già pregustavano la festa. Cazzo, ma il prezzo dei pompini è legato a quello del gas!? Triplicato in tre mesi!? Le dico che questa cosa magari la faremo un'altra volta, vengo da te, ma rimaniamo pure nella più classica tradizione.
Mi dirigo da lei a piedi e mentre entro nella sua via, noto parcheggiata proprio davanti al suo portone la sua macchina, un Porsche Cayenne nero full-optional targato Galati, che io potrei comprarmi solo dopo 4/5 anni di lavoro se però contemporaneamente smetto anche di mangiare e pagare tasse e bollette.
Qui, ed è questo il motivo per cui ho scritto questo post, è scattato una specie di orgoglio personale, una specie di amor proprio, dove il cervello riprende il sopravvento sulla tirella.
Mi aveva già innervosito la sua esosa richiesta per un solo pompino (che già sapevo sarebbe stato scarso come il resto delle sue abilità sessuali) ma ritrovarmi sotto al naso, come esibito, il frutto di tanto suo mediocre/pessimo lavoro, al limite del missile, mi ha fatto come rinsavire e comprendere invece il valore dei miei soldi che, forse a torto considero più sudati, devo imparare a spendere meglio.
Adesso ero diventato come arrabbiato, sicuramente sarebbe stata colpa mia ma non mi sarei goduto più nulla di quell'incontro, così ho fatto un girotacco anticipato, davanti alla sua auto, davanti al suo portone che stava per schiudersi.
La tirella era sparita, la svuotata rimandata a tempi migliori e il morale decisamente più alto, molto più che ad inizio giornata.