@Gnagna70 "La Romagna però resta nel cuore anche se è cambiata"
Sono contento che la Romagna ti sia rimasta nel cuore.
Quando parlavi di pensione (i miei ce l'avevano) e tedeschine… ho fatto un salto indietro nel tempo.
Ma più che le turiste mi hai fatto venire in mente alcuni amici che per quelle turiste "amavano" davvero molto la Romagna. Alla fine di quei bellissimi anni 80 io partii (ahimè..) per il servizio militare andando nel sud Italia. Andavo in macchina e ogni volta che tornavo a Rimini in licenza, c'era una serie di commilitoni (che non era di Rimini) che prendeva la licenza negli stessi giorni e la veniva a passare proprio a Rimini, qualcuno anche a casa mia visto che avevo spazio in pensione. Bei tempi, quando il sesso era soprattutto free!
Il sesso pay segue altre strade, non il mare, le discoteche e la vita notturna, ma solo il mercato della domanda e dell'offerta.
Comandano i soldi, e in questo periodo in Romagna di soldi ne girano molti meno di qualche tempo fa, i clienti ne fanno girare meno perché più accorti nel non rischiare fregature o parsimoniosi nello spendere per via dei problemi di questo ultimo periodo che tutti conosciamo. Io stesso ho dovuto ridimensionare la "paghetta" mensile destinata alle pay e certamente adesso ho molta meno voglia di prendermi delle fregature.
Ma ascoltando le voci delle interessate (le pay) il ridotto numero di euro che gira non è una situazione esclusiva della nostra zona.
Qualcuna di loro, andando in tour come una trottola, raccatta qualche soldo in più, qua e la (Veneto, Lombardia, Toscana le zone preferite di quelle che conosco) quando invece per molte di loro basterebbe fare una normale autocritica su quello che offrono come prestazioni per far rendere meglio la loro attività.
Il succo è che i problemi, secondo me, stanno sia nella domanda che nell'offerta.
Sono contento che la Romagna ti sia rimasta nel cuore.
Quando parlavi di pensione (i miei ce l'avevano) e tedeschine… ho fatto un salto indietro nel tempo.
Ma più che le turiste mi hai fatto venire in mente alcuni amici che per quelle turiste "amavano" davvero molto la Romagna. Alla fine di quei bellissimi anni 80 io partii (ahimè..) per il servizio militare andando nel sud Italia. Andavo in macchina e ogni volta che tornavo a Rimini in licenza, c'era una serie di commilitoni (che non era di Rimini) che prendeva la licenza negli stessi giorni e la veniva a passare proprio a Rimini, qualcuno anche a casa mia visto che avevo spazio in pensione. Bei tempi, quando il sesso era soprattutto free!
Il sesso pay segue altre strade, non il mare, le discoteche e la vita notturna, ma solo il mercato della domanda e dell'offerta.
Comandano i soldi, e in questo periodo in Romagna di soldi ne girano molti meno di qualche tempo fa, i clienti ne fanno girare meno perché più accorti nel non rischiare fregature o parsimoniosi nello spendere per via dei problemi di questo ultimo periodo che tutti conosciamo. Io stesso ho dovuto ridimensionare la "paghetta" mensile destinata alle pay e certamente adesso ho molta meno voglia di prendermi delle fregature.
Ma ascoltando le voci delle interessate (le pay) il ridotto numero di euro che gira non è una situazione esclusiva della nostra zona.
Qualcuna di loro, andando in tour come una trottola, raccatta qualche soldo in più, qua e la (Veneto, Lombardia, Toscana le zone preferite di quelle che conosco) quando invece per molte di loro basterebbe fare una normale autocritica su quello che offrono come prestazioni per far rendere meglio la loro attività.
Il succo è che i problemi, secondo me, stanno sia nella domanda che nell'offerta.